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Project Room: Katherine Bradford
Prima mostra in Italia della pittrice americana Katherine Bradford. I dipinti recenti di Bradford, che rappresentano figure umane nell’acqua, sono al tempo stesso giocosi e profondi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Siamo lieti di annunciare la prima mostra in Italia della pittrice americana Katherine Bradford.
I dipinti recenti di Bradford, che rappresentano figure umane nell’acqua, sono al tempo stesso giocosi e profondi. Dipingere e nuotare hanno in comune l’immersione e una certa
perdita di controllo, che è insieme selvaggia e strutturata. Il corpo nell’acqua ci mette in relazione con questo elemento fluido, profondo e insondabile.
I nuotatori di Bradford non sono illuminati da una fonte di luce esterna, ma sembrano emanare luminosità, mentre il paesaggio appare lattiginoso e onirico. Ciò proviene dal
suo modo di dipingere: la pittrice infonde luce e vita alle sue tele. L’artista trascorre mesi e talvolta anni a realizzare le superfici dei suoi dipinti, che cambiano lentamente
attraverso la stesura di vari strati di pittura acrilica. Quest’attività graduale crea nelle sue tele un senso di oscillazione e fluttuazione; l'atto di spostare una figura un po’ più a destra o a sinistra diviene sia la storia, che la superficie del dipinto finale.
Bradford parla spesso dell'umorismo nelle sue opere. In passato i suoi contenuti andavano più chiaramente in quella direzione: UFO, Superman, pugili magri con guantoni
sollevati e transatlantici solitari ne erano i protagonisti e venivano usati per creare un'autoironica enciclopedia pop. I dipinti recenti contengono pathos e humor in uguale
misura. Sono sempre più coinvolgenti perché, anche se l’artista rappresenta situazioni specifiche, sfiora continuamente grandi temi, quali paura, meraviglia, vulnerabilità,
arroganza e gioia. Ambienta le sue opere in scenari ampi, quasi planetari; le figure si muovono lungo la superficie della terra, tra il mondo sommerso e lo spazio infinito. I
dipinti suggeriscono un coinvolgimento fatto di incanto e beatitudine, ma anche di smarrimento e transitorietà, emanando una luce che sembra ultraterrena. È facile
immaginare l’artista al lavoro, che lentamente dipinge e cancella, trovando piacere e creando mondi nuovi mentre attinge dalla memoria e dalle sensazioni, raggiungendo il
pieno equilibrio e controllo della sua poetica.
Katherine Bradford è nata nel 1942 a New York, vive e lavora a Brooklyn, New York e Brunswick, Maine. Le sue opere sono state esposte al P.S.1, al Brooklyn Museum e in numerose gallerie a New York e all'estero. Nel 2011 Bradford è stata premiata con una borsa di studio del Guggenheim e nel 2012 con il Joan Mitchell Grant. Ha insegnato a Skowhegan nel 2009 e per molti anni ha insegnato al MFA dell'Accademia di Belle Arti a Philadelphia. Le sue opere sono nelle collezioni del Metropolitan Museum of Art, del Brooklyn Museum e del Portland Museum of Art.
I dipinti recenti di Bradford, che rappresentano figure umane nell’acqua, sono al tempo stesso giocosi e profondi. Dipingere e nuotare hanno in comune l’immersione e una certa
perdita di controllo, che è insieme selvaggia e strutturata. Il corpo nell’acqua ci mette in relazione con questo elemento fluido, profondo e insondabile.
I nuotatori di Bradford non sono illuminati da una fonte di luce esterna, ma sembrano emanare luminosità, mentre il paesaggio appare lattiginoso e onirico. Ciò proviene dal
suo modo di dipingere: la pittrice infonde luce e vita alle sue tele. L’artista trascorre mesi e talvolta anni a realizzare le superfici dei suoi dipinti, che cambiano lentamente
attraverso la stesura di vari strati di pittura acrilica. Quest’attività graduale crea nelle sue tele un senso di oscillazione e fluttuazione; l'atto di spostare una figura un po’ più a destra o a sinistra diviene sia la storia, che la superficie del dipinto finale.
Bradford parla spesso dell'umorismo nelle sue opere. In passato i suoi contenuti andavano più chiaramente in quella direzione: UFO, Superman, pugili magri con guantoni
sollevati e transatlantici solitari ne erano i protagonisti e venivano usati per creare un'autoironica enciclopedia pop. I dipinti recenti contengono pathos e humor in uguale
misura. Sono sempre più coinvolgenti perché, anche se l’artista rappresenta situazioni specifiche, sfiora continuamente grandi temi, quali paura, meraviglia, vulnerabilità,
arroganza e gioia. Ambienta le sue opere in scenari ampi, quasi planetari; le figure si muovono lungo la superficie della terra, tra il mondo sommerso e lo spazio infinito. I
dipinti suggeriscono un coinvolgimento fatto di incanto e beatitudine, ma anche di smarrimento e transitorietà, emanando una luce che sembra ultraterrena. È facile
immaginare l’artista al lavoro, che lentamente dipinge e cancella, trovando piacere e creando mondi nuovi mentre attinge dalla memoria e dalle sensazioni, raggiungendo il
pieno equilibrio e controllo della sua poetica.
Katherine Bradford è nata nel 1942 a New York, vive e lavora a Brooklyn, New York e Brunswick, Maine. Le sue opere sono state esposte al P.S.1, al Brooklyn Museum e in numerose gallerie a New York e all'estero. Nel 2011 Bradford è stata premiata con una borsa di studio del Guggenheim e nel 2012 con il Joan Mitchell Grant. Ha insegnato a Skowhegan nel 2009 e per molti anni ha insegnato al MFA dell'Accademia di Belle Arti a Philadelphia. Le sue opere sono nelle collezioni del Metropolitan Museum of Art, del Brooklyn Museum e del Portland Museum of Art.
08
giugno 2017
Project Room: Katherine Bradford
Dall'otto giugno al 28 luglio 2017
arte contemporanea
Location
GALLERIA MONICA DE CARDENAS
Milano, Via Francesco Viganò, 4, (Milano)
Milano, Via Francesco Viganò, 4, (Milano)
Orario di apertura
Orari giugno: martedì - sabato ore 15 - 19
Orari luglio: lunedì - venerdì ore 15 - 19
Agosto galleria chiusa
Vernissage
8 Giugno 2017, ore 18:30
Autore