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Wipe Out Design / La Selettiva
La mostra nasce dal desiderio di far riscoprire al pubblico internazionale il ruolo svolto dalla Selettiva del Mobile nel rinnovamento del disegno e della produzione dell’arredo in Italia. Ideato a Cantù nel 1955, il Concorso Internazionale del Mobile si svolse con cadenza biennale tra il 1955 e il 1975 con lo scopo di rivolgersi agli architetti e ai designer di tutto il mondo invitandoli a suggerire nuovi orientamenti della produzione.
Comunicato stampa
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La Fondazione Gruppo Credito Valtellinese in collaborazione con la Fondazione Enaip Lombardia e il Comune di Cantù presenta Wipe Out Design / La Selettiva, un evento promosso in concomitanza con il Salone Internazionale del Mobile di Milano 2017.
La mostra nasce dal desiderio di far riscoprire al pubblico internazionale il ruolo svolto dalla Selettiva del Mobile nel rinnovamento del disegno e della produzione dellarredo in Italia. Ideato a Cantù nel 1955, il Concorso Internazionale del Mobile si svolse con cadenza biennale tra il 1955 e il 1975 con lo scopo di rivolgersi agli architetti e ai designer di tutto il mondo invitandoli a suggerire nuovi orientamenti della produzione. Vi aderirono architetti e designer di varie nazionalità e formazione, da Ilmari Tapiovaara, Werner Blaser e Gianfranco Frattini a Donato dUrbino e Carlo Volonterio, a Sven Staaf e Yasuhiko Itoh. Dellorganizzazione della manifestazione fu investita la Triennale di Milano, che mise a disposizione lesperienza necessaria ad affrontare un episodio di quella complessità. La manifestazione prevedeva il coinvolgimento dei più qualificati produttori locali per la realizzazione dei prototipi da esporre nella mostra conclusiva, la Selettiva. Il Concorso canturino ebbe una vastissima risonanza anche grazie allattenzione della stampa nazionale ed estera, che sin dalle prime battute aveva saputo riconoscerne loriginalità e lintrinseca forza innovativa, peraltro garantiti dal profilo delle Giurie, sempre di risonanza internazionale.
In mostra alla Stelline, al centro dello spazio è una teoria di oggetti che della Selettiva interpretano il funzionalismo ricercato e lallure estetica a volte ostentatamente radicale in una sorta di contro-esposizione dedicata al progetto Wipe Out Design. Dietro questa sigla, presentata in anteprima al Salone del Mobile 2015 allinterno della mostra Unknown Pleasures con lusinghiere recensioni (Domus, Abitare, AT Casa, Interni) non vi è, curiosamente, alcuna azienda produttrice, nessuna start-up legata al sistema legno arredo, nessuna iniziativa pubblica o privata a scopo di lucro.
Si tratta piuttosto di un nuovo manifesto culturale che, attraverso la selezione di 11 prototipi darredo o piuttosto utensili duso quotidiano modificati fino alla loro inservibilità ed eseguiti con le stesse tecniche di produzione del furniture design e del grande numero, vuole indicare una via alternativa alla cultura dellabitare.
Una via gioiosa, ludica e ad alto contenuto simbolico, ma soprattutto distante dalle costrizioni del product design, ormai vistosamente asservito alle politiche del sistema-moda e del co-branding. Unoccasione per parlare di libertà del corpo in vista di nuovi rituali di occupazione dello spazio dellabitare, proprio nella settimana in cui altri parlano di oggetti, marchi registrati, archistar, contratti, merci.
Questi arredi, disegnati da Leo Guerra e Cristina Quadrio Curzio, nascono dalla superfetazione anti-ergonomica e anti-funzionale di oggetti esistenti prodotti in serie dalle principali aziende del settore nei due decenni dattività de La Selettiva o dalla rilettura in chiave poetica dei prodotti dellepoca, ma anche dalle loro componenti materiali e simboliche con gli inevitabili accostamenti al coevo paesaggio delle arti visive.
Gli 11 pezzi Wipe Out sono stati renderizzati dagli allievi di Enaip Cantù, come project work didattico, nel corso post-diploma Tecnico di produzione e Industrializzazione nel sistema legno-arredo e design. La loro esecuzione è avvenuta nel laboratorio di falegnameria di Enaip. La concessione del prestito delle tavole originali de La Selettiva è invece della Città di Cantù per il tramite dellAssessorato alla Cultura che lo scorso autunno organizzò la prima esposizione sul tema del concorso storico, avviando così unaffasciante storytelling che proseguirà in un talk aperto al pubblico sabato 8 aprile 2017 alle 11.00 alle Stelline, coordinato da Roberto Borghi curatore della mostra , alla presenza di Claudio Bizzozero Sindaco di Cantù , Francesco Pavesi Assessore alla Cultura , Tiziano Casartelli architetto, autore de La Selettiva del Mobile per le edizioni Canturium , Ilenia Brenna direttore ENAIP.
Lallestimento delle opere in esposizione è articolata nello spazio del Refettorio grazie a 13 grandi fondali tessili bifacciali forniti dal luxury brand BROCHIER, leader internazionale nella produzione di tessuti per lalta moda e per linterior design.
La mostra è accompagnata da un catalogo, con testi introduttivi di Roberto Borghi, curatore della mostra insieme a Tiziano Casartelli, in formato cahier de voyage (84 pagg., 100 ill., copertina cartonata e plastica, chiudenda ad elastico, 14x10 cm) che sarà distribuito al pubblico in forma gratuita durante lopening del 7 aprile.
