27 novembre 2008

fino al 29.XI.2009 Maura Banfo / Paolo Leonardo Firenze, Alessandro Bagnai

 
Immagini tratte da film che s’imprimono sulla retina, come fossero viste da sempre. Foto di interni che sfumano, rendendo la casa un enigma mai visto. Una doppia personale gioca con la nozione di abituale...

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Entrando da Bagnai, si è subito attirati dalle opere di Paolo Leonardo (Torino, 1973) che si intravedono nel secondo spazio della galleria. Una sequenza di acrilici e chine su carta in nero e rosso, basati su immagini di film e su alcune foto scattate dallo stesso artista, che creano una striscia lunga quanto le quattro pareti.
Alcune immagini rivelano subito la loro provenienza, altre si prestano a più ipotesi. C’è il primo piano di un volto di donna sdraiata sul letto, con gli occhi aperti, impaurita; un bacio; una macchina ferma davanti alle insegne di una strada; un uomo con le ali; tetti su cui qualcuno sta correndo. L’importante però non è riconoscere il film da cui le immagini sono tratte; anzi, sembra che quello che si deve fare sia lasciarsi riempire la retina dall’immagine divenuta topos, che acquista forza dalla ripetizione, dall’apparire l’eterna replica di se stessa. Del resto, non c’è in ogni film una donna a letto impaurita, un bacio, qualcuno che scappa sui tetti, un uomo con le ali?
Allo stesso modo, inutile distinguere le immagini filmiche da quelle che nascono da fotografie private. Non diventeranno anche quelle immagini di un film, se non lo sono già diventate? Aumenta la forza di suggestione di queste opere il loro monocromatismo e il fatto di essere confuse, tendenti a sfrangiarsi man mano che ci si avvicina alla parete su cui sono poste. Come un meta-film che rincorre se stesso, ripetendosi in loop sulle pareti della galleria.
Paolo Leonardo - Senza titolo - 2008 - tecnica mista su manifesto - cm 69,5 x 198,5
Quello di avvicinarsi per vedere le cose sfrangiarsi progressivamente è un lavoro che Maura Banfo (Torino, 1969) ha già fatto al posto dell’osservatore, prima che ci si ponga di fronte alle sue fotografie. Immagini apparentemente statiche, esposte nella prima sala, alle quali si torna dopo aver subito la forza di attrazione dell’opera di Leonardo.
Le foto sono state scattate con la tecnica del macro in interni di case – piuttosto sontuose, per quello che si può giudicare – soffermandosi su elementi come l’angolo di una cornice dorata, una parte di tavola apparecchiata, fiori dipinti, alberi intravisti dietro pezzi di tende. C’è un particolare che è identificato in ogni foto e che costituisce in alcuni casi il mezzo di accesso all’immagine: come la forchetta che appare come una sorta di freccia verso la parte posteriore della tavola.
Maura Banfo - Senza titolo - 2008 - stampa lambda su alluminio - cm 150x150
Intorno, però, gli oggetti iniziano a perdere consistenza, fino a sfumare quasi completamente. Impossibile allora accedere all’immagine, trovare punti d’appiglio in essa. La fotografia restituisce un’immagine inquietante dell’ambiente più familiare al mondo, la casa, facendo tornare alla mente il concetto freudiano di Unheimlich.
Sennonché, al centro della sala un nido grigio di alluminio, forma elementare della casa – cromaticamente neutra – sembra offrire un sostegno intorno a cui gravitano le fotografie.

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Paolo Leonardo da Bagnai nel 2005

donata panizza
mostra visitata il 20 novembre 2008


dal 25 ottobre al 29 novembre 2008
Maura Banfo / Paolo Leonardo
Galleria Alessandro Bagnai
Via Salutati, 4/r (zona piazza Gavinana) – 50126 Firenze
Orario: da lunedì a sabato ore 10-13 e 14.30-19
Ingresso libero
Info: tel. +39 0556802066; fax +39 0556814190; galleriabagnai@tin.it; www.galleriabagnai.it

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