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Dissacrante, provocatorio e sempre in controtendenza, Karl Lagerfeld è scomparso oggi a Parigi, a 85 anni, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo della moda – e non solo – che, da oggi, non sarà più lo stesso. L’annuncio è stato dato dal magazine francese Closer, nella tarda mattinata, a poche ore dall’inizio del calendario della Milano fashion week. Stilista diventato leggendario, icona pop, superstar, attualmente era direttore creativo di Chanel e della Maison Fendi, oltre che del proprio brand, ma non ebbe mai timore di collaborare con marchi da grande distribuzione, come nel caso di H&M, casa per la quale ha disegnato diverse linee.
Karl Otto Lagerfeld nacque ad Amburgo, il 10 settembre 1933 ma la data di nascita è tuttora avvolta nel mistero, visto che i registri di nascita, in Germania, non sono aperti a ispezioni pubbliche. Un’annotazione sul registro dei battesimi indica come data di nascita il 10 settembre 1933 ma Lagerfeld aveva sempre sostenuto di essere nato nel 1935, mentre altri, invece, indicano il 1938. Nel 1953, insieme alla madre, emigrò a Parigi. Nel 1955 vinse un concorso per un cappotto sponsorizzato dal Segretariato Internazionale della Lana e gli fu assegnato un posto da Pierre Balmain. Vinse anche il concorso per un premio di vestiti sponsorizzato da Yves Saint Laurent.
Dopo non molto lasciò il suo incarico e aprì un suo piccolo negozio a Parigi. In questo periodo si consultò spesso con Madame Zereakian, la veggente armena di Christian Dior, che gli predisse il suo successo. Nel 1980 fondò la sua etichetta di profumi e linee di vestiti, chiamata Lagerfeld, per la quale hanno sfilato le più importanti supermodelle, tra le quali spicca Claudia Schiffer, la sua prediletta. Nel 2004 disengò anche alcuni completi per Madonna e per Kylie Minogue.
Apprezzato fotografo, era grande appassionato di architettura. A Zaha Hadid, alla quale era legato da un profondo rapporto di amicizia, commissionò il Mobile Art Pavilion per Chanel. A Tadao Andō affidò la realizzazione della sua casa-studio a Biarritz, in Francia. Sull’architetto giapponese, Lagerfeld scrisse anche un libro, Tadao Ando – Vitra house.