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Francesco De Rocchi / Lelli & Masotti / Franco Marrocco – Musiche in un interno
Musiche in un interno è un titolo usato per una mostra dedicata a Francesco De Rocchi nel 1989, una mostra che era così ben riuscita da indurre il Chiostro a usarlo ancora per questo confronto a tre, in cui lo stesso De Rocchi è tra i protagonisti.
Comunicato stampa
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Musiche in un interno è un titolo usato per una mostra dedicata a Francesco De Rocchi nel 1989, una mostra che era così ben riuscita da indurre il Chiostro a usarlo ancora per questo confronto a tre, in cui lo stesso De Rocchi è tra i protagonisti.
Il critico Stefano Crespi aveva con cura amorevole composto un testo di accompagnamento che culmina in una sintesi perfetta che pure si adatta alla esposizione in apertura a Saronno e che vede la pittura chiara di De Rocchi affiancarsi alle fotografie “teatrali” di Lelli e Masotti e ai dipinti sospesi di Franco Marrocco.
Così ha raccontato il letterato: “Nella segretezza degli interni trascorrono musici silenzi, malinconie, perdute armonie. Nei momenti più significativi dell’arte, la pittura non è “un frammento”, non è luce fuggitiva. Le presenze silenziose di questi strumenti sono l’ininterrotto racconto di una più vasta nostalgia: ritmo in una infinita sinfonia”. Nel viaggio universale della musica infatti, ogni strumento dipinto da De Rocchi “tenta di imprigionare l’armonia del tutto, o quanto meno di descrivere il suono del mondo, che rimanda alla fantasmagoria della cupola di Gaudenzio Ferrari dipinta nel Santuario di Saronno e alla passione dell’artista, biograficamente accertata, per il canto e la musica; E’uno scenario intimamente sentimentale quello di De Rocchi, specialmente quando ritrae gli angeli dolcemente musicanti, come già il Bergognone e il Luini.
Riferimenti alla grande storia dell’arte, da Giotto a Piero della Francesca o alla fotografia classica ricorrono anche nelle impostazioni spaziali di “Lelli e Masotti”. Nelle loro foto si respira il raro e profondo suono del silenzio. Ma non è il silenzio agghiacciante della camera anecoica, è un silenzio che dà pace ed evoca musica. E’ una qualità di silenzio che trasforma la capacità di percepire l’ambiente: “quando si vive il teatro per molto tempo lo si sente come casa propria. Quando è vuoto si percepisce un’intimità straordinaria” da Lelli e Masotti, La vertigine del teatro, Nomos ed.
Del resto per dare il meglio di sé, la musica ha bisogno del silenzio anche mentre suona, queste le parole di Pierangelo Sequeri a descrivere la pittura di Franco Marrocco, ossia spiega: “La musica ha bisogno di un luogo accogliente in cui arrivare e dispiegarsi, in piena libertà…il silenzio musicale non è vuoto, è pieno di musica che sta per arrivare. Quando l’attesa è diventata pura e non aspetta altro se non lei, lei arriva”.
Marrocco ha imparato ad abitare – visivamente – la soglia del tempo, che è il luogo della musica, come evidente nella scelta di opere per questa mostra, tra le più liriche e pulsanti di quel battito ritmico e vitale che è dato dall’emergere della luce e dei segni dal profondo della materia pittorica, stesa per velature sottili, stratificate, secondo una pratica antica.
Il critico Stefano Crespi aveva con cura amorevole composto un testo di accompagnamento che culmina in una sintesi perfetta che pure si adatta alla esposizione in apertura a Saronno e che vede la pittura chiara di De Rocchi affiancarsi alle fotografie “teatrali” di Lelli e Masotti e ai dipinti sospesi di Franco Marrocco.
Così ha raccontato il letterato: “Nella segretezza degli interni trascorrono musici silenzi, malinconie, perdute armonie. Nei momenti più significativi dell’arte, la pittura non è “un frammento”, non è luce fuggitiva. Le presenze silenziose di questi strumenti sono l’ininterrotto racconto di una più vasta nostalgia: ritmo in una infinita sinfonia”. Nel viaggio universale della musica infatti, ogni strumento dipinto da De Rocchi “tenta di imprigionare l’armonia del tutto, o quanto meno di descrivere il suono del mondo, che rimanda alla fantasmagoria della cupola di Gaudenzio Ferrari dipinta nel Santuario di Saronno e alla passione dell’artista, biograficamente accertata, per il canto e la musica; E’uno scenario intimamente sentimentale quello di De Rocchi, specialmente quando ritrae gli angeli dolcemente musicanti, come già il Bergognone e il Luini.
Riferimenti alla grande storia dell’arte, da Giotto a Piero della Francesca o alla fotografia classica ricorrono anche nelle impostazioni spaziali di “Lelli e Masotti”. Nelle loro foto si respira il raro e profondo suono del silenzio. Ma non è il silenzio agghiacciante della camera anecoica, è un silenzio che dà pace ed evoca musica. E’ una qualità di silenzio che trasforma la capacità di percepire l’ambiente: “quando si vive il teatro per molto tempo lo si sente come casa propria. Quando è vuoto si percepisce un’intimità straordinaria” da Lelli e Masotti, La vertigine del teatro, Nomos ed.
Del resto per dare il meglio di sé, la musica ha bisogno del silenzio anche mentre suona, queste le parole di Pierangelo Sequeri a descrivere la pittura di Franco Marrocco, ossia spiega: “La musica ha bisogno di un luogo accogliente in cui arrivare e dispiegarsi, in piena libertà…il silenzio musicale non è vuoto, è pieno di musica che sta per arrivare. Quando l’attesa è diventata pura e non aspetta altro se non lei, lei arriva”.
Marrocco ha imparato ad abitare – visivamente – la soglia del tempo, che è il luogo della musica, come evidente nella scelta di opere per questa mostra, tra le più liriche e pulsanti di quel battito ritmico e vitale che è dato dall’emergere della luce e dei segni dal profondo della materia pittorica, stesa per velature sottili, stratificate, secondo una pratica antica.
05
maggio 2017
Francesco De Rocchi / Lelli & Masotti / Franco Marrocco – Musiche in un interno
Dal 05 maggio al 30 giugno 2017
arte contemporanea
Location
IL CHIOSTRO ARTECONTEMPORANEA
Saronno, Viale Santuario, 11, (Varese)
Saronno, Viale Santuario, 11, (Varese)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 10-12.30 e 16-18.30
sabato e domenica 10-12.30 e pomeriggio su appuntamento
Vernissage
5 Maggio 2017, ore 18.00
Autore
Curatore