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Berenice Abbott – Topografie
Terza di un grande ciclo dedicato alla street photography, la mostra presenta, per la prima volta in Italia, una selezione di ottantadue stampe originali realizzate tra la metà degli anni Venti e i primi anni Sessanta. Suddiviso in tre macrosezioni – Ritratti, New York e Fotografie scientifiche – il percorso espositivo restituisce il grande talento di Berenice Abbott e fornisce un quadro generale della sua variegata attività
Comunicato stampa
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Il Museo MAN è lieto di annunciare limminente apertura della prima mostra antologica in Italia dedicata a Berenice Abbott (USA, 1917-1991), una delle più originali e controverse protagoniste della storia fotografica del Novecento.
Terza di un grande ciclo dedicato alla street photography, la mostra al MAN di Nuoro, a cura di Anne Morin, presenta, per la prima volta in Italia, una selezione di ottantadue stampe originali realizzate tra la metà degli anni Venti e i primi anni Sessanta. Suddiviso in tre macrosezioni - Ritratti, New York e Fotografie scientifiche il percorso espositivo restituisce il grande talento di Berenice Abbott e fornisce un quadro generale della sua variegata attività.
Nata a Springfield, in Ohio, nel 1898, Berenice Abbott si trasferisce a New York nel 1918 per studiare scultura. Qui entra in contatto con Marcel Duchamp e con Man Ray, esponenti di punta del movimento dada. Con Man Ray, in particolare, stringe un rapporto di amicizia che la spingerà a seguirlo a Parigi e a lavorare come sua assistente tra il 1923 e il 1926.
Sono di questo periodo i primi ritratti fotografici dedicati ai maggiori protagonisti dellavanguardia artistica e letteraria europea, da Jean Cocteau, a James Joice, da Max Ernst ad André Gide. Ritratti che secondo molti interpreti costituiscono il canale espressivo attraverso il quale Berenice Abbott - lesbica dichiarata, in unepoca ancora lontana dallaccettare lomosessualità femminile - racconta la propria dimensione sessuale.
Allontanatasi dallo studio di Man Ray per aprire il proprio laboratorio di fotografia frequentato da un circolo di intellettuali e artiste lesbiche come Jane Heap, Sylvia Beach, Eugene Murat, Janet Flanner, Djuna Barnes, Betty Parson - già nel 1926 Abbott espone i propri ritratti nella galleria Le Sacre du Printemps. È in questo momento che entra in contatto con il fotografo francese Eugène Atget, conosciuto per le sue immagini delle strade di Parigi, volte a catturare la scomparsa della città storica e le mutazioni nel paesaggio urbano.
Per Abbott è un punto di svolta. La fotografa decide di abbandonare la ricerca portata avanti fino a quel momento e di fare propria la poetica del negletto Atget del quale, alla morte, acquisterà gran parte dellarchivio, facendolo conoscere in Europa e negli Stati Uniti - dedicandosi, da quel momento in poi, al racconto della metropoli di New York.
Tutti gli anni Trenta, dopo il rientro negli Stati Uniti, sono infatti dedicati alla realizzazione di un unico grande progetto, volto a registrare le trasformazioni della città in seguito alla grande depressione del 1929. La sua attenzione si concentra sulle architetture, sullespansione urbana e sui grattacieli che progressivamente si sostituiscono ai vecchi edifici, oltre che sui negozi e le insegne. Il risultato è un volume, tra i più celebri della storia della fotografia del XX secolo, intitolato Changing New York (1939), che raccoglie una serie straordinaria di fotografie caratterizzate da forti contrasti di luci e ombre e da angolature dinamiche, ad esaltare la potenza delle forme e il ritmo interno alle immagini.
Nel 1940 Berenice Abbott diventa picture editor per la rivista Science Illustrated. Lesperienza maturata nelle strade di New York la porterà a guardare con occhi diversi le immagini scientifiche, che diventano per lei uno spazio privilegiato di osservazione della realtà oltre il paesaggio urbano. In linea con le coeve ricerche artistiche sullastrazione, Berenice Abbott realizza allora una serie di fotografie di laboratorio, concentrandosi sul dinamismo e sugli equilibri delle forme, con esiti straordinari.
La mostra Topografie al Museo MAN, realizzata grazie al contributo della Regione Sardegna e della Fondazione di Sardegna, racconta le tre principali fasi della produzione fotografica di Berenice Abbott attraverso una ricca selezione di scatti, tra i più celebri della sua produzione, e materiale documentario proveniente dal suo archivio.
