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Luigi Serralunga, tra Simbolismo e Liberty
Con una selezione di oltre ottanta importanti opere provenienti da collezioni pubbliche e private, il MEF – Museo Ettore Fico propone, nelle Cucine Reali della residenza sabauda, una mostra antologica dedicata a Luigi Serralunga, valente pittore e interprete della cultura artistica italiana a cavallo fra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Città di Nichelino, sotto l’egida di Sistema Cultura, è lieta
di presentare la prima mostra antologica con la direzione artistica
di MEF - Museo Ettore Fico organizzata alla Palazzina
di Caccia di Stupinigi, in collaborazione con Ordine Mauriziano
e Reverse Agency, con il patrocinio di Regione Piemonte e
Città di Torino.
Il Sistema Cultura di Nichelino, grazie alla lungimiranza
dell’Assessore Diego Sarno e alla prestigiosa collaborazione
con MEF - Museo Ettore Fico, con l’esposizione delle opere di
un artista come Luigi Serralunga, a cura di Andrea Busto, in
una location di rilievo storico e culturale come la Palazzina di
Caccia, evolve verso una nuova ottica nazionale e internazionale,
rendendo il concetto di sinergia, che fonda il coordinamento
e la programmazione degli eventi culturali della Città
di Nichelino, sempre più ad ampio respiro.
La mostra “Luigi Serralunga. Tra simbolismo e Liberty” è la
prima iniziativa in assoluto di Sistema Cultura Nichelino che
valorizza nell’ambito dell’arte visiva la Palazzina di Caccia.
Questo progetto espositivo, al pari della rassegna “Lirica a
Corte” nell’ambito della musica d’arte, dimostra come l’amministrazione
nichelinese stia investendo in cultura in quanto
fonte di crescita civile, sociale ed economica per il territorio.
Con una selezione di oltre ottanta importanti opere provenienti
da collezioni pubbliche e private, il MEF - Museo Ettore
Fico propone nelle Cucine Reali della residenza sabauda una
mostra antologica dedicata a Luigi Serralunga, valente pittore
e interprete della cultura artistica italiana a cavallo fra la
fne del XIX e l’inizio del XX secolo.
Luigi Serralunga nasce a Torino il 26 ottobre 1880, da una famiglia
benestante, appartenente alla borghesia torinese e legata
all’amministrazione regia. Trascorre la sua infanzia a Torino
e nel 1896, dopo aver compiuto gli studi tecnici, si iscrive
alla Reale Accademia Albertina di Belle Arti, dove frequenta i
corsi triennali di architettura, geometria, fgura, storia e ornato,
partecipando ai concorsi interni indetti dall’Accademia
con apprezzabili esiti. Terminati gli studi preparatori, nell’autunno
del 1900 si iscrive con proftto al corso superiore di
pittura, ottenendo la medaglia di rame nel corso di disegno di fgura. Tra gli insegnanti dell’Accademia, tra cui compaiono
anche Piercelestino Gilardi e Odoardo Tabacchi, rispettivamente
titolari delle cattedre di pittura e scultura, Giacomo
Grosso, pittore affermato giunto al successo con la prima
Biennale di Venezia, è sicuramente il principale riferimento
nella formazione artistica di Serralunga. Quest’ultimo ottiene
poi la possibilità di soggiornare a Roma, dove si reca nel 1902
per effettuare studi e rilievi dell’antico. La sua educazione
artistica prosegue con proftto: al termine del secondo anno,
vince la medaglia d’argento e l’acquisto di un’opera fuori
concorso per il valore di £ 25, così come l’anno successivo,
quando gli viene nuovamente attribuita la medaglia d’argento.
Ormai ventritreenne, Serralunga conclude positivamente
gli studi nel giugno del 1904, aggiudicandosi un assegno di £
100 per la prova fnale di nudo dal vero. Nel medesimo anno il
pittore inizia a esporre presso la Società Promotrice di Belle
Arti di Torino, partecipando all’annuale rassegna espositiva
per i soci in maniera pressoché ininterrotta fno al 1939, anno
precedente la sua morte.
Serralunga si afferma gradualmente nella forida scena artistica
torinese in cui operano personalità del calibro di Lorenzo
Delleani, Cesare Saccaggi, Leonardo Bistolf e Giovanni
Guarlotti. Lo stile pittorico di Serralunga, inizialmente legato
al gusto fn de siècle della pittura grossiana e ranzoniana,
nel corso degli anni assume un’autonomia espressiva che
trova i migliori esiti nella ritrattistica, nel nudo, nelle scene
di caccia e in alcune nature morte, soggetti resi con una grafa
leggera, al limite del non fnito (particolarmente evidente
sui bordi). La sua poetica incarna i dettami della tradizione
tardo-simbolista, contaminata dalle suggestioni provenienti
dalla grande stagione della pittura fgurativa ottocentesca.
