Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Erika Hock – Performing domesticity
In performing domesticity Erika Hock realizza in galleria uno spazio intimo ma aperto, quasi una scena teatrale, i cui attori sono oggetti del vissuto intesi non come meri strumenti sociali funzionali alla produttività e al consumo ma in interazione costante con noi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
RITAURSO è lieta di inaugurare la nuova stagione espositiva con la prima mostra personale in Italia di Erika Hock (Dshangi - Dsher, 1981).
La pratica artistica di Erika Hock esplora il corpo e il suo porsi in relazione con lo spazio, con riferimento all’architettura al design e alla moda, nella creazione d’ibride costruzioni antropomorfe di simil-oggetti privati della propria funzionalità. Queste creazioni – non meglio definibili se non quasi sculture, oggetti o giocattoli – si presentano come corpi di quotidiana interazione, presenze che riconosciamo come familiari e con le quali intratteniamo un rapporto reciproco.
Nella mostra performing domesticity Erika Hock esplora il dialogo e gli estremi dell’interazione tra i corpi, apparentemente inanimati, degli oggetti negli spazi intimi delle nostre vite quotidiane. A partire dal suo interesse per i mobili tubolari e in particolare per la sedia cantilever, che ricorda nelle sue linee il modello di una figura umana appoggiata, Erika Hock considera gli oggetti non solo come supporti o strumenti per i nostri corpi ma come corpi in se stessi. Indifferente alla nozione di funzionalità, lavora sulla fisicità degli interni – qui destrutturata e sovvertita - per rivelarne l’unicità. Così le sedie, per esempio, non saranno più tali ma alla ricerca di nuove forme, colte nel movimento dell’esplorazione di nuove possibilità d’esistenza, invitando chi le osserva a fare lo stesso. Le sculture si trasformano in corpi e assumono caratteristiche di vita, si appoggiano al muro o allungano una gamba formando composizioni inaspettate. Ci invitano a occupare lo spazio con flessibilità e a sovvertire la loro compostezza di strumenti sociali.
Accompagna la mostra una pubblicazione con un testo di Giulia Bortoluzzi e alcune immagini delle opere in galleria.
Nata nel 1981 a Dshangi-Dsher, Kirghizistan, Erika Hock ha studiato Storia presso la Westfälischen Wilhelms Universität Münster e Arti Visive presso la Kunstakademie Münster, nonché presso la Kunstakademie Düsseldorf. Dal 2012 al 2013 ha studiato presso HISK, Istituto Superiore di Belle Arti, Gent. Recenti mostre personali includono: Second Home, Philara Collection, Düsseldorf; The Phantom Table, Sofie Van de Velde Gallery, Anversa; Body Body, Kunsthaus Essen; What Bananas Say, Salzburger Kunstverein, Salisburgo; Elbows & Knees, COSAR HMT Gallery, Düsseldorf; The Seamstress, Her Mistress, the Mason and the Thief, Tenderpixel Gallery, Londra. Recenti mostre di gruppo includono: Inhabited by Objects, CAB, Brussels; The People’s Cinema, Salzburger Kunstverein, Salisburgo; Every Letter Is a Love Letter, Tallinn Art Hall, Tallinn; Un-Scene III, Wiels, Brussels; The Catwalk, Komplot, Brussels; The Unfettered Gaze, Museum Marta, Herford; Concept Store, NEST, L’Aia; Fair shape of the whip, Herrman Germann Contemporary, Zurigo.
La pratica artistica di Erika Hock esplora il corpo e il suo porsi in relazione con lo spazio, con riferimento all’architettura al design e alla moda, nella creazione d’ibride costruzioni antropomorfe di simil-oggetti privati della propria funzionalità. Queste creazioni – non meglio definibili se non quasi sculture, oggetti o giocattoli – si presentano come corpi di quotidiana interazione, presenze che riconosciamo come familiari e con le quali intratteniamo un rapporto reciproco.
Nella mostra performing domesticity Erika Hock esplora il dialogo e gli estremi dell’interazione tra i corpi, apparentemente inanimati, degli oggetti negli spazi intimi delle nostre vite quotidiane. A partire dal suo interesse per i mobili tubolari e in particolare per la sedia cantilever, che ricorda nelle sue linee il modello di una figura umana appoggiata, Erika Hock considera gli oggetti non solo come supporti o strumenti per i nostri corpi ma come corpi in se stessi. Indifferente alla nozione di funzionalità, lavora sulla fisicità degli interni – qui destrutturata e sovvertita - per rivelarne l’unicità. Così le sedie, per esempio, non saranno più tali ma alla ricerca di nuove forme, colte nel movimento dell’esplorazione di nuove possibilità d’esistenza, invitando chi le osserva a fare lo stesso. Le sculture si trasformano in corpi e assumono caratteristiche di vita, si appoggiano al muro o allungano una gamba formando composizioni inaspettate. Ci invitano a occupare lo spazio con flessibilità e a sovvertire la loro compostezza di strumenti sociali.
Accompagna la mostra una pubblicazione con un testo di Giulia Bortoluzzi e alcune immagini delle opere in galleria.
Nata nel 1981 a Dshangi-Dsher, Kirghizistan, Erika Hock ha studiato Storia presso la Westfälischen Wilhelms Universität Münster e Arti Visive presso la Kunstakademie Münster, nonché presso la Kunstakademie Düsseldorf. Dal 2012 al 2013 ha studiato presso HISK, Istituto Superiore di Belle Arti, Gent. Recenti mostre personali includono: Second Home, Philara Collection, Düsseldorf; The Phantom Table, Sofie Van de Velde Gallery, Anversa; Body Body, Kunsthaus Essen; What Bananas Say, Salzburger Kunstverein, Salisburgo; Elbows & Knees, COSAR HMT Gallery, Düsseldorf; The Seamstress, Her Mistress, the Mason and the Thief, Tenderpixel Gallery, Londra. Recenti mostre di gruppo includono: Inhabited by Objects, CAB, Brussels; The People’s Cinema, Salzburger Kunstverein, Salisburgo; Every Letter Is a Love Letter, Tallinn Art Hall, Tallinn; Un-Scene III, Wiels, Brussels; The Catwalk, Komplot, Brussels; The Unfettered Gaze, Museum Marta, Herford; Concept Store, NEST, L’Aia; Fair shape of the whip, Herrman Germann Contemporary, Zurigo.
10
ottobre 2017
Erika Hock – Performing domesticity
Dal 10 ottobre al 18 novembre 2017
arte contemporanea
Location
ARTOPIA GALLERY
Milano, Via Lazzaro Papi, 2, (Milano)
Milano, Via Lazzaro Papi, 2, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 15-19
Vernissage
10 Ottobre 2017, ore 18.30
Autore