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Performing Santa Caterina 2017
Rassegna internazionale di arti performative
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 18 marzo al 26 aprile 2017
Performing Santa Caterina
rassegna internazionale di arti performative
ex chiesa Santa Caterina / Foligno
Auditorium Santa Caterina, via Santa Caterina 34
a cura di
La società dello spettacolo e Viaindustriae
con gli artisti
Alessandra Cristiani (Italia), ARIEL dei MERLI (Italia), Gwendoline Robin (Belgio),
Kaleta-Kunert/Mikolajczuk (Polonia), Isabella Bordoni (Italia), Federica Santoro (Italia)
Dal 18 marzo al 26 aprile l'ex chiesa Santa Caterina di Foligno, ora plesso culturale, ospita
la rassegna internazionale di arti performative Performing Santa Caterina, un progetto a
cura di La società dello spettacolo e Viaindustriae, nell'ambito del progetto nazionale di
Residenze Artistiche Foligno InContemporanea, sostenuto da Comune di Foligno, Regione
Umbria e MiBact.
Dal teatro contemporaneo alla performance, dalla danza all’happening, dall’installazione
interattiva all’intervento sonoro e all'azione partecipata urbana, Performing Santa Caterina
rappresenta un’occasione di incontro con le nuove dinamiche e i movimenti della scena
contemporanea, attraversando una pluralità di linguaggi espressivi, svincolati dal codice
ristretto di un genere. Un percorso connesso alla città per spettatori attenti alla nuova scena
contemporanea a partire da un luogo, l'ex chiesa Santa Caterina, che consolida la sua
vocazione dedicata allo spettacolo ed alla residenza artistica, portando l’Umbria e Foligno nel
vivo di una programmazione culturale di grande profilo europeo e internazionale.
Anche quest'anno il programma, tutto al femminile, comprende progetti specifici creati ad
hoc per lo spazio, spettacoli, residenze artistiche e incontri di formazione del pubblico.
Tutti gli artisti invitati hanno una profonda esperienza di ricerca sull'azione artistica che
provoca e stimola l’audience e l’individuo, promuovendo visioni, spazialità, sensibilità.
Ospiti della rassegna: Alessandra Cristiani (Italia), ARIEL dei MERLI (Italia), Gwendoline
Robin (Belgio), Kaleta-Kunert/Mikolajczuk (Polonia), Isabella Bordoni (Italia), Federica
Santoro (Italia).
Il primo appuntamento è sabato 18 marzo (ore 21) con Alessandra Cristiani e il suo
“Opheleia. Ofelia aiuta Ofelia”, danza e coreoregia di Alessandra Cristiani, musica di Iva
Bittova, Claudio Moneta, luci Gianni Staropoli, azione Sabrina Cristiani, produzione Lios
in coproduzione con Compagnia Teatropersona. Dal quadro preraffaellita “Ofelia” di J.E. Millais,
“Opheleia” non vuole essere la pretesa di ricostruire il personaggio scespiriano o di addentrarsi
nella nota trama della tragedia, ma è la trama di una visione. L’immagine di Ophelia è uno
specchio in cui riflettersi, un luogo carnale in cui abitarsi. E’ una debolezza, una sospensione
temporale, un ingorgo emotivo, un corpo rubato che si aggrappa alla percezione di sé, come
unico e sacro dominio.
Domenica 26 marzo (ore 21) Alessandra Cristiani presenta al pubblico, in forma di prova
aperta, “A che serve il tuo, il mio sguardo? Chi ci rivendica?”, nuova creazione nata dalla residenza presso Santa Caterina, che ha come fonte di ispirazione e riflessione i testi poetici
del poeta e attore Marcello Sambati, in particolare il libro di poesie Esitazioni e Tenebre,
trascrizione di una trilogia teatrale. Alcuni versi poetici, per la loro efficacia visiva ed evocativa,
verranno considerati immagini di danza da esplorare secondo la metodologia del Buto Blanc,
che origina dal danzatore giapponese Masaki Iwana. La musica sarà creata da Claudio
Moneta mentre una parte della realizzazione musicale verrà elaborata con materiali vocali e
sonori di Marcello Sambati. L’arte della luce è di competenza di Gianni Staropoli mentre
l’azione data a Sabrina Cristiani si tradurrà in presenze minimali, indecifrabili. Al progetto
collabora anche il fotografo Daniele Vita.
