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Connections
In occasione di “A bit of [hi]story”, evento espositivo dedicato alla rivoluzione informatica di massa e organizzato dal Museo Piemontese dell’Informatica, l’esposizione propone diversi artisti che, utilizzando medium e tecniche diverse, si confrontano con la tecnologia e il web.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La galleria Opere Scelte propone, sabato 13 maggio alle ore 14:30 nello Spazio MRF in Corso Luigi Settembrini 164 a Torino, il progetto Connection, con i lavori di, Federico Luger e Donatella Tassone, Sofia Braga e il Collettivo CHMOD curato da Sara Piva nell’ambito della rassegna A bit of [hi]story…dalla valvola allo smartphone.
In occasione della seconda edizione di “A bit of [hi]story”, evento espositivo dedicato alla rivoluzione informatica di massa e organizzato dall’associazione culturale MuPin - Museo Piemontese dell’Informatica, l’esposizione propone diversi artisti che, utilizzando medium e tecniche diverse, si confrontano con la tecnologia e la nuova realtà virtuale web 3.0.
Dalla riproduzione pittorica di schermi monocromi connessi tra loro tramite tubi, alle fotografie in macro di paesaggi post-industriali e illusori, dagli screenshots manipolati e rielaborati divenuti strutture in continua evoluzione, ai luoghi fittizi dello spazio virtuale di internet ricreati tramite installazioni multimediale, le opere d’arte degli artisti diventano strumento di ricerca, di riflessione e di interattività. I lavori proposti si addentrano nei meandri della tecnologia; vi è dunque la volontà di rappresentarla concettualmente fino a entrarci letteralmente dentro permettendo al pubblico di sperimentarla e relazionarsi con essa.
Sofia Braga, nata a Parma nel 1991, vive e lavora a Bologna, ha studiato Ricerca e Progettazione per le Arti Visive all’Accademia di belle arti di Bologna. Il suo percorso artistico si concentra sullo spazio virtuale di internet come un secondo luogo dell’abitare parallelo alla realtà fisica delle cose.
I lavori esposti, accompagnati da una proiezione video, mostrano l’alienante realtà di uno spazio virtuale infinito e in continuo cambiamento che altro non è che il mondo della Rete con il quale ogni giorno la maggior parte delle persone si interfaccia. Per mettere in luce tale realtà, l’artista usa screenshots che manipola e rielabora completamente. Le pagine web, spogliate dai loro contenuti e stravolte diventano strutture in continua evoluzione attraverso una serrata sovrapposizione che può continuare all’infinito. L’esito è un luogo spaesante, ma terribilmente familiare, uno spazio nel quale non ci si muove fisicamente, ma nel quale si è immersi quotidianamente.
Chmod è un collettivo di visual e sound artists impegnati in performance e installazioni interattive, con cui collabora la stessa Sofia Braga e gli altri componenti del team sono: Bruno Armeni, Davide Bartolomei, Vincenzo Gentile, Michele Quadri e Katarina Poklepović.
In mostra Walk on the Wire Side, un’installazione che si sviluppa all’interno di un container nel quale riprese d’allestimento, distorte e modificate, si alternano a vedute di spazi fittizi “glitchati” e di luoghi astratti con reminiscenze dello spazio virtuale di internet. Attraverso una webcam a circuito chiuso, i movimenti del si sovrappongono alle riprese avvenute durante l’allestimento creando uno spaesamento; allo stesso tempo è il suono dei passi compiuti dai visitatori - amplificato attraverso microfoni a contatto, posizionati sulla pavimentazione e collegati a un computer che li amplifica, li processa e li sovrappone - a riportare il visitatore nel luogo reale e a farlo rinsavire dall’illusione dell’immagine.
Federico Luger, nato a Milano nel 1979, vive e lavora tra Milano e Maloja, vissuto a Caracas, in Venezuela fino all’età di 21 anni ha studiato pittura alla scuola d’arte “Armando Reveron” e all’Accademia di Brera di Milano.
Particolarmente interessato agli aspetti della vita contemporanea – sharing economy, flussi di informazione, decentramento della produzione, coesistenza di culture diverse – rappresenta nei suoi dipinti, Recent Works, attraverso tubi connessi a schermi monocromi, l’alienazione in cui l’individuo di oggi è immerso, prodotta questa dal sovraffollamento mediatico della società contemporanea. Gli schermi, presenti costantemente nelle opere esposte, si identificano con il nostro “io” bisognoso di un’identità più autentica, materica e formale; i tubi fanno da collegamento tra noi e la società in cui viviamo poiché anch’essa necessita di nuove utopie, nuovi punti di vista.
Donatella Tassone, nata a Milano nel 1971, dove vive e lavora, ha studiato pittura e arti visive all’Accademia di Brera.
Nella serie Tracks l’artista sperimenta una nuova manualità artigianale che si confronta con gli elementi artificiali dell’era tecnologica, vecchi microchip, fili elettrici strappati, pezzi di scotch, bustine da the, assemblati tra loro in piccoli plastici, mediante l’utilizzo di colle, colori acrilici, plastilina e terre. Una volta ripresi dalla sua macchina fotografica, questi materiali mutano e si trasformano acquisendo nuove identità e nuove forme, divenendo città fantasma e affascinanti scenografie metafisiche dai tratti post-industriali e illusori.
