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Sensorio mutationes
Sensorio Mutationes è il titolo di una serata dedicata alla sperimentazione musicale e visiva. I gruppi musicali Breaking Wood e Silent Chaos si alterneranno creando suggestioni sonore all’impronta.
Flavio Parente, artista multiformeproponea realtà in forme oniriche e frattali
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Titolo:
Sensorio mutationes
Sperimentazione musicale: Breaking Wood (Cristiano Petrucci e Alessandro Altarocca) e Silent Chaos (Marta Noone e Ugo Vantini)
Sperimentazione Visiva: Flavio Parente
A cura di
Giancarlo Carpi e Raffaele Soligo
Orario evento:
Sabato 1 Aprile dalle ore 18:30 fino alle 00:00
Sensorio Mutationes è il titolo di una serata dedicata alla sperimentazione musicale e visiva. I gruppi musicali Breaking Wood (Cristiano Petrucci e Alessandro Altarocca) e Silent Chaos (Marta Noone e Ugo Vantini) si alterneranno prima e uniranno poi,creando suggestioni sonore all’impronta, cogliendo l’ispirazione del momento, questa ispirazione vuole condurre il pubblico in universi acustici unici ed irripetibili.
Flavio Parente, artista multiforme (fotografia, videoarte, arte visuale e regia sia cinematografica sia documentaristica), propone al pubblico presente una installazione di specchi deformanti che manipola e scioglie la realtà in forme oniriche e frattali, in “un indistinto vòlto a riconnettere allusivamente astrazione e figurazione in una singolare coincidenza visiva di spazio e tempo”, dove lo specchiante diviene parte dell'ambiente e suo protagonista.
Inoltre lo spazio della galleria verrà saturato da proiezioni video che renderanno l'ambiente unico e totalizzante creando una speciale, irripetibile, stimolazione sensoriale.
In questo momento storico il divenire si è fatto portatore del senso estetico, l’opera d’arte, in qualsiasi sua forma, non è e non può più essere statica, eterna, ma nasce e muore nell’arco del momento espositivo e performativo, ricalcando l’ineluttabile caducità della vita umana. Così l’opera d’arte non sta più a rappresentare una realtà oggettivata e sublimata nell’eterno attimo, ma si sviluppa nel flusso dello spazio tempo e poi, inevitabilmente muore, per rinascere nuovamente ma sotto una nuova forma, in un altro luogo, fisico o meta-fisico che sia, non ricalcando mai gli stessi percorsi sinaptici ed esistenziali.
Da occidentali siamo tutti profondamente platonici, per cui c’è un flusso di apparenza in divenire ed una Verità statica che si trova oltre il velo, ma nella nuova era di cui stiamo vedendo l’alba, ci ritroviamo a fare i conti con un’apparenza statica (i governi, la società, l’immagine delle persone) data dal susseguirsi velocissimo delle informazioni che ci sommergono e che ci congelano in un eterno attimo, ed una Verità che invece fluisce tumultuosa sotto il velo e che ci sfalda e ricompone continuamente, che distorce ciò che è trasformandolo in ciò che non è e vice-versa.
Si è trascesa la ripetibilità dell’atto e del supporto, nell’irripetibilità totale della opera: nella performance sonora di totale improvvisazione, ispirata dal sentire del momento e che lascia fluire l’irrazionale, e nell’opera visiva, i cui elementi specchianti diventano opera nel momento in cui un soggetto gli si pone davanti e cambiano continuamente a seconda della prospettiva in cui ci si pone. Ma all’interno di questa irripetibilità c’è in realtà una ripetizione frammentata, frattale, data dal sovrapporsi delle texture sonore e dalle videoproiezioni.
La realtà non è unitaria, l’unitarietà è solo apparenza, l’artista frammenta e ricompone questa unitarietà creando e disfacendo continuamente mondi, in modo che chi assiste possa cambiare e stravolgere il suo punto di vista, forzatamente fisso, “ponendo lo spettatore al centro del quadro”.
«Senz'avvenire e senza passato, ha solo un divenire, un mezzo, attraverso cui comunica con altri tempi, altri spazi»; Gilles Deleuze su C.B.
