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I volti della Riforma. Lutero e Cranach nelle collezioni medicee
Il 31 ottobre 1517 vennero affisse alla porta della Schlosskirche di Wittemberg le Novantacinque tesi contro la prassi della vendita delle indulgenze e l’autorità del papa, evento che aprì la strada alla Riforma protestante. Per celebrare la ricorrenza del cinquecentenario, dal prossimo 31 ottobre gli Uffizi presenteranno in una mostra, allestita in Sala Detti, un prezioso nucleo di dipinti di soggetto luterano appartenenti alle collezioni medicee.
Comunicato stampa
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Il 31 ottobre 1517 vennero affisse alla porta della Schlosskirche di Wittemberg le Novantacinque tesi contro la
prassi della vendita delle indulgenze e l’autorità del papa, evento che aprì la strada alla Riforma protestante.
Per celebrare la ricorrenza del cinquecentenario, dal prossimo 31 ottobre gli Uffizi presenteranno in una
mostra, allestita in Sala Detti, un prezioso nucleo di dipinti di soggetto luterano appartenenti alle
collezioni medicee.
Saranno esposte infatti le icone della nuova Chiesa riformata: i ritratti di Martin Lutero e di Filippo
Melantone, i due teologi promotori del movimento riformatore; di Lutero, già monaco agostiniano, e
della moglie Caterina von Bora, monaca cistercense; dei fratelli Federico III il Saggio e Giovanni,
Elettori di Sassonia e sostenitori politici della Riforma. Tutti questi dipinti sono accomunati dall’essere
usciti dalla florida bottega di Lucas Cranach il Vecchio, pittore ufficiale della nuova corrente religiosa. A
questi si affianca una copia antica di un ritratto di Lutero, il dittico di Adamo ed Eva, capolavoro di Lucas Cranach,
e una Madonna col Bambino e il san Giovannino, prove della padronanza del pittore nell’interpretare temi sacri sia
attinenti alla nuova spiritualità riformata, sia a quella cattolica.
La ricorrenza offre l’occasione di riflettere sulla particolare concentrazione di questi soggetti nelle collezioni
medicee, certo dovuta in parte all’efficacia della macchina di propaganda luterana. Infatti, così come le traduzioni
della Bibbia - curate personalmente da Lutero e dai suoi più stretti collaboratori, adeguandole ai diversi livelli di
alfabetizzazione per una diffusione capillare - rispondevano a un’attenta politica linguistica e delle immagini, in
campo prettamente artistico Lucas Cranach il Vecchio (Kronach 1472 – 1553 Weimar), amico personale di
Lutero e pittore di corte dell’Elettore Palatino Federico III il Saggio, creò le opere da far circolare come
manifesti della nuova ideologia. L’artista, sostenitore di Lutero e del suo programma, formulò così
l’iconografia ufficiale della ritrattistica dei capi del movimento, improntandola alla massima semplicità:
Lutero e Melantone, e anche della moglie del primo, Caterina von Bora, la cui effige in coppia con
quella del marito attestava l’abolizione del celibato dei sacerdoti. Anche gli Elettori Palatini Federico III
il Saggio e suo fratello Giovanni I il Costante furono oggetto del programma iconografico.
Cranach nel frattempo elaborava anche incisioni di immagini, a corredo dei testi sacri riformati, che in parte
pubblicò lui stesso come editore. In mostra sono esposte per la prima volta tre serie di incisioni di altissima
qualità, che illustrano argomenti sacri come la Passione di Cristo, gli Apostoli, i Martirii degli Apostoli,
oltre ad altre stampe singole. Nel campo dell’incisione Cranach dovette misurarsi con la grandezza di Dürer, cui
si ispirò creando soluzioni comunque originali: in mostra sono esposti alcuni significativi esempi di questo
fruttuoso confronto fra i due maestri sul tema della penitenza di San Giovanni Crisostomo e del peccato originale.
In rappresentanza della produzione di stampe allegoriche che descrivevano satiricamente i vertici ecclesiastici
romani, del tutto assente dalle collezioni medicee, in mostra è presente un famoso libretto di Lutero e Melantone
illustrato da Cranach (Deüttung der zwu grewlichen figuren Bapstesels zu Rom vnnd Münchkalbs zu Freyberg in Meyssen funde);
un genere il cui successo prosperò per almeno un secolo e che avrebbe scatenato una reazione antagonista di pari
graffiante potenza.
In mostra anche i ritratti di personalità di ambito fiorentino che furono inquisite per aver manifestato il loro
interesse verso le nuove teorie religiose: Pietro Carnesecchi di Domenico Puligo e Bartolomeo
Panciatichi di Agnolo Bronzino. Infatti il clima circolante a Firenze negli anni Quaranta del Cinquecento,
mentre i rapporti fra Cosimo I e la chiesa di Paolo III Farnese erano al massimo della tensione, era imbevuto delle
nuove dottrine che si stavano propagando nei circoli intellettuali di letterati, artisti, funzionari di corte, vescovi, e
nell’Accademia Fiorentina. Cosimo si spese in una difesa a oltranza di queste personalità, ma non sempre con
successo, come nel caso di Carnesecchi, che fu giustiziato.
