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Alessandro Brighetti – De Rerum Sculptura
Procedendo per “crisi” o per “scosse”, Brighetti propone un paesaggio fatto di ritocchi o rimpianti visivi, di congegni che coniugano i processi elettronici all’oggetto industriale per dar vita a strutture postorganiche in cui confluiscono le relazioni tra arte, natura, scienza, biologia.
Comunicato stampa
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Con De Rerum Sculptūra Alessandro Brighetti propone un paesaggio fatto di variazioni visive, di dispositivi che coniugano i processi elettronici all’oggetto industriale per dar vita a strutture postorganiche, a immagini futurologiche, a trame estetiche in cui confluiscono i rapporti e le relazioni tra arte, natura, scienza, biologia, chimica, tecnologia, alchimia. Nutrito di una sensibilità babelica e polidisciplinare, il suo discorso pone l’accento su pezzi sconnessi di tempo, su forme di energia rinnovabile e su autosufficienze linguistiche che uniscono l’etico all’estetico, il politico al patico.
«La mia ricerca», avvisa l’artista, «verte verso energie disponibili e meno convenzionali, quantomeno quelle che non prevedano la produzione di elettricità, energie più pure, più universali».
Dal ferro fluido – suo cavallo di battaglia di cui è possibile ammirare in mostra un esempio felice – alle autoconduzioni, dall’elasticità gravitazionale al cinetismo programmato mediante energie rinnovabili, Brighetti disegna un orizzonte plastico che intreccia arte e scienza, artificiale e naturale, per dar vita a corpi, ingranaggi, organismi neoantichi che mimano «le architetture vegetali e le contestuali dinamiche organiche».
Accanto ad una serie di lavori che documentano le prime ricerche neocinetiche dell’artista, l’esposizione propone un raggruppamento di sculture recenti che sottolineano da una parte l’indagine – ormai biennale – sul cavo elettrico (collettore che ruota su se stesso e si nutre della propria uroborità), dall’altra su un cinetismo che esplora l'autosufficienza energetica, di cui Passiflora (2015), in mostra, è capostipite di nuove forme che devono ancora nascere.
«La mia ricerca», avvisa l’artista, «verte verso energie disponibili e meno convenzionali, quantomeno quelle che non prevedano la produzione di elettricità, energie più pure, più universali».
Dal ferro fluido – suo cavallo di battaglia di cui è possibile ammirare in mostra un esempio felice – alle autoconduzioni, dall’elasticità gravitazionale al cinetismo programmato mediante energie rinnovabili, Brighetti disegna un orizzonte plastico che intreccia arte e scienza, artificiale e naturale, per dar vita a corpi, ingranaggi, organismi neoantichi che mimano «le architetture vegetali e le contestuali dinamiche organiche».
Accanto ad una serie di lavori che documentano le prime ricerche neocinetiche dell’artista, l’esposizione propone un raggruppamento di sculture recenti che sottolineano da una parte l’indagine – ormai biennale – sul cavo elettrico (collettore che ruota su se stesso e si nutre della propria uroborità), dall’altra su un cinetismo che esplora l'autosufficienza energetica, di cui Passiflora (2015), in mostra, è capostipite di nuove forme che devono ancora nascere.
24
febbraio 2017
Alessandro Brighetti – De Rerum Sculptura
Dal 24 febbraio al 05 aprile 2017
arte contemporanea
Location
GABA.MC – GALLERIA DELL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI
Macerata, Piazza Vittorio Veneto, 7, (Macerata)
Macerata, Piazza Vittorio Veneto, 7, (Macerata)
Orario di apertura
da lunedì a domenica 15-20
Vernissage
24 Febbraio 2017, ore 18:00
Autore
Curatore