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Francesco Polazzi – 2100
Il bestiario “perduto” di Francesco Polazzi, un artista visionario molto giovane ma già apprezzato a livello internazionale
Comunicato stampa
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2100
Sabato 16 settembre 2017, alle 18, l'Atelier Carmen Avilia - Fantomars, in via Fondazza 17b a Bologna, proporrà l'inaugurazione della mostra "2100", personale di Francesco Polazzi, artista giovane ma che vanta già un nutrito curriculum di esperienze espositive anche in importanti contesti internazionali.
L'autore ha immaginato di testimoniare con le opere di questo progetto l'ipotetica, ma non improbabile, imminente scomparsa di molte specie animali, "grazie" al continuo atteggiamento distruttivo dell'uomo nei confronti della natura.
Oltre ai tanti animali rari effettivamente già estinti, troviamo, in questo possibile scenario futuro, anzi non troviamo più, molte bestie per così dire archetipiche, come se con loro si fossero dissolti, nel tetro eventuale mondo a venire, anche i valori spirituali ai quali sono sempre stati simbolicamente associati. Quindi le tele pur vivacemente variopinte di Polazzi raffigurano in realtà un bestiario remoto e perduto, che resta come memento all'umanità colpevole, e monito perchè si renda conto di trovarsi nel mezzo di una insensata corsa verso l'autodistruzione.
Il giorno successivo al vernissage, essendo domenica 17 dedicata alla festa di compleanno della Social Street di via Fondazza, la galleria sarà aperta, e la possibilità di visitare la mostra si inserirà nel programma di eventi previsti per la giornata, oltre a coincidere anche con il trimestrale appuntamento per equinozi e solstizi, animato dalla componente artistica della comunità formatasi nella strada.
Qua sotto trovate ciò che lo stesso artista scrive per presentare il concetto che lo ha ispirato nel creare questi lavori.
il mondo è cambiato molto negli ultimi 200 anni.
si sono creati diversi nuovi deserti.
sono state eliminate diverse popolazioni umane.
la metà delle specie viventi si sono estinte.
nel 2100 vengono ritrovate delle immagini di animali estinti.
Queste immagini sono fossili di tele eseguite da un pittore nel 2017.
Dalle tele si vede come l'anatomia di questi animali non sia del tutto chiara al pittore e da questo si deduce che non sia chiara nemmeno ai suoi contemporanei.
Lo studioso di queste tele capisce che gli animali qui rappresentati si sono estinti per il fatto che l'uomo ha smesso di immaginarseli.
perchè ha smesso di immaginarseli? perchè si è isolato da essi e li ha isolati da sè.
l'uomo ha creato una barriera tra sè e la natura sia reale che immaginaria; lo studioso di queste tele sostiene che in questo modo di può affermare l'uguaglianza tra immaginazione e realtà.
lo studioso di queste tele è uno psicologo.
studiando bestiari medievali e la simbologia degli animali rappresentati nelle tele osserva un'altra cosa.
ciò che questi animali rappresentavano a livello simbolico non fa più parte dell'anima umana.
la sincerità del fenicottero. la forza ed il coraggio del leone. la fedeltà del cavalluccio marino.
l'intelligenza del pappagallo e la fortuna del serpente bianco.
lo studioso di queste tele comprende una cosa nuova: smettendo di immaginarsi questi animali, l'uomo si è scordato delle qualità della propria anima.
l'anima è reale.
l'mmaginazione è un prodotto della mente. la realtà anche. ciò non rende l'immaginazione meno immaginaria o la realtà meno reale.
l'immaginazione è immaginazione.
la realtà è realtà.
l'immaginazione è realtà.
la realtà è immaginazione.
lo studioso di queste tele sostiene che l'immaginazione sia quindi fondamentale perchè l'uomo cambi rotta nel suo percorso di "progresso".
Francesco Polazzi nasce a Bologna nel 1988. Dopo una laurea in Filosofia a Bologna inizia il suo percorso pittorico. Ha esposto dal 2014 in diverse città europee (Birmingham, Bristol, Parigi, Londra, Oslo, Madrid) e anche negli USA, a Chicago. Lavora a Bologna nel suo atelier Laboratorio 155.
