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22
ottobre 2008
fino al 31.X.2008 Gianluca Murasecchi Spoleto (pg), Ex Monte di Pietà / Fontegrafica Sgroi
altrecittà
Due nuovi spazi espositivi a Spoleto. Per la personale di un artista orgogliosamente legato all’astrazione. Un’occasione per approfondire una certa linea dell’arte italiana un po’ messa in disparte...
La Materia seconda è quella che nelle attività industriali s’intende per materiale riciclato, ma nella filosofia di Tommaso d’Aquino indicava la potenza dell’essere compreso in una forma: la spiegazione è utile per avvicinarsi all’opera di un artista intellettuale e personalmente schivo come Gianluca Murasecchi (Spoleto, 1965; vive a Roma e Spoleto), tanto più in una mostra che porta il titolo appena citato e offre un’antologia di lavori molto complessa.
Murasecchi presenta infatti una somma di pitture, sculture e incisioni, tutte riconducibili al versante astratto e, per di più, a una tendenza abbastanza precisa di ricerca incentrata sul segno e la superficie spaziale. Si tratta di una tendenza che a Roma si è stabilita in una vera e propria scuola, a partire da quel gruppo genialmente eterogeneo che fu Forma I. Non a caso Murasecchi ha per maestro riconosciuto un grande incisore come Guido Strazza, dal quale ha appreso a declinare con continua inventiva i capisaldi dell’immaginazione astratta, la linea e il punto di cui già ragionava Wassily Kandinsky. Lo stesso Strazza, nel catalogo di una precedente mostra, ha del resto parlato per Murasecchi di “complessità e semplicità, ordine e sua contraddizione, all’infinito, in una inesauribile complicità combinatoria di postulati geometrici e di segni nell’idea di fondo di una realtà che coincide con l’idea di ricercarla”.
Gli spazi espositivi in cui la mostra si svolge contribuiscono a valorizzare i lavori dell’artista, ripartiti in due esposizioni distanti tra loro poche centinaia di metri. Nelle antiche sale dell’Ex Monte di Pietà – disposte proprio davanti allo storico duomo di Spoleto, e che si candidano nel prossimo futuro a ospitare mostre di arte contemporanea in maniera più continuata – sono raccolti alcuni disegni su carta dai segni molto intrecciati, diverse sculture e quadri-sculture in polistirene, un particolare materiale plastico che l’artista lavora con interventi a caldo per tagliarlo e inciderlo.
La mostra prosegue nel laboratorio della Fontegrafica Sgroi, una stamperia da poco aperta a Spoleto da un assistente del grande incisore milanese Giorgio Upiglio con l’intenzione di continuare a sviluppare la grafica d’arte.
Nobile quanto ardimentosa impresa, di questi tempi, a cui Murasecchi ha contribuito con una ricca cartella d’incisioni dal segno intricato e virtuosistico, estremamente coerente con le opere dell’esposizione principale, a partire dalla scelta purista dei soli colori bianco e nero.
Murasecchi presenta infatti una somma di pitture, sculture e incisioni, tutte riconducibili al versante astratto e, per di più, a una tendenza abbastanza precisa di ricerca incentrata sul segno e la superficie spaziale. Si tratta di una tendenza che a Roma si è stabilita in una vera e propria scuola, a partire da quel gruppo genialmente eterogeneo che fu Forma I. Non a caso Murasecchi ha per maestro riconosciuto un grande incisore come Guido Strazza, dal quale ha appreso a declinare con continua inventiva i capisaldi dell’immaginazione astratta, la linea e il punto di cui già ragionava Wassily Kandinsky. Lo stesso Strazza, nel catalogo di una precedente mostra, ha del resto parlato per Murasecchi di “complessità e semplicità, ordine e sua contraddizione, all’infinito, in una inesauribile complicità combinatoria di postulati geometrici e di segni nell’idea di fondo di una realtà che coincide con l’idea di ricercarla”.
Gli spazi espositivi in cui la mostra si svolge contribuiscono a valorizzare i lavori dell’artista, ripartiti in due esposizioni distanti tra loro poche centinaia di metri. Nelle antiche sale dell’Ex Monte di Pietà – disposte proprio davanti allo storico duomo di Spoleto, e che si candidano nel prossimo futuro a ospitare mostre di arte contemporanea in maniera più continuata – sono raccolti alcuni disegni su carta dai segni molto intrecciati, diverse sculture e quadri-sculture in polistirene, un particolare materiale plastico che l’artista lavora con interventi a caldo per tagliarlo e inciderlo.
La mostra prosegue nel laboratorio della Fontegrafica Sgroi, una stamperia da poco aperta a Spoleto da un assistente del grande incisore milanese Giorgio Upiglio con l’intenzione di continuare a sviluppare la grafica d’arte.
Nobile quanto ardimentosa impresa, di questi tempi, a cui Murasecchi ha contribuito con una ricca cartella d’incisioni dal segno intricato e virtuosistico, estremamente coerente con le opere dell’esposizione principale, a partire dalla scelta purista dei soli colori bianco e nero.
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Ex Monte di Pietà
Via Saffi, 12 – 06049 Spoleto (PG)
Fontegrafica Sgroi
Via di Fontesecca, 15 – 06049 Spoleto (PG)
Orario: da mercoledì a domenica ore 16-20
Ingresso libero
Catalogo con testi critici di Luca Arnaudo e Alessio Verzenassi
Info: tel. +39 0743238911; info@iat.spoleto.pg.it
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