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Enzo Forese / Vito Scamarcia – Myricae
Qui trionfa la poetica delle ‘piccole cose’ che contengono – come i versi di Pascoli – tutte le sfumature del classicismo e della tradizione, squarciati però e come riproposti in chiave lirica, colma di dolcezza e intensità.
Comunicato stampa
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Non omnes arbusta iuvant humilesque myricae
Virgilio, Egloga IV, 2
Rubando un frammento a Virgilio, Pascoli trova l’epigrafe per la prima raccolta di versi, Myricae, pubblicata nel 1891. Desidera in questo modo dire che il suo lavoro è piccolo, semplice, in fondo inutile, come le basse tamerici opache di sabbia sparse sulle coste ventose dei nostri mari: non sono querce, né allori né platani dalle grandi foglie, sono arbusti che poco incidono nell’equilibrio della natura, ma fondamentali all’armonia segreta del Mediterraneo. Così Pascoli annuncia che le sue poesie sono piccole cose che non cambieranno il volto della letteratura, ma si rivelano preziose, capaci di specchiare un’anima inquieta alla ricerca del significato delle leggi della vita.
È in questa prospettiva che le opere di Enzo Forese e Vito Scamarcia vengono proposte nella doppia personale presso la Galleria Duetart di Varese. Qui trionfa la poetica delle ‘piccole cose’ che contengono – come i versi di Pascoli – tutte le sfumature del classicismo e della tradizione, squarciati però e come riproposti in chiave lirica, colma di dolcezza e intensità.
Forese adotta il tema della natura morta con opere di misure minime, forti di luce e colore, offrendo nel rispetto della sezione aurea una prospettiva di essenzialità che si oppone al complesso esistere dell’uomo che attraversa il tempo contemporaneo.
Nel recupero innovativo del legno, materiale antico e onesto, Scamarcia gioca con le forme e le veste di colori primari, invitando ad entrare in un mondo magico, una casa, in cui i riti del quotidiano possono acquisire la potenza della bellezza ritrovata.
Isabella Colonna Preti
Virgilio, Egloga IV, 2
Rubando un frammento a Virgilio, Pascoli trova l’epigrafe per la prima raccolta di versi, Myricae, pubblicata nel 1891. Desidera in questo modo dire che il suo lavoro è piccolo, semplice, in fondo inutile, come le basse tamerici opache di sabbia sparse sulle coste ventose dei nostri mari: non sono querce, né allori né platani dalle grandi foglie, sono arbusti che poco incidono nell’equilibrio della natura, ma fondamentali all’armonia segreta del Mediterraneo. Così Pascoli annuncia che le sue poesie sono piccole cose che non cambieranno il volto della letteratura, ma si rivelano preziose, capaci di specchiare un’anima inquieta alla ricerca del significato delle leggi della vita.
È in questa prospettiva che le opere di Enzo Forese e Vito Scamarcia vengono proposte nella doppia personale presso la Galleria Duetart di Varese. Qui trionfa la poetica delle ‘piccole cose’ che contengono – come i versi di Pascoli – tutte le sfumature del classicismo e della tradizione, squarciati però e come riproposti in chiave lirica, colma di dolcezza e intensità.
Forese adotta il tema della natura morta con opere di misure minime, forti di luce e colore, offrendo nel rispetto della sezione aurea una prospettiva di essenzialità che si oppone al complesso esistere dell’uomo che attraversa il tempo contemporaneo.
Nel recupero innovativo del legno, materiale antico e onesto, Scamarcia gioca con le forme e le veste di colori primari, invitando ad entrare in un mondo magico, una casa, in cui i riti del quotidiano possono acquisire la potenza della bellezza ritrovata.
Isabella Colonna Preti
25
novembre 2017
Enzo Forese / Vito Scamarcia – Myricae
Dal 25 novembre al 23 dicembre 2017
arte contemporanea
Location
DUETART GALLERY
Varese, Via Albuzzi, 27, (Varese)
Varese, Via Albuzzi, 27, (Varese)
Orario di apertura
ore 16 -19
Vernissage
25 Novembre 2017, ore 18
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