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Jan Fabre – Naturalia e Mirabilia
Fabre presenta due lavori realizzati interamente con gusci di scarabeo gioiello, elemento distintivo e ricorrente della sua ricerca
Comunicato stampa
Segnala l'evento
1 luglio – 22 ottobre 2017
Jan Fabre. Naturalia e Mirabilia
a cura di Sylvain Bellenger e Laura Trisorio
nell'ambito del ciclo Incontri sensibili
Museo e Real Bosco di Capodimonte (secondo piano, sala 82), via Miano 2 – Napoli
inaugurazione sabato 1 luglio ore 11:00 con i curatori
Jan Fabre. Naturalia e Mirabilia, a cura di Sylvain Bellenger e Laura Trisorio, è la mostra del poliedrico
artista belga che inaugura sabato 1 luglio 2017, alle ore 11:00 al Museo e Real Bosco di Capodimonte
(secondo piano, sala 82) nell'ambito del ciclo di esposizioni Incontri sensibili in collaborazione con Amici
di Capodimonte onlus.
Fabre presenta due lavori realizzati interamente con gusci di scarabeo gioiello, elemento distintivo e
ricorrente della sua ricerca. Spanish Sword (Knight of modesty) – Spada spagnola (Cavaliere di umiltà) – è
una spada in acciaio ricoperta di corazze naturali e iridescenti di scarabeo che evoca l’investitura
cavalleresca, le armature cinquecentesche e la battaglia per l’arte che Jan Fabre ha intrapreso sin dal
2004 con il film Lancelot, una crociata in difesa della fantasia e dell’immaginazione come forme di
conoscenza. In sala sono presenti anche due preziosi elementi in cuoio del XVI secolo (un frontale da cavallo
e una rotella da parata). Railway Tracks to Death - Binari verso la Morte - appartiene alla serie Tribute to
Hieronymus Bosch in Congo, realizzata dall’artista per indagare la controversa storia coloniale del
Belgio. La superficie dell’opera, dall’aspetto prezioso, mutevole e cangiante, è ottenuta con una tecnica da
sapiente mosaicista, montando insieme migliaia di ali di scarabeo di colori differenti su legno. Essi
compongono una strana versione dello stemma delle ferrovie del Congo belga, al cui centro si riconoscono
figurine zoomorfe ricorrenti nel linguaggio del maestro fiammingo Bosch, noto per il suo immaginario
surreale e mostruoso.
In dialogo con le opere di Fabre c'è la “camera delle meraviglie”, o Wunderkammer, una raccolta di curiosità
tipica delle collezioni d’arte del Cinquecento e Seicento, manifestazione dell’utopia di riunire natura e arte
per creare un universo in miniatura, il cui demiurgo era il collezionista stesso. La camera delle meraviglie è
una sintesi tra sapere scientifico, piacere estetico e scoperta, e costituisce la base del concetto moderno di
museo. Le scarabattole qui allestite presentano oggetti pervenuti a Capodimonte dalle collezioni dei
Farnese, dei Borbone e dal Museo Borgiano di Velletri. Esse mostrano naturalia (madrepore, rami di
corallo, uova di struzzo, rostri di pesce sega, uova di struzzo) e mirabilia (oggetti d'arte realizzati in cristallo
di rocca, bronzo, avorio, ambra, noci di cocco, corno di rinoceronte, corno di cervo, nonché manufatti
provenienti da terre di esplorazione) accomunati dalla capacità di destare stupore generalmente per l’origine
misteriosa, la tecnica o il materiale di realizzazione.
Al centro di una delle scarabattole, è esposta una tela di Otto Marseus von Schriek, pittore olandese del
Seicento attivo anche in Italia, campione della natura morta, specializzato nella rappresentazione del
sottobosco. Nella sua abitazione, dove custodiva una piccola Wunderkammer con monete e resti di creature
rare, l’artista allevava rettili ed altra fauna rappresentata poi nelle sue opere. In qualche caso, il pittore ha
utilizzato direttamente sulla tela autentiche ali di farfalla, praticando l’unione tra naturalia e artificialia come tecnica pittorica.