Ingresso gratuito
Core, Via dei Fienraoli 31a, Roma
www.coregallery.eu
spaziocore@gmail.com
Breaking Wood nasce all’inizio del 2013 da Alessandro Altarocca (sound processing) e Cristiano Petrucci (clarinetto) come progetto di musica sperimentale elettroacustica.
I segnali fondamentali che caratterizzano l’universo dei Breaking Wood è il suono del clarinetto - vera e propria voce narrante - e la sua elaborazione in tempo reale; la parte di sonorità elettronica è data invece da paesaggi sonori, elementi come l’acqua - spesso captata attraverso microfoni subacquei -, il vento e il fuoco, il trattamento delle superfici - anche direttamente con il microfono -, la spazializzazione delle fonti.
Breaking Wood porta avanti una ricerca che si focalizza su forme e segnali prelevati direttamente dal contesto naturale, da materie industriali, da tutto ciò che il quotidiano tiene nascosto.
I loro live si basano su improvvisazioni sonore spesso accompagnate da proiezioni video artistiche.
L’utilizzo che viene fatto delle tecnologie elettroniche e di quelle digitali si basa sul portare agli estremi i dispositivi stessi: microfoni a contatto ed elaboratori del suono a controllo tattile; prolunghe, tubature e effetti applicati al clarinetto.
Con le loro performance audiovisive hanno calcato i palchi di numerosi festival di musica elettronica e sperimentale, hanno suonato in gallerie d'arte, musei, centri sociali, spazi occupati, su imbarcazioni e in contesti naturali come cave e boschi.
Il loro ultimo Tour “Landscape” (2014) ha fatto tappa in Italia (Roma, Assisi, Taormina) e all'estero (Amsterdam).
Silent Chaos è un duo, o meglio, un tutt'uno musicale nato dall'unione di personalità artistiche differenti tra loro, creando un'essenza dove gli opposti convivono felicemente e si stimolano a vicenda. Infatti, se Ugo Vantini è cresciuto e si è sviluppato in un brodo primordiale denso di progressive rock contaminato dal jazz e dal classicismo, Marta Noone è, invece, la parte inquieta di una generazione elettronica sorta sotto l'ombra nucleare di Chernobyl, che si è nutrita di musica industrial, riecheggiante in costruzioni gotiche permeate di scariche elettriche.
Entrambi sono alla ricerca di un suono, di una nuova possibilità d'espressione che non sia vincolata in schemi prestabiliti e la trovano nell'improvvisazione, nella costruzione di altri mondi musicali fissati nel momento dell'esecuzione, in un'irripetibile composizione estemporanea che fotografa l'attimo creativo.
L'uso di strumenti elettronici, quali il sintetizzatore modulare, i sequencer e la batteria a pad che comanda loop e campionamenti, mette a disposizione dei Silent Chaos una vasta tavolozza sonora da cui i Silent Chaos attingono per definire il personalissimo quadro stilistico.
Ogni composizione determina un'universo speciale nel quale affiorano echi di musica concreta, cori, suoni tribali, noise e ambient, in sperimentazioni sonore che avvolgono e sorprendono all'ascolto anche chi non ha orecchie avvezze a questi generi.
Flavio Parente nasce a Roma nel 1973 e muore sulla scogliera di Dingle,Irlanda,99 anni dopo,nel 2073.
Artista multiforme[fotografia#videoarte#arte visuale e regia sia cinematografica sia documentaristica]. Vincitore del concorso internazionale “ENZIMI” nel 2000 con il lavoro fotografico”Sublimazioni”,in mostra sia a Campo Lanciani sia all’Ex Mattatoio di Testaccio. Nel Dicembre del 2000 lo stesso lavoro fotografico “Sublimazioni” viene esposto durante la Manifestazione Artistica “ROMA ESPLOR@RTE”viaggio tra identita’ e sperimentazioni,evento promosso dal Comune di Roma-Assessorato alle Politiche Culturali.
Nel 2001 riceve il riconoscimento internazionale ”Poesia Ostia nel Mondo”,nella sezione fotografia.
