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Come in cielo così in terra. Seul e i 230 anni della Chiesa Cattolica in Corea
La mostra presenta un excursus storico completo della Chiesa Cattolica in Corea, dalle prime missioni ai moderni movimenti sociali
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 9 settembre 2017 verrà inaugurata la prima mostra coreana in Vaticano: Come in cielo così in terra.
Seul e i 230 anni della Chiesa Cattolica in Corea.
Organizzata dalla Chiesa Cattolica in Corea con la collaborazione del Comitato di Esaltazione dei Martiri
Coreani dell’Arcidiocesi di Seul, la mostra è a cura dell’Arcidiocesi di Seul e del Seul Museum of History
ed ha il patrocinio del Governo Metropolitano di Seul, dell’Ambasciata della Repubblica di Corea
presso la Santa Sede e dei Musei Vaticani.
La prima mostra coreana in Vaticano
Mediante l’esposizione di 181 preziose opere, la mostra testimonia come nei secoli la conoscenza
del Vangelo si sia diffusa e viva nella Penisola Coreana.
Questa importante esposizione presenta non solo la storia degli inizi della fede cattolica in Corea
con le prime missioni e le prime persecuzioni risalenti a circa 200 anni fa, ma anche la storia moderna
con la partecipazione della Chiesa ai movimenti sociali, offrendo un panorama globale che abbraccia
oltre due secoli di vita e di fioritura del Vangelo nella Penisola Coreana.
“Questa speciale mostra è una grande opportunità per presentare la cultura e l’eredità della Chiesa
Cattolica Coreana alla Chiesa universale” – dichiara Padre James Won Jong-hyun, Vicepresidente
del Comitato di Esaltazione dei Martiri Coreani – “e credo che sia anche un’opportunità per il mondo
per conoscere la Corea”.
L’esposizione è allestita nel Braccio di Carlo Magno, maestoso ambiente che collega la Basilica
di San Pietro con il Colonnato del Bernini e sarà aperta al pubblico con ingresso gratuito
dall’11 settembre al 17 novembre 2017.
2
La mostra si apre il giorno della costituzione del Vicariato Apostolico di Joseon
La mostra verrà presentata alla stampa internazionale con una anteprima che si terrà venerdì 8 settembre
nel Braccio di Carlo Magno.
Sabato 9 settembre le cerimonie di apertura inizieranno con una S. Messa inaugurale presieduta
dal Cardinale Andrew Yeom Soo-jung nella Basilica di San Pietro in Vaticano.
La data del 9 settembre ha un significato speciale per la Chiesa Cattolica in Corea, perché è il giorno
del 1831 in cui Papa Gregorio XVI ha annunciato l’Istituzione del Vicariato Apostolico di Joseon.
Il fatto che Papa Gregorio XVI sia sepolto nella Basilica di San Pietro aggiunge un particolare rilievo
all’occasione.
Si prevede che circa 600 persone parteciperanno alla S. Messa inaugurale, tra cui la Conferenza Episcopale
Cattolica della Corea, Autorità Vaticane, 83 Ambasciatori della Santa Sede e i delegati giovanili
di 15 paesi asiatici.
La partecipazione di delegati giovanili provenienti da 15 paesi asiatici e bambini provenienti
da famiglie multiculturali
Cinque giorni prima della messa d’apertura, i giovani delegati provenienti da 15 paesi asiatici sono invitati
ad un tour speciale di pellegrinaggio a Seul. I partecipanti visiteranno i luoghi santi legati a Sant’Andrew
Kim Dae-gon, il primo sacerdote della Corea, e poi si recheranno a Roma per partecipare alla cerimonia
di apertura della mostra. In seguito, visiteranno anche Assisi come parte del loro pellegrinaggio.
Durante tutta la S. Messa inaugurale, musica tradizionale coreana sarà eseguita da una corale composta
dal Coro dell’Arcobaleno (costituito da bambini provenienti da famiglie multiculturali) e dal Coro del
Comitato di Esaltazione dei Martiri Coreani.
Il 10 settembre il Cardinale Andrew Yeom Soo-jung celebrerà una S. Messa nella sua chiesa titolare
di San Crisogono a Roma con i pellegrini coreani.
Opere in mostra
Le 181 opere in mostra provengono tutte da importanti istituzioni culturali coreane e vaticane
(4 opere appartengono alla ricca collezione del Museo Etnologico dei Musei Vaticani).
Per la loro particolare rilevanza, si possono citare le seguenti.
1. Ammonizioni sul governo del popolo, scritte da Jeong Yak-yong (uno dei più grandi pensatori
del tardo periodo Joseon, che ha scritto libri molto influenti sulla filosofia, sulla scienza e sulle teorie
del governo), tra cui poesie per criticare il governo (Seul Museum of History).
2. Piatti commemorativi trovati nelle tombe di 6 martiri, utilizzati per registrare la vita, lo scenario
familiare e la sepoltura del deceduto (Korean Catholic Martyr’s Museum).