La mostra nasce dal desiderio di far riscoprire al pubblico internazionale il ruolo svolto dalla Selettiva del Mobile nel rinnovamento del disegno e della produzione dellarredo in Italia. Ideato a Cantù nel 1955, il Concorso Internazionale del Mobile si svolse con cadenza biennale tra il 1955 e il 1975 con lo scopo di rivolgersi agli architetti e ai designer di tutto il mondo invitandoli a suggerire nuovi orientamenti della produzione. Vi aderirono architetti e designer di varie nazionalità e formazione, da Ilmari Tapiovaara, Werner Blaser e Gianfranco Frattini a Donato dUrbino e Carlo Volonterio, a Sven Staaf e Yasuhiko Itoh. Dellorganizzazione della manifestazione fu investita la Triennale di Milano, che mise a disposizione lesperienza necessaria ad affrontare un episodio di quella complessità. La manifestazione prevedeva il coinvolgimento dei più qualificati produttori locali per la realizzazione dei prototipi da esporre nella mostra conclusiva, la Selettiva. Il Concorso canturino ebbe una vastissima risonanza anche grazie allattenzione della stampa nazionale ed estera, che sin dalle prime battute aveva saputo riconoscerne loriginalità e lintrinseca forza innovativa, peraltro garantiti dal profilo delle Giurie, sempre di risonanza internazionale.
In mostra alla Stelline, al centro dello spazio è una teoria di oggetti che della Selettiva interpretano il funzionalismo ricercato e lallure estetica a volte ostentatamente radicale in una sorta di contro-esposizione dedicata al progetto Wipe Out Design. Dietro questa sigla, presentata in anteprima al Salone del Mobile 2015 allinterno della mostra Unknown Pleasures con lusinghiere recensioni (Domus, Abitare, AT Casa, Interni) non vi è, curiosamente, alcuna azienda produttrice, nessuna start-up legata al sistema legno arredo, nessuna iniziativa pubblica o privata a scopo di lucro.
Si tratta piuttosto di un nuovo manifesto culturale che, attraverso la selezione di 11 prototipi darredo o piuttosto utensili duso quotidiano modificati fino alla loro inservibilità ed eseguiti con le stesse tecniche di produzione del furniture design e del grande numero, vuole indicare una via alternativa alla cultura dellabitare.
Una via gioiosa, ludica e ad alto contenuto simbolico, ma soprattutto distante dalle costrizioni del product design, ormai vistosamente asservito alle politiche del sistema-moda e del co-branding. Unoccasione per parlare di libertà del corpo in vista di nuovi rituali di occupazione dello spazio dellabitare, proprio nella settimana in cui altri parlano di oggetti, marchi registrati, archistar, contratti, merci.
Questi arredi, disegnati da Leo Guerra e Cristina Quadrio Curzio, nascono dalla superfetazione anti-ergonomica e anti-funzionale di oggetti esistenti prodotti in serie dalle principali aziende del settore nei due decenni dattività de La Selettiva o dalla rilettura in chiave poetica dei prodotti dellepoca, ma anche dalle loro componenti materiali e simboliche con gli inevitabili accostamenti al coevo paesaggio delle arti visive.
Gli 11 pezzi Wipe Out sono stati renderizzati dagli allievi di Enaip Cantù, come project work didattico, nel corso post-diploma Tecnico di produzione e Industrializzazione nel sistema legno-arredo e design. La loro esecuzione è avvenuta nel laboratorio di falegnameria di Enaip. La concessione del prestito delle tavole originali de La Selettiva è invece della Città di Cantù per il tramite dellAssessorato alla Cultura che lo scorso autunno organizzò la prima esposizione sul tema del concorso storico, avviando così unaffasciante storytelling che proseguirà in un talk aperto al pubblico sabato 8 aprile 2017 alle 11.00 alle Stelline, coordinato da Roberto Borghi curatore della mostra , alla presenza di Claudio Bizzozero Sindaco di Cantù , Francesco Pavesi Assessore alla Cultura , Tiziano Casartelli architetto, autore de La Selettiva del Mobile per le edizioni Canturium , Ilenia Brenna direttore ENAIP.
Lallestimento delle opere in esposizione è articolata nello spazio del Refettorio grazie a 13 grandi fondali tessili bifacciali forniti dal luxury brand BROCHIER, leader internazionale nella produzione di tessuti per lalta moda e per linterior design.
La mostra è accompagnata da un catalogo, con testi introduttivi di Roberto Borghi, curatore della mostra insieme a Tiziano Casartelli, in formato cahier de voyage (84 pagg., 100 ill., copertina cartonata e plastica, chiudenda ad elastico, 14x10 cm) che sarà distribuito al pubblico in forma gratuita durante lopening del 7 aprile.
07
aprile 2017
Wipe Out Design / La Selettiva
Dal 07 al 29 aprile 2017
arte contemporanea
Location
GALLERIA GRUPPO CREDITO VALTELLINESE
Milano, Corso Magenta, 59, (Milano)
Milano, Corso Magenta, 59, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì h. 13.30-19.30
sabato h. 12.00-19.00
chiuso domenica e lunedì
25 aprile
Vernissage
7 Aprile 2017, ore 18.30