Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Pablo Echaurren – Soft Wall
«La beauté est dans la rue», può essere considerato il concept della mostra che, pur attraversando un percorso cronologico di tre decenni, non è una antologica bensì una rassegna a tema, incentrata sul costante dialogo che Pablo Echaurren intrattiene con le espressioni della comunicazione
Comunicato stampa
Segnala l'evento
«La beauté est dans la rue», slogan del maggio francese, può essere considerato il concept della mostra che, pur attraversando un percorso cronologico di tre decenni, non è una antologica bensì una rassegna a tema, incentrata sul costante dialogo che Pablo Echaurren intrattiene con le espressioni della comunicazione, percorrendo le vie di una ricerca tesa ad abbattere le separazioni culturali e allargare così le pareti dell’estetico oltre i confini istituzionali.
Certe modalità espressive da graffitismo metropolitano, l’utilizzo vivace dei colori, l’arte come mezzo diretto di (contro) informazione, quel non distinguere tra l’alto e il basso sono elementi che anticipano la diffusione dell’odierna, cosiddetta street-art, e dunque consentono di considerare Pablo Echaurren un precursore del genere.
La mostra prende le mosse con un ciclo di lavori realizzati tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, in cui irrompe la storia contemporanea con la fine della Guerra Fredda. In queste opere, che ricordano la comunicazione iconografica del muro di Berlino, emerge uno scenario di graffiti metropolitani, cancellazioni di scritte, reperti fumettistici, emblemi e figurazioni allegoriche d’ascendenza medioevale, linguaggi e segni stereotipati del nostro sistema comunicante.
Una sezione è dedicata ai collage prodotti negli anni Novanta. Lo shock percettivo procurato dalla grande città viene raffigurato in queste sintesi visive del paesaggio urbano basate sul montaggio di manifesti strappati, annunci, insegne, titoli, segnaletica allarmante, che rendono il senso della percezione simultanea.
La comunicazione murale compare anche nella produzione più recente, le “pitture muro contro muro” con il loro inedito alfabeto simbolico di scritte murali cancellate, icastiche rappresentazioni di un mondo fatto di contrapposizioni, di opposte fazioni che si sovrappongono l’una all’altra.
A queste opere fanno da contraltare alcuni quadri sul sistema dell’arte e le sue aggressive strategie planetarie, che ancora una volta testimoniano l’esigenza di dar forma a quella tensione critica e sociale, intellettualmente lucida, tipica della ricerca dell’artista.
Spiega Francesca Mezzano, curatrice della mostra: «L’arte di Pablo Echaurren nasce per parlare alla collettività. Lo fa senza steccati, sperimentando ogni forma espressiva possibile; usa il segno, la scritta, lo stencil, il lettering, la parola come linguaggio comune, annullando qualsiasi distinzione tra alto e basso, alla costante ricerca di una sintonia con la storia presente, con i suoi problemi, e le sue criticità nascoste allo sguardo comune. E lo fa esprimendosi sempre attraverso un immaginario vivo e incandescente, che possa tradurre un’istanza politica e morale in arte. Quella che lo stesso Pablo ha definito “la questione murale”. ».
Il Sindaco Avv. Enzo Bianco dice della mostra : “Con convinzione, sin dal mio insediamento quale Sindaco della Città di Catania, ho sostenuto il naturale e, oggi ancor più di ieri, necessario processo di internazionalizzazione della città e di crescita culturale, raccontando attraverso rassegne di arte visiva i mutamenti socio culturali della società per meglio comprenderne evoluzione e trasformazione.
Un altro grande appuntamento nel prestigioso Complesso Monumentale, ex Convento San Placido che valorizza la città di Catania è la mostra di Pablo Echaurren, che costituisce un tassello di questo mosaico e presenta una selezione di opere che testimoniano l'esigenza di dare forma a quella tensione critica sociale, intellettualmente lucida, tipica dell'artista, sempre alla ricerca di nuovi linguaggi e nuove forme di espressione.
