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Sante Monachesi – Futuragrà
Opere datanti a partire degli anni ’30 che evidenziano la volontà di Monachesi di vivere in sintonia coi tempi moderni guardando al futuro e senza nostalgie per il passato, la curiosità verso i nuovi materiali, l’attitudine riflessiva legata al movimento dell’opera, alla sua continua metamorfosi.
Comunicato stampa
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Dopo aver organizzato nel 2009, per il centenario del Manifesto del Futurismo, una retrospettiva di Ivo Pannaggi (in collaborazione col figlio Marco) e di Virgilio Marchi (in collaborazione con gli eredi), la nostra galleria è lieta di proporre una selezione di opere storiche di Sante Monachesi, grazie alla collaborazione della figlia Donatella.
Sante Monachesi (1910-1991), un po' più giovane e concittadino di Pannaggi, che era nato nel 1901, ci riconduce all'ambiente culturale di Macerata, che negli anni '20/'30 fu uno dei più vivaci d'Italia ed un centro importante delle iniziative dei Futuristi, delle quali fu promotore innanzitutto Pannaggi, non solitario tuttavia, giacché Monachesi ben presto lo affiancò e ne sviluppò gli stimoli intellettuali, soprattutto quando l'avventuroso Pannaggi si trasferì prima in Germania, poi in Norvegia. Monachesi ha conservato sempre uno spirito futurista, nel senso che del Futurismo ha fatto proprio il messaggio più duraturo: la volontà di vivere in sintonia coi tempi moderni guardando al futuro e senza nostalgie per il passato; la curiosità verso i nuovi materiali che la tecnologia via via propone, convinto che essi possano offrire nuovi mezzi espressivi all'artista; donde deriva anche lo sperimentalismo dei linguaggi di cui è stato un protagonista. E' giusto ricordare che già nel 1937 egli creava gli allumini a luce mobile e che negli anni '60, accanto alle Combustioni di Burri, ci sono i perspex di Monachesi.
Questa mostra offre una selezione di opere che evidenziano, oltre ad uno spessore culturale internazionale di Monachesi, anche una sua attitudine riflessiva legata al movimento dell’opera, alla sua continua metamorfosi determinata dall’ambiente, dalla sua materia e al suo divenire azione nello spazio. Nel 1932 Sante Monachesi crea con Bruno Tano il Gruppo futurista Umberto Boccioni, Movimento futurista delle Marche. Nel 1934 espone per la prima volta le sue opere nella mostra “esposizione d’arte antica e moderna” a Recanati. E’ l’inizio di una vorticosa attività nel campo della pittura, della scultura, della grafica, della pubblicità e del cinema. Monachesi in questi anni ha occasione di esporre le sue opere alle quadriennali romane, alle biennali di Venezia, Roma, Parigi , e New York.
L’intensità, l’accelerazione, l’accrescimento di vitalità spinto al parossismo, al momento di fusione: ecco ciò che interessava esprimere a Monachesi con le sue sculture. Un’arte che eserciti un’azione di violento coinvolgimento emotivo sull’osservatore. Già i titoli delle sue sculture, tra il 1929 e il 1933, lo stanno ad indicare: spiraliche, precluso, dittatore, relazioni plastiche. Queste opere come l’aeropittura e gli allumini a luce mobile evidenziano il profondo legame con il Futurismo e con Filippo Tommaso Marinetti. A testimonianza di queste esperienze, la mostra presenta alcuni allumini a luce mobile del 1937: sbalzi su lamierini di alluminio fatti per vivere unicamente di luce specchiata sul metallo; una luce “mobile” cioè fornita da una fonte luminosa che proietta sulla lastra raggi in movimento. In pittura Monchesi elabora, come evidenziano anche da alcuni quadri in mostra, una poetica figurativa attraverso larghi piani cromatici, campionature visive che si compenetrano tra loro. Anche nei decenni successivi la ricerca intellettuale di Monachesi è in continuo fermento: nei primissimi anni '60 fonda il Movimento Agrà, che interpretava una forte aspirazione ad “un mondo limpido, trasparente e rarefatto come la luce , un mondo nel quale si sia leggeri come l’aria e perciò si possa volare nello spazio, godendo della stessa agravitazionalità degli astronauti durante i voli spaziali”. I perspex presenti in mostra rappresentano questa fase della sua ricerca e portano a riflettere su tutta una serie di immagini permeate di cultura, dove il gesto polemico e la creazione plastica si fondono insieme per evidenziare la libertà di un artista anticipatore.