A questa eclettica raccolta, sono stati aggiunti 41 antichi scarabei della Collezione Egizia del Museo
Archeologico Nazionale di Napoli. Gli scarabei sono animali cari agli antichi egizi quanto a Jan Fabre,
perché rappresentano il dialogo tra l’universo ctonio e quello ultraterreno, l’immortalità e il mondo
arcaico precedente alla comparsa dell’uomo. La naturale corazza di questi coleotteri è un attributo di forza
ma, al contempo, ne mette in luce un’intrinseca fragilità che necessita protezione. L’artista belga, nel suo
interesse verso il microcosmo degli insetti, gioca anche con l’omonimia del suo cognome con quello dello
studioso Jean-Henri Fabre, padre della moderna entomologia.
La mostra Jan Fabre. Naturalia e Mirabilia è inserita in una serie di appuntamenti che vedranno
protagonista il poliedrico artista belga in città con la mostra My Only Nation is Imagination, a cura di
Melania Rossi che inaugura allo Studio Trisorio (Riviera di Chiaia, 215) lunedì 26 giugno alle ore 19:00
con sculture, disegni e un video frutto della ricerca di Fabre sul rapporto tra arte e scienza; mentre giovedì 29
giugno, alle ore 18:00 sarà presentata al museo MADRE l'opera L'uomo che misura le nuvole (versione
americana, 18 anni in più) 1998 – 2016; inoltre sabato 1 (ore 20:30) e domenica 2 luglio (ore 19:00)
Fabre presenterà in anteprima mondiale la sua nuova produzione teatrale Belgian Rules/Belgium Rules al
Teatro Politeama di Napoli (via Monte di Dio), nell’ambito del Napoli Teatro Festival.
Jan Fabre (1958, Anversa), performer, drammaturgo, regista, coreografo, disegnatore, scultore, è una delle
figure più affascinanti, complete e complesse dello scenario artistico contemporaneo. La sua ricerca spazia
tra ambiti diversi - filosofia, religione e scienza, miti e leggende, simboli, civiltà - e utilizza ogni linguaggio
artistico per indagare il regno della natura, la metamorfosi fisica e spirituale, il corpo e le sue manifestazioni.
Tra le mostre personali dell'artista figurano Homo Faber (KMSKA, Anversa, 2006), From the Cellar to the
Attic – From the Feet to the Brain (Kunsthaus Bregenz, 2008, Arsenale Novissimo, Venezia,
2009), PIETAS (Nuova Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia, Venezia, 2011; Parkloods Park
Spoor Noord, Anversa, 2012), Hortus/Corpus (Kröller-Müller Museum, Otterlo, 2011), Stigmata, azioni e
spettacoli, 1976-2013 (MAXXI, Roma, 2013; MUHKA, Anversa, 2015; MAC, Lione, 2016). Fabre è stato
inoltre il primo artista vivente a presentare un’estesa mostra personale al Louvre di Parigi (L'ange de la
métamorphose, 2008). Sempre nel 2008 Fabre è a Napoli con il progetto espositivo in Piazza Plebiscito Il
ragazzo con la luna e le stelle sulla testa, a cura di Eduardo Cicelyn e Mario Codognato: una galleria di
personaggi-autoritratto, sculture in bronzo, a grandezza naturale in cui ogni scultura-personaggio interpretava
un ruolo in relazione all'immaginario della città. La serie The Hour Blue (1977-1992) è stata esposta al
Kunsthistorisches Museum di Vienna (2011), al Musée d'Art Moderne di Saint-Etienne (2012) e al Museo
d'Arte di Busan (2013). Le due serie di mosaici realizzati con le elitre dello scarabeo
gioiello, Tribute to Hieronymus Bosch in Congo (2011-2013) e Tribute to Belgian Congo (2010-2013), sono
stati mostrati al Pinchuk Art Centre di Kiev (2013) e al Palais des Beaux-Arts di Lille (2013), oltre che a 's-
Hertogenbosch (2016) per la celebrazione del 500° anniversario di Hieronymus Bosch, anno in cui Fabre
presenta una mostra all'Hermitage di San Pietroburgo. Nel 2016 inaugura anche la mostra Jan Fabre.
Spiritual Guards, presso Forte Belvedere, Piazza della Signoria e Palazzo Vecchio a Firenze, mentre è
attualmente in corso Jan Fabre. Glass And Bone Sculptures 1977-2017, una retrospettiva dedicata ai lavori in
ossa e vetro, in mostra presso L'Abbazia di San Gregorio a Venezia.