Facilmente raggiungibile la lettura delle sue opere; l'artista spazia in diverse direzioni, dai dipinti ai collage, dalle copertine dei libri e dei fumetti alle ceramiche, al video, ai testi, oltrepassando ogni barriera che di solito confinano l'attività creativa”.
Il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele della Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo, che promuove e realizza l’evento, aggiunge: «La mostra che qui presentiamo – ideale continuum della retrospettiva ospitata nel 2010 a Palazzo Cipolla a Roma – conta oltre 150 opere, tutte accomunate da un dialogo costante e inevitabile con la storia presente, specchio e sintesi di una società irrequieta e della sua parabola umana, così come l’abbiamo vissuta negli ultimi quattro decenni. Echaurren è intimamente uomo contemporaneo e metropolitano: non si eleva al di sopra delle masse come un vate portatore della Verità, ma partecipa attivamente e con passione – senza indossare colori politici né abbracciare alcuna ideologia – alla dialettica che nasce, si alimenta e si propaga spontaneamente per le strade, tra la gente, sui muri. Ed è proprio il muro – da qui il titolo di questa mostra, “Soft Wall” – il mezzo privilegiato attraverso il quale l’artista comunica il proprio messaggio: quello stesso muro su cui la società urbana scrive attraverso gli anni la propria storia diventa infatti protagonista della sua ricerca artistica, sia esso un muro “soffice”, fatto di tela, oppure un brandello reale di muro cittadino.»
L’esposizione, infatti, comprende anche collage e mappe, ricordi di viaggi, di passeggiate psicogeografiche trascorse dragando sui muri urbani reperti cartacei, sticker, biglietti, brandelli memoriali che costruiscono paesaggi emozionali e mentali della moderna città attraversata da un’arte diffusa.
L’Assessore Prof. Orazio Licandro, commenta: “ Un altro evento culturale di notevole rilevanza, come la mostra di Pablo Echaurren Soft Wall diviene altro simbolo pulsante della rinascita culturale della città di Catania che nella splendida cornice del Palazzo della Cultura accoglie la pregevole proposta della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, curata da Francesca Mezzano.
Il concept della mostra prende le mosse da un ciclo di lavori realizzati tra la fine degli anni ottanta ed inizio degli anni novanta, opere, in cui trapelano fortemente e vengono comunicate iconograficamente importanti fatti della storia contemporanea, quali, il muro di Berlino, che nella sua rappresentazione offre attraverso molteplici linguaggi uno scenario fatto di graffiti, cancellazioni di scritte, reperti fumettistici, emblemi e figurazioni allegoriche di ascendenze medievali, segni stereotipati quale grande contenitore di innumerevoli fatti storici, politici ed economici; una sezione a parte di grande fascino è dedicata ai “collage” quali visione di un paesaggio urbano esplicitato attraverso il montaggio di manifesti strappati, insegne, titoli, segnaletica che rendono evidente la percezione simultanea delle nostre città.
Per il visitatore attento, fruire della mostra di Echaurren equivale ad instaurare un dialogo con l'artista che parla alla collettività senza ostacoli, attraverso qualsiasi forma espressiva, confrontandosi con la storia del presente, i suoi problemi e le criticità, traducendoli in messaggio politico e morale; a questo messaggio l'artista dà fisicità al punto che lo definisce “la questione murale”.Il primo elemento d'impatto alle opere di Pablo Echaurren è la forte vitalità che affiora e pervade ogni creazione di questo artista, protagonista di un eclettismo che rivela una vivace curiosità ed uno spirito di osservazione verso il mondo, intrisa di grande ironia e sperimentazione, che coniuga una propria espressività originalissima che evolve verso una creatività sempre nuova.
Evidente che il percorso artistico di Echaurren parte da lontano, con le sue prime opere all'insegna di un minimalismo che lo connota come antipittorico, sempre alla ricerca di nuovi linguaggi e forme nuove di espressione, così, da non connaturarsi solo pittore, ma artista di arti applicate, realizzatore di illustrazioni, manifesti e copertine e metafumetti, che indagano tra un possibile rapporto tra avanguardia e arte popolare, tra cultura e leggerezza, incunaboli ideali di un'arte diffusa che lo vede autore nella scrittura e pubblicazione di pamphlet sul mondo dell'arte.