Nel 2005 realizza un lungometraggio di 81 minuti dal genere psicologico intitolato ”Santacrasito,la seconda mente”curando regia/fotografia e montaggio insieme a Lou Guida.
Tra il 2007 ed il 2009 gira un documentario dal titolo “Liberi per Sempre”del quale si occupa della regia e del montaggio!Documentario girato in tutti gli Istituti per Minori d’Italia in collaborazione con il Ministero della Giustizia.Progetto curato dall’Associazione Liberi.Il documentario nello stesso anno viene presentato come Special Event al Giffoni Film Festival.
Nel 2009 due suoi lavori video vengono selezionati per la rassegna “Gemine:Muse”[percorsi di artisti nelle citta’ italiane tra storia ed arte].la Mostra si e’ svolta nel suggestivo Museo Pietro Canonica a Villa Borghese.
Nel 2010 vengono proiettati alcuni suoi lavori video durante la rassegna artistica “Percorsi Muti dell’Anima”.Rassegna curata da Togaci e Gianni Lancellotti
Nel 2012 alcuni dei suoi video vengono scelti come scenografia visuale durante il concerto di Marina Rei durante l’Evento “Direzione Alterita’ 7” progetto di Marco Moreggia a cura di Francesca Pietracci.
Gennaio 2015-TORINO-Mostra Personale Fotografica ed Installazione Video”Sublimazioni-Inanima-Le Regioni dell’anima”a cura di Togaci e Edoardo Di Mauro presso HulaHoop Art Gallery Roma/Torino.
Febbraio 2015 una sua installazione dal titolo “Eva”e’ stata in mostra allo Showroom Gallery di Montefalco a Perugia durante l’evento 20-e-venti[Contemporary Art Exibition].Evento organizzato dall’Artista David Pompili e curato da Alessia Carlino.
Giugno 2016-Roma-Mostra Personale Fotografica ed Installazione Video”id”esposta allo Spazio Curva Pura. Progetto di River of Trees.Mostra a cura di Yuliya Galycheva.
Sensorio mutationes
Sperimentazione musicale: Breaking Wood (Cristiano Petrucci e Alessandro Altarocca) e Silent Chaos (Marta Noone e Ugo Vantini)
Sperimentazione Visiva: Flavio Parente
A cura di
Giancarlo Carpi e Raffaele Soligo
Orario evento:
Sabato 1 Aprile dalle ore 18:30 fino alle 00:00
Sensorio Mutationes è il titolo di una serata dedicata alla sperimentazione musicale e visiva. I gruppi musicali Breaking Wood (Cristiano Petrucci e Alessandro Altarocca) e Silent Chaos (Marta Noone e Ugo Vantini) si alterneranno prima e uniranno poi,creando suggestioni sonore all’impronta, cogliendo l’ispirazione del momento, questa ispirazione vuole condurre il pubblico in universi acustici unici ed irripetibili.
Flavio Parente, artista multiforme (fotografia, videoarte, arte visuale e regia sia cinematografica sia documentaristica), propone al pubblico presente una installazione di specchi deformanti che manipola e scioglie la realtà in forme oniriche e frattali, in “un indistinto vòlto a riconnettere allusivamente astrazione e figurazione in una singolare coincidenza visiva di spazio e tempo”, dove lo specchiante diviene parte dell'ambiente e suo protagonista.
Inoltre lo spazio della galleria verrà saturato da proiezioni video che renderanno l'ambiente unico e totalizzante creando una speciale, irripetibile, stimolazione sensoriale.
In questo momento storico il divenire si è fatto portatore del senso estetico, l’opera d’arte, in qualsiasi sua forma, non è e non può più essere statica, eterna, ma nasce e muore nell’arco del momento espositivo e performativo, ricalcando l’ineluttabile caducità della vita umana. Così l’opera d’arte non sta più a rappresentare una realtà oggettivata e sublimata nell’eterno attimo, ma si sviluppa nel flusso dello spazio tempo e poi, inevitabilmente muore, per rinascere nuovamente ma sotto una nuova forma, in un altro luogo, fisico o meta-fisico che sia, non ricalcando mai gli stessi percorsi sinaptici ed esistenziali.
