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Distiller
Distiller è un ragionamento sulla possibile compresenza di fatti e accadimenti consentita da forme espressive al limite della materialità. Opere storiche e produzioni recenti condividono uno spazio impoverito di massa sfumandone l’estensione grazie a sostanze comunicative ridotte.
Comunicato stampa
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Distiller è un ragionamento sulla possibile compresenza di fatti e accadimenti consentita da forme espressive al limite della materialità. Opere storiche e produzioni recenti condividono uno spazio impoverito di massa sfumandone l’estensione grazie a sostanze comunicative ridotte. Se per un verso le opere confermano la necessità di abitare il presente proponendo un’azione attiva per quanto minima quale la lettura, dall’altro accompagnano altrove, tanto lontano quanto la percezione del contesto possa risultare distante dall’idea di un mondo suggerito.
Distiller tratta lo spazio espositivo come luogo dell’impermanenza, piattaforma di un viaggio nelle galassie del fatto e del progetto. In via Paisiello 6, dove il cartongesso si mostra grezzo e le fughe di architetture vecchie e nuove saturano di prospettiva storica l’immediato svanire del presente, questa stanza può moltiplicarsi all’infinito, in dimensioni vissute e future, da esplorare col pensiero: una fortunata condizione spaziale che pone il problema della materia, del suo ingombro, del suo ciclo e della sua stasi.
Distiller è il terzo episodio di una serie di format espositivi che prendono il nome di elettrodomestici e si occupa, come i suoi predecessori Minipimer e Dryer, di come miscelare in un unico luogo il maggior numero di espressioni possibili, ruotando attorno all’idea che tutte le opere abbiano a che fare con la performance e con l’accadimento. Nel loro complesso, i format sfruttano la possibilità delle operazioni artistiche di significarsi a vicenda, in opposizione a una linea di pensiero che teme la naturale simultaneità, a volte l’incoerenza, di emozioni, fatti ed espressioni. Se Minipimer e Dryer operavano per moltiplicazione e velocità, Distiller conserva tali categorie in una loro versione essenziale, operando come un alambicco da caricare con le sostanze più disparate al fine di evocare presenze differite, anticipate o rigenerate. Qui i lavori sono come grappe che conservano nello spirito, termine non casuale, il fantasma dell’atto originario. La parte materica del processo artistico è quindi ridotta alla sola scrittura, elemento comune che crea una falsa omologia tra le opere esposte.
Distiller tratta lo spazio espositivo come luogo dell’impermanenza, piattaforma di un viaggio nelle galassie del fatto e del progetto. In via Paisiello 6, dove il cartongesso si mostra grezzo e le fughe di architetture vecchie e nuove saturano di prospettiva storica l’immediato svanire del presente, questa stanza può moltiplicarsi all’infinito, in dimensioni vissute e future, da esplorare col pensiero: una fortunata condizione spaziale che pone il problema della materia, del suo ingombro, del suo ciclo e della sua stasi.
Distiller è il terzo episodio di una serie di format espositivi che prendono il nome di elettrodomestici e si occupa, come i suoi predecessori Minipimer e Dryer, di come miscelare in un unico luogo il maggior numero di espressioni possibili, ruotando attorno all’idea che tutte le opere abbiano a che fare con la performance e con l’accadimento. Nel loro complesso, i format sfruttano la possibilità delle operazioni artistiche di significarsi a vicenda, in opposizione a una linea di pensiero che teme la naturale simultaneità, a volte l’incoerenza, di emozioni, fatti ed espressioni. Se Minipimer e Dryer operavano per moltiplicazione e velocità, Distiller conserva tali categorie in una loro versione essenziale, operando come un alambicco da caricare con le sostanze più disparate al fine di evocare presenze differite, anticipate o rigenerate. Qui i lavori sono come grappe che conservano nello spirito, termine non casuale, il fantasma dell’atto originario. La parte materica del processo artistico è quindi ridotta alla sola scrittura, elemento comune che crea una falsa omologia tra le opere esposte.
27
marzo 2017
Distiller
Dal 27 marzo al 15 aprile 2017
arte contemporanea
Location
GELATERIA SOGNI DI GHIACCIO
Bologna, Via Tanari Vecchia, 5a, (Bologna)
Bologna, Via Tanari Vecchia, 5a, (Bologna)
Orario di apertura
10-19
Vernissage
27 Marzo 2017, ore 18.00
Autore
Curatore