***
Museo MAN
via S. Satta 27- 08100, Nuoro
tel. +39 0784 25 21 10
orari: 10-20 lunedì chiuso
www.museoman.it
Ufficio Stampa
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo, tel. 049663499
referente Simone Raddi, gestione2@studioesseci.net
Terza di un grande ciclo dedicato alla street photography, la mostra al MAN di Nuoro, a cura di Anne Morin, presenta, per la prima volta in Italia, una selezione di ottantadue stampe originali realizzate tra la metà degli anni Venti e i primi anni Sessanta. Suddiviso in tre macrosezioni - Ritratti, New York e Fotografie scientifiche il percorso espositivo restituisce il grande talento di Berenice Abbott e fornisce un quadro generale della sua variegata attività.
Nata a Springfield, in Ohio, nel 1898, Berenice Abbott si trasferisce a New York nel 1918 per studiare scultura. Qui entra in contatto con Marcel Duchamp e con Man Ray, esponenti di punta del movimento dada. Con Man Ray, in particolare, stringe un rapporto di amicizia che la spingerà a seguirlo a Parigi e a lavorare come sua assistente tra il 1923 e il 1926.
Sono di questo periodo i primi ritratti fotografici dedicati ai maggiori protagonisti dellavanguardia artistica e letteraria europea, da Jean Cocteau, a James Joice, da Max Ernst ad André Gide. Ritratti che secondo molti interpreti costituiscono il canale espressivo attraverso il quale Berenice Abbott - lesbica dichiarata, in unepoca ancora lontana dallaccettare lomosessualità femminile - racconta la propria dimensione sessuale.
Allontanatasi dallo studio di Man Ray per aprire il proprio laboratorio di fotografia frequentato da un circolo di intellettuali e artiste lesbiche come Jane Heap, Sylvia Beach, Eugene Murat, Janet Flanner, Djuna Barnes, Betty Parson - già nel 1926 Abbott espone i propri ritratti nella galleria Le Sacre du Printemps. È in questo momento che entra in contatto con il fotografo francese Eugène Atget, conosciuto per le sue immagini delle strade di Parigi, volte a catturare la scomparsa della città storica e le mutazioni nel paesaggio urbano.
Per Abbott è un punto di svolta. La fotografa decide di abbandonare la ricerca portata avanti fino a quel momento e di fare propria la poetica del negletto Atget del quale, alla morte, acquisterà gran parte dellarchivio, facendolo conoscere in Europa e negli Stati Uniti - dedicandosi, da quel momento in poi, al racconto della metropoli di New York.
Tutti gli anni Trenta, dopo il rientro negli Stati Uniti, sono infatti dedicati alla realizzazione di un unico grande progetto, volto a registrare le trasformazioni della città in seguito alla grande depressione del 1929. La sua attenzione si concentra sulle architetture, sullespansione urbana e sui grattacieli che progressivamente si sostituiscono ai vecchi edifici, oltre che sui negozi e le insegne. Il risultato è un volume, tra i più celebri della storia della fotografia del XX secolo, intitolato Changing New York (1939), che raccoglie una serie straordinaria di fotografie caratterizzate da forti contrasti di luci e ombre e da angolature dinamiche, ad esaltare la potenza delle forme e il ritmo interno alle immagini.
Nel 1940 Berenice Abbott diventa picture editor per la rivista Science Illustrated. Lesperienza maturata nelle strade di New York la porterà a guardare con occhi diversi le immagini scientifiche, che diventano per lei uno spazio privilegiato di osservazione della realtà oltre il paesaggio urbano. In linea con le coeve ricerche artistiche sullastrazione, Berenice Abbott realizza allora una serie di fotografie di laboratorio, concentrandosi sul dinamismo e sugli equilibri delle forme, con esiti straordinari.
La mostra Topografie al Museo MAN, realizzata grazie al contributo della Regione Sardegna e della Fondazione di Sardegna, racconta le tre principali fasi della produzione fotografica di Berenice Abbott attraverso una ricca selezione di scatti, tra i più celebri della sua produzione, e materiale documentario proveniente dal suo archivio.
***
Museo MAN
via S. Satta 27- 08100, Nuoro
tel. +39 0784 25 21 10
orari: 10-20 lunedì chiuso
www.museoman.it
Ufficio Stampa
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo, tel. 049663499
referente Simone Raddi, gestione2@studioesseci.net
17
febbraio 2017
Berenice Abbott – Topografie
Dal 17 febbraio al 31 maggio 2017
fotografia
Location
MAN – MUSEO D’ARTE DELLA PROVINCIA DI NUORO
Nuoro, Via Sebastiano Satta, 27, (Nuoro)
Nuoro, Via Sebastiano Satta, 27, (Nuoro)
Orario di apertura
10-20 lunedì chiuso
Vernissage
17 Febbraio 2017, ore 19
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Autore
Curatore