24 settembre 2008

Videoart Yearbook 2008, alla Civica di Trento il meglio delle produzioni video italiane

 

di

61909Ormai è un vero e proprio annuario della videoarte italiana, che seleziona i migliori video prodotti in Italia nei dodici mesi precedenti, a cura del Dipartimento delle Arti Visive del Dams di Bologna. La rassegna Videoart Yearbook 2008 viene ora proposta presso la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, con le proiezioni presentate da Renato Barilli e da Alessandra Borgogelli, curatori della rassegna insieme a Paolo Granata, Silvia Grandi, Fabiola Naldi e Paola Sega. I circa quaranta video, accuratamente selezionati, conferiscono all’iniziativa il carattere di una meditata campionatura, il meglio delle ultime e più avanzate produzioni video realizzate tra il 2007 e il 2008 nel panorama artistico italiano. Si tratta di un’occasione importante anche per la giovane videoarte trentina, che ha già visto passare diversi suoi esponenti nelle rassegne degli anni precedenti, da Stefano Cagol a Laurina Paperina ad Anna de Manincor con ZimmerFrei. Quest’anno è invece la volta delle new entries: Jacopo Mazzonelli e Anna Scalfi, che nel complesso fanno conquistare al Trentino un primato di presenze non da poco, in rapporto alle altre province.






Giovedì 25 e venerdì 26 settembre 2008 – ore 21.00
Via Belenzani, 46 – Trento
Info: 0461986138 –
ufficiostampa@galleriacivica.it
Web: www.workartonline.net

[exibart]

1 commento

  1. “”VIDEOART Yearbook 2008, alla Civica di Trento il meglio delle produzioni video italiane””…MA?!…

    COMUNIC/AZIONE(*) OPERATIVA D’ARTE-PURA (Art-Pur) di Vittorio Del Piano da Taranto/Nizza: la video arte è finita, è morta, quella odierna è anacronistica, è riciclata.
    (*)PIU’ ARTE-PURA, PIU’COMUNIC/AZIONE TRA INDIVIDUI… VIA LINGUISTICA, VIA ESTETICA DELL’ARTE-PURA E DELL’ARTISTA COMUNICATORE PER LA CITTA’ IN DIVENIRE – SECONDO LA COSMICA VISIONE PROFETICA DI PIERRE RTESTANY… E OPERTATIVA E DI LINGUAGGI SPERIMENTALI DI VITTORIO DEL PIANO…

    “LA FINE DELLA VIDEO ARTE”:… era già finita alla fine degli anni Settanta (senza più l’uso del mezzo: il videotape), e con la “moda” delle operazioni del vuoto linguaggio degli anni 80, ma è completamente finita, morta, ormai non valida e non più pura… da quando Nim June Paick…è scomparso.
    L’Arte Contemporanea & Sperimentale oltre il confine della video arte e a margine della ”Immagine visibile-invisibile”, con gli strumenti avanzati e le arti e le tecniche dell’ “Arte-Pura” e dell’ “arte-digitale”.
    La videoarte è finita, quando è scomparso Nim June Paick: è morta da tempo, quando è nata la comuni-cazione pura senza confine “dell’Altra frontiera, dell’altra faccia sensibile dell’arte” per la immaginazione e la comunicazione dell’Arte Pura senza limiti, dell’artista – oggi – deve possedere un panorama vasto della “nuova conoscenza” dell’e arti e delle tecniche e va allargato, vista l’innovazione mediatica che ha prodot-to grandi mutamenti mentre il “sistema” continua a far subire, giorno dopo giorno, questi mutamenti che invece vanno studiati e approfonditi “capire (comprendere…)”, “concepire”, “comunicare” – per elevare il gusto nel divenire dell’arte.
    Siamo al centro di enormi riciclaggi delle tecniche e del linguaggio del “fare arte” senza “ricerca” tra-scurando l'” innovazione mediatica nelle varie aree della nostra realtà – del nord, del centro, del sud – del mondo contemporaneo, mentre si sprofonda nell’arte del “cattivo gusto”, dei “movimenti e delle poetiche” del recente passato…e dopo il “vuoto” di Yves Klein, ora c’è ancora «questo vuoto colmo» dei riciclaggi teorici…delle enunciazioni scadute di certuni (critici e copiacritici-fotocopiatori del cattivo gusto grigiastro e fumoso, appunto…vuoto di forma pura), addetti ai lavori (anche nell’università), privi di sensibilità e di moralità.
    L’utilizzatore dei metalinguaggi, per esempio, come quelli: della video arte e gli ultimi anacronistici tentativi di resuscitarla; le ultime vuote, vane e rozze “tendenze artistiche” presentate e rimesse in giro, in questi ultimi decenni – non solo nella Biennale Internazionale d’Arte di Venezia – anche in alcuni dipartimenti di alcune Università dove tentano di imitare il lavoro di ricerca, d’ideazione e produzione di artisti puri ed anche dei docenti e degli studenti delle “Accademie di Belle Arti.MIUR- AFAM” (finalmente sulla via della definizione dei piani di studio…), servendosi delle mode dell’arte e non producendo arte pura e cultura per l’arte, ma contribuendo a quell’orrore, che ben ha saputo chiarire il prof. Gillo Dorfles con il suo bellissimo ultimo libro…
    Continua… Vittorio Del Piano*
    ______________
    (*) Artista-docente,nell’AA.BB.AA.-MIUR/AFAM di BARI – Cattedra di: “TEORIA E METODO DEI MASS-MEDIA”. E titolaree del Corso di: “FOTO VIDEO EDTING” .

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