Graffitismo metropolitano, uso vivace dei colori, arte come altro mezzo di informazione tutti elementi che consentono di considerare Echaurren un attivista della cosiddetta “street art”.
Difficile stabilire per la mostra un percorso cronologico che costituisca un'antologica, nonostante la presenza di opere legate a tre decenni di intensa attività; centocinquanta opere che dialogano costantemente con la storia presente, specchio di una società irrequieta, così, espressione artistica contemporanea che partecipa attivamente alla dialettica delle strade, tra la gente, sui muri; ed è proprio il muro da cui nasce il titolo, mezzo privilegiato dell'artista, muro su cui la società urbana scrive, muro che per Echaurren diviene tela.”
Biografia
Pablo Echaurren nasce a Roma nel 1951. Inizia a dipingere a diciotto anni e, tramite Gianfranco Baruchello, viene scoperto dal critico e gallerista Arturo Schwarz che fa conoscere il suo lavoro in Italia e all’estero. Tra il 1971 e il 1975 espone a Berlino, Basilea, Filadelfia, Zurigo, New York, Bruxelles e nel 1975 è invitato alla Biennale di Parigi.
Il suo esordio avviene all’insegna di un minimalismo, di una concettualità e di un’antipittoricità alternativi all’idea di opera d’arte come feticcio. Questa è la direzione in cui l’artista si è mosso da allora, sempre alla ricerca di nuovi linguaggi e nuove forme di espressione, senza mai adagiarsi sul già fatto. Non solo pittore, si è impegnato in un’intensa attività applicata, realizzando illustrazioni, manifesti e copertine, tra cui quella del best seller Porci con le ali, nonché “metafumetti” che indagano sul possibile rapporto tra avanguardia e arte popolare, cercando quel necessario e fecondo cortocircuito tra alto e basso, tra cultura e leggerezza, in sintonia con l’ideale di un’arte diffusa. La sua creatività si è sviluppata anche nel campo scrittura, pubblicando romanzi e pamphlet sul mondo dell’arte.
Dopo il Duemila, la sua poliedrica produzione è stata presentata in alcune esposizioni personali: Pablo Echaurren. Dagli anni settanta a oggi (Chiostro del Bramante, Roma 2004); Pablo Echaurren a Siena (Palazzo Pubblico, Siena 2008); Crhomo Sapiens (Museo della Fondazione Roma, Palazzo Cipolla, Roma 2010-2011); Lasciare il segno (MAR, Ravenna 2011); Al ritmo dei Ramones (Auditorium Parco della Musica, Roma 2006); L’invenzione del basso (Auditorium Parco della Musica, Roma 2009); Baroque’n’Roll (MACRO, Roma 2011); Matta: Roberto Sebastian Matta, Gordon Matta-Clark, Pablo Echaurren (Fondazione Querini Stampalia, Venezia 2013); Iconoclast (Estorick Collection of Modern Italian Art, Londra 2014); Contropittura (Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma 2015-2016); Make Art Not Money (Museo Nacional de Bellas Artes, Santiago del Cile 2016); Du champ magnétique (Scala Contarini del Bovolo, Venezia 2017).
Organizzazione Civita Sicilia
Catalogo Allemandi & C.
SCHEDA INFORMATIVA
Titolo
PABLO ECHAURREN
SOFT WALL
Periodo
24 novembre 2017 – 14 gennaio 2018
Sede
Palazzo Platamone – Palazzo della Cultura
Via Vittorio Emanuele II, 121, 95131 Catania
Informazioni
www.comune.catania.it
facebook: assessorato alla cultura catania
www.fondazioneterzopilastromediterraneo.it
TEL. 0957428006 - 091 7657621
Uffici stampa
Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo
Raffaella Salato
Tel. 06 97625591 E mail rsalato@fondazioneterzopilastromediterraneo.it
Civita
Antonio Gerbino
mob. +39 335 413512 E mail press@civitasicilia.it
Barbara Izzo
Tel. 06 692050220 E mail b.izzo@operalaboratori.com
Studio ESSECI – Padova
Sergio Campagnolo
Tel. 049 663499 E mail info@studioesseci.net
Certe modalità espressive da graffitismo metropolitano, l’utilizzo vivace dei colori, l’arte come mezzo diretto di (contro) informazione, quel non distinguere tra l’alto e il basso sono elementi che anticipano la diffusione dell’odierna, cosiddetta street-art, e dunque consentono di considerare Pablo Echaurren un precursore del genere.
