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Massimo Monteleone – Tra stanze di segni e di luce.
Il tonalismo atmosferico restituisce alle opere l’essere letteralmente dentro il quadro, unitamente all’astrazione di materia e alla trasposizione fantastica, compreso lo slancio tachistico del sogno d’artista.
Comunicato stampa
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“Scenari” si campiona ad essere, in una città come Firenze, lo specchio di un’arte di frontiera, assolutamente in movimento, ipermoderna, ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica. E’ con questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere l’arte nuova e, dunque, protagonisti e bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell'eterno. Il terzo millennio che fa vivere i processi creativi in un clima di saccheggiamento della realtà, perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza. Con l'arte vogliamo aprire finestre sul mondo, con l'arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l'arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Finestre sul mondo è un punto di partenza. Con “Scenari” si troveranno ad essere, ogni volta, sei artisti con sei mostre personali. I sei di questo capitolo sono Lucio Alfonzi Francesco Cutugno, Hisako Mori, Massimo Monteleone, Maria Grazia e Paola Giovanna Ponta, Salvatore Torretti.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Intenso, avveniristico, qualitativo, il percorso di Massimo Monteleone, che affronta il colore e la luce, il ritmo, la tecnica e il tema secondo una ritualità proto-informale. Il tonalismo atmosferico restituisce alle opere l’essere letteralmente dentro il quadro, unitamente all’astrazione di materia e alla trasposizione fantastica, compreso lo slancio tachistico del suo sogno d’artista tra le dosate pozze di colore, i segni saettanti e sinuosi, e le strutture plurime organizzate scenograficamente. L’esplorazione dello spazio cresce in un ritmo fervoroso e ogni opera diventa segno graduale di un giustificabile e denso ritorno alle relazioni della pittura. La tela diventa un’arena in cui agire, lo spazio psicologico e le ipotesi possibili su cui inalveare i propri interrogativi, il gioco del personale sentimento romantico, un percorso di tensioni e di impaginazione plastica che portano a una lingua estetico-visiva di segni e colori capaci di contenere tutti i risultati possibili”.
Biografia dell'artista
Massimo Monteleone è nato a Milano l’8 febbraio 1964. Dimostra sin dalla più giovane età una forte predisposizione naturale per il disegno. Impegnato in campo lavorativo come grafico da oltre trent’anni, grazie alla sua professione è riuscito a perfezionare la tecnica delle opere (molto apprezzate nelle varie esposizioni) che richiamano espressionismo astratto e molto spirito informale, tecniche miste che nella progressiva sublimazione dei materiali usati in campo tipografico raggiungono singolare pregnanza visiva. Ad affiancare questo percorso altre attività artistiche quali la narrativa, ottenendo riconoscimenti e pubblicazioni su antologie, la musica e la fotografia, con la quale esordisce in una mostra a Varese. Dal 2008 inizia la collaborazione con Alberto Casiraghy delle edizioni Pulcinoelefante che apprezza il suo talento e realizza alcune plaquettes con autori di fama internazionale tra cui Alda Merini, Giorgio Manganelli, Bruno Munari, Patrizia de Rachelwiltz, Laura Pariani, Luciano Bianciardi, Emanuel Carnevali, Fabrizio De André, Lalla Romano. Seguace del pensiero di Henri Focillon, esegue su carta tracce di inchiostro tipografico utilizzando materiali apparentemente poco adatti all’arte,utensili improvvisati, frammenti, lacerti, la cui usura o frattura offrono singolari possibilità. “ La mano non è la docile serva della mente: ricerca, si ingegna in sua vece, cammina attraverso ogni sorta di avventure, tenta la fortuna”. E’ presente alle varie mostre della casa editrice in Italia e all’estero. Nell’agosto del 2011 realizza con l’editore un’edizione dal titolo: “ Omaggio a Osvaldo Licini “ di cui alcune copie donate al Centro Studi di Monte Vidon Corrado. Nel settembre 2013 cura personalmente un omaggio a Emilio Scanavino e nel gennaio 2014 realizza un libro d’artista con una poesia di Peppino Impastato. E’ autore delle edizioni: i Quaderni del Tipografo, un progetto di editoria creativa e autoprodotta con il quale pubblica aforismi, poesie e piccola narrativa. Ha partecipato al film di Silvio Soldini “ Il fiume ha sempre ragione “ un documentario dedicato agli editori Alberto Casiraghy e Josef Weiss che celebra i loro mestieri speciali e la poesia dei loro gesti. Le sue opere su carta sono state esposte in mostre collettive e personali in varie città italiane ed estere tra cui Londra, Berlino, Roma, Piacenza, Milano, Pavia,Varese.
