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Ryts Monet – Maybe you will win
La prima personale a Firenze di Ryts Monet è incentrata sulla criticità della memoria collettiva che si sedimenta nelle forme dei monumenti storici, il cui portato simbolico è riconoscibile a tutti, e nella declinazione che ne ha dato la cultura di massa.
Comunicato stampa
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L’artista si è concentrato in vari modi su questo tema nel corso della sua ricerca, isolando ogni volta fattori controversi del rapporto che l’uomo contemporaneo intreccia con il vasto panorama della produzione di immagini, delle iconografie del potere, dei miti dell’identità e della realizzazione personale sollecitati dal sistema consumista.
Dalla furia iconoclasta dell’ISIS, che producendo rovine di rovine ha moltiplicato il feticismo occidentale nei loro confronti, allo svuotamento di senso delle immagini nelle ricaduta della loro moltiplicazione (attraverso lo spazio e attraverso il tempo), Ryts Monet descrive senza moralismi una irrevocabile vocazione dell’umanità a contraffare i simboli, a distruggerli, a crearne di nuovi. In mostra vengono presentati lavori recenti ripensati in un nuovo allestimento e una serie di opere appartenenti a un progetto più ampio esposto in questa occasione per la prima volta.
Nato a Bari nel 1982, vive e lavora tra Venezia e Vienna. Dopo gli studi allo IUAV di Venezia, dove si è laureate in Arti Visive nel 2007 con relatore Nicolas Bourriaud, e la specializzazione in Comunicazione visiva nel 2011, Ryts Monet è attualmente Docente nella facoltà di Arti visive della stessa università. Ha partecipato a programmi di residenza in Italia e all’estero, come RAVI, Residences Ateliers Vivegnis International, Liegi (2016); BijlmAir, programma avviato da CBK, Flat Station and Stedelijk Museum Bureau, Amsterdam, (2015); Institute of Contemporary Art and International Cultural Exchange, Tokyo Wonder Site, Tokyo (2013); Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia (2012); Fondazione Spinola Banna per l’Arte, Torino (2012). È stato finalista in diversi premi e nel 2013 ha vinto Premio Celeste, sezione Scultura, Installation e Performance, con il progetto ‘Black Flag Revival’. Il suo lavoro è stato esposto in numerose sedi: Kunsthaus Graz (2016); Fondazione Antonio Ratti, Como (2016); Stedelijk Museum Bureau, Amsterdam (2015); PAN, Palazzo delle Arti di Napoli (2013);15th Tallinn Print Triennial at KUMU Art Museum. Nel 2011 è stato presente alla Biennale di Venezia con un evento performativo al Padiglione danese (Osloo Floating Pavilion) e con un’installazione site-specific nella mostra collettiva ‘Baton Sinister’, Padiglione norvegese curato da Bjarne Melgaard e OCA, Office for Contemporary Art Norway.
Dalla furia iconoclasta dell’ISIS, che producendo rovine di rovine ha moltiplicato il feticismo occidentale nei loro confronti, allo svuotamento di senso delle immagini nelle ricaduta della loro moltiplicazione (attraverso lo spazio e attraverso il tempo), Ryts Monet descrive senza moralismi una irrevocabile vocazione dell’umanità a contraffare i simboli, a distruggerli, a crearne di nuovi. In mostra vengono presentati lavori recenti ripensati in un nuovo allestimento e una serie di opere appartenenti a un progetto più ampio esposto in questa occasione per la prima volta.
Nato a Bari nel 1982, vive e lavora tra Venezia e Vienna. Dopo gli studi allo IUAV di Venezia, dove si è laureate in Arti Visive nel 2007 con relatore Nicolas Bourriaud, e la specializzazione in Comunicazione visiva nel 2011, Ryts Monet è attualmente Docente nella facoltà di Arti visive della stessa università. Ha partecipato a programmi di residenza in Italia e all’estero, come RAVI, Residences Ateliers Vivegnis International, Liegi (2016); BijlmAir, programma avviato da CBK, Flat Station and Stedelijk Museum Bureau, Amsterdam, (2015); Institute of Contemporary Art and International Cultural Exchange, Tokyo Wonder Site, Tokyo (2013); Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia (2012); Fondazione Spinola Banna per l’Arte, Torino (2012). È stato finalista in diversi premi e nel 2013 ha vinto Premio Celeste, sezione Scultura, Installation e Performance, con il progetto ‘Black Flag Revival’. Il suo lavoro è stato esposto in numerose sedi: Kunsthaus Graz (2016); Fondazione Antonio Ratti, Como (2016); Stedelijk Museum Bureau, Amsterdam (2015); PAN, Palazzo delle Arti di Napoli (2013);15th Tallinn Print Triennial at KUMU Art Museum. Nel 2011 è stato presente alla Biennale di Venezia con un evento performativo al Padiglione danese (Osloo Floating Pavilion) e con un’installazione site-specific nella mostra collettiva ‘Baton Sinister’, Padiglione norvegese curato da Bjarne Melgaard e OCA, Office for Contemporary Art Norway.
12
gennaio 2018
Ryts Monet – Maybe you will win
Dal 12 gennaio al primo febbraio 2018
arte contemporanea
Location
SRISA GALLERY OF CONTEMPORARY ART
Firenze, Via San Gallo, 53/r, (Firenze)
Firenze, Via San Gallo, 53/r, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 10-21
Vernissage
12 Gennaio 2018, h 18:30
Autore
Curatore