Sabato 1 aprile (ore 21) ARIEL dei MERLI presenta “Testo tossico” liberamente tratto da
“Testo yonkie” di Paul B. Preciado, drammaturgia Francesca Manieri, di e con Federica
Rosellini. Il libro, scritto come un “protocollo di intossicazione volontaria”, fa parte di un filone
di pensatori autocavia che hanno sperimentato col proprio corpo, usandolo come piattaforma
politica. E’ la testimonianza del viaggio estremo di Preciado attraverso il suo corpo bombardato
con un’autosomministrazione di testosterone, a partire dal suicidio di G. D., noto poeta
francese e amico fraterno dell’autore/autrice. Lo spettacolo si concentra sul primo e l’ultimo
capitolo del testo che fungono da cornice. Francesca Manieri, tracciando la sua drammaturgia,
insegue il filo smarrito, dell’identità nel suo imprescindibile rapporto col suo doppio: la perdita.
La compagnia ARIEL dei MERLI nasce da un’idea di Federica Rosellini, performer e attrice
(premio Hystrio alla vocazione 2011 e premio UBU 2016 come miglior attrice under35) e
Francesca Manieri, sceneggiatrice e drammaturga.
Giovedì 13 aprile (ore 21) l’artista e performer belga Gwendoline Robin presenta la
performance “Cratère n°6899”: una cometa è caduta sulla terra e si è formato un cratere, si
verificano diverse trasformazioni, il paesaggio evolve al ritmo dell'azione. L’artista, che vive e
lavora a Bruxelles, dal 1997 produce installazioni al confine tra scultura e performance,
utilizzando elementi di fuoco, dinamite, vetro e terra, sviluppa azioni che giocano con la
fragilità e il pericolo.
Dalla Polonia Anna Kaleta-Kunert e Karolina Mikolajczuk presentano l’installazione
multimediale “Adesso qui” nata a seguito della personale esperienza di perdita di memoria
dell’artista, dopo il terremoto dello scorso gennaio. Attraverso l’utilizzo di animazioni, suono e
spazio, l’artista cercherà di creare una comparazione tra la storia dell’edificio Santa Caterina
(che negli anni ha cambiato la sua funzione ed ora ha perso la sua sacralità) e le sensazioni
che l’evento hanno scaturito in lei.
Artista multimediale laureata in Storia dell’Arte e in Grafica presso l’Accademia di Belle Arti di
Varsavia, Anna Kaleta-Kunert si specializza inoltre all'Università di Musica di Varsavia, lavora
come grafica, regista e fotografa. Karolina Mikołajczuk è designer grafica e artista
multimediale; utilizzando scienza e moderna tecnologia, crea installazioni interattive,
animazioni, visualizzazioni e proiezioni video.
Sabato 22 aprile (ore 21) l’artista visiva, performer e regista riminese Isabella Bordoni
presenta “Refugee. Politiche dell’esilio”, un format partecipativo come processo per
incrementare l’archivio vivente ‘Refugee’ che qui incontra la performatività di Santa Caterina,
dei luoghi e delle relazioni che lì abitano e agiscono.
‘Refugee’ è un libro d'artista “attivo”, esito editoriale di un progetto più ampio che tesse
intorno alle parole "patria" e "cittadinanza" le poetiche e le pratiche di un abitare civile e
poetico. Il libro d'artista contiene 68 cartelle di testo, 3 fotografie, 1 dvd, 1 mappa frutto della
scrittura collettiva di più autori che comprende con Isabella, Antonio Cipriani, Luca Berardi,
Davide Dutto, Luca Francesco Garibaldo, Erika Lazzarino, Maria Nadotti, sguardi e pensieri che
hanno cercato in una porzione della montagna italiana o del margine urbano un punto dal
quale mettersi in cammino e in ascolto. Il libro-installazione è composto in linotipia e stampato
presso L'Artistica Savigliano, polo grafico-editoriale nella provincia di Cuneo, luogo
dell'artigianalità, del lavoro resistente in cui il politico è estetico e impegno formativo.
