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Carla Albertella – Oltre la forma
Per l’Albertella esiste quel “di più” per cui subiscono un peso strutturale effettivo, si formano come campiture taglienti dipinte/disposte a simulazione del collage, innalzando così di qualche grado il valore del cromatismo stesso nella pittura. In tal modo l’artista crea un habitat pittorico unico
Comunicato stampa
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Sono manifesti intenti dinamici prossimi al metodo futurista, e presenze visivo-narrative impostate in conseguenza di una metafisica in qualche modo “de-strutturata” sul piano concettuale. Citazioni che poi si trovano a fiancheggiare spazi controllati da una verticalità imponente, e vincente sulla necessità intrinseca nella pittura di trovare connotazione dimensionale fuori di sé stessa. Gli indizi sono dati, e conducono direttamente all'occorrenza maggiore per la pittura secondo Carla Albertella: cercare unità con posatezza e in ogni sua parte costituente, per trovare poi - basandosi sulle proprie posizioni concettuali - una percezione ottica ben fissata nello spazio.
E stando a quella percezione “post unitaria” il colore è fondante. Yves Klein diceva che «i colori sono degli esseri viventi, degli individui molto evoluti che si integrano con noi e con tutto il mondo. I colori sono i veri abitanti dello spazio». Per l'Albertella esiste quel “di più” per cui subiscono un peso strutturale effettivo, si formano come campiture taglienti dipinte/disposte a simulazione del collage, innalzando così di qualche grado il valore del cromatismo stesso nella pittura. In tal modo l'artista crea un habitat pittorico unico, dove la dislocazione di forme geometriche minime ed eterogenee - funzionalmente riportate all'interno di conformazioni narrative necessariamente più grandi di loro - ha un evidenza fondante e strumentalmente espressiva.
Con la sua “geometria cromatico-figurativa” l'artista intanto sceglie di determinare il proprio tempo artistico, posizionandosi fuori dalle banalità del gusto estetico contemporaneo. A questo punto che la sua pittura possa a torto o ragione rientrare nella logica di assoluta costruzione, di vera narrazione o pura ornamentalità, esiste un dato di fondo invariabile: la pittura nella definizione dell'Albertella non imita, non confonde o cerca facili scorciatoie, ma si relaziona individualmente con chi osserva.
E stando a quella percezione “post unitaria” il colore è fondante. Yves Klein diceva che «i colori sono degli esseri viventi, degli individui molto evoluti che si integrano con noi e con tutto il mondo. I colori sono i veri abitanti dello spazio». Per l'Albertella esiste quel “di più” per cui subiscono un peso strutturale effettivo, si formano come campiture taglienti dipinte/disposte a simulazione del collage, innalzando così di qualche grado il valore del cromatismo stesso nella pittura. In tal modo l'artista crea un habitat pittorico unico, dove la dislocazione di forme geometriche minime ed eterogenee - funzionalmente riportate all'interno di conformazioni narrative necessariamente più grandi di loro - ha un evidenza fondante e strumentalmente espressiva.
Con la sua “geometria cromatico-figurativa” l'artista intanto sceglie di determinare il proprio tempo artistico, posizionandosi fuori dalle banalità del gusto estetico contemporaneo. A questo punto che la sua pittura possa a torto o ragione rientrare nella logica di assoluta costruzione, di vera narrazione o pura ornamentalità, esiste un dato di fondo invariabile: la pittura nella definizione dell'Albertella non imita, non confonde o cerca facili scorciatoie, ma si relaziona individualmente con chi osserva.
11
marzo 2017
Carla Albertella – Oltre la forma
Dall'undici al 22 marzo 2017
arte contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15-19
Vernissage
11 Marzo 2017, 17.00
Autore
Curatore