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Independent Film Show 17th Edition
Rassegna internazionale dedicata al film sperimentale indipendente
Comunicato stampa
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INDEPENDENT FILM SHOW 17th edition, rassegna internazionale dedicata al film sperimentale indipendente, coordinata da Raffaella Morra e organizzata da E-M ARTS associazione culturale, si svolge giovedì 22, venerdì 23 e sabato 24 giugno al Museo Nitsch con la proiezione dei tre programmi di films 16mm e le tre live expanded cinema performances. Sin dal 2001, l’Independent Film Show predilige mostrare le più progressive esperienze filmiche, agendo da propulsore culturale per lo sviluppo di mentalità sensibili ai fenomeni percettivi complessi, oltre le rigide regole visive e uditive. A caratterizzare l’INDEPENDENT FILM SHOW 17th edition sono l’inventiva delle tecniche di ripresa e di impressione fotografica, la manualità filmica artigianale amplificata dal Do It Yourself, la sperimentazione di nuovi agenti di sviluppo organici naturali, il ritmo dei fotogrammi e, se fondamentale, l’inclusione delle tracce audio. La collisione tra immagine e sensazione percettiva potrebbe apparire accidentale, ma i film-makers dell’Independent Film Show applicano una resistenza alla percezione lineare, ognuno orientando la propria comprensione visiva in direzioni diverse.
Nel programma Innovative paths in the un-known, Raffaella Morra ha selezionato sette opere filmiche accomunate da una forte attrazione per l’emulsione filmica e per le trasformazioni alchemiche, in particolare i processi chimici inconsueti che inscrivono le immagini. Due films realizzati da pionieri del experimental cinema: Two Pictures è un’opera di astrazione filmica tattile e sensuale di Rose Lowder e Carl E. Brown, e In the Shadow of Marcus Mountain di Robert Schaller, girato con una cinepresa stenoscopica fatta a mano e in gran parte montato in fase di ripresa attraverso una partitura ritmica. Tra le recenti indagini filmiche, che provano a penetrare la materialità enigmatica del film ed i diversi stati emotivi:Waterfilm di Dan Browne è una relazione complessa tra le immagini, i suoni e i processi di montaggio connessi a questioni di legittimità della memoria; ELEMENTs di Julie Murray è un’esplorazione di uno spazio visitato da accidentali figure indistinte, relazionate l’una all’altra mediante il ritmo dei propri gesti; in Rhus Typhina di Alexandra Moralesová & Georgy Bagdasarov protagonista è una pianta che agisce da agente di sviluppo filmico; River in Castle di Sandy Ding offre ripetuti riferimenti alla magia, accostando spesso i suoi film a rituali di iniziazione; DOUBT #2 di Josh Lewis esplora i confini della conoscenza manuale, la lotta corporea e l’enigma persistente del materiale.
In sinergia con il festival La Digestion - musica ascoltata raramente, la proiezione di due films di Hangjun Lee è accompagnata dall’improvvisazione sonora in quadrifonia di Chulki Hong e Will Guthrie. In The Cracked Share il pubblico è immerso in una strana miscela di immagini distorte dalla chimica e da uno sfarfallio aggressivo, un’ondata di colori esplosivi e forme sconosciute intersecate dall’improvvisazione noise di Hong e di Guthrie. Phantom Schoolgirl Army indaga le condizioni materiali della fotografia (lastre fotografiche, magnesio) e le sue “convenzioni” (la visuale dei ritratti, le funzioni del flash), ricostruendo esteticamente la dialettica tra immobilità e movimento insita nel cinema.
Venerdì 23 giugno si proietta Differently, Molussia di Nicolas Rey, adattato dal libro Die molussische Katakombe del filosofo tedesco Günther Anders, scritto tra il 1932 e il 1936, che il film-maker non ha mai letto. Il film sviluppato a mano, separato in nove bobine proiettate a caso, racconta storie e pensieri allegorici di prigionieri politici di Molussia, un immaginario stato fascista. I nove segmenti rimuginano sul capitalismo, sull’imperialismo e sulla resistenza.