Jan Fabre. Naturalia e Mirabilia
a cura di Sylvain Bellenger e Laura Trisorio
nell'ambito del ciclo Incontri sensibili
Museo e Real Bosco di Capodimonte (secondo piano, sala 82), via Miano 2 – Napoli
inaugurazione sabato 1 luglio ore 11:00 con i curatori
Jan Fabre. Naturalia e Mirabilia, a cura di Sylvain Bellenger e Laura Trisorio, è la mostra del poliedrico
artista belga che inaugura sabato 1 luglio 2017, alle ore 11:00 al Museo e Real Bosco di Capodimonte
(secondo piano, sala 82) nell'ambito del ciclo di esposizioni Incontri sensibili in collaborazione con Amici
di Capodimonte onlus.
Fabre presenta due lavori realizzati interamente con gusci di scarabeo gioiello, elemento distintivo e
ricorrente della sua ricerca. Spanish Sword (Knight of modesty) – Spada spagnola (Cavaliere di umiltà) – è
una spada in acciaio ricoperta di corazze naturali e iridescenti di scarabeo che evoca l’investitura
cavalleresca, le armature cinquecentesche e la battaglia per l’arte che Jan Fabre ha intrapreso sin dal
2004 con il film Lancelot, una crociata in difesa della fantasia e dell’immaginazione come forme di
conoscenza. In sala sono presenti anche due preziosi elementi in cuoio del XVI secolo (un frontale da cavallo
e una rotella da parata). Railway Tracks to Death - Binari verso la Morte - appartiene alla serie Tribute to
Hieronymus Bosch in Congo, realizzata dall’artista per indagare la controversa storia coloniale del
Belgio. La superficie dell’opera, dall’aspetto prezioso, mutevole e cangiante, è ottenuta con una tecnica da
sapiente mosaicista, montando insieme migliaia di ali di scarabeo di colori differenti su legno. Essi
compongono una strana versione dello stemma delle ferrovie del Congo belga, al cui centro si riconoscono
figurine zoomorfe ricorrenti nel linguaggio del maestro fiammingo Bosch, noto per il suo immaginario
surreale e mostruoso.
In dialogo con le opere di Fabre c'è la “camera delle meraviglie”, o Wunderkammer, una raccolta di curiosità
tipica delle collezioni d’arte del Cinquecento e Seicento, manifestazione dell’utopia di riunire natura e arte
per creare un universo in miniatura, il cui demiurgo era il collezionista stesso. La camera delle meraviglie è
una sintesi tra sapere scientifico, piacere estetico e scoperta, e costituisce la base del concetto moderno di
museo. Le scarabattole qui allestite presentano oggetti pervenuti a Capodimonte dalle collezioni dei
Farnese, dei Borbone e dal Museo Borgiano di Velletri. Esse mostrano naturalia (madrepore, rami di
corallo, uova di struzzo, rostri di pesce sega, uova di struzzo) e mirabilia (oggetti d'arte realizzati in cristallo
di rocca, bronzo, avorio, ambra, noci di cocco, corno di rinoceronte, corno di cervo, nonché manufatti
provenienti da terre di esplorazione) accomunati dalla capacità di destare stupore generalmente per l’origine
misteriosa, la tecnica o il materiale di realizzazione.
Al centro di una delle scarabattole, è esposta una tela di Otto Marseus von Schriek, pittore olandese del
Seicento attivo anche in Italia, campione della natura morta, specializzato nella rappresentazione del
sottobosco. Nella sua abitazione, dove custodiva una piccola Wunderkammer con monete e resti di creature
rare, l’artista allevava rettili ed altra fauna rappresentata poi nelle sue opere. In qualche caso, il pittore ha
utilizzato direttamente sulla tela autentiche ali di farfalla, praticando l’unione tra naturalia e artificialia come tecnica pittorica.
A questa eclettica raccolta, sono stati aggiunti 41 antichi scarabei della Collezione Egizia del Museo
Archeologico Nazionale di Napoli. Gli scarabei sono animali cari agli antichi egizi quanto a Jan Fabre,
perché rappresentano il dialogo tra l’universo ctonio e quello ultraterreno, l’immortalità e il mondo
arcaico precedente alla comparsa dell’uomo. La naturale corazza di questi coleotteri è un attributo di forza
ma, al contempo, ne mette in luce un’intrinseca fragilità che necessita protezione. L’artista belga, nel suo
interesse verso il microcosmo degli insetti, gioca anche con l’omonimia del suo cognome con quello dello
studioso Jean-Henri Fabre, padre della moderna entomologia.
