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Rosetta Berardi /Nanni Menetti – Natura. La carne del segno
Le opere che i due artisti propongono, pur provenendo da percorsi diversi, si ritrovano a convergere verso una meta per loro essenziale: svuotare l’io da tutte le sue cogenze psicologiche, storicamente e spazialmente datate, per farne un luogo di pura accoglienza di ogni possibile epifania dell’essere, nel caso della natura e dei suoi segni o, meglio, dei segni in cui la natura sempre finisce per incarnarsi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Le opere che i due artisti propongono, pur provenendo da percorsi diversi, si ritrovano a
convergere verso una meta per loro essenziale: svuotare l’io da tutte le sue cogenze
psicologiche, storicamente e spazialmente datate, per farne un luogo di pura accoglienza di
ogni possibile epifania dell’essere, nel caso della natura e dei suoi segni o, meglio, dei segni in
cui la natura sempre finisce per incarnarsi. Processo più che evidenziato dai titoli delle due
sequenze di opere che gli artisti propongono.
Rosetta Berardi, nella serie intitolata Noi eravamo pini (l’evento di riferimento è l’incendio della
pineta di Lido di Dante) non solo smonta l’egocentrismo dell’io per aprirlo all’oggetto, ma lo fa
addirittura oggetto, sbaragliando ogni differenza tra interno e esterno e facendo del corpo della
natura la nostra stessa carne.
Così Nanni Menetti che, nella serie Sempre più lontano da me, codifica un percorso simile di
allontanamento da sé per mettersi al servizio del gelo e divenire così un semplice testimone
della sua creatività e di quella della natura in generale, ivi compresa quella umana. Il ricorso poi,
da parte di entrambi, unicamente al bianco e al nero, ne sottolinea visivamente l’essenza.
La “carne della natura” non ha mai fronzoli colorati o cascami di sorta: operazione, questa, che
intende rinverdire una linea di ricerca più che millenaria. Linea che raccogliendo il “Cantami o
Diva...” omerico passa per l’ascolto del Genio nel Romanticismo e ancora per la disseminazione
dell’io teorizzato dalle avanguardie nel Novecento; linea che Rosetta Berardi e Nanni Menetti
considerano non secondaria se si ritiene che l’Arte debba avere ancora una qualche funzione
nel costituire il nostro stare con un poco di dignità e di armonia in questo mondo.
La mostra, che inaugurerà il 18 novembre e che sarà accompagnata da un catalogo (Edizioni
del Girasole), è realizzata con il patrocinio del Comune di Ravenna.
Rosetta Berardi (all'anagrafe Rosetta Lavatura) è siciliana di nascita, romagnola di adozione. Si
diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Ravenna e si laurea a Bologna in Storia dell’Arte
Contemporanea. È sempre stata sensibile al fascino della contaminazione creativa: un percorso
libero di interrogarsi apertamente su pittura, installazione, fotografia.
Ha all’attivo numerose personali in Italia e all’estero e le sue opere sono presenti in collezioni
private e pubbliche.
Nanni Menetti (all'anagrafe Luciano Nanni) è nato a Monzuno (BO) ed è stato professore di
Estetica e Semiotica dell’Arte all’Università di Bologna. Attivo fin dagli anni ’60, sia in campo
poetico che in quello delle arti visive, dal 1982 in poi ha firmato tutta la sua produzione con il
nome di Nanni Menetti (Menetti è il cognome materno). I materiali delle sue opere sono quelli
connessi alla pratica della scrittura: carte assorbenti, carta carbone ecc. Scrittura che
ultimamente ha coinvolto anche le forze della natura, in particolare il gelo. Le sue opere si
possono trovare in collezioni pubbliche e private, nazionali e internazionali.
convergere verso una meta per loro essenziale: svuotare l’io da tutte le sue cogenze
psicologiche, storicamente e spazialmente datate, per farne un luogo di pura accoglienza di
ogni possibile epifania dell’essere, nel caso della natura e dei suoi segni o, meglio, dei segni in
cui la natura sempre finisce per incarnarsi. Processo più che evidenziato dai titoli delle due
sequenze di opere che gli artisti propongono.
Rosetta Berardi, nella serie intitolata Noi eravamo pini (l’evento di riferimento è l’incendio della
pineta di Lido di Dante) non solo smonta l’egocentrismo dell’io per aprirlo all’oggetto, ma lo fa
addirittura oggetto, sbaragliando ogni differenza tra interno e esterno e facendo del corpo della
natura la nostra stessa carne.
Così Nanni Menetti che, nella serie Sempre più lontano da me, codifica un percorso simile di
allontanamento da sé per mettersi al servizio del gelo e divenire così un semplice testimone
della sua creatività e di quella della natura in generale, ivi compresa quella umana. Il ricorso poi,
da parte di entrambi, unicamente al bianco e al nero, ne sottolinea visivamente l’essenza.
La “carne della natura” non ha mai fronzoli colorati o cascami di sorta: operazione, questa, che
intende rinverdire una linea di ricerca più che millenaria. Linea che raccogliendo il “Cantami o
Diva...” omerico passa per l’ascolto del Genio nel Romanticismo e ancora per la disseminazione
dell’io teorizzato dalle avanguardie nel Novecento; linea che Rosetta Berardi e Nanni Menetti
considerano non secondaria se si ritiene che l’Arte debba avere ancora una qualche funzione
nel costituire il nostro stare con un poco di dignità e di armonia in questo mondo.
La mostra, che inaugurerà il 18 novembre e che sarà accompagnata da un catalogo (Edizioni
del Girasole), è realizzata con il patrocinio del Comune di Ravenna.
Rosetta Berardi (all'anagrafe Rosetta Lavatura) è siciliana di nascita, romagnola di adozione. Si
diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Ravenna e si laurea a Bologna in Storia dell’Arte
Contemporanea. È sempre stata sensibile al fascino della contaminazione creativa: un percorso
libero di interrogarsi apertamente su pittura, installazione, fotografia.
Ha all’attivo numerose personali in Italia e all’estero e le sue opere sono presenti in collezioni
private e pubbliche.
Nanni Menetti (all'anagrafe Luciano Nanni) è nato a Monzuno (BO) ed è stato professore di
Estetica e Semiotica dell’Arte all’Università di Bologna. Attivo fin dagli anni ’60, sia in campo
poetico che in quello delle arti visive, dal 1982 in poi ha firmato tutta la sua produzione con il
nome di Nanni Menetti (Menetti è il cognome materno). I materiali delle sue opere sono quelli
connessi alla pratica della scrittura: carte assorbenti, carta carbone ecc. Scrittura che
ultimamente ha coinvolto anche le forze della natura, in particolare il gelo. Le sue opere si
possono trovare in collezioni pubbliche e private, nazionali e internazionali.
18
novembre 2017
Rosetta Berardi /Nanni Menetti – Natura. La carne del segno
Dal 18 novembre al 02 dicembre 2017
arte contemporanea
Location
NIART GALLERY
Ravenna, Via Anastagi, 4a/6, (Ravenna)
Ravenna, Via Anastagi, 4a/6, (Ravenna)
Orario di apertura
martedì, mercoledì 11-12,30 / giovedì, venerdì 17 – 19- sabato 11-12,30 / 17-19 altri giorni e orari appuntamento al 3382791174
Vernissage
18 Novembre 2017, h 18
Autore