Nell’expanded cinema performance di Greg Pope la manipolazione del proiettore 16mm e del proiettore per diapositive, i microfoni a contatto e i pick-up di chitarra si combinano nello spazio architettonico: l’improvvisazione e la casualità sono anche degli elementi di questo processo dinamico, partecipando al trattamento distruttivo della pellicola analogica con il culto estinto della lanterna magica.
Sabato 24 giugno A Bright Darkness include tre films e l’expanded cinema performance di Anja Dornieden e Juan David González Monroy, con il moniker di Ojoboca. Utilizzano i processi di manipolazione del supporto filmico e delle tecniche suggestive per creare l’Horrorism un metodo simulato di trasformazione interiore ed esteriore. In un’intervista, Juan David González Monroy spiega: “In sostanza, il cinema è una macchina che ti parla, ti racconta una storia. Data la dinamica del cinema, la macchina è programmata dai film-makers per parlare personalmente con ogni singolo membro del pubblico. Abbiamo iniziato a pensare al cinema in questo modo per caso, ma poiché questo è in sostanza ciò che il cinema fa, abbiamo scelto di concentrarci su questo aspetto. Naturalmente, la macchina potrebbe essere folle, potrebbe mentire, potrebbe cercare di convincerti di diversi modi per visualizzare il mondo, oppure potrebbe solo cercare di intrattenerti raccontando una buona storia”.
Museo Nitsch
vico Lungo Pontecorvo 29D - 80135 Napoli
Tel.+39 081 5641655 - Fax +39 081 5641494
http://em-arts.org/independent-film-show-edizione-2017
http://fondazionemorra.org
http://museonitsch.org
INDEPENDENT FILM SHOW 17th Edition
on June Thursday 22, Friday 23 and Saturday 24
at Museo Nitsch (vico Lungo Pontecorvo 29/d)
INDEPENDENT FILM SHOW 17th edition, an international show dedicated to independent experimental cinema, coordinated by Raffaella Morra, organised by E-M ARTS associazione culturale, takes place on June Thursday 22nd, Friday 23rd and Saturday 24th 2017 at the Museo Nitsch programming the screening of three 16mm films programs and three expanded cinema performances.
Since 2001, the Independent Film Show projects the most progressive film experiences, acting as a cultural propeller for the development of mentalities sensitive to complex perceptual phenomena, beyond the rigid visual and auditory rules.
NDEPENDENT FILM SHOW 17th edition’s characteristics are the inventive technique of photographic impression and shooting, the handcrafted film manuality amplified by Do It Yourself, the experimentation of new natural organic development agents, the frames’ rhythm and, if essential, the inclusion of audio tracks. The collision between image and perceptual sensation may appear accidental, but the film-makers invited at IFS apply a resistance to linear perception, each orienting their own visual understanding in different directions.
In the program Innovative paths in the un-known, Raffaella Morra has selected seven films combined by a strong attraction for the film emulsion and for the alchemic transformations, in particular unusual chemical processes that inscribe images on film emulsion. Two films made by pioneers of experimental cinema: Two Pictures is a tactile and textured work of cinematic abstraction by Rose Lowder and Carl E. Brown; In the Shadow of Marcus Mountain by Robert Schaller is shot entirely with a homemade pinhole camera and edited largely in-camera through the use of a rhythmic score.
Among the recent film investigations, that attempt to penetrate the enigmatic film materiality and the different emotional states: Dan Browne’s Waterfilm is a complex relation between sound, image, and editing processes connected to issues of memory’s legitimacy; Julie Murray’s ELEMENTs is an exploration of a location visited by incidental shadowy figures, related one to another through the rhythm of their gestures; in Rhus Typhina by Alexandra Moralesová & Georgy Bagdasarov a plant is the main protagonist and acts as film development agent; Sandy Ding’s River in Castle offers repeated references to magic, often comparing his films to initiation rituals; Josh Lewis’s Doubt # 2 explores boundaries of manual knowledge, bodily struggle and persistent enigma of material.