3. Calligrafia dell’attivista indipendente Ahn Jung-geun prima della sua esecuzione nel marzo 1910.
Calligrafia in carattere cinese che significa “l’adorazione verso il Cielo” e l’impronta della mano di Ahn
Jung-geun che mostra il suo dito anulare (Korean Catholic Martyr’s Museum).
3
4. Madonna con il Bambino del pittore Chang Woo-sung nel 1954, quadro raffigurante la Vergine Maria
in abito tradizionale coreano bianco (Arcidiocesi di Seul).
La Chiesa Cattolica in Corea
Il Cattolicesimo è stato introdotto in Corea attraverso libri cattolici che sono stati tradotti e scritti in
caratteri cinesi. La ricerca culturale si è poi sviluppata in un credo religioso tra gli studiosi coreani che
avevano letto i libri. Lee Seung-hoon, uno di questi studiosi, fu battezzato a Pechino nel gennaio del 1784.
Quando ritornò in Corea, battezzò a sua volta Jung Yak-jeon, Jung Yak-yong e Kwon Il-shin presso
la casa di Lee Byeok vicino Supyogyo. In questo modo, si formò la prima comunità cattolica in Corea.
La persecuzione dei cattolici è iniziata nel 1785, quando il Governo ha vietato le riunioni religiose.
Nonostante ciò, la comunità laica ha continuato a diffondere il Vangelo e ha chiesto di avere un sacerdote
per il Paese. Finalmente, nel 1794, Padre Chu Mun-mo (1752-1801), sacerdote della diocesi di Pechino,
è diventato il primo missionario in Corea. Padre Chu ha celebrato la prima Messa a Bukchon nel 1795.
Da quel momento, la popolazione cattolica è aumentata velocemente raggiungendo i 4.000 fedeli.
Benché la persecuzione sia durata per secoli, in Corea si è continuato a mantenere la fede cattolica e si
è vissuta costantemente la spiritualità del Cristianesimo. Nell’era moderna, seguendo l’esempio degli
antenati, anche durante la violenta dittatura degli anni passati la Chiesa Cattolica Coreana ha partecipato
ad una serie di movimenti democratici in difesa della dignità della persona e della pace.
Si può ben affermare che i 230 anni della Chiesa Cattolica in Corea costituiscono una storia di salvezza
che testimonia la volontà del Signore “Come in cielo così in terra”.
Seul e i 230 anni della Chiesa Cattolica in Corea.
Organizzata dalla Chiesa Cattolica in Corea con la collaborazione del Comitato di Esaltazione dei Martiri
Coreani dell’Arcidiocesi di Seul, la mostra è a cura dell’Arcidiocesi di Seul e del Seul Museum of History
ed ha il patrocinio del Governo Metropolitano di Seul, dell’Ambasciata della Repubblica di Corea
presso la Santa Sede e dei Musei Vaticani.
La prima mostra coreana in Vaticano
Mediante l’esposizione di 181 preziose opere, la mostra testimonia come nei secoli la conoscenza
del Vangelo si sia diffusa e viva nella Penisola Coreana.
Questa importante esposizione presenta non solo la storia degli inizi della fede cattolica in Corea
con le prime missioni e le prime persecuzioni risalenti a circa 200 anni fa, ma anche la storia moderna
con la partecipazione della Chiesa ai movimenti sociali, offrendo un panorama globale che abbraccia
oltre due secoli di vita e di fioritura del Vangelo nella Penisola Coreana.
“Questa speciale mostra è una grande opportunità per presentare la cultura e l’eredità della Chiesa
Cattolica Coreana alla Chiesa universale” – dichiara Padre James Won Jong-hyun, Vicepresidente
del Comitato di Esaltazione dei Martiri Coreani – “e credo che sia anche un’opportunità per il mondo
per conoscere la Corea”.
L’esposizione è allestita nel Braccio di Carlo Magno, maestoso ambiente che collega la Basilica
di San Pietro con il Colonnato del Bernini e sarà aperta al pubblico con ingresso gratuito
dall’11 settembre al 17 novembre 2017.
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La mostra si apre il giorno della costituzione del Vicariato Apostolico di Joseon
La mostra verrà presentata alla stampa internazionale con una anteprima che si terrà venerdì 8 settembre
nel Braccio di Carlo Magno.
Sabato 9 settembre le cerimonie di apertura inizieranno con una S. Messa inaugurale presieduta
dal Cardinale Andrew Yeom Soo-jung nella Basilica di San Pietro in Vaticano.
La data del 9 settembre ha un significato speciale per la Chiesa Cattolica in Corea, perché è il giorno
del 1831 in cui Papa Gregorio XVI ha annunciato l’Istituzione del Vicariato Apostolico di Joseon.
Il fatto che Papa Gregorio XVI sia sepolto nella Basilica di San Pietro aggiunge un particolare rilievo
all’occasione.