La mostra Jan Fabre. Naturalia e Mirabilia è inserita in una serie di appuntamenti che vedranno
protagonista il poliedrico artista belga in città con la mostra My Only Nation is Imagination, a cura di
Melania Rossi che inaugura allo Studio Trisorio (Riviera di Chiaia, 215) lunedì 26 giugno alle ore 19:00
con sculture, disegni e un video frutto della ricerca di Fabre sul rapporto tra arte e scienza; mentre giovedì 29
giugno, alle ore 18:00 sarà presentata al museo MADRE l'opera L'uomo che misura le nuvole (versione
americana, 18 anni in più) 1998 – 2016; inoltre sabato 1 (ore 20:30) e domenica 2 luglio (ore 19:00)
Fabre presenterà in anteprima mondiale la sua nuova produzione teatrale Belgian Rules/Belgium Rules al
Teatro Politeama di Napoli (via Monte di Dio), nell’ambito del Napoli Teatro Festival.
Jan Fabre (1958, Anversa), performer, drammaturgo, regista, coreografo, disegnatore, scultore, è una delle
figure più affascinanti, complete e complesse dello scenario artistico contemporaneo. La sua ricerca spazia
tra ambiti diversi - filosofia, religione e scienza, miti e leggende, simboli, civiltà - e utilizza ogni linguaggio
artistico per indagare il regno della natura, la metamorfosi fisica e spirituale, il corpo e le sue manifestazioni.
Tra le mostre personali dell'artista figurano Homo Faber (KMSKA, Anversa, 2006), From the Cellar to the
Attic – From the Feet to the Brain (Kunsthaus Bregenz, 2008, Arsenale Novissimo, Venezia,
2009), PIETAS (Nuova Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia, Venezia, 2011; Parkloods Park
Spoor Noord, Anversa, 2012), Hortus/Corpus (Kröller-Müller Museum, Otterlo, 2011), Stigmata, azioni e
spettacoli, 1976-2013 (MAXXI, Roma, 2013; MUHKA, Anversa, 2015; MAC, Lione, 2016). Fabre è stato
inoltre il primo artista vivente a presentare un’estesa mostra personale al Louvre di Parigi (L'ange de la
métamorphose, 2008). Sempre nel 2008 Fabre è a Napoli con il progetto espositivo in Piazza Plebiscito Il
ragazzo con la luna e le stelle sulla testa, a cura di Eduardo Cicelyn e Mario Codognato: una galleria di
personaggi-autoritratto, sculture in bronzo, a grandezza naturale in cui ogni scultura-personaggio interpretava
un ruolo in relazione all'immaginario della città. La serie The Hour Blue (1977-1992) è stata esposta al
Kunsthistorisches Museum di Vienna (2011), al Musée d'Art Moderne di Saint-Etienne (2012) e al Museo
d'Arte di Busan (2013). Le due serie di mosaici realizzati con le elitre dello scarabeo
gioiello, Tribute to Hieronymus Bosch in Congo (2011-2013) e Tribute to Belgian Congo (2010-2013), sono
stati mostrati al Pinchuk Art Centre di Kiev (2013) e al Palais des Beaux-Arts di Lille (2013), oltre che a 's-
Hertogenbosch (2016) per la celebrazione del 500° anniversario di Hieronymus Bosch, anno in cui Fabre
presenta una mostra all'Hermitage di San Pietroburgo. Nel 2016 inaugura anche la mostra Jan Fabre.
Spiritual Guards, presso Forte Belvedere, Piazza della Signoria e Palazzo Vecchio a Firenze, mentre è
attualmente in corso Jan Fabre. Glass And Bone Sculptures 1977-2017, una retrospettiva dedicata ai lavori in
ossa e vetro, in mostra presso L'Abbazia di San Gregorio a Venezia.
01
luglio 2017
Jan Fabre – Naturalia e Mirabilia
Dal primo luglio al 22 ottobre 2017
arte contemporanea
Location
MUSEO DI CAPODIMONTE
Napoli, Via Di Miano, 2, (Napoli)
Napoli, Via Di Miano, 2, (Napoli)
Vernissage
1 Luglio 2017, ore 11
Autore
Curatore