La mostra prende le mosse con un ciclo di lavori realizzati tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, in cui irrompe la storia contemporanea con la fine della Guerra Fredda. In queste opere, che ricordano la comunicazione iconografica del muro di Berlino, emerge uno scenario di graffiti metropolitani, cancellazioni di scritte, reperti fumettistici, emblemi e figurazioni allegoriche d’ascendenza medioevale, linguaggi e segni stereotipati del nostro sistema comunicante.
Una sezione è dedicata ai collage prodotti negli anni Novanta. Lo shock percettivo procurato dalla grande città viene raffigurato in queste sintesi visive del paesaggio urbano basate sul montaggio di manifesti strappati, annunci, insegne, titoli, segnaletica allarmante, che rendono il senso della percezione simultanea.
La comunicazione murale compare anche nella produzione più recente, le “pitture muro contro muro” con il loro inedito alfabeto simbolico di scritte murali cancellate, icastiche rappresentazioni di un mondo fatto di contrapposizioni, di opposte fazioni che si sovrappongono l’una all’altra.
A queste opere fanno da contraltare alcuni quadri sul sistema dell’arte e le sue aggressive strategie planetarie, che ancora una volta testimoniano l’esigenza di dar forma a quella tensione critica e sociale, intellettualmente lucida, tipica della ricerca dell’artista.
Spiega Francesca Mezzano, curatrice della mostra: «L’arte di Pablo Echaurren nasce per parlare alla collettività. Lo fa senza steccati, sperimentando ogni forma espressiva possibile; usa il segno, la scritta, lo stencil, il lettering, la parola come linguaggio comune, annullando qualsiasi distinzione tra alto e basso, alla costante ricerca di una sintonia con la storia presente, con i suoi problemi, e le sue criticità nascoste allo sguardo comune. E lo fa esprimendosi sempre attraverso un immaginario vivo e incandescente, che possa tradurre un’istanza politica e morale in arte. Quella che lo stesso Pablo ha definito “la questione murale”. ».
Il Sindaco Avv. Enzo Bianco dice della mostra : “Con convinzione, sin dal mio insediamento quale Sindaco della Città di Catania, ho sostenuto il naturale e, oggi ancor più di ieri, necessario processo di internazionalizzazione della città e di crescita culturale, raccontando attraverso rassegne di arte visiva i mutamenti socio culturali della società per meglio comprenderne evoluzione e trasformazione.
Un altro grande appuntamento nel prestigioso Complesso Monumentale, ex Convento San Placido che valorizza la città di Catania è la mostra di Pablo Echaurren, che costituisce un tassello di questo mosaico e presenta una selezione di opere che testimoniano l'esigenza di dare forma a quella tensione critica sociale, intellettualmente lucida, tipica dell'artista, sempre alla ricerca di nuovi linguaggi e nuove forme di espressione.
Facilmente raggiungibile la lettura delle sue opere; l'artista spazia in diverse direzioni, dai dipinti ai collage, dalle copertine dei libri e dei fumetti alle ceramiche, al video, ai testi, oltrepassando ogni barriera che di solito confinano l'attività creativa”.