Sante Monachesi (1910-1991), un po' più giovane e concittadino di Pannaggi, che era nato nel 1901, ci riconduce all'ambiente culturale di Macerata, che negli anni '20/'30 fu uno dei più vivaci d'Italia ed un centro importante delle iniziative dei Futuristi, delle quali fu promotore innanzitutto Pannaggi, non solitario tuttavia, giacché Monachesi ben presto lo affiancò e ne sviluppò gli stimoli intellettuali, soprattutto quando l'avventuroso Pannaggi si trasferì prima in Germania, poi in Norvegia. Monachesi ha conservato sempre uno spirito futurista, nel senso che del Futurismo ha fatto proprio il messaggio più duraturo: la volontà di vivere in sintonia coi tempi moderni guardando al futuro e senza nostalgie per il passato; la curiosità verso i nuovi materiali che la tecnologia via via propone, convinto che essi possano offrire nuovi mezzi espressivi all'artista; donde deriva anche lo sperimentalismo dei linguaggi di cui è stato un protagonista. E' giusto ricordare che già nel 1937 egli creava gli allumini a luce mobile e che negli anni '60, accanto alle Combustioni di Burri, ci sono i perspex di Monachesi.
Questa mostra offre una selezione di opere che evidenziano, oltre ad uno spessore culturale internazionale di Monachesi, anche una sua attitudine riflessiva legata al movimento dell’opera, alla sua continua metamorfosi determinata dall’ambiente, dalla sua materia e al suo divenire azione nello spazio. Nel 1932 Sante Monachesi crea con Bruno Tano il Gruppo futurista Umberto Boccioni, Movimento futurista delle Marche. Nel 1934 espone per la prima volta le sue opere nella mostra “esposizione d’arte antica e moderna” a Recanati. E’ l’inizio di una vorticosa attività nel campo della pittura, della scultura, della grafica, della pubblicità e del cinema. Monachesi in questi anni ha occasione di esporre le sue opere alle quadriennali romane, alle biennali di Venezia, Roma, Parigi , e New York.
L’intensità, l’accelerazione, l’accrescimento di vitalità spinto al parossismo, al momento di fusione: ecco ciò che interessava esprimere a Monachesi con le sue sculture. Un’arte che eserciti un’azione di violento coinvolgimento emotivo sull’osservatore. Già i titoli delle sue sculture, tra il 1929 e il 1933, lo stanno ad indicare: spiraliche, precluso, dittatore, relazioni plastiche. Queste opere come l’aeropittura e gli allumini a luce mobile evidenziano il profondo legame con il Futurismo e con Filippo Tommaso Marinetti. A testimonianza di queste esperienze, la mostra presenta alcuni allumini a luce mobile del 1937: sbalzi su lamierini di alluminio fatti per vivere unicamente di luce specchiata sul metallo; una luce “mobile” cioè fornita da una fonte luminosa che proietta sulla lastra raggi in movimento. In pittura Monchesi elabora, come evidenziano anche da alcuni quadri in mostra, una poetica figurativa attraverso larghi piani cromatici, campionature visive che si compenetrano tra loro. Anche nei decenni successivi la ricerca intellettuale di Monachesi è in continuo fermento: nei primissimi anni '60 fonda il Movimento Agrà, che interpretava una forte aspirazione ad “un mondo limpido, trasparente e rarefatto come la luce , un mondo nel quale si sia leggeri come l’aria e perciò si possa volare nello spazio, godendo della stessa agravitazionalità degli astronauti durante i voli spaziali”. I perspex presenti in mostra rappresentano questa fase della sua ricerca e portano a riflettere su tutta una serie di immagini permeate di cultura, dove il gesto polemico e la creazione plastica si fondono insieme per evidenziare la libertà di un artista anticipatore.
06
aprile 2017
Sante Monachesi – Futuragrà
Dal 06 aprile al 06 maggio 2017
arte moderna
Location
GALLERIA ANDRE’
Roma, Via Giulia, 175, (Roma)
Roma, Via Giulia, 175, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato, 10,30 - 12,30 e 16 - 19,30
Vernissage
6 Aprile 2017, ore 18
Autore
Curatore