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Carlos Coccia – Io sono Il fiume
Il tratto raffinato e meticoloso ci trascina e seguiamo il flusso. Le indicazioni tra linee e punti, dal micro dettaglio delle forme vegetali, animali, minerali alla visione totale dell’opera che svela tra le maglie intricate della natura che l’osservatore è anch’esso osservato
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Esposizione personale di Carlos G. Coccia
a cura di Patrizia Polese
Ogni esposizione d'arte vuole raccontare una porzione di mondo, sia esso fisico o immaginario, oggettivo o soggettivo.
Carlos Coccia è argentino, nato in Patagonia ma è vissuto a lungo anche nelle nostre terre.
Davanti alle sue opere possiamo fare questa esperienza, entriamo nelle stanze segrete del suo vissuto, nel flusso dei pensieri e azioni che hanno creato la peculiare storia di questo essere umano che attraverso l'arte dialoga con noi.
Il tempo è perfetto, Il momento è perfetto, l'inverno. Quella porzione dell'anno dove la natura svela tutta la sua intima struttura, appaiono le ramificazioni intricate, la cruda beltà manifesta tutti i suoi trucchi.
Carlos mi parla in questi giorni : “ Il mondo minerale e la sua silenziosa e dinamica fragilità, il mondo vegetale e la sua immensa forza trasformatrice. Trovare l’architettura della natura, le sue linee, curve, punti. Arrivare alla struttura, alla tessitura. Ascoltare con le mani, toccare con gli occhi e riflettere con le mie emozioni, sulla materialità del tempo. ”
Questo è il tempo della stasi e della riflessione, della morte apparente. Il tempo che la natura ci concede per vedere l'invisibile flusso vitale oltre la manifestazione dello scopo del suo esistere, del frutto. La linfa c'è, la vita c'è, anche se non manifesta, c'è.
Io sono il fiume, dice Carlos, perché in definitiva non c'è separazione alcuna tra il sangue e la linfa di un vegetale e lo scorrere del fiume, tutto sostiene la vita.
Carlos non si ferma alla forma bidimensionale, vuole coinvolgere lo spettatore ed immergerlo dentro alla sua visione: “ La carta come teatro della mia memoria, la sua naturale estensione, articolazione ed espansione nello spazio per costruire una nuova composizione emozionale.”
Come scenografo, si è formato all'Accademia di Belle Arti di Venezia e il suo essere poliedrico nell'arte proviene dalla sua formazione tra Argentina, Stati Uniti e Italia. Scenografia, grafica, videoarte, arte terapia, tutto si mescola in ognuna delle opere selezionate per questa mostra personale.
Il tratto raffinato e meticoloso ci trascina e seguiamo il flusso. Le indicazioni tra linee e punti, dal micro dettaglio delle forme vegetali, animali, minerali alla visione totale dell'opera che svela tra le maglie intricate della natura che l'osservatore è anch'esso osservato.
Svelare, riconoscere e riconoscersi, ecco l'esperienza dell'arte di Carlos Coccia
Mercoledì 15 Marzo - dalle h 18 -
Basilico Tredici in piazza San Vito a Treviso -0422/549789
la mostra sarà visibile fino al 23 Aprile
www.carloscoccia.com
Carlos G. Coccia / biografia
Nato a Santa Cruz, in Patagonia Argentina, nel 1971. Ha studiato scenografia presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia e graphic design presso l'Istituto di Tecnologia ORT II di Buenos Aires.
Ha frequentato laboratori e workshop di disegno e incisione presso l'Accademia Carrara di Bergamo, di scenografia al Teatro Colon di Buenos Aires, di educazione e terapia attraverso l’uso di marionette alla Londra School of Puppetry, di drammaturgia al Teatro San Martin di Buenos Aires, di fotografia alla Scuola Argentina di fotografia, di video editing al Pratt Institute e di Film in bianco e nero 16 mm alla School of Visual Arts di New York.
Ha pubblicato diversi saggi, copertine di riviste e libri, e un libro illustrato interamente da lui. Porta avanti corsi e workshop a Buenos Aires eTreviso. Insegna da 10 anni Scenografia e Morfologia all’Università di Palermo e da 4 anni Tecniche artistiche e scenografiche alla EMAD; Scuola Metropolitana di Arte Drammatico di Buenos Aires. Ha presentato il suo lavoro artistico in Italia, Austria e l’Argentina.
