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Enzo Faraoni – La poesia del quotidiano
Enzo Faraoni, pittore e incisore fiorentino, è uno dei protagonisti dell’arte figurativa italiana della seconda metà del Novecento. In mostra circa trenta opere, scelte dal suo lungo, solitario e coerente percorso artistico, i cui soggetti dominanti sono la figura femminile e la natura morta.
Comunicato stampa
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Enzo Faraoni, pittore e incisore fiorentino, è uno dei protagonisti dell’arte figurativa italiana della seconda metà del Novecento. In mostra circa trenta opere, scelte dal suo lungo, solitario e coerente percorso artistico, i cui soggetti dominanti sono la figura femminile e la natura morta.
Faraoni è un lirico, per il quale è impossibile distinguere il dato del reale da quello dell'emozione, e le sue opere raccontano la poetica quotidianità delle cose più semplici attraverso un delicato ventaglio cromatico. Si tratta di nature, vive o morte, su fondi spesso oscuri, ma articolatissimi per luci improvvise e sottotoni di marroni, di ocre e di grigi che si diffondono attorno al soggetto, in un balenare di luci e coni d’ombra che creano dinamici suggerimenti prospettici. Una luce fuggente, che pare quasi l’elogio dell’ombra, animata da brevi accensioni cromatiche sulle fisionomie delle sue, spesso assorte, modelle. Tipici sono i tavoli ingombri di umili oggetti, di ortaggi e di fiori. Le nature morte di Faraoni prendono vita da questi tavoli, densi di materia e concepiti in un disordine apparente, che reca in sé rigori di cadenze e di ritmi. Domina la sobrietà, non c’è gerarchia di valori, ogni cosa è parte essenziale. Attraverso il segno Faraoni esprime la sua visione dolorosamente poetica dell’esistenza, la sua malinconica percezione di cose, persone, luoghi, ognuno strettamente connesso all’altro. Ogni opera è un viaggio interiore teso a cogliere la verità delle cose nel loro manifestarsi senza artificio. Ne risulta una pittura disadorna, aliena al superfluo, perché intrinsecamente elegante e bilanciata, ma al tempo stesso indubbiamente evocativa e capace di introdurci alla congeniale dimensione dell’artista, quella rivolta all’anima di tutte quelle cose senza storia apparente.
Come attestano recenti pubblicazioni e mostre (ad esempio l'antologia della critica Enzo Faraoni, pittore e incisore, a cura di Maria Coli, Altralinea Ed., 2014 e la retrospettiva antologica del 2011 Natura e verità nella pittura di Enzo Faraoni, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, Firenze), la critica più attenta e autorevole ha guardato e continua a guardare all’opera di Enzo Faraoni come a quella di un vero maestro.
Faraoni è un lirico, per il quale è impossibile distinguere il dato del reale da quello dell'emozione, e le sue opere raccontano la poetica quotidianità delle cose più semplici attraverso un delicato ventaglio cromatico. Si tratta di nature, vive o morte, su fondi spesso oscuri, ma articolatissimi per luci improvvise e sottotoni di marroni, di ocre e di grigi che si diffondono attorno al soggetto, in un balenare di luci e coni d’ombra che creano dinamici suggerimenti prospettici. Una luce fuggente, che pare quasi l’elogio dell’ombra, animata da brevi accensioni cromatiche sulle fisionomie delle sue, spesso assorte, modelle. Tipici sono i tavoli ingombri di umili oggetti, di ortaggi e di fiori. Le nature morte di Faraoni prendono vita da questi tavoli, densi di materia e concepiti in un disordine apparente, che reca in sé rigori di cadenze e di ritmi. Domina la sobrietà, non c’è gerarchia di valori, ogni cosa è parte essenziale. Attraverso il segno Faraoni esprime la sua visione dolorosamente poetica dell’esistenza, la sua malinconica percezione di cose, persone, luoghi, ognuno strettamente connesso all’altro. Ogni opera è un viaggio interiore teso a cogliere la verità delle cose nel loro manifestarsi senza artificio. Ne risulta una pittura disadorna, aliena al superfluo, perché intrinsecamente elegante e bilanciata, ma al tempo stesso indubbiamente evocativa e capace di introdurci alla congeniale dimensione dell’artista, quella rivolta all’anima di tutte quelle cose senza storia apparente.
Come attestano recenti pubblicazioni e mostre (ad esempio l'antologia della critica Enzo Faraoni, pittore e incisore, a cura di Maria Coli, Altralinea Ed., 2014 e la retrospettiva antologica del 2011 Natura e verità nella pittura di Enzo Faraoni, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, Firenze), la critica più attenta e autorevole ha guardato e continua a guardare all’opera di Enzo Faraoni come a quella di un vero maestro.
16
settembre 2017
Enzo Faraoni – La poesia del quotidiano
Dal 16 settembre al 18 ottobre 2017
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE PIRRA
Torino, Corso Vittorio Emanuele II, 82, (Torino)
Torino, Corso Vittorio Emanuele II, 82, (Torino)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 9,30-12,30. Domenica 10-12,30
Vernissage
16 Settembre 2017, ore 17
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