Il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele della Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo, che promuove e realizza l’evento, aggiunge: «La mostra che qui presentiamo – ideale continuum della retrospettiva ospitata nel 2010 a Palazzo Cipolla a Roma – conta oltre 150 opere, tutte accomunate da un dialogo costante e inevitabile con la storia presente, specchio e sintesi di una società irrequieta e della sua parabola umana, così come l’abbiamo vissuta negli ultimi quattro decenni. Echaurren è intimamente uomo contemporaneo e metropolitano: non si eleva al di sopra delle masse come un vate portatore della Verità, ma partecipa attivamente e con passione – senza indossare colori politici né abbracciare alcuna ideologia – alla dialettica che nasce, si alimenta e si propaga spontaneamente per le strade, tra la gente, sui muri. Ed è proprio il muro – da qui il titolo di questa mostra, “Soft Wall” – il mezzo privilegiato attraverso il quale l’artista comunica il proprio messaggio: quello stesso muro su cui la società urbana scrive attraverso gli anni la propria storia diventa infatti protagonista della sua ricerca artistica, sia esso un muro “soffice”, fatto di tela, oppure un brandello reale di muro cittadino.»
L’esposizione, infatti, comprende anche collage e mappe, ricordi di viaggi, di passeggiate psicogeografiche trascorse dragando sui muri urbani reperti cartacei, sticker, biglietti, brandelli memoriali che costruiscono paesaggi emozionali e mentali della moderna città attraversata da un’arte diffusa.
L’Assessore Prof. Orazio Licandro, commenta: “ Un altro evento culturale di notevole rilevanza, come la mostra di Pablo Echaurren Soft Wall diviene altro simbolo pulsante della rinascita culturale della città di Catania che nella splendida cornice del Palazzo della Cultura accoglie la pregevole proposta della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, curata da Francesca Mezzano.
Il concept della mostra prende le mosse da un ciclo di lavori realizzati tra la fine degli anni ottanta ed inizio degli anni novanta, opere, in cui trapelano fortemente e vengono comunicate iconograficamente importanti fatti della storia contemporanea, quali, il muro di Berlino, che nella sua rappresentazione offre attraverso molteplici linguaggi uno scenario fatto di graffiti, cancellazioni di scritte, reperti fumettistici, emblemi e figurazioni allegoriche di ascendenze medievali, segni stereotipati quale grande contenitore di innumerevoli fatti storici, politici ed economici; una sezione a parte di grande fascino è dedicata ai “collage” quali visione di un paesaggio urbano esplicitato attraverso il montaggio di manifesti strappati, insegne, titoli, segnaletica che rendono evidente la percezione simultanea delle nostre città.
Per il visitatore attento, fruire della mostra di Echaurren equivale ad instaurare un dialogo con l'artista che parla alla collettività senza ostacoli, attraverso qualsiasi forma espressiva, confrontandosi con la storia del presente, i suoi problemi e le criticità, traducendoli in messaggio politico e morale; a questo messaggio l'artista dà fisicità al punto che lo definisce “la questione murale”.Il primo elemento d'impatto alle opere di Pablo Echaurren è la forte vitalità che affiora e pervade ogni creazione di questo artista, protagonista di un eclettismo che rivela una vivace curiosità ed uno spirito di osservazione verso il mondo, intrisa di grande ironia e sperimentazione, che coniuga una propria espressività originalissima che evolve verso una creatività sempre nuova.
Evidente che il percorso artistico di Echaurren parte da lontano, con le sue prime opere all'insegna di un minimalismo che lo connota come antipittorico, sempre alla ricerca di nuovi linguaggi e forme nuove di espressione, così, da non connaturarsi solo pittore, ma artista di arti applicate, realizzatore di illustrazioni, manifesti e copertine e metafumetti, che indagano tra un possibile rapporto tra avanguardia e arte popolare, tra cultura e leggerezza, incunaboli ideali di un'arte diffusa che lo vede autore nella scrittura e pubblicazione di pamphlet sul mondo dell'arte.
Graffitismo metropolitano, uso vivace dei colori, arte come altro mezzo di informazione tutti elementi che consentono di considerare Echaurren un attivista della cosiddetta “street art”.
Difficile stabilire per la mostra un percorso cronologico che costituisca un'antologica, nonostante la presenza di opere legate a tre decenni di intensa attività; centocinquanta opere che dialogano costantemente con la storia presente, specchio di una società irrequieta, così, espressione artistica contemporanea che partecipa attivamente alla dialettica delle strade, tra la gente, sui muri; ed è proprio il muro da cui nasce il titolo, mezzo privilegiato dell'artista, muro su cui la società urbana scrive, muro che per Echaurren diviene tela.”