Nel 2016 è invitato dall’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza nel Progetto “Scenari” con una personale dal titolo “ Stanze di segni e di luce” al Plus Florence di Firenze.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma nella Biblioteca Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Intenso, avveniristico, qualitativo, il percorso di Massimo Monteleone, che affronta il colore e la luce, il ritmo, la tecnica e il tema secondo una ritualità proto-informale. Il tonalismo atmosferico restituisce alle opere l’essere letteralmente dentro il quadro, unitamente all’astrazione di materia e alla trasposizione fantastica, compreso lo slancio tachistico del suo sogno d’artista tra le dosate pozze di colore, i segni saettanti e sinuosi, e le strutture plurime organizzate scenograficamente. L’esplorazione dello spazio cresce in un ritmo fervoroso e ogni opera diventa segno graduale di un giustificabile e denso ritorno alle relazioni della pittura. La tela diventa un’arena in cui agire, lo spazio psicologico e le ipotesi possibili su cui inalveare i propri interrogativi, il gioco del personale sentimento romantico, un percorso di tensioni e di impaginazione plastica che portano a una lingua estetico-visiva di segni e colori capaci di contenere tutti i risultati possibili”.
Biografia dell'artista
Massimo Monteleone è nato a Milano l’8 febbraio 1964. Dimostra sin dalla più giovane età una forte predisposizione naturale per il disegno. Impegnato in campo lavorativo come grafico da oltre trent’anni, grazie alla sua professione è riuscito a perfezionare la tecnica delle opere (molto apprezzate nelle varie esposizioni) che richiamano espressionismo astratto e molto spirito informale, tecniche miste che nella progressiva sublimazione dei materiali usati in campo tipografico raggiungono singolare pregnanza visiva. Ad affiancare questo percorso altre attività artistiche quali la narrativa, ottenendo riconoscimenti e pubblicazioni su antologie, la musica e la fotografia, con la quale esordisce in una mostra a Varese. Dal 2008 inizia la collaborazione con Alberto Casiraghy delle edizioni Pulcinoelefante che apprezza il suo talento e realizza alcune plaquettes con autori di fama internazionale tra cui Alda Merini, Giorgio Manganelli, Bruno Munari, Patrizia de Rachelwiltz, Laura Pariani, Luciano Bianciardi, Emanuel Carnevali, Fabrizio De André, Lalla Romano. Seguace del pensiero di Henri Focillon, esegue su carta tracce di inchiostro tipografico utilizzando materiali apparentemente poco adatti all’arte,utensili improvvisati, frammenti, lacerti, la cui usura o frattura offrono singolari possibilità. “ La mano non è la docile serva della mente: ricerca, si ingegna in sua vece, cammina attraverso ogni sorta di avventure, tenta la fortuna”. E’ presente alle varie mostre della casa editrice in Italia e all’estero. Nell’agosto del 2011 realizza con l’editore un’edizione dal titolo: “ Omaggio a Osvaldo Licini “ di cui alcune copie donate al Centro Studi di Monte Vidon Corrado. Nel settembre 2013 cura personalmente un omaggio a Emilio Scanavino e nel gennaio 2014 realizza un libro d’artista con una poesia di Peppino Impastato. E’ autore delle edizioni: i Quaderni del Tipografo, un progetto di editoria creativa e autoprodotta con il quale pubblica aforismi, poesie e piccola narrativa. Ha partecipato al film di Silvio Soldini “ Il fiume ha sempre ragione “ un documentario dedicato agli editori Alberto Casiraghy e Josef Weiss che celebra i loro mestieri speciali e la poesia dei loro gesti. Le sue opere su carta sono state esposte in mostre collettive e personali in varie città italiane ed estere tra cui Londra, Berlino, Roma, Piacenza, Milano, Pavia,Varese.
Nel 2016 è invitato dall’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza nel Progetto “Scenari” con una personale dal titolo “ Stanze di segni e di luce” al Plus Florence di Firenze.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma nella Biblioteca Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
08
aprile 2017
Massimo Monteleone – Tra stanze di segni e di luce.
Dall'otto aprile al 19 ottobre 2017
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì a domenica su appuntamento.
Vernissage
8 Aprile 2017, ore 18.00
Autore
Curatore