Si prevede che circa 600 persone parteciperanno alla S. Messa inaugurale, tra cui la Conferenza Episcopale
Cattolica della Corea, Autorità Vaticane, 83 Ambasciatori della Santa Sede e i delegati giovanili
di 15 paesi asiatici.
La partecipazione di delegati giovanili provenienti da 15 paesi asiatici e bambini provenienti
da famiglie multiculturali
Cinque giorni prima della messa d’apertura, i giovani delegati provenienti da 15 paesi asiatici sono invitati
ad un tour speciale di pellegrinaggio a Seul. I partecipanti visiteranno i luoghi santi legati a Sant’Andrew
Kim Dae-gon, il primo sacerdote della Corea, e poi si recheranno a Roma per partecipare alla cerimonia
di apertura della mostra. In seguito, visiteranno anche Assisi come parte del loro pellegrinaggio.
Durante tutta la S. Messa inaugurale, musica tradizionale coreana sarà eseguita da una corale composta
dal Coro dell’Arcobaleno (costituito da bambini provenienti da famiglie multiculturali) e dal Coro del
Comitato di Esaltazione dei Martiri Coreani.
Il 10 settembre il Cardinale Andrew Yeom Soo-jung celebrerà una S. Messa nella sua chiesa titolare
di San Crisogono a Roma con i pellegrini coreani.
Opere in mostra
Le 181 opere in mostra provengono tutte da importanti istituzioni culturali coreane e vaticane
(4 opere appartengono alla ricca collezione del Museo Etnologico dei Musei Vaticani).
Per la loro particolare rilevanza, si possono citare le seguenti.
1. Ammonizioni sul governo del popolo, scritte da Jeong Yak-yong (uno dei più grandi pensatori
del tardo periodo Joseon, che ha scritto libri molto influenti sulla filosofia, sulla scienza e sulle teorie
del governo), tra cui poesie per criticare il governo (Seul Museum of History).
2. Piatti commemorativi trovati nelle tombe di 6 martiri, utilizzati per registrare la vita, lo scenario
familiare e la sepoltura del deceduto (Korean Catholic Martyr’s Museum).
3. Calligrafia dell’attivista indipendente Ahn Jung-geun prima della sua esecuzione nel marzo 1910.
Calligrafia in carattere cinese che significa “l’adorazione verso il Cielo” e l’impronta della mano di Ahn
Jung-geun che mostra il suo dito anulare (Korean Catholic Martyr’s Museum).
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4. Madonna con il Bambino del pittore Chang Woo-sung nel 1954, quadro raffigurante la Vergine Maria
in abito tradizionale coreano bianco (Arcidiocesi di Seul).
La Chiesa Cattolica in Corea
Il Cattolicesimo è stato introdotto in Corea attraverso libri cattolici che sono stati tradotti e scritti in
caratteri cinesi. La ricerca culturale si è poi sviluppata in un credo religioso tra gli studiosi coreani che
avevano letto i libri. Lee Seung-hoon, uno di questi studiosi, fu battezzato a Pechino nel gennaio del 1784.
Quando ritornò in Corea, battezzò a sua volta Jung Yak-jeon, Jung Yak-yong e Kwon Il-shin presso
la casa di Lee Byeok vicino Supyogyo. In questo modo, si formò la prima comunità cattolica in Corea.
La persecuzione dei cattolici è iniziata nel 1785, quando il Governo ha vietato le riunioni religiose.
Nonostante ciò, la comunità laica ha continuato a diffondere il Vangelo e ha chiesto di avere un sacerdote
per il Paese. Finalmente, nel 1794, Padre Chu Mun-mo (1752-1801), sacerdote della diocesi di Pechino,
è diventato il primo missionario in Corea. Padre Chu ha celebrato la prima Messa a Bukchon nel 1795.
Da quel momento, la popolazione cattolica è aumentata velocemente raggiungendo i 4.000 fedeli.
Benché la persecuzione sia durata per secoli, in Corea si è continuato a mantenere la fede cattolica e si
è vissuta costantemente la spiritualità del Cristianesimo. Nell’era moderna, seguendo l’esempio degli
antenati, anche durante la violenta dittatura degli anni passati la Chiesa Cattolica Coreana ha partecipato
ad una serie di movimenti democratici in difesa della dignità della persona e della pace.
Si può ben affermare che i 230 anni della Chiesa Cattolica in Corea costituiscono una storia di salvezza
che testimonia la volontà del Signore “Come in cielo così in terra”.
08
settembre 2017
Come in cielo così in terra. Seul e i 230 anni della Chiesa Cattolica in Corea
Dall'otto settembre al 17 novembre 2017
Location
BRACCIO DI CARLO MAGNO
Roma, Piazza Di San Pietro, (ROMA)
Roma, Piazza Di San Pietro, (ROMA)
Vernissage
8 Settembre 2017, per la stampa, esclusivamente su accredito e invito