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Il filo del discorso
La mostra, bypassando l’uniformità tematica e le analogie sottese alle opere, raduna voci tra le più significative dell’arte moderna e contemporanea attorno ad una delle tecniche più antiche, la lavorazione a telaio ‘ad alto liccio’.
Comunicato stampa
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La mostra, bypassando l’uniformità tematica e le analogie sottese alle opere, raduna voci tra le più significative dell’arte moderna e contemporanea attorno ad una delle tecniche più antiche, la lavorazione a telaio ‘ad alto liccio’, passata di mano in mano attraverso seimila anni di storia dell’uomo – anzi, della donna – che conosce nel Novecento una nuova vitalità.
Se l’intreccio di ordito e trama produce un semplice tessuto, a partire dal cartone di artisti tra i più grandi del secolo ogni intervento sui fili può generare illimitate possibilità espressive. Lo studio della storia dell’arte e della società offre suggestioni illuminanti: l’arazzo moderno, definito ‘murale nomade’, affascinante alternativa ai murales, agli affreschi e ai mosaici, parla di una nuova schiera di committenti legati alla borghesia intellettuale, attenta al linguaggio estetico in armonia con le esigenze di creare ambienti abitativi vicini all’uomo e ai suoi gusti. L’arazzeria Scassa, manifattura di Asti tra le più importanti del mondo, utilizzando le più antiche tecniche in obbedienza ai dettami della tradizione, si fa conoscere negli anni Sessanta nel panorama internazionale in seguito alla realizzazione degli arazzi della turbonave ‘Leonardo da Vinci’, e diviene in pochi anni il primo interlocutore tra gli artisti cartonniers e un pubblico sensibile ed esigente.
L’arazzo, letto alla luce delle modalità degli artisti contemporanei, che frequentemente delegano ai collaboratori dello studio la realizzazione del concept , si rivela opera tipica dello spirito concettuale degli ultimi decenni, visto che è la manifattura stessa ad interpretare con raffinata maestria quanto è scritto nel cartone. Sfilano nomi come Mirò, Matisse, Spazzapan, Dorazio, a cui sono accostate le opere impropriamente dette ‘arazzi’ di Boetti, in realtà lavori di ricamo, e i lavori del giovane Gioiello, in cui il filo, per scelta ardita, viene come polverizzato per generare colori pronti a campire immagini di estrema eleganza.
Se l’intreccio di ordito e trama produce un semplice tessuto, a partire dal cartone di artisti tra i più grandi del secolo ogni intervento sui fili può generare illimitate possibilità espressive. Lo studio della storia dell’arte e della società offre suggestioni illuminanti: l’arazzo moderno, definito ‘murale nomade’, affascinante alternativa ai murales, agli affreschi e ai mosaici, parla di una nuova schiera di committenti legati alla borghesia intellettuale, attenta al linguaggio estetico in armonia con le esigenze di creare ambienti abitativi vicini all’uomo e ai suoi gusti. L’arazzeria Scassa, manifattura di Asti tra le più importanti del mondo, utilizzando le più antiche tecniche in obbedienza ai dettami della tradizione, si fa conoscere negli anni Sessanta nel panorama internazionale in seguito alla realizzazione degli arazzi della turbonave ‘Leonardo da Vinci’, e diviene in pochi anni il primo interlocutore tra gli artisti cartonniers e un pubblico sensibile ed esigente.
L’arazzo, letto alla luce delle modalità degli artisti contemporanei, che frequentemente delegano ai collaboratori dello studio la realizzazione del concept , si rivela opera tipica dello spirito concettuale degli ultimi decenni, visto che è la manifattura stessa ad interpretare con raffinata maestria quanto è scritto nel cartone. Sfilano nomi come Mirò, Matisse, Spazzapan, Dorazio, a cui sono accostate le opere impropriamente dette ‘arazzi’ di Boetti, in realtà lavori di ricamo, e i lavori del giovane Gioiello, in cui il filo, per scelta ardita, viene come polverizzato per generare colori pronti a campire immagini di estrema eleganza.
27
maggio 2017
Il filo del discorso
Dal 27 maggio al 05 giugno 2017
arte contemporanea
Location
DUETART GALLERY
Varese, Via Albuzzi, 27, (Varese)
Varese, Via Albuzzi, 27, (Varese)
Orario di apertura
Da martedì a sabato dalle 16.00 alle 19.00 e su appuntamento.
Vernissage
27 Maggio 2017, Ore 18.00-20.00
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