Nei ritratti delle dame e degli esponenti della borghesia cittadina,
la luce tersa sottolinea il pallore dell’incarnato mentre
la pennellata, dapprima più controllata e suadente e poi
più sfrangiata e opaca, regala all’osservatore intensi brani di
armonia cromatica e compositiva. Serralunga partecipa alle
esposizioni torinesi della società Promotrice e alle mostre
nazionali della corrispettiva milanese; particolarmente degne
di nota risultano essere le partecipazioni alla mostra Tre pittori
piemontesi, tenutasi a Milano presso la galleria La Vinciana
nel 1921, e alle Quadriennali torinesi del 1923 e del 1928.
Nello stesso anno la Società Promotrice ospita una personale
dell’artista in cui sono presentate una quindicina di opere
tra nature morte e ritratti. Serralunga è altrettanto presente
nelle esposizioni organizzate dalla Società d’Incoraggiamento
alle Belle Arti, in seno al Circolo degli Artisti, e dalla Società
Amici dell’Arte, entrambe attive in Torino, come testimoniano
le cronache artistiche frmate dalla penna di Emilio Zanzi,
critico d’arte della «Gazzetta del Popolo» e corrispondente
da Torino per la rivista «Emporium». Accanto alla produzione
artistica, Serralunga apre il proprio studio ai giovani artisti
torinesi, che trovano in lui un maestro severo e capace: tra
essi, Mattia Moreni ed Ettore Fico. Nel 1939, ormai malato, Serralunga partecipa alle selezioni per i Premi Sanremo di
pittura, prima di abbandonare l’attività artistica e trascorrere
gli ultimi mesi nella casa di Castiglione torinese. Aggravatosi
e trasferito in ospedale, il pittore muore a Torino il 3 febbraio
1940. Due anni dopo, il circolo degli Artisti organizza
un’esposizione postuma con oltre ottanta dipinti selezionati
dagli amici tra le opere presenti nello studio e nelle collezioni
private, accompagnata da una commossa presentazione
del pittore Guarlotti. Successivamente alla morte dell’artista,
le sue opere sono esposte nelle rassegne annuali “900 piemontese”
curate dalla galleria Fogliato, tra le quali occorre
segnalare l’Omaggio a Serralunga del 1977, e nelle mostre
La pittura a Torino all’inizio del secolo (Torino, Teatro Regio,
1978) e Flower Power (Verbania, Villa Giulia, 2009). Oltre alle
numerose collezioni private, opere di Serralunga sono presenti
presso la GAM - Galleria d’Arte Moderna di Torino, il
Museo Civico Palazzo Traversa di Bra e la Soprintendenza ai
Beni Culturali di Pisa
di presentare la prima mostra antologica con la direzione artistica
di MEF - Museo Ettore Fico organizzata alla Palazzina
di Caccia di Stupinigi, in collaborazione con Ordine Mauriziano
e Reverse Agency, con il patrocinio di Regione Piemonte e
Città di Torino.
Il Sistema Cultura di Nichelino, grazie alla lungimiranza
dell’Assessore Diego Sarno e alla prestigiosa collaborazione
con MEF - Museo Ettore Fico, con l’esposizione delle opere di
un artista come Luigi Serralunga, a cura di Andrea Busto, in
una location di rilievo storico e culturale come la Palazzina di
Caccia, evolve verso una nuova ottica nazionale e internazionale,
rendendo il concetto di sinergia, che fonda il coordinamento
e la programmazione degli eventi culturali della Città
di Nichelino, sempre più ad ampio respiro.
La mostra “Luigi Serralunga. Tra simbolismo e Liberty” è la
prima iniziativa in assoluto di Sistema Cultura Nichelino che
valorizza nell’ambito dell’arte visiva la Palazzina di Caccia.
Questo progetto espositivo, al pari della rassegna “Lirica a
Corte” nell’ambito della musica d’arte, dimostra come l’amministrazione
nichelinese stia investendo in cultura in quanto
fonte di crescita civile, sociale ed economica per il territorio.
Con una selezione di oltre ottanta importanti opere provenienti
da collezioni pubbliche e private, il MEF - Museo Ettore
Fico propone nelle Cucine Reali della residenza sabauda una
mostra antologica dedicata a Luigi Serralunga, valente pittore
e interprete della cultura artistica italiana a cavallo fra la
fne del XIX e l’inizio del XX secolo.
Luigi Serralunga nasce a Torino il 26 ottobre 1880, da una famiglia
benestante, appartenente alla borghesia torinese e legata
all’amministrazione regia. Trascorre la sua infanzia a Torino
e nel 1896, dopo aver compiuto gli studi tecnici, si iscrive
alla Reale Accademia Albertina di Belle Arti, dove frequenta i
corsi triennali di architettura, geometria, fgura, storia e ornato,
partecipando ai concorsi interni indetti dall’Accademia
con apprezzabili esiti. Terminati gli studi preparatori, nell’autunno
del 1900 si iscrive con proftto al corso superiore di
pittura, ottenendo la medaglia di rame nel corso di disegno di fgura. Tra gli insegnanti dell’Accademia, tra cui compaiono
anche Piercelestino Gilardi e Odoardo Tabacchi, rispettivamente
titolari delle cattedre di pittura e scultura, Giacomo
Grosso, pittore affermato giunto al successo con la prima
Biennale di Venezia, è sicuramente il principale riferimento
nella formazione artistica di Serralunga. Quest’ultimo ottiene
poi la possibilità di soggiornare a Roma, dove si reca nel 1902
per effettuare studi e rilievi dell’antico. La sua educazione
artistica prosegue con proftto: al termine del secondo anno,
vince la medaglia d’argento e l’acquisto di un’opera fuori
concorso per il valore di £ 25, così come l’anno successivo,
quando gli viene nuovamente attribuita la medaglia d’argento.