Biografia
Pablo Echaurren nasce a Roma nel 1951. Inizia a dipingere a diciotto anni e, tramite Gianfranco Baruchello, viene scoperto dal critico e gallerista Arturo Schwarz che fa conoscere il suo lavoro in Italia e all’estero. Tra il 1971 e il 1975 espone a Berlino, Basilea, Filadelfia, Zurigo, New York, Bruxelles e nel 1975 è invitato alla Biennale di Parigi.
Il suo esordio avviene all’insegna di un minimalismo, di una concettualità e di un’antipittoricità alternativi all’idea di opera d’arte come feticcio. Questa è la direzione in cui l’artista si è mosso da allora, sempre alla ricerca di nuovi linguaggi e nuove forme di espressione, senza mai adagiarsi sul già fatto. Non solo pittore, si è impegnato in un’intensa attività applicata, realizzando illustrazioni, manifesti e copertine, tra cui quella del best seller Porci con le ali, nonché “metafumetti” che indagano sul possibile rapporto tra avanguardia e arte popolare, cercando quel necessario e fecondo cortocircuito tra alto e basso, tra cultura e leggerezza, in sintonia con l’ideale di un’arte diffusa. La sua creatività si è sviluppata anche nel campo scrittura, pubblicando romanzi e pamphlet sul mondo dell’arte.
Dopo il Duemila, la sua poliedrica produzione è stata presentata in alcune esposizioni personali: Pablo Echaurren. Dagli anni settanta a oggi (Chiostro del Bramante, Roma 2004); Pablo Echaurren a Siena (Palazzo Pubblico, Siena 2008); Crhomo Sapiens (Museo della Fondazione Roma, Palazzo Cipolla, Roma 2010-2011); Lasciare il segno (MAR, Ravenna 2011); Al ritmo dei Ramones (Auditorium Parco della Musica, Roma 2006); L’invenzione del basso (Auditorium Parco della Musica, Roma 2009); Baroque’n’Roll (MACRO, Roma 2011); Matta: Roberto Sebastian Matta, Gordon Matta-Clark, Pablo Echaurren (Fondazione Querini Stampalia, Venezia 2013); Iconoclast (Estorick Collection of Modern Italian Art, Londra 2014); Contropittura (Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma 2015-2016); Make Art Not Money (Museo Nacional de Bellas Artes, Santiago del Cile 2016); Du champ magnétique (Scala Contarini del Bovolo, Venezia 2017).
Organizzazione Civita Sicilia
Catalogo Allemandi & C.
SCHEDA INFORMATIVA
Titolo
PABLO ECHAURREN
SOFT WALL
Periodo
24 novembre 2017 – 14 gennaio 2018
Sede
Palazzo Platamone – Palazzo della Cultura
Via Vittorio Emanuele II, 121, 95131 Catania
Informazioni
www.comune.catania.it
facebook: assessorato alla cultura catania
www.fondazioneterzopilastromediterraneo.it
TEL. 0957428006 - 091 7657621
Uffici stampa
Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo
Raffaella Salato
Tel. 06 97625591 E mail rsalato@fondazioneterzopilastromediterraneo.it
Civita
Antonio Gerbino
mob. +39 335 413512 E mail press@civitasicilia.it
Barbara Izzo
Tel. 06 692050220 E mail b.izzo@operalaboratori.com
Studio ESSECI – Padova
Sergio Campagnolo
Tel. 049 663499 E mail info@studioesseci.net
23
novembre 2017
Pablo Echaurren – Soft Wall
Dal 23 novembre 2017 al 14 gennaio 2018
disegno e grafica
Location
PALAZZO PLATAMONE – PALAZZO DELLA CULTURA – EX CONVENTO SAN PLACIDO
Catania, Via Vittorio Emanuele Ii, 121, (Catania)
Catania, Via Vittorio Emanuele Ii, 121, (Catania)
Orario di apertura
Dal martedì alla domenica dalle ore 10.00 alle ore 19.00
Chiuso il lunedì
Vernissage
23 Novembre 2017, ore 18,30 su invito
Autore
Curatore