Per tornare ai dipinti fiorentini di Cranach il Vecchio, risale al 1561 la prima citazione inventariale della presenza
nelle collezioni medicee delle effigi dei coniugi Lutero. Gli Elettori di Sassonia provengono invece dall’eredità
urbinate di Vittoria della Rovere, a riprova della diffusione dei volti della Riforma nelle corti di tutta Europa.
Collocati in posizioni defilate, i ritratti di Lutero e Melantone ebbero un momento di grande visibilità nella Sala dei
Pittori dell’appartamento del Cardinal Leopoldo, che li separò per inserirli in ricche cornici barocche. Questi
ritratti rimasero dunque parte inalterata delle collezioni nonostante l’immagine pubblica della dinastia nel corso del
tempo sia stata sempre più fortemente connotata da una strettissima ortodossia cattolica.
Come ricorda Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi “La mostra ora alle Gallerie degli Uffizi ci offre
testimonianza della grande apertura mentale dei Medici anche verso le nuove tendenze teologiche, al fine di
documentare la varietà culturale dell'Europa. Ribadisce inoltre la qualità artistica quale criterio del collezionismo
mediceo, come dimostrano le xilografie Lucas Cranach il Vecchio con versi della Bibbia tradotti da Lutero, che
sono le più preziosi al mondo. L'esposizione è stata anche occasione per un’importante campagna di restauri, che
ha incluso due straordinarie cornici seicentesche attribuite a Vittorio Crosten, pubblicate in catalogo. Tutte le
incisioni di Cranach esposte sono state restaurate da Maurizio Boni e Luciano Mori, restauratori del Gabinetto dei
Disegni e delle Stampe degli Uffizi”.
La mostra a cura, come il catalogo edito da Giunti, di Francesca de Luca e Giovanni Maria Fara, è promossa dal
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con le Gallerie degli Uffizi e Firenze Musei.
prassi della vendita delle indulgenze e l’autorità del papa, evento che aprì la strada alla Riforma protestante.
Per celebrare la ricorrenza del cinquecentenario, dal prossimo 31 ottobre gli Uffizi presenteranno in una
mostra, allestita in Sala Detti, un prezioso nucleo di dipinti di soggetto luterano appartenenti alle
collezioni medicee.
Saranno esposte infatti le icone della nuova Chiesa riformata: i ritratti di Martin Lutero e di Filippo
Melantone, i due teologi promotori del movimento riformatore; di Lutero, già monaco agostiniano, e
della moglie Caterina von Bora, monaca cistercense; dei fratelli Federico III il Saggio e Giovanni,
Elettori di Sassonia e sostenitori politici della Riforma. Tutti questi dipinti sono accomunati dall’essere
usciti dalla florida bottega di Lucas Cranach il Vecchio, pittore ufficiale della nuova corrente religiosa. A
questi si affianca una copia antica di un ritratto di Lutero, il dittico di Adamo ed Eva, capolavoro di Lucas Cranach,
e una Madonna col Bambino e il san Giovannino, prove della padronanza del pittore nell’interpretare temi sacri sia
attinenti alla nuova spiritualità riformata, sia a quella cattolica.
La ricorrenza offre l’occasione di riflettere sulla particolare concentrazione di questi soggetti nelle collezioni
medicee, certo dovuta in parte all’efficacia della macchina di propaganda luterana. Infatti, così come le traduzioni
della Bibbia - curate personalmente da Lutero e dai suoi più stretti collaboratori, adeguandole ai diversi livelli di
alfabetizzazione per una diffusione capillare - rispondevano a un’attenta politica linguistica e delle immagini, in
campo prettamente artistico Lucas Cranach il Vecchio (Kronach 1472 – 1553 Weimar), amico personale di
Lutero e pittore di corte dell’Elettore Palatino Federico III il Saggio, creò le opere da far circolare come
manifesti della nuova ideologia. L’artista, sostenitore di Lutero e del suo programma, formulò così
l’iconografia ufficiale della ritrattistica dei capi del movimento, improntandola alla massima semplicità:
Lutero e Melantone, e anche della moglie del primo, Caterina von Bora, la cui effige in coppia con
quella del marito attestava l’abolizione del celibato dei sacerdoti. Anche gli Elettori Palatini Federico III
il Saggio e suo fratello Giovanni I il Costante furono oggetto del programma iconografico.
