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Gorgona, postgorgona
“Gorgona era una comunità armoniosa; nel mondo dell’ideologia il suo tema era il vuoto (un elemento che non manca mai in nessuna questione seria) senza obiettivo ultimo, forse senza uno scopo.”
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Gorgona è stato un gruppo non convenzionale di artisti nato a Zagabria alla fine degli anni ’50. I pittori Julije Knifer, Marijan Jevšovar, Đuro Seder e Josip Vaništa avevano la consuetudine di incontrarsi regolarmente con lo scultore Ivan Kožaric, l’architetto Miljenko Horvat e gli storici dell’arte Dimitrije Bašičević Mangelos, Matko Meštrović e Radoslav Putar. Questo gruppo non formalizzato si collocava in una sorta di isolamento volontario, ai margini della scena artistica dell’ex-Jugoslavia. I suoi membri non pubblicarono mai un manifesto, né obiettivi comuni. Negli anni ’60, attraverso i loro incontri, lo scambio di idee e i legami intellettuali e spirituali che li univano, cominciarono a dar vita ad opere ed azioni collettive. Tra il 1961 e il 1966 pubblicarono l’anti-rivista Gorgona. Ogni numero era progettato da un artista come opera a tutti gli effetti. Organizzarono mostre collettive e personali in uno spazio espositivo alternativo, il negozio di cornici Salon Šira, che soprannominarono Studio G.
I membri del gruppo intrattenevano rapporti stretti con altri artisti di avanguardia, come Lucio Fontana, Enzo Mari, Robert Rauschenberg, Harold Pinter, François Morellet e Yves Klein. Sia Dieter Roth che Vasarely fecero un numero della rivista Gorgona mentre Piero Manzoni creò tre proposte intitolate Tavole di accertamento pur senza mai realizzare il suo numero della rivista.
La rivista Gorgona cessò le pubblicazioni nel 1966, dopo undici numeri, ma Gorgona non scomparve del tutto. Continuò a manifestarsi nei numeri di Postgorgona e poi di Post Scriptum anch’essi rappresentati in mostra.
Per la pratica proto-concettuale di Gorgona si parla di “spirito gorgonico” ovvero di uno stato mentale nichilista e filosofico il cui unico obiettivo era la ricerca della totale libertà artistica e intellettuale, dove ampio spazio era lasciato a tematiche ricorrenti quali la ripetizione, il vuoto, la morte, il tempo, la negazione, la distruzione, ma anche a tratti formali come la linea, la forma pura, il cerchio, il bianco e il nero.
Inoltre, la smaterializzazione dell’opera d’arte premeva verso la sfera dell’azione. Attraverso azioni estemporanee, assemblee e incontri si voleva sorpassare e trascendere la materialità dell’opera d’arte.
Accompagnata da un vasto archivio di opere, fotografie, cataloghi e materiale dello studio G., la mostra Gorgona, Postgorgona si articola lungo le principali tematiche affrontate da Gorgona, cercando di ricostruire lo spirito particolare del gruppo e una complessa pratica artistica che comprende svariate azioni collettive, oltre che disegni, dipinti e sculture, realizzate individualmente ma condivise tra i membri del gruppo.
I membri del gruppo intrattenevano rapporti stretti con altri artisti di avanguardia, come Lucio Fontana, Enzo Mari, Robert Rauschenberg, Harold Pinter, François Morellet e Yves Klein. Sia Dieter Roth che Vasarely fecero un numero della rivista Gorgona mentre Piero Manzoni creò tre proposte intitolate Tavole di accertamento pur senza mai realizzare il suo numero della rivista.
La rivista Gorgona cessò le pubblicazioni nel 1966, dopo undici numeri, ma Gorgona non scomparve del tutto. Continuò a manifestarsi nei numeri di Postgorgona e poi di Post Scriptum anch’essi rappresentati in mostra.
Per la pratica proto-concettuale di Gorgona si parla di “spirito gorgonico” ovvero di uno stato mentale nichilista e filosofico il cui unico obiettivo era la ricerca della totale libertà artistica e intellettuale, dove ampio spazio era lasciato a tematiche ricorrenti quali la ripetizione, il vuoto, la morte, il tempo, la negazione, la distruzione, ma anche a tratti formali come la linea, la forma pura, il cerchio, il bianco e il nero.
Inoltre, la smaterializzazione dell’opera d’arte premeva verso la sfera dell’azione. Attraverso azioni estemporanee, assemblee e incontri si voleva sorpassare e trascendere la materialità dell’opera d’arte.
Accompagnata da un vasto archivio di opere, fotografie, cataloghi e materiale dello studio G., la mostra Gorgona, Postgorgona si articola lungo le principali tematiche affrontate da Gorgona, cercando di ricostruire lo spirito particolare del gruppo e una complessa pratica artistica che comprende svariate azioni collettive, oltre che disegni, dipinti e sculture, realizzate individualmente ma condivise tra i membri del gruppo.
25
marzo 2017
Gorgona, postgorgona
Dal 25 marzo al 27 maggio 2017
arte contemporanea
Location
P420 ART GALLERY
Bologna, Via Azzo Gardino, 9, (Bologna)
Bologna, Via Azzo Gardino, 9, (Bologna)
Orario di apertura
martedì-sabato 10,30-13,30 e 15-19,30
Vernissage
25 Marzo 2017, 18-20,30
Autore
Curatore