Sabato 16 settembre 2017, alle 18, l'Atelier Carmen Avilia - Fantomars, in via Fondazza 17b a Bologna, proporrà l'inaugurazione della mostra "2100", personale di Francesco Polazzi, artista giovane ma che vanta già un nutrito curriculum di esperienze espositive anche in importanti contesti internazionali.
L'autore ha immaginato di testimoniare con le opere di questo progetto l'ipotetica, ma non improbabile, imminente scomparsa di molte specie animali, "grazie" al continuo atteggiamento distruttivo dell'uomo nei confronti della natura.
Oltre ai tanti animali rari effettivamente già estinti, troviamo, in questo possibile scenario futuro, anzi non troviamo più, molte bestie per così dire archetipiche, come se con loro si fossero dissolti, nel tetro eventuale mondo a venire, anche i valori spirituali ai quali sono sempre stati simbolicamente associati. Quindi le tele pur vivacemente variopinte di Polazzi raffigurano in realtà un bestiario remoto e perduto, che resta come memento all'umanità colpevole, e monito perchè si renda conto di trovarsi nel mezzo di una insensata corsa verso l'autodistruzione.
Il giorno successivo al vernissage, essendo domenica 17 dedicata alla festa di compleanno della Social Street di via Fondazza, la galleria sarà aperta, e la possibilità di visitare la mostra si inserirà nel programma di eventi previsti per la giornata, oltre a coincidere anche con il trimestrale appuntamento per equinozi e solstizi, animato dalla componente artistica della comunità formatasi nella strada.
Qua sotto trovate ciò che lo stesso artista scrive per presentare il concetto che lo ha ispirato nel creare questi lavori.
il mondo è cambiato molto negli ultimi 200 anni.
si sono creati diversi nuovi deserti.
sono state eliminate diverse popolazioni umane.
la metà delle specie viventi si sono estinte.
nel 2100 vengono ritrovate delle immagini di animali estinti.
Queste immagini sono fossili di tele eseguite da un pittore nel 2017.
Dalle tele si vede come l'anatomia di questi animali non sia del tutto chiara al pittore e da questo si deduce che non sia chiara nemmeno ai suoi contemporanei.
Lo studioso di queste tele capisce che gli animali qui rappresentati si sono estinti per il fatto che l'uomo ha smesso di immaginarseli.
perchè ha smesso di immaginarseli? perchè si è isolato da essi e li ha isolati da sè.
l'uomo ha creato una barriera tra sè e la natura sia reale che immaginaria; lo studioso di queste tele sostiene che in questo modo di può affermare l'uguaglianza tra immaginazione e realtà.
lo studioso di queste tele è uno psicologo.
studiando bestiari medievali e la simbologia degli animali rappresentati nelle tele osserva un'altra cosa.
ciò che questi animali rappresentavano a livello simbolico non fa più parte dell'anima umana.
la sincerità del fenicottero. la forza ed il coraggio del leone. la fedeltà del cavalluccio marino.
l'intelligenza del pappagallo e la fortuna del serpente bianco.
lo studioso di queste tele comprende una cosa nuova: smettendo di immaginarsi questi animali, l'uomo si è scordato delle qualità della propria anima.
l'anima è reale.
l'mmaginazione è un prodotto della mente. la realtà anche. ciò non rende l'immaginazione meno immaginaria o la realtà meno reale.
l'immaginazione è immaginazione.
la realtà è realtà.
l'immaginazione è realtà.
la realtà è immaginazione.
lo studioso di queste tele sostiene che l'immaginazione sia quindi fondamentale perchè l'uomo cambi rotta nel suo percorso di "progresso".
Francesco Polazzi nasce a Bologna nel 1988. Dopo una laurea in Filosofia a Bologna inizia il suo percorso pittorico. Ha esposto dal 2014 in diverse città europee (Birmingham, Bristol, Parigi, Londra, Oslo, Madrid) e anche negli USA, a Chicago. Lavora a Bologna nel suo atelier Laboratorio 155.
16
settembre 2017
Francesco Polazzi – 2100
Dal 16 settembre al 13 ottobre 2017
arte contemporanea
Location
FANTOMARS ARTE ACCESSIBILE
Bologna, Via Frassinago, 3d, (Bologna)
Bologna, Via Frassinago, 3d, (Bologna)
Orario di apertura
da lunedi a sabato ore 16,30 - 19,30
Vernissage
16 Settembre 2017, ore 18
Autore
Curatore