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Dosso Dossi I colori di Ludovico Ariosto Ferrara, Palazzo di Diamanti 26 sett. – 14.XII.1998
altrecittà
La mostra di Dosso Dossi, congiuntamente organizzata dalle Civiche Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali - Gallerie Nazionali di Ferrara, Bologna e Modena - dal Paul Getty Museum di Malibu, dal Metropolitan Museum di New York, è in assoluto la prima mai dedicata a questo pittore che, per quanto mantovano di nascita, trascorse praticamente tutta la sua vita a Ferrara, al servizio dei duchi Alfonso I ed Ercole II d'Este
Catalogo Ferrara Arte Editore
Catalogo Ferrara Arte Editore
di redazione
Benché pittore di corte, Dosso fu soltanto saltuariamente impegnato nelle commissioni tradizionali richieste agli artisti della sua epoca: le pale d’altare. Naturalmente anch’egli ne eseguì alcune, e una metà almeno fra queste si colloca fra i suoi capolavori assoluti. La sua misura più caratteristica, tuttavia, si esprime nei soggetti profani, con la loro straordinaria fantasia psicologica, narrativa e luminosa che stravolge i temi consueti, o ne crea di totalmente nuovi. I suoi paesaggi di alberi a bioccoli di cotone, descritti con colori irrealistici, da fuoco d’artificio, sotto cieli ove si producono le più straordinarie aurore boreali, e dove anche i personaggi si muovono o agiscono in modi inaspettati, ricreano in immagini quel clima di sofisticata avventura cavalleresca descritto dall’Ariosto nel suo Orlando Furioso. In contatto con geni sommi come Giorgione, Raffaello e Tiziano, Dosso si rivela alla stessa altezza qualitativa.
Scopo principale dell’esposizione è essenzialmente quello di approfondire gli studi sul pittore verificando alcune nuove ipotesi storiografiche ma anche quello di mostrare al pubblico la bellezza e l’importanza di questo artista, rendendolo partecipe dello straordinario godimento visivo che ogni suo dipinto procura.
Le opere esposte provengono dai principali musei di tutto il mondo: otto dall’Inghilterra, quattordici dagli Stati Uniti e numerose altre di grande pregio dall’Europa, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna come dal Museo Hermitage di San Pietroburgo, e dalle principali gallerie pubbliche italiane quali gli Uffizi di Firenze, la Galleria Borghese di Roma, il Museo di Capodimonte di Napoli e la Pinacoteca Nazionale di Modena.
La mostra è un’occasione straordinaria per far ritornare momentaneamente a Ferrara opere che, con pochissime eccezioni, per la città e per gli ambienti della Corte Estense furono create e che furono asportate, nei primi anni del Seicento, a seguito della sua Devoluzione allo Stato della Chiesa. Si tratta quindi anche di una sorta di celebrazione e di apoteosi della grandezza di questa capitale dell’arte italiana, ricorrendo i 400 anni del momento più drammatico della sua storia, la fine della Signoria Estense che coincise con il tramonto del Rinascimento a Ferrara.
Mostra aperta tutti i giorni (feriali e festivi) dalle ore 9 alle ore 19