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07
novembre 2008
fino al 20.XI.2008 Frédéric Liver Napoli, annarumma404
napoli
Con la testa nel pallone, cercando di cogliere ritmi e sensazioni dei tifosi. Una partita giocata nel milanesissimo San Siro e insolitamente tributata nel capoluogo campano. Opera prima di un artista in via di formazione...
Mettere a frutto la propria tesi di laurea, di questi tempi, non è sicuramente uno sbocco poi tanto ovvio, soprattutto in un settore dalle regole non scritte com’è quello dell’arte. È quanto invece è successo a Frédéric Liver (Harfleur, 1980; vive a Parigi), giovane artista che da Milano ha tratto una laurea all’Accademia di Brera e il concept per la sua prima personale in terra partenopea.
Giocando un primo tempo sulla sua squadra del cuore, l’Inter, l’artista ha realizzato un film-documentario che si è trasformato adesso in un’installazione che comprende la grafica, la pittura e la stampa manuale.
Le innumerevoli sensazioni, l’energia, l’emozione contratta e liberata nei momenti clou dalle schiere di tifosi durante una partita di calcio sono state l’oggetto di ricerca di Liver che, in 82955 San Siro, ha realizzato esattamente ottantaduemilanovecentocinquantacinque ritratti su altrettanti cartoncini colorati. I quattro colori utilizzati – rosso, verde, giallo, azzurro – corrispondono a quelli dei quattro settori dell’antico stadio sorto nel 1972 e il momento della loro realizzazione artigianale, quasi alienante vista la grande quantità, è stata vissuta come un atto performativo vissuto in privato.
Grande attenzione è data alla disattenzione nella riproducibilità del dettaglio, dove i colori del fondo sgranano verso l’esterno e le cifre della serie non sono sempre sature di colore. Al centro della parete campeggia l’effige, quasi una medaglia ad honorem, del numero 10 del Napoli: è ovviamente Diego Armando Maradona, un omaggio di Liver all’ospitalità cittadina, mentre le figurine che non hanno trovato spazio sulle pareti della galleria sono state riposte in quarantena nella quadricromia di quattro casse colorate.
Persone anonime, non sempre centrate all’interno dei contorni del cartoncino, le cui dimensioni (5×7 centimetri) richiamano volutamente quelle delle figurine, partecipano a un “gioco dei ruoli” tra giocatori e tifosi, dove però si rischia di perdere il senso effettivo dell’ideazione di tutto il progetto. Una messa a fuoco maggiore avrebbe potuto determinare probabili discussioni su un eventuale interesse per l’appiattimento delle identità in un mondo governato da relazioni sempre più precarie e virtuali, oppure un confronto sul fenomeno della socializzazione all’interno di un contesto di massa, tanto particolare e purtroppo spesso zona franca di sfogo violento,come quello del tifo calcistico.
Ma si auspica che “il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette”, per rimanere in tema con La leva calcistica della classe ’68 di Francesco de Gregori.
Giocando un primo tempo sulla sua squadra del cuore, l’Inter, l’artista ha realizzato un film-documentario che si è trasformato adesso in un’installazione che comprende la grafica, la pittura e la stampa manuale.
Le innumerevoli sensazioni, l’energia, l’emozione contratta e liberata nei momenti clou dalle schiere di tifosi durante una partita di calcio sono state l’oggetto di ricerca di Liver che, in 82955 San Siro, ha realizzato esattamente ottantaduemilanovecentocinquantacinque ritratti su altrettanti cartoncini colorati. I quattro colori utilizzati – rosso, verde, giallo, azzurro – corrispondono a quelli dei quattro settori dell’antico stadio sorto nel 1972 e il momento della loro realizzazione artigianale, quasi alienante vista la grande quantità, è stata vissuta come un atto performativo vissuto in privato.
Grande attenzione è data alla disattenzione nella riproducibilità del dettaglio, dove i colori del fondo sgranano verso l’esterno e le cifre della serie non sono sempre sature di colore. Al centro della parete campeggia l’effige, quasi una medaglia ad honorem, del numero 10 del Napoli: è ovviamente Diego Armando Maradona, un omaggio di Liver all’ospitalità cittadina, mentre le figurine che non hanno trovato spazio sulle pareti della galleria sono state riposte in quarantena nella quadricromia di quattro casse colorate.
Persone anonime, non sempre centrate all’interno dei contorni del cartoncino, le cui dimensioni (5×7 centimetri) richiamano volutamente quelle delle figurine, partecipano a un “gioco dei ruoli” tra giocatori e tifosi, dove però si rischia di perdere il senso effettivo dell’ideazione di tutto il progetto. Una messa a fuoco maggiore avrebbe potuto determinare probabili discussioni su un eventuale interesse per l’appiattimento delle identità in un mondo governato da relazioni sempre più precarie e virtuali, oppure un confronto sul fenomeno della socializzazione all’interno di un contesto di massa, tanto particolare e purtroppo spesso zona franca di sfogo violento,come quello del tifo calcistico.
Ma si auspica che “il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette”, per rimanere in tema con La leva calcistica della classe ’68 di Francesco de Gregori.
irene tedesco
mostra visitata il 10 ottobre 2008
dal 10 ottobre al 20 novembre 2008
Frédéric Liver – 82955. San Siro
Galleria Annarumma404
Via Santa Brigida, 76 (zona Maschio Angioino) – 80132 Napoli
Orari: da martedì a venerdì ore 16-19.30 o su appuntamento
Ingresso libero
Info: tel./fax +39 0815529169; info@annarumma404.com; www.annarumma404.com
[exibart]