Da occidentali siamo tutti profondamente platonici, per cui c’è un flusso di apparenza in divenire ed una Verità statica che si trova oltre il velo, ma nella nuova era di cui stiamo vedendo l’alba, ci ritroviamo a fare i conti con un’apparenza statica (i governi, la società, l’immagine delle persone) data dal susseguirsi velocissimo delle informazioni che ci sommergono e che ci congelano in un eterno attimo, ed una Verità che invece fluisce tumultuosa sotto il velo e che ci sfalda e ricompone continuamente, che distorce ciò che è trasformandolo in ciò che non è e vice-versa.
Si è trascesa la ripetibilità dell’atto e del supporto, nell’irripetibilità totale della opera: nella performance sonora di totale improvvisazione, ispirata dal sentire del momento e che lascia fluire l’irrazionale, e nell’opera visiva, i cui elementi specchianti diventano opera nel momento in cui un soggetto gli si pone davanti e cambiano continuamente a seconda della prospettiva in cui ci si pone. Ma all’interno di questa irripetibilità c’è in realtà una ripetizione frammentata, frattale, data dal sovrapporsi delle texture sonore e dalle videoproiezioni.
La realtà non è unitaria, l’unitarietà è solo apparenza, l’artista frammenta e ricompone questa unitarietà creando e disfacendo continuamente mondi, in modo che chi assiste possa cambiare e stravolgere il suo punto di vista, forzatamente fisso, “ponendo lo spettatore al centro del quadro”.
«Senz'avvenire e senza passato, ha solo un divenire, un mezzo, attraverso cui comunica con altri tempi, altri spazi»; Gilles Deleuze su C.B.
Ingresso gratuito
Core, Via dei Fienraoli 31a, Roma
www.coregallery.eu
spaziocore@gmail.com
Breaking Wood nasce all’inizio del 2013 da Alessandro Altarocca (sound processing) e Cristiano Petrucci (clarinetto) come progetto di musica sperimentale elettroacustica.
I segnali fondamentali che caratterizzano l’universo dei Breaking Wood è il suono del clarinetto - vera e propria voce narrante - e la sua elaborazione in tempo reale; la parte di sonorità elettronica è data invece da paesaggi sonori, elementi come l’acqua - spesso captata attraverso microfoni subacquei -, il vento e il fuoco, il trattamento delle superfici - anche direttamente con il microfono -, la spazializzazione delle fonti.
Breaking Wood porta avanti una ricerca che si focalizza su forme e segnali prelevati direttamente dal contesto naturale, da materie industriali, da tutto ciò che il quotidiano tiene nascosto.
I loro live si basano su improvvisazioni sonore spesso accompagnate da proiezioni video artistiche.
L’utilizzo che viene fatto delle tecnologie elettroniche e di quelle digitali si basa sul portare agli estremi i dispositivi stessi: microfoni a contatto ed elaboratori del suono a controllo tattile; prolunghe, tubature e effetti applicati al clarinetto.
Con le loro performance audiovisive hanno calcato i palchi di numerosi festival di musica elettronica e sperimentale, hanno suonato in gallerie d'arte, musei, centri sociali, spazi occupati, su imbarcazioni e in contesti naturali come cave e boschi.
Il loro ultimo Tour “Landscape” (2014) ha fatto tappa in Italia (Roma, Assisi, Taormina) e all'estero (Amsterdam).
Silent Chaos è un duo, o meglio, un tutt'uno musicale nato dall'unione di personalità artistiche differenti tra loro, creando un'essenza dove gli opposti convivono felicemente e si stimolano a vicenda. Infatti, se Ugo Vantini è cresciuto e si è sviluppato in un brodo primordiale denso di progressive rock contaminato dal jazz e dal classicismo, Marta Noone è, invece, la parte inquieta di una generazione elettronica sorta sotto l'ombra nucleare di Chernobyl, che si è nutrita di musica industrial, riecheggiante in costruzioni gotiche permeate di scariche elettriche.
