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Paul Bright – Pause nel mezzo del movimento
Il ciclo di lavori presentati ha una caratteristica“oggettiva”, in cui l’elemento più “espressivo” è la gradazione liquida dei toni, queste piccole opere non sono “ambiziose” nel senso consueto; mi piace realizzarle e apprezzare il piacere visivo che provo mentre osservo e semplifico.
Comunicato stampa
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Pause nel mezzo del movimento
Faccio questi acquerelli quando viaggio, come deviazione dal mio solito lavoro di collage, come interludio per l'occhio ed interruzione alla routine; quando sono "in transito" per me è utile lavorare su qualcosa che mi colpisce, che mi metta in rapporto con le realtà che incontro viaggiando.
Volevo realizzare acquerelli “semplici”, con poche sfumature “acromatiche” o “grigie”, di formato quadrato intrinsecamente stabile, “neutrale”. Con questa modalità il lavoro risulta meno forzato verso il “paesaggio” o il "ritratto", in modo da evitare le aspettative determinate dal soggetto.
Il mio intento è stato di semplificare la rappresentazione per osservare come la luce rivela la forma e la struttura e come la luce e l'ombra possono essere loro stesse "forma" e "struttura" - l'ombra là si può percepire come qualcosa che potresti raccogliere e portare via.
Ho utilizzato una tecnica rapida, per dare al lavoro immediatezza di rappresentazione e sono arrivato alla piccola dimensione basandomi sul formato dei blocchi di carta da disegno e sulla loro facilità di trasporto. Per contro le opere grandi sono state fatte in studio dopo quelle di piccole dimensioni. Anche se in maniera inconscia , molti acquerelli per dimensione e modalità "provengono" da reminiscenze di foto Polaroid, strumento fotografico già in uso dalla metà del secolo scorso.
Il ciclo di lavori presentati ha una caratteristica“oggettiva”, in cui l'elemento più “espressivo” è la gradazione liquida dei toni , qualità peculiare degli acquerelli in mostra. Queste piccole opere non sono "ambiziose" nel senso consueto; mi piace realizzarle e apprezzare il piacere visivo che provo mentre osservo e semplifico.
Paul Bright
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Pause nel mezzo del movimento
I make these watercolors when I travel, as a diversion from my usual work in collage, as an interlude for the eye and a respite from routine (when I’m “in transit” I feel it is beneficial to do something sympathetic with the dislocations of traveling.) I wanted to make them as “simple” as possible, just a few shades of “achromatic” or “gray” washes in the inherently stable, “neutral” square format (which I find less subjective than “landscape” or “portrait” formats, with their coerced expectations of subject.)
I wanted to eliminate as much complication as possible from them in order to examine how light reveals form and structure, and how light and shadow can themselves be “forms” and “structures” - the way a shadow can feel like something you could pick up and carry away. I wanted to be able to make them relatively quickly, without too much involvement in a single work.
I arrived at the small size based on paper-block sizes and portability. The larger ones were done in the studio after the small ones. I did not consciously intend for them to be, but they are reminscent of Polaroid photos, and most of them are very close to the same size as those self-developing images from the middle of the last century.
They have an “objective” quality in which the most “expressive” element is the subtle pooling of the tones, of watercolor being itself. These small works aren’t “ambitious” in the usual sense; I enjoy making them and appreciate the optical pleasures that emerge as I look and simplify.
Paul Bright
Director, Hanes Art Gallery
Wake Forest University
Faccio questi acquerelli quando viaggio, come deviazione dal mio solito lavoro di collage, come interludio per l'occhio ed interruzione alla routine; quando sono "in transito" per me è utile lavorare su qualcosa che mi colpisce, che mi metta in rapporto con le realtà che incontro viaggiando.
Volevo realizzare acquerelli “semplici”, con poche sfumature “acromatiche” o “grigie”, di formato quadrato intrinsecamente stabile, “neutrale”. Con questa modalità il lavoro risulta meno forzato verso il “paesaggio” o il "ritratto", in modo da evitare le aspettative determinate dal soggetto.
Il mio intento è stato di semplificare la rappresentazione per osservare come la luce rivela la forma e la struttura e come la luce e l'ombra possono essere loro stesse "forma" e "struttura" - l'ombra là si può percepire come qualcosa che potresti raccogliere e portare via.
Ho utilizzato una tecnica rapida, per dare al lavoro immediatezza di rappresentazione e sono arrivato alla piccola dimensione basandomi sul formato dei blocchi di carta da disegno e sulla loro facilità di trasporto. Per contro le opere grandi sono state fatte in studio dopo quelle di piccole dimensioni. Anche se in maniera inconscia , molti acquerelli per dimensione e modalità "provengono" da reminiscenze di foto Polaroid, strumento fotografico già in uso dalla metà del secolo scorso.
Il ciclo di lavori presentati ha una caratteristica“oggettiva”, in cui l'elemento più “espressivo” è la gradazione liquida dei toni , qualità peculiare degli acquerelli in mostra. Queste piccole opere non sono "ambiziose" nel senso consueto; mi piace realizzarle e apprezzare il piacere visivo che provo mentre osservo e semplifico.
Paul Bright
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Pause nel mezzo del movimento
I make these watercolors when I travel, as a diversion from my usual work in collage, as an interlude for the eye and a respite from routine (when I’m “in transit” I feel it is beneficial to do something sympathetic with the dislocations of traveling.) I wanted to make them as “simple” as possible, just a few shades of “achromatic” or “gray” washes in the inherently stable, “neutral” square format (which I find less subjective than “landscape” or “portrait” formats, with their coerced expectations of subject.)
I wanted to eliminate as much complication as possible from them in order to examine how light reveals form and structure, and how light and shadow can themselves be “forms” and “structures” - the way a shadow can feel like something you could pick up and carry away. I wanted to be able to make them relatively quickly, without too much involvement in a single work.
I arrived at the small size based on paper-block sizes and portability. The larger ones were done in the studio after the small ones. I did not consciously intend for them to be, but they are reminscent of Polaroid photos, and most of them are very close to the same size as those self-developing images from the middle of the last century.
They have an “objective” quality in which the most “expressive” element is the subtle pooling of the tones, of watercolor being itself. These small works aren’t “ambitious” in the usual sense; I enjoy making them and appreciate the optical pleasures that emerge as I look and simplify.
Paul Bright
Director, Hanes Art Gallery
Wake Forest University
22
luglio 2017
Paul Bright – Pause nel mezzo del movimento
Dal 22 luglio al 05 agosto 2017
arte contemporanea
Location
GALLERIA DEL CARBONE
Ferrara, Via Del Carbone, 18, (Ferrara)
Ferrara, Via Del Carbone, 18, (Ferrara)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 17-20
Vernissage
22 Luglio 2017, ore 19
Autore
Curatore