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Donne, madri, dee: linguaggi e metafore universali nell’arte preistorica
L’esposizione dal titolo “Donne, madri, dee: linguaggi e metafore universali nell’arte preistorica”, allestita al Museo Archeologico presso il Castello di Udine, utilizza una tematica affascinante e coinvolgente, quella della rappresentazione e del significato della figura femminile negli ultimi 40 mila anni, per trasferire ad un pubblico quanto più vasto possibile tutte le riflessioni e le sperimentazioni di COME-IN!
Comunicato stampa
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Un percorso attraverso 40.000 anni di evoluzione del sistema simbolico, metaforico e spirituale dell’uomo tra Europa Centrale e Sud-Orientale.
L’esposizione dal titolo “Donne, madri, dee: linguaggi e metafore universali nell’arte preistorica”, allestita al Museo Archeologico presso il Castello di Udine, utilizza una tematica affascinante e coinvolgente, quella della rappresentazione e del significato della figura femminile negli ultimi 40 mila anni, per trasferire ad un pubblico quanto più vasto possibile tutte le riflessioni e le sperimentazioni di COME-IN!
Una mostra rilevante dal punto di vista scientifico, perché per la prima volta si raccolgono esempi rari e unici della produzione figurativa antica del Centro Europa e dei Balcani, e in qualche modo attinente e prossima anche per tematica: lo stesso Neumann nel 1981 considerava queste produzioni figurative “rappresentazioni della dea della fertilità…simbolo archetipico della fertilità e del carattere elementare, soccorrevole, protettivo, nutriente”.
Il percorso, che si sviluppa in senso multisensoriale a partire dalle prime produzioni figurative femminili, si apre con uno degli oggetti più rappresentativi del Paleolitico italiano, la cosiddetta Venere di Savignano, conservata presso il Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma.
La parte più significativa dell’esposizione è rappresentata dal nucleo neolitico di questa tipologia di reperti provenienti da numerosi musei italiani e internazionali.
Il salto all’arte contemporanea è giustificato dalla continuità che negli ultimi 40.000 anni si osserva nei linguaggi figurativi adottati nella rappresentazione artistica in generale e della figura femminile in particolare. Una continuità che trova probabilmente la sua ragion d’essere nei sistemi di percezione del nostro cervello che, a partire da Homo sapiens, non hanno subito modifiche anatomiche di rilievo.
L’esposizione dal titolo “Donne, madri, dee: linguaggi e metafore universali nell’arte preistorica”, allestita al Museo Archeologico presso il Castello di Udine, utilizza una tematica affascinante e coinvolgente, quella della rappresentazione e del significato della figura femminile negli ultimi 40 mila anni, per trasferire ad un pubblico quanto più vasto possibile tutte le riflessioni e le sperimentazioni di COME-IN!
Una mostra rilevante dal punto di vista scientifico, perché per la prima volta si raccolgono esempi rari e unici della produzione figurativa antica del Centro Europa e dei Balcani, e in qualche modo attinente e prossima anche per tematica: lo stesso Neumann nel 1981 considerava queste produzioni figurative “rappresentazioni della dea della fertilità…simbolo archetipico della fertilità e del carattere elementare, soccorrevole, protettivo, nutriente”.
Il percorso, che si sviluppa in senso multisensoriale a partire dalle prime produzioni figurative femminili, si apre con uno degli oggetti più rappresentativi del Paleolitico italiano, la cosiddetta Venere di Savignano, conservata presso il Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma.
La parte più significativa dell’esposizione è rappresentata dal nucleo neolitico di questa tipologia di reperti provenienti da numerosi musei italiani e internazionali.
Il salto all’arte contemporanea è giustificato dalla continuità che negli ultimi 40.000 anni si osserva nei linguaggi figurativi adottati nella rappresentazione artistica in generale e della figura femminile in particolare. Una continuità che trova probabilmente la sua ragion d’essere nei sistemi di percezione del nostro cervello che, a partire da Homo sapiens, non hanno subito modifiche anatomiche di rilievo.
11
novembre 2017
Donne, madri, dee: linguaggi e metafore universali nell’arte preistorica
Dall'undici novembre 2017 all'undici febbraio 2018
archeologia
arte antica
arte antica
Location
CIVICI MUSEI E GALLERIE DI STORIA E ARTE – CASTELLO DI UDINE
Udine, Piazzale Di Castello, (Udine)
Udine, Piazzale Di Castello, (Udine)
Biglietti
Intero: € 8.00 Iva esente.
Ridotto: € 4.00 Iva esente.
Orario di apertura
Orario invernale (30 ottobre - 31 marzo): da martedì a domenica, 10.30 - 17.00
Orario estivo (1° aprile - 29 ottobre): da martedì a domenica, 10.30 - 19.00
Chiuso il lunedì
31 dicembre 2017: Musei del Castello 10.30 - 13.00; Casa Cavazzini e Museo Etnografico 10.30 - 17.00
Chiuso il 25 dicembre e il 1° gennaio
Vernissage
11 Novembre 2017, ore 18.30