20 luglio 2001

fino al 7.X.2001 Le Tribù dell’arte Roma, GCAMC

 
Secondo appuntamento per Le Tribù dell’arte, la singolare mostra evento curata dal critico Achille Bonito Oliva...

di

Dopo la straordinaria mise en scene della volta precedente, si arriva finalmente alla seconda parte della ciclopica iniziativa della Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma. Rispetto alla confusione e alle luci stroboscopiche del primo appuntamento, già dalla sera del vernissage la mostra si presentava con un aspetto diverso. Più ordinata e decisamente più rilassante, ma non per questo prevedibile: Ben Vautier ha infatti passato il testimone all’austriaco Hermann Nitsch, che sotto gli occhi increduli dei visitatori e i volti –diciamolo pure perché no-contratti in smorfie di raccapriccio, ha dato vita ad una delle sue splendide performance. Occupando quasi completamente l’intero spazio del capannone centrale, Nitsch ha disposto ordinatamente una serie di lunghi tavoli, coperti da tovaglie immacolate e pezzi di carne e pesci di varie specie. Poi, con calma serafica ha dato inizio alla cerimonia (durata più di un’ora) discutendo con il pubblico, spargendo incenso profumato e cospargendo le carni con liquidi propiziatori. Gilardi, Sassi
L’happening si è rivelato sicuramente come uno dei momenti più significativi dell’intera iniziativa, e ha dato modo di osservare la forza comunicativa di un artista raramente esposto in Italia.
Oltre alla parte performativa, altrettanto interessante è la selezione presentata nel resto della mostra. Mentre la prima parte delle Tribù (24 aprile-24 giugno) era rivolta principalmente ai movimenti “storici” come Fluxus, Lettrismo, Gutai , già dalle prime sale della seconda edizione si percepisce una semplicità e una leggerezza Hermann Nitschnuova. Le foto della Factory di Warhol, le ricerche installative ed ambientali del Mono Ha e la suggestiva ricostruzione dell’ambiente a luce nera di wood di Lucio Fontana offrono al visitatore uno sguardo a 360º della produzione artistica internazionale degli ultimi quarant’anni. Interessante la sezione delle Technet tribù (curata da Giulio Alessandri e Manuela Gandini) che presenta tra le altre cose, uno dei primi progetti del Museo d’Arte Contemporanea di Sarajevo, realizzato dall’artista Maja Bajevic. Da segnalare anche la sezione dei Capi tribù senza Tribù, curata da Danilo Eccher e Daniela Pancioni, che comprende lavori di Gilbert & George, Louise Bourgeois, Joseph Beuys .
Le tribù dell’Arte si qualificano come uno degli Achille Bonito Olivaappuntamenti più importanti della stagione espositiva romana, che si auspica dia inizio, finalmente, alla riqualificazione di quello splendido spazio che è la Galleria Comunale di Roma ed ha una nuova e più puntuale attenzione del settore pubblico nei confronti dell’arte contemporanea.


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mostra visitata il 5.VII.2001


Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea, Spazi Espositivi Ex Fabbrica Peroni
Via Reggio Emilia 54
Orario da martedì a sabato 9 – 19.30; festivi 9 – 14; (lunedì chiuso)
Informazioni tel. 06 67107900 / galleria.moderna@comune.roma.it
Sito Internet www.comune.roma.it/galleriacomunale  
Biglietteria intero Lire 10.000, ridotto Lire 8.000
Catalogo in due edizioni (italiano-inglese); casa editrice Skira
Attività didattica visite guidate per scuole superiori e gruppi, prenotazione al tel. 06 67107944
Sì bookshop, sì caffetteria, sì servizi igienici, sì accesso ai disabili
Servizi ai visitatori: mediateca e postazioni multimediali, biblioteca del Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive


[exibart]

5 Commenti

  1. A chi? Achille? A cchille?
    A cchille? che c’e’ oltre Achille?
    Bonito! Oliva!
    Ah,Bonito Bonito per un oliva pallida l’Arte puo’ anche delirare.
    Ma quale? L’Arte di inventarti jet critic per non annegare?
    Achi’,ma questo ti piace?
    E’ comodo certo,e’come avere un eco.
    E chi ti demonizza ti fa un favore.
    Ma i tempi son cambiati Achi’,te ne sarai accorto anche tu,ora che sei solo un mediocre tra i mediocri.
    E cchille t’attaccano Achi’

  2. I tempi cambiano….
    … ma un’eco si scrive ancora con l’apostrofo.
    Questo per quel che riguarda l’analisi grammaticale.
    … Meglio che non trattiamo l’analisi logica.
    Non ne è la sede.
    Ciao, Biz.

  3. Tradizionalista ci sei tu a cominciare dal nome che porti.Ed anche Cicisbeo del potere probably.
    Per quanto mi riguarda,come artista per meta’ Aborigeno mi pare che riesco a comunicare abbastanza bene nella tua lingua….o no?
    Ma tu nella mia non riuscirai mai ad entrarci…Ih….Ih….Ih….….^____^….smack bizan smack….*____*!!

  4. Sei un pochino distratto, infatti l’avevamo già “finita”, trattandosi di una conversazione che si è esaurita in agosto.
    L’unico ridicolo sei tu che non te ne sei accorto.
    Ciao, Biz.

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