Tutto il percorso di Performing Santa Caterina è seguito dall’Osservatorio Critico a cura di
Giulio Sonno, caporedattore della rivista online Paper Street, intitolato “Espiazione. Tempo
critico per visioni responsabili”, che offre agli artisti la complicità di uno sguardo critico
esterno attraverso il quale mettersi in discussione, dialogare e ritornare alla propria ricerca
creativa con ‘minore innocenza’. In questo percorso Giulio Sonno si avvale della presenza di
alcuni collaboratori quali, tra gli altri, Attilio Scarpellini, Roberta Nicolai, Dante Antonelli,
Antonia Gozzi.
Mercoledì 26 aprile, alle ore 18, Giulio Sonno restituirà al pubblico le conversazioni e i
dialoghi avuti con gli artisti. Alle ore 21 Federica Santoro presenta, dopo la residenza a Santa
Caterina, “L’Anitra selvatica”, di cui firma regia e adattamento drammaturgico, anche in
scena insieme a Gabriele Portoghese e Luca Tilli (quest’ultimo autore delle musiche). Il
lavoro, in forma ancora aperta, ha come oggetto i primi tre atti de L’Anitra selvatica di Ibsen.
In questa prima fase prevale l’idea dell’avvicinarsi: gli argomenti, i movimenti, i generi, le
sensazioni, sono percepite. Un lavoro sulla percezione: il suono, le immagini, le parole e
l’azione sono usati per arrivare da questo molto lontano allo scoperchiamento delle verità.
Info e prenotazioni
mob. 334 2800290
mail performingsantacaterina@gmail.com
info@lasocietadellospettacolo.org
info@viaindustriae.it
Ingresso / 3 €
Performing Santa Caterina
rassegna internazionale di arti performative
ex chiesa Santa Caterina / Foligno
Auditorium Santa Caterina, via Santa Caterina 34
a cura di
La società dello spettacolo e Viaindustriae
con gli artisti
Alessandra Cristiani (Italia), ARIEL dei MERLI (Italia), Gwendoline Robin (Belgio),
Kaleta-Kunert/Mikolajczuk (Polonia), Isabella Bordoni (Italia), Federica Santoro (Italia)
Dal 18 marzo al 26 aprile l'ex chiesa Santa Caterina di Foligno, ora plesso culturale, ospita
la rassegna internazionale di arti performative Performing Santa Caterina, un progetto a
cura di La società dello spettacolo e Viaindustriae, nell'ambito del progetto nazionale di
Residenze Artistiche Foligno InContemporanea, sostenuto da Comune di Foligno, Regione
Umbria e MiBact.
Dal teatro contemporaneo alla performance, dalla danza all’happening, dall’installazione
interattiva all’intervento sonoro e all'azione partecipata urbana, Performing Santa Caterina
rappresenta un’occasione di incontro con le nuove dinamiche e i movimenti della scena
contemporanea, attraversando una pluralità di linguaggi espressivi, svincolati dal codice
ristretto di un genere. Un percorso connesso alla città per spettatori attenti alla nuova scena
contemporanea a partire da un luogo, l'ex chiesa Santa Caterina, che consolida la sua
vocazione dedicata allo spettacolo ed alla residenza artistica, portando l’Umbria e Foligno nel
vivo di una programmazione culturale di grande profilo europeo e internazionale.
Anche quest'anno il programma, tutto al femminile, comprende progetti specifici creati ad
hoc per lo spazio, spettacoli, residenze artistiche e incontri di formazione del pubblico.
Tutti gli artisti invitati hanno una profonda esperienza di ricerca sull'azione artistica che
provoca e stimola l’audience e l’individuo, promuovendo visioni, spazialità, sensibilità.
Ospiti della rassegna: Alessandra Cristiani (Italia), ARIEL dei MERLI (Italia), Gwendoline
Robin (Belgio), Kaleta-Kunert/Mikolajczuk (Polonia), Isabella Bordoni (Italia), Federica
Santoro (Italia).
