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fino al 28.X.2001 Ertè – Fascino e Seduzione Déco Roma, Museo del Corso
roma
Si firmava “Ertè”, contraendo il suo nome (si chiamava Romain de Tirtoff) in un unico suono, simile ad un arabesco breve. Con quella calligrafia allungata, inimitabile, avrebbe siglato il mito degli “Anni Ruggenti”...
Le donne di Ertè sembrano essere gli abiti che indossano. Vestite di perle e di piume, celate da manti, che simulano incantesimi di stoffa, hanno la consistenza di seta dei loro drappeggi, la durezza e il bagliore delle pietre preziose, l’immobile grazia chiusa nel gesto di sistemarsi il turbante, di scostare lo strascico che impedisce il passo.
Creatore di vestiti, di costumi teatrali (con alcune trovate memorabili, come i sipari viventi o i costumi collettivi…), di scenografie, di gioielli, Ertè fu soprattutto disegnatore, perché è nel disegno che il “mago miracoloso ”, come venne definito all’esordio, nel 1912, realizza quella fatale armonia, che è unione di movenze vellutate, della tensione di una linea che si avvolge, del colore che sigilla, dato a campiture piatte, scegliendo toni smaltati o contrasti iridescenti.
Sirene, cortigiane, danzatrici, signore con abiti da sera che sembrano diademi che scivolano sui corpi, le donne di Ertè sono forme perfettamente chiuse, adagiate sul foglio, forse destinate ad un unico possibile dominio, quello della superficie.
Fino al 28 ottobre 2001 una selezione di gouaches, serigrafie, sculture, gioielli e oggetti racconterà il maestro dell’Art Déco : la mostra ospitata presso il Museo del Corso, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Roma è curata da Franco Maria Messina e Audrey Boss.
Nell’allestimento (che tenta, con esito poco felice, attraverso dei discutibili pannelli di legno dipinti, di restituire l’elegante cornice di un ambiente anni Venti) alcune delle opere più famose, dalle copertine per Harper’s Bazaar, agli abiti di scena, alle serie, in cui le figure femminili diventano lettere, numeri, pietre preziose.
Il mondo di Ertè è scritto con quell’alfabeto fantastico, fatto di lettere – donne; esiliato (o esule) per sua stessa volontà dal trascorrere del tempo.
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mostra vista il 24.VII.2001
Museo del Corso
Via del Corso 320 – 00186 Roma
Orari luglio e agosto dalle 12.00 alle 22.00
Settembre e ottobre dalle 10.00 alle 20.00
Chiuso il lunedì
Ingresso intero 12.000 ridotto 9.000 – 8.000
Per informazioni e prenotazioni visite guidate 066786209
Website www.museodelcorso.it
Catalogo Silvana Editoriale
PROGRAMMA DEI CONCERTI DI JAZZ TRADIZIONALE
[exibart]
Il guardare figure così graziose, delicate nei modi, abiti e gioielli con colori vivaci, è piacevole e la fantasia vola, ti porta nel tempo di Ertè e sogni di essere quella figura . L’anima danza , i pensieri si fanno evanescenti e tu voli leggera tra le nubi e danzi insieme alla tua anima. Si ha bisogno di poesia e Roma, con le arti del Museo del Corso, ci ha portato in un mondo poetico.