Entrambi sono alla ricerca di un suono, di una nuova possibilità d'espressione che non sia vincolata in schemi prestabiliti e la trovano nell'improvvisazione, nella costruzione di altri mondi musicali fissati nel momento dell'esecuzione, in un'irripetibile composizione estemporanea che fotografa l'attimo creativo.
L'uso di strumenti elettronici, quali il sintetizzatore modulare, i sequencer e la batteria a pad che comanda loop e campionamenti, mette a disposizione dei Silent Chaos una vasta tavolozza sonora da cui i Silent Chaos attingono per definire il personalissimo quadro stilistico.
Ogni composizione determina un'universo speciale nel quale affiorano echi di musica concreta, cori, suoni tribali, noise e ambient, in sperimentazioni sonore che avvolgono e sorprendono all'ascolto anche chi non ha orecchie avvezze a questi generi.
Flavio Parente nasce a Roma nel 1973 e muore sulla scogliera di Dingle,Irlanda,99 anni dopo,nel 2073.
Artista multiforme[fotografia#videoarte#arte visuale e regia sia cinematografica sia documentaristica]. Vincitore del concorso internazionale “ENZIMI” nel 2000 con il lavoro fotografico”Sublimazioni”,in mostra sia a Campo Lanciani sia all’Ex Mattatoio di Testaccio. Nel Dicembre del 2000 lo stesso lavoro fotografico “Sublimazioni” viene esposto durante la Manifestazione Artistica “ROMA ESPLOR@RTE”viaggio tra identita’ e sperimentazioni,evento promosso dal Comune di Roma-Assessorato alle Politiche Culturali.
Nel 2001 riceve il riconoscimento internazionale ”Poesia Ostia nel Mondo”,nella sezione fotografia.
Nel 2005 realizza un lungometraggio di 81 minuti dal genere psicologico intitolato ”Santacrasito,la seconda mente”curando regia/fotografia e montaggio insieme a Lou Guida.
Tra il 2007 ed il 2009 gira un documentario dal titolo “Liberi per Sempre”del quale si occupa della regia e del montaggio!Documentario girato in tutti gli Istituti per Minori d’Italia in collaborazione con il Ministero della Giustizia.Progetto curato dall’Associazione Liberi.Il documentario nello stesso anno viene presentato come Special Event al Giffoni Film Festival.
Nel 2009 due suoi lavori video vengono selezionati per la rassegna “Gemine:Muse”[percorsi di artisti nelle citta’ italiane tra storia ed arte].la Mostra si e’ svolta nel suggestivo Museo Pietro Canonica a Villa Borghese.
Nel 2010 vengono proiettati alcuni suoi lavori video durante la rassegna artistica “Percorsi Muti dell’Anima”.Rassegna curata da Togaci e Gianni Lancellotti
Nel 2012 alcuni dei suoi video vengono scelti come scenografia visuale durante il concerto di Marina Rei durante l’Evento “Direzione Alterita’ 7” progetto di Marco Moreggia a cura di Francesca Pietracci.
Gennaio 2015-TORINO-Mostra Personale Fotografica ed Installazione Video”Sublimazioni-Inanima-Le Regioni dell’anima”a cura di Togaci e Edoardo Di Mauro presso HulaHoop Art Gallery Roma/Torino.
Febbraio 2015 una sua installazione dal titolo “Eva”e’ stata in mostra allo Showroom Gallery di Montefalco a Perugia durante l’evento 20-e-venti[Contemporary Art Exibition].Evento organizzato dall’Artista David Pompili e curato da Alessia Carlino.
Giugno 2016-Roma-Mostra Personale Fotografica ed Installazione Video”id”esposta allo Spazio Curva Pura. Progetto di River of Trees.Mostra a cura di Yuliya Galycheva.
01
aprile 2017
Sensorio mutationes
01 aprile 2017
fotografia
serata - evento
serata - evento
Location
SPAZIO CORE
Roma, Via Dei Fienaroli, 31a, (Roma)
Roma, Via Dei Fienaroli, 31a, (Roma)
Orario di apertura
sabato 1 aprile dalle 18.30 alle 24
Vernissage
1 Aprile 2017, 18.30
Autore
Curatore