Il primo appuntamento è sabato 18 marzo (ore 21) con Alessandra Cristiani e il suo
“Opheleia. Ofelia aiuta Ofelia”, danza e coreoregia di Alessandra Cristiani, musica di Iva
Bittova, Claudio Moneta, luci Gianni Staropoli, azione Sabrina Cristiani, produzione Lios
in coproduzione con Compagnia Teatropersona. Dal quadro preraffaellita “Ofelia” di J.E. Millais,
“Opheleia” non vuole essere la pretesa di ricostruire il personaggio scespiriano o di addentrarsi
nella nota trama della tragedia, ma è la trama di una visione. L’immagine di Ophelia è uno
specchio in cui riflettersi, un luogo carnale in cui abitarsi. E’ una debolezza, una sospensione
temporale, un ingorgo emotivo, un corpo rubato che si aggrappa alla percezione di sé, come
unico e sacro dominio.
Domenica 26 marzo (ore 21) Alessandra Cristiani presenta al pubblico, in forma di prova
aperta, “A che serve il tuo, il mio sguardo? Chi ci rivendica?”, nuova creazione nata dalla residenza presso Santa Caterina, che ha come fonte di ispirazione e riflessione i testi poetici
del poeta e attore Marcello Sambati, in particolare il libro di poesie Esitazioni e Tenebre,
trascrizione di una trilogia teatrale. Alcuni versi poetici, per la loro efficacia visiva ed evocativa,
verranno considerati immagini di danza da esplorare secondo la metodologia del Buto Blanc,
che origina dal danzatore giapponese Masaki Iwana. La musica sarà creata da Claudio
Moneta mentre una parte della realizzazione musicale verrà elaborata con materiali vocali e
sonori di Marcello Sambati. L’arte della luce è di competenza di Gianni Staropoli mentre
l’azione data a Sabrina Cristiani si tradurrà in presenze minimali, indecifrabili. Al progetto
collabora anche il fotografo Daniele Vita.
Sabato 1 aprile (ore 21) ARIEL dei MERLI presenta “Testo tossico” liberamente tratto da
“Testo yonkie” di Paul B. Preciado, drammaturgia Francesca Manieri, di e con Federica
Rosellini. Il libro, scritto come un “protocollo di intossicazione volontaria”, fa parte di un filone
di pensatori autocavia che hanno sperimentato col proprio corpo, usandolo come piattaforma
politica. E’ la testimonianza del viaggio estremo di Preciado attraverso il suo corpo bombardato
con un’autosomministrazione di testosterone, a partire dal suicidio di G. D., noto poeta
francese e amico fraterno dell’autore/autrice. Lo spettacolo si concentra sul primo e l’ultimo
capitolo del testo che fungono da cornice. Francesca Manieri, tracciando la sua drammaturgia,
insegue il filo smarrito, dell’identità nel suo imprescindibile rapporto col suo doppio: la perdita.
La compagnia ARIEL dei MERLI nasce da un’idea di Federica Rosellini, performer e attrice
(premio Hystrio alla vocazione 2011 e premio UBU 2016 come miglior attrice under35) e
Francesca Manieri, sceneggiatrice e drammaturga.
Giovedì 13 aprile (ore 21) l’artista e performer belga Gwendoline Robin presenta la
performance “Cratère n°6899”: una cometa è caduta sulla terra e si è formato un cratere, si
verificano diverse trasformazioni, il paesaggio evolve al ritmo dell'azione. L’artista, che vive e
lavora a Bruxelles, dal 1997 produce installazioni al confine tra scultura e performance,
utilizzando elementi di fuoco, dinamite, vetro e terra, sviluppa azioni che giocano con la
fragilità e il pericolo.
Dalla Polonia Anna Kaleta-Kunert e Karolina Mikolajczuk presentano l’installazione
multimediale “Adesso qui” nata a seguito della personale esperienza di perdita di memoria
dell’artista, dopo il terremoto dello scorso gennaio. Attraverso l’utilizzo di animazioni, suono e
spazio, l’artista cercherà di creare una comparazione tra la storia dell’edificio Santa Caterina
(che negli anni ha cambiato la sua funzione ed ora ha perso la sua sacralità) e le sensazioni
che l’evento hanno scaturito in lei.