Ormai ventritreenne, Serralunga conclude positivamente
gli studi nel giugno del 1904, aggiudicandosi un assegno di £
100 per la prova fnale di nudo dal vero. Nel medesimo anno il
pittore inizia a esporre presso la Società Promotrice di Belle
Arti di Torino, partecipando all’annuale rassegna espositiva
per i soci in maniera pressoché ininterrotta fno al 1939, anno
precedente la sua morte.
Serralunga si afferma gradualmente nella forida scena artistica
torinese in cui operano personalità del calibro di Lorenzo
Delleani, Cesare Saccaggi, Leonardo Bistolf e Giovanni
Guarlotti. Lo stile pittorico di Serralunga, inizialmente legato
al gusto fn de siècle della pittura grossiana e ranzoniana,
nel corso degli anni assume un’autonomia espressiva che
trova i migliori esiti nella ritrattistica, nel nudo, nelle scene
di caccia e in alcune nature morte, soggetti resi con una grafa
leggera, al limite del non fnito (particolarmente evidente
sui bordi). La sua poetica incarna i dettami della tradizione
tardo-simbolista, contaminata dalle suggestioni provenienti
dalla grande stagione della pittura fgurativa ottocentesca.
Nei ritratti delle dame e degli esponenti della borghesia cittadina,
la luce tersa sottolinea il pallore dell’incarnato mentre
la pennellata, dapprima più controllata e suadente e poi
più sfrangiata e opaca, regala all’osservatore intensi brani di
armonia cromatica e compositiva. Serralunga partecipa alle
esposizioni torinesi della società Promotrice e alle mostre
nazionali della corrispettiva milanese; particolarmente degne
di nota risultano essere le partecipazioni alla mostra Tre pittori
piemontesi, tenutasi a Milano presso la galleria La Vinciana
nel 1921, e alle Quadriennali torinesi del 1923 e del 1928.
Nello stesso anno la Società Promotrice ospita una personale
dell’artista in cui sono presentate una quindicina di opere
tra nature morte e ritratti. Serralunga è altrettanto presente
nelle esposizioni organizzate dalla Società d’Incoraggiamento
alle Belle Arti, in seno al Circolo degli Artisti, e dalla Società
Amici dell’Arte, entrambe attive in Torino, come testimoniano
le cronache artistiche frmate dalla penna di Emilio Zanzi,
critico d’arte della «Gazzetta del Popolo» e corrispondente
da Torino per la rivista «Emporium». Accanto alla produzione
artistica, Serralunga apre il proprio studio ai giovani artisti
torinesi, che trovano in lui un maestro severo e capace: tra
essi, Mattia Moreni ed Ettore Fico. Nel 1939, ormai malato, Serralunga partecipa alle selezioni per i Premi Sanremo di
pittura, prima di abbandonare l’attività artistica e trascorrere
gli ultimi mesi nella casa di Castiglione torinese. Aggravatosi
e trasferito in ospedale, il pittore muore a Torino il 3 febbraio
1940. Due anni dopo, il circolo degli Artisti organizza
un’esposizione postuma con oltre ottanta dipinti selezionati
dagli amici tra le opere presenti nello studio e nelle collezioni
private, accompagnata da una commossa presentazione
del pittore Guarlotti. Successivamente alla morte dell’artista,
le sue opere sono esposte nelle rassegne annuali “900 piemontese”
curate dalla galleria Fogliato, tra le quali occorre
segnalare l’Omaggio a Serralunga del 1977, e nelle mostre
La pittura a Torino all’inizio del secolo (Torino, Teatro Regio,
1978) e Flower Power (Verbania, Villa Giulia, 2009). Oltre alle
numerose collezioni private, opere di Serralunga sono presenti
presso la GAM - Galleria d’Arte Moderna di Torino, il
Museo Civico Palazzo Traversa di Bra e la Soprintendenza ai
Beni Culturali di Pisa
19
ottobre 2017
Luigi Serralunga, tra Simbolismo e Liberty
Dal 19 ottobre 2017 al 18 febbraio 2018
arte moderna
Location
PALAZZINA DI CACCIA DI STUPINIGI
Nichelino, Piazza Principe Amedeo, 7, (Torino)
Nichelino, Piazza Principe Amedeo, 7, (Torino)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 17.30 (ultimo ingresso ore 17.00); sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 18.30 (ultimo ingresso ore 18.00). lunedì chiuso
Vernissage
19 Ottobre 2017, su invito
Autore
Curatore