In cooperation with La Digestion - rarely heard music festival, Hangjun Lee’s 16mm films are accompanied by Chulki Hong and Will Guthrie’s four-tone sound improvisation. In The Cracked Share, audience is overwhelmed by a strange array of chemical distorted images coupled with assaultive flicker lights, a wave of explosive colours and unknown shapes intersected by Hong and Guthrie’s improvisation noise. Phantom Schoolgirl Army investigates the material conditions of photography (photographic plate, magnesium) and its “conventions” (visuality of portraits, functions of flash), aesthetically reconstructing the dialectic of stillness and motion embedded in the cinema.
On Friday, June 23rd will be screen Nicolas Rey’s Differently, Molussia, adapted from the book Die molussische Katakombe by German philosopher Günther Anders, written between 1932 and 1936, a book which the filmmaker never read. Hand processed, out-of-date film stock in nine chapter-titled segments is separated into reels and randomized during projection. The film recounts stories and allegorical thoughts by political prisoners in an imaginary fascist state called Molussia. The film’s nine sections ruminate on capitalism, imperialism, and resistance.
In the expanded cinema performance Scarface by Greg Pope the manipulation of 16mm projection, slide projection, contact microphones and guitar pick-ups are combined in the architectural space. Improvisation and randomness are also factors in a dynamic process where we witness the destructive treatment of analogue film with a death cult magic lantern show.
On Saturday, June 24th A Bright Darkness includes three films and the expanded cinema performance by Anja Dornieden and Juan David González Monroy, who go by the moniker Ojoboca. They use film manipulation processes and suggestive techniques to create Horrorism a simulated method of inner and outer transformation. In an interview, Juan David González Monroy explains: “... Basically, cinema is a machine that talks to you, tells you a story. Given the dynamics of the cinema, the machine is programmed by the filmmakers to personally talk to each individual member of the audience. We started thinking about cinema this way by accident, but since this is what cinema in essence does, we thought we would focus on that aspect of it. Of course, the machine might be insane, it might be lying, it might be trying to convince you of different ways to view the world, or it might just be trying to entertain you by telling you a good story”.
Nel programma Innovative paths in the un-known, Raffaella Morra ha selezionato sette opere filmiche accomunate da una forte attrazione per l’emulsione filmica e per le trasformazioni alchemiche, in particolare i processi chimici inconsueti che inscrivono le immagini. Due films realizzati da pionieri del experimental cinema: Two Pictures è un’opera di astrazione filmica tattile e sensuale di Rose Lowder e Carl E. Brown, e In the Shadow of Marcus Mountain di Robert Schaller, girato con una cinepresa stenoscopica fatta a mano e in gran parte montato in fase di ripresa attraverso una partitura ritmica. Tra le recenti indagini filmiche, che provano a penetrare la materialità enigmatica del film ed i diversi stati emotivi:Waterfilm di Dan Browne è una relazione complessa tra le immagini, i suoni e i processi di montaggio connessi a questioni di legittimità della memoria; ELEMENTs di Julie Murray è un’esplorazione di uno spazio visitato da accidentali figure indistinte, relazionate l’una all’altra mediante il ritmo dei propri gesti; in Rhus Typhina di Alexandra Moralesová & Georgy Bagdasarov protagonista è una pianta che agisce da agente di sviluppo filmico; River in Castle di Sandy Ding offre ripetuti riferimenti alla magia, accostando spesso i suoi film a rituali di iniziazione; DOUBT #2 di Josh Lewis esplora i confini della conoscenza manuale, la lotta corporea e l’enigma persistente del materiale.