--
www.patriziapolese.com
a cura di Patrizia Polese
Ogni esposizione d'arte vuole raccontare una porzione di mondo, sia esso fisico o immaginario, oggettivo o soggettivo.
Carlos Coccia è argentino, nato in Patagonia ma è vissuto a lungo anche nelle nostre terre.
Davanti alle sue opere possiamo fare questa esperienza, entriamo nelle stanze segrete del suo vissuto, nel flusso dei pensieri e azioni che hanno creato la peculiare storia di questo essere umano che attraverso l'arte dialoga con noi.
Il tempo è perfetto, Il momento è perfetto, l'inverno. Quella porzione dell'anno dove la natura svela tutta la sua intima struttura, appaiono le ramificazioni intricate, la cruda beltà manifesta tutti i suoi trucchi.
Carlos mi parla in questi giorni : “ Il mondo minerale e la sua silenziosa e dinamica fragilità, il mondo vegetale e la sua immensa forza trasformatrice. Trovare l’architettura della natura, le sue linee, curve, punti. Arrivare alla struttura, alla tessitura. Ascoltare con le mani, toccare con gli occhi e riflettere con le mie emozioni, sulla materialità del tempo. ”
Questo è il tempo della stasi e della riflessione, della morte apparente. Il tempo che la natura ci concede per vedere l'invisibile flusso vitale oltre la manifestazione dello scopo del suo esistere, del frutto. La linfa c'è, la vita c'è, anche se non manifesta, c'è.
Io sono il fiume, dice Carlos, perché in definitiva non c'è separazione alcuna tra il sangue e la linfa di un vegetale e lo scorrere del fiume, tutto sostiene la vita.
Carlos non si ferma alla forma bidimensionale, vuole coinvolgere lo spettatore ed immergerlo dentro alla sua visione: “ La carta come teatro della mia memoria, la sua naturale estensione, articolazione ed espansione nello spazio per costruire una nuova composizione emozionale.”
Come scenografo, si è formato all'Accademia di Belle Arti di Venezia e il suo essere poliedrico nell'arte proviene dalla sua formazione tra Argentina, Stati Uniti e Italia. Scenografia, grafica, videoarte, arte terapia, tutto si mescola in ognuna delle opere selezionate per questa mostra personale.
Il tratto raffinato e meticoloso ci trascina e seguiamo il flusso. Le indicazioni tra linee e punti, dal micro dettaglio delle forme vegetali, animali, minerali alla visione totale dell'opera che svela tra le maglie intricate della natura che l'osservatore è anch'esso osservato.
Svelare, riconoscere e riconoscersi, ecco l'esperienza dell'arte di Carlos Coccia
Mercoledì 15 Marzo - dalle h 18 -
Basilico Tredici in piazza San Vito a Treviso -0422/549789
la mostra sarà visibile fino al 23 Aprile
www.carloscoccia.com
Carlos G. Coccia / biografia
Nato a Santa Cruz, in Patagonia Argentina, nel 1971. Ha studiato scenografia presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia e graphic design presso l'Istituto di Tecnologia ORT II di Buenos Aires.
Ha frequentato laboratori e workshop di disegno e incisione presso l'Accademia Carrara di Bergamo, di scenografia al Teatro Colon di Buenos Aires, di educazione e terapia attraverso l’uso di marionette alla Londra School of Puppetry, di drammaturgia al Teatro San Martin di Buenos Aires, di fotografia alla Scuola Argentina di fotografia, di video editing al Pratt Institute e di Film in bianco e nero 16 mm alla School of Visual Arts di New York.
Ha pubblicato diversi saggi, copertine di riviste e libri, e un libro illustrato interamente da lui. Porta avanti corsi e workshop a Buenos Aires eTreviso. Insegna da 10 anni Scenografia e Morfologia all’Università di Palermo e da 4 anni Tecniche artistiche e scenografiche alla EMAD; Scuola Metropolitana di Arte Drammatico di Buenos Aires. Ha presentato il suo lavoro artistico in Italia, Austria e l’Argentina.
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www.patriziapolese.com
15
marzo 2017
Carlos Coccia – Io sono Il fiume
Dal 15 marzo al 23 aprile 2017
arte contemporanea
Location
BASILICO 13
Treviso, Piazza San Vito, (Treviso)
Treviso, Piazza San Vito, (Treviso)
Vernissage
15 Marzo 2017, ore 18
Sito web
www.carloscoccia.com
Autore
Curatore