Il microcosmo estetico creato è il frutto di uno sguardo sensibile capace di dare un’anima a vecchi pezzi tecnologici.
In occasione della seconda edizione di “A bit of [hi]story”, evento espositivo dedicato alla rivoluzione informatica di massa e organizzato dall’associazione culturale MuPin - Museo Piemontese dell’Informatica, l’esposizione propone diversi artisti che, utilizzando medium e tecniche diverse, si confrontano con la tecnologia e la nuova realtà virtuale web 3.0.
Dalla riproduzione pittorica di schermi monocromi connessi tra loro tramite tubi, alle fotografie in macro di paesaggi post-industriali e illusori, dagli screenshots manipolati e rielaborati divenuti strutture in continua evoluzione, ai luoghi fittizi dello spazio virtuale di internet ricreati tramite installazioni multimediale, le opere d’arte degli artisti diventano strumento di ricerca, di riflessione e di interattività. I lavori proposti si addentrano nei meandri della tecnologia; vi è dunque la volontà di rappresentarla concettualmente fino a entrarci letteralmente dentro permettendo al pubblico di sperimentarla e relazionarsi con essa.
Sofia Braga, nata a Parma nel 1991, vive e lavora a Bologna, ha studiato Ricerca e Progettazione per le Arti Visive all’Accademia di belle arti di Bologna. Il suo percorso artistico si concentra sullo spazio virtuale di internet come un secondo luogo dell’abitare parallelo alla realtà fisica delle cose.
I lavori esposti, accompagnati da una proiezione video, mostrano l’alienante realtà di uno spazio virtuale infinito e in continuo cambiamento che altro non è che il mondo della Rete con il quale ogni giorno la maggior parte delle persone si interfaccia. Per mettere in luce tale realtà, l’artista usa screenshots che manipola e rielabora completamente. Le pagine web, spogliate dai loro contenuti e stravolte diventano strutture in continua evoluzione attraverso una serrata sovrapposizione che può continuare all’infinito. L’esito è un luogo spaesante, ma terribilmente familiare, uno spazio nel quale non ci si muove fisicamente, ma nel quale si è immersi quotidianamente.
Chmod è un collettivo di visual e sound artists impegnati in performance e installazioni interattive, con cui collabora la stessa Sofia Braga e gli altri componenti del team sono: Bruno Armeni, Davide Bartolomei, Vincenzo Gentile, Michele Quadri e Katarina Poklepović.
In mostra Walk on the Wire Side, un’installazione che si sviluppa all’interno di un container nel quale riprese d’allestimento, distorte e modificate, si alternano a vedute di spazi fittizi “glitchati” e di luoghi astratti con reminiscenze dello spazio virtuale di internet. Attraverso una webcam a circuito chiuso, i movimenti del si sovrappongono alle riprese avvenute durante l’allestimento creando uno spaesamento; allo stesso tempo è il suono dei passi compiuti dai visitatori - amplificato attraverso microfoni a contatto, posizionati sulla pavimentazione e collegati a un computer che li amplifica, li processa e li sovrappone - a riportare il visitatore nel luogo reale e a farlo rinsavire dall’illusione dell’immagine.
Federico Luger, nato a Milano nel 1979, vive e lavora tra Milano e Maloja, vissuto a Caracas, in Venezuela fino all’età di 21 anni ha studiato pittura alla scuola d’arte “Armando Reveron” e all’Accademia di Brera di Milano.
Particolarmente interessato agli aspetti della vita contemporanea – sharing economy, flussi di informazione, decentramento della produzione, coesistenza di culture diverse – rappresenta nei suoi dipinti, Recent Works, attraverso tubi connessi a schermi monocromi, l’alienazione in cui l’individuo di oggi è immerso, prodotta questa dal sovraffollamento mediatico della società contemporanea. Gli schermi, presenti costantemente nelle opere esposte, si identificano con il nostro “io” bisognoso di un’identità più autentica, materica e formale; i tubi fanno da collegamento tra noi e la società in cui viviamo poiché anch’essa necessita di nuove utopie, nuovi punti di vista.
Donatella Tassone, nata a Milano nel 1971, dove vive e lavora, ha studiato pittura e arti visive all’Accademia di Brera.
Nella serie Tracks l’artista sperimenta una nuova manualità artigianale che si confronta con gli elementi artificiali dell’era tecnologica, vecchi microchip, fili elettrici strappati, pezzi di scotch, bustine da the, assemblati tra loro in piccoli plastici, mediante l’utilizzo di colle, colori acrilici, plastilina e terre. Una volta ripresi dalla sua macchina fotografica, questi materiali mutano e si trasformano acquisendo nuove identità e nuove forme, divenendo città fantasma e affascinanti scenografie metafisiche dai tratti post-industriali e illusori.
Il microcosmo estetico creato è il frutto di uno sguardo sensibile capace di dare un’anima a vecchi pezzi tecnologici.
13
maggio 2017
Connections
Dal 13 al 14 maggio 2017
arte contemporanea
Location
GALLERIA OPERE SCELTE
Torino, Via Matteo Pescatore, 11D, (Torino)
Torino, Via Matteo Pescatore, 11D, (Torino)
Orario di apertura
sabato 11-24 e domenica 10-17.30
Vernissage
13 Maggio 2017, ore 14.30
Autore
Curatore