In sinergia con il festival La Digestion - musica ascoltata raramente, la proiezione di due films di Hangjun Lee è accompagnata dall’improvvisazione sonora in quadrifonia di Chulki Hong e Will Guthrie. In The Cracked Share il pubblico è immerso in una strana miscela di immagini distorte dalla chimica e da uno sfarfallio aggressivo, un’ondata di colori esplosivi e forme sconosciute intersecate dall’improvvisazione noise di Hong e di Guthrie. Phantom Schoolgirl Army indaga le condizioni materiali della fotografia (lastre fotografiche, magnesio) e le sue “convenzioni” (la visuale dei ritratti, le funzioni del flash), ricostruendo esteticamente la dialettica tra immobilità e movimento insita nel cinema.
Venerdì 23 giugno si proietta Differently, Molussia di Nicolas Rey, adattato dal libro Die molussische Katakombe del filosofo tedesco Günther Anders, scritto tra il 1932 e il 1936, che il film-maker non ha mai letto. Il film sviluppato a mano, separato in nove bobine proiettate a caso, racconta storie e pensieri allegorici di prigionieri politici di Molussia, un immaginario stato fascista. I nove segmenti rimuginano sul capitalismo, sull’imperialismo e sulla resistenza.
Nell’expanded cinema performance di Greg Pope la manipolazione del proiettore 16mm e del proiettore per diapositive, i microfoni a contatto e i pick-up di chitarra si combinano nello spazio architettonico: l’improvvisazione e la casualità sono anche degli elementi di questo processo dinamico, partecipando al trattamento distruttivo della pellicola analogica con il culto estinto della lanterna magica.
Sabato 24 giugno A Bright Darkness include tre films e l’expanded cinema performance di Anja Dornieden e Juan David González Monroy, con il moniker di Ojoboca. Utilizzano i processi di manipolazione del supporto filmico e delle tecniche suggestive per creare l’Horrorism un metodo simulato di trasformazione interiore ed esteriore. In un’intervista, Juan David González Monroy spiega: “In sostanza, il cinema è una macchina che ti parla, ti racconta una storia. Data la dinamica del cinema, la macchina è programmata dai film-makers per parlare personalmente con ogni singolo membro del pubblico. Abbiamo iniziato a pensare al cinema in questo modo per caso, ma poiché questo è in sostanza ciò che il cinema fa, abbiamo scelto di concentrarci su questo aspetto. Naturalmente, la macchina potrebbe essere folle, potrebbe mentire, potrebbe cercare di convincerti di diversi modi per visualizzare il mondo, oppure potrebbe solo cercare di intrattenerti raccontando una buona storia”.
Museo Nitsch
vico Lungo Pontecorvo 29D - 80135 Napoli
Tel.+39 081 5641655 - Fax +39 081 5641494
http://em-arts.org/independent-film-show-edizione-2017
http://fondazionemorra.org
http://museonitsch.org
INDEPENDENT FILM SHOW 17th Edition
on June Thursday 22, Friday 23 and Saturday 24
at Museo Nitsch (vico Lungo Pontecorvo 29/d)
INDEPENDENT FILM SHOW 17th edition, an international show dedicated to independent experimental cinema, coordinated by Raffaella Morra, organised by E-M ARTS associazione culturale, takes place on June Thursday 22nd, Friday 23rd and Saturday 24th 2017 at the Museo Nitsch programming the screening of three 16mm films programs and three expanded cinema performances.
Since 2001, the Independent Film Show projects the most progressive film experiences, acting as a cultural propeller for the development of mentalities sensitive to complex perceptual phenomena, beyond the rigid visual and auditory rules.
NDEPENDENT FILM SHOW 17th edition’s characteristics are the inventive technique of photographic impression and shooting, the handcrafted film manuality amplified by Do It Yourself, the experimentation of new natural organic development agents, the frames’ rhythm and, if essential, the inclusion of audio tracks. The collision between image and perceptual sensation may appear accidental, but the film-makers invited at IFS apply a resistance to linear perception, each orienting their own visual understanding in different directions.