Cranach nel frattempo elaborava anche incisioni di immagini, a corredo dei testi sacri riformati, che in parte
pubblicò lui stesso come editore. In mostra sono esposte per la prima volta tre serie di incisioni di altissima
qualità, che illustrano argomenti sacri come la Passione di Cristo, gli Apostoli, i Martirii degli Apostoli,
oltre ad altre stampe singole. Nel campo dell’incisione Cranach dovette misurarsi con la grandezza di Dürer, cui
si ispirò creando soluzioni comunque originali: in mostra sono esposti alcuni significativi esempi di questo
fruttuoso confronto fra i due maestri sul tema della penitenza di San Giovanni Crisostomo e del peccato originale.
In rappresentanza della produzione di stampe allegoriche che descrivevano satiricamente i vertici ecclesiastici
romani, del tutto assente dalle collezioni medicee, in mostra è presente un famoso libretto di Lutero e Melantone
illustrato da Cranach (Deüttung der zwu grewlichen figuren Bapstesels zu Rom vnnd Münchkalbs zu Freyberg in Meyssen funde);
un genere il cui successo prosperò per almeno un secolo e che avrebbe scatenato una reazione antagonista di pari
graffiante potenza.
In mostra anche i ritratti di personalità di ambito fiorentino che furono inquisite per aver manifestato il loro
interesse verso le nuove teorie religiose: Pietro Carnesecchi di Domenico Puligo e Bartolomeo
Panciatichi di Agnolo Bronzino. Infatti il clima circolante a Firenze negli anni Quaranta del Cinquecento,
mentre i rapporti fra Cosimo I e la chiesa di Paolo III Farnese erano al massimo della tensione, era imbevuto delle
nuove dottrine che si stavano propagando nei circoli intellettuali di letterati, artisti, funzionari di corte, vescovi, e
nell’Accademia Fiorentina. Cosimo si spese in una difesa a oltranza di queste personalità, ma non sempre con
successo, come nel caso di Carnesecchi, che fu giustiziato.
Per tornare ai dipinti fiorentini di Cranach il Vecchio, risale al 1561 la prima citazione inventariale della presenza
nelle collezioni medicee delle effigi dei coniugi Lutero. Gli Elettori di Sassonia provengono invece dall’eredità
urbinate di Vittoria della Rovere, a riprova della diffusione dei volti della Riforma nelle corti di tutta Europa.
Collocati in posizioni defilate, i ritratti di Lutero e Melantone ebbero un momento di grande visibilità nella Sala dei
Pittori dell’appartamento del Cardinal Leopoldo, che li separò per inserirli in ricche cornici barocche. Questi
ritratti rimasero dunque parte inalterata delle collezioni nonostante l’immagine pubblica della dinastia nel corso del
tempo sia stata sempre più fortemente connotata da una strettissima ortodossia cattolica.
Come ricorda Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi “La mostra ora alle Gallerie degli Uffizi ci offre
testimonianza della grande apertura mentale dei Medici anche verso le nuove tendenze teologiche, al fine di
documentare la varietà culturale dell'Europa. Ribadisce inoltre la qualità artistica quale criterio del collezionismo
mediceo, come dimostrano le xilografie Lucas Cranach il Vecchio con versi della Bibbia tradotti da Lutero, che
sono le più preziosi al mondo. L'esposizione è stata anche occasione per un’importante campagna di restauri, che
ha incluso due straordinarie cornici seicentesche attribuite a Vittorio Crosten, pubblicate in catalogo. Tutte le
incisioni di Cranach esposte sono state restaurate da Maurizio Boni e Luciano Mori, restauratori del Gabinetto dei
Disegni e delle Stampe degli Uffizi”.
La mostra a cura, come il catalogo edito da Giunti, di Francesca de Luca e Giovanni Maria Fara, è promossa dal
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con le Gallerie degli Uffizi e Firenze Musei.
30
ottobre 2017
I volti della Riforma. Lutero e Cranach nelle collezioni medicee
Dal 30 ottobre 2017 al 06 gennaio 2018
arte antica
Location
GALLERIE DEGLI UFFIZI
Firenze, Piazzale Degli Uffizi, 1, (Firenze)
Firenze, Piazzale Degli Uffizi, 1, (Firenze)
Biglietti
biglietto intero € 12.50; ridotto € 6.25 per i cittadini dell’U.E. tra i 18 e i 25 anni; gratuito riservato a minori di
18 anni di qualsiasi nazionalità, portatori di handicap ed un accompagnatore, giornalisti, docenti e studenti di
Architettura, Conservazione dei Beni Culturali, Scienze della formazione, Diploma di Laurea di lettere e filosofia
con indirizzi di laurea archeologico o storico-artistico, Diploma di Laurea o corsi corrispondenti negli Stati
membri dell’Unione Europea, insegnant
Orario di apertura
martedì – domenica ore 8.15 - 18.50; la biglietteria chiude alle 18.05
Chiuso il lunedì
Vernissage
30 Ottobre 2017, ore 17.00
Editore
GIUNTI
Ufficio stampa
CIVITA GROUP
Curatore