Artista multimediale laureata in Storia dell’Arte e in Grafica presso l’Accademia di Belle Arti di
Varsavia, Anna Kaleta-Kunert si specializza inoltre all'Università di Musica di Varsavia, lavora
come grafica, regista e fotografa. Karolina Mikołajczuk è designer grafica e artista
multimediale; utilizzando scienza e moderna tecnologia, crea installazioni interattive,
animazioni, visualizzazioni e proiezioni video.
Sabato 22 aprile (ore 21) l’artista visiva, performer e regista riminese Isabella Bordoni
presenta “Refugee. Politiche dell’esilio”, un format partecipativo come processo per
incrementare l’archivio vivente ‘Refugee’ che qui incontra la performatività di Santa Caterina,
dei luoghi e delle relazioni che lì abitano e agiscono.
‘Refugee’ è un libro d'artista “attivo”, esito editoriale di un progetto più ampio che tesse
intorno alle parole "patria" e "cittadinanza" le poetiche e le pratiche di un abitare civile e
poetico. Il libro d'artista contiene 68 cartelle di testo, 3 fotografie, 1 dvd, 1 mappa frutto della
scrittura collettiva di più autori che comprende con Isabella, Antonio Cipriani, Luca Berardi,
Davide Dutto, Luca Francesco Garibaldo, Erika Lazzarino, Maria Nadotti, sguardi e pensieri che
hanno cercato in una porzione della montagna italiana o del margine urbano un punto dal
quale mettersi in cammino e in ascolto. Il libro-installazione è composto in linotipia e stampato
presso L'Artistica Savigliano, polo grafico-editoriale nella provincia di Cuneo, luogo
dell'artigianalità, del lavoro resistente in cui il politico è estetico e impegno formativo.
Tutto il percorso di Performing Santa Caterina è seguito dall’Osservatorio Critico a cura di
Giulio Sonno, caporedattore della rivista online Paper Street, intitolato “Espiazione. Tempo
critico per visioni responsabili”, che offre agli artisti la complicità di uno sguardo critico
esterno attraverso il quale mettersi in discussione, dialogare e ritornare alla propria ricerca
creativa con ‘minore innocenza’. In questo percorso Giulio Sonno si avvale della presenza di
alcuni collaboratori quali, tra gli altri, Attilio Scarpellini, Roberta Nicolai, Dante Antonelli,
Antonia Gozzi.
Mercoledì 26 aprile, alle ore 18, Giulio Sonno restituirà al pubblico le conversazioni e i
dialoghi avuti con gli artisti. Alle ore 21 Federica Santoro presenta, dopo la residenza a Santa
Caterina, “L’Anitra selvatica”, di cui firma regia e adattamento drammaturgico, anche in
scena insieme a Gabriele Portoghese e Luca Tilli (quest’ultimo autore delle musiche). Il
lavoro, in forma ancora aperta, ha come oggetto i primi tre atti de L’Anitra selvatica di Ibsen.
In questa prima fase prevale l’idea dell’avvicinarsi: gli argomenti, i movimenti, i generi, le
sensazioni, sono percepite. Un lavoro sulla percezione: il suono, le immagini, le parole e
l’azione sono usati per arrivare da questo molto lontano allo scoperchiamento delle verità.
Info e prenotazioni
mob. 334 2800290
mail performingsantacaterina@gmail.com
info@lasocietadellospettacolo.org
info@viaindustriae.it
Ingresso / 3 €
18
marzo 2017
Performing Santa Caterina 2017
Dal 18 marzo al 26 aprile 2017
performance - happening
Location
AUDITORIUM SANTA CATERINA
Foligno, Via Santa Caterina, (Perugia)
Foligno, Via Santa Caterina, (Perugia)
Biglietti
3 euro
Vernissage
18 Marzo 2017, h 21 con Alessandra Cristiani e il suo “Opheleia. Ofelia aiuta Ofelia”