In the program Innovative paths in the un-known, Raffaella Morra has selected seven films combined by a strong attraction for the film emulsion and for the alchemic transformations, in particular unusual chemical processes that inscribe images on film emulsion. Two films made by pioneers of experimental cinema: Two Pictures is a tactile and textured work of cinematic abstraction by Rose Lowder and Carl E. Brown; In the Shadow of Marcus Mountain by Robert Schaller is shot entirely with a homemade pinhole camera and edited largely in-camera through the use of a rhythmic score.
Among the recent film investigations, that attempt to penetrate the enigmatic film materiality and the different emotional states: Dan Browne’s Waterfilm is a complex relation between sound, image, and editing processes connected to issues of memory’s legitimacy; Julie Murray’s ELEMENTs is an exploration of a location visited by incidental shadowy figures, related one to another through the rhythm of their gestures; in Rhus Typhina by Alexandra Moralesová & Georgy Bagdasarov a plant is the main protagonist and acts as film development agent; Sandy Ding’s River in Castle offers repeated references to magic, often comparing his films to initiation rituals; Josh Lewis’s Doubt # 2 explores boundaries of manual knowledge, bodily struggle and persistent enigma of material.
In cooperation with La Digestion - rarely heard music festival, Hangjun Lee’s 16mm films are accompanied by Chulki Hong and Will Guthrie’s four-tone sound improvisation. In The Cracked Share, audience is overwhelmed by a strange array of chemical distorted images coupled with assaultive flicker lights, a wave of explosive colours and unknown shapes intersected by Hong and Guthrie’s improvisation noise. Phantom Schoolgirl Army investigates the material conditions of photography (photographic plate, magnesium) and its “conventions” (visuality of portraits, functions of flash), aesthetically reconstructing the dialectic of stillness and motion embedded in the cinema.
On Friday, June 23rd will be screen Nicolas Rey’s Differently, Molussia, adapted from the book Die molussische Katakombe by German philosopher Günther Anders, written between 1932 and 1936, a book which the filmmaker never read. Hand processed, out-of-date film stock in nine chapter-titled segments is separated into reels and randomized during projection. The film recounts stories and allegorical thoughts by political prisoners in an imaginary fascist state called Molussia. The film’s nine sections ruminate on capitalism, imperialism, and resistance.
In the expanded cinema performance Scarface by Greg Pope the manipulation of 16mm projection, slide projection, contact microphones and guitar pick-ups are combined in the architectural space. Improvisation and randomness are also factors in a dynamic process where we witness the destructive treatment of analogue film with a death cult magic lantern show.
On Saturday, June 24th A Bright Darkness includes three films and the expanded cinema performance by Anja Dornieden and Juan David González Monroy, who go by the moniker Ojoboca. They use film manipulation processes and suggestive techniques to create Horrorism a simulated method of inner and outer transformation. In an interview, Juan David González Monroy explains: “... Basically, cinema is a machine that talks to you, tells you a story. Given the dynamics of the cinema, the machine is programmed by the filmmakers to personally talk to each individual member of the audience. We started thinking about cinema this way by accident, but since this is what cinema in essence does, we thought we would focus on that aspect of it. Of course, the machine might be insane, it might be lying, it might be trying to convince you of different ways to view the world, or it might just be trying to entertain you by telling you a good story”.
22
giugno 2017
Independent Film Show 17th Edition
Dal 22 al 24 giugno 2017
Location
MUSEO HERMANN NITSCH – FONDAZIONE MORRA
Napoli, vico lungo Pontecorvo, 29d, (Napoli)
Napoli, vico lungo Pontecorvo, 29d, (Napoli)
Vernissage
22 Giugno 2017, ore 20
Curatore