Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Moo Chew Wong – Natures Vivantes
Mostra personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
MOO CHEW WONG
Nato il 5 dicembre 1942 in Malesia.
1967 Arrivo in Francia.
1967-1969 Allievo di Gustave Singier al ´Ecole des Beaux-Arts di Parigi.
1968-1973 Atelier Lacourière-Frélaut a Parigi.
Professore di incisione all´Ecole Supérieure d´Art, Villa Arson a Nizza.
MOSTRE
Numerose mostre personali e collettive in Francia e all´estero a partire dal 1971.
1990 « Palettes peintes », Galerie de l´école, Villa Arson, Nizza.
1991 « Bain Douche », Roubaix.
1992 « Paysage urbain », Galerie de l´école, Villa Arson, Galerie Artcade, Hôtel de ville des Mureaux.
1993 Ocre D´art, Châteauroux.
1994 Galerie Pierre Celt, Nizza. « Transcription », Artothèque di Nizza.
1995 « Atelier portes ouvertes ». « Imaginatifs », L´atelier Parisien.
1996 Musée du Petit Format 8´, Belgio.
1997 Espace d´Art Contemporain C. Lambert, Juvisy-sur-Orge.
Mostra di incisioni in occasione della pubblicazione del libro Mercure, Galerie Area.
1999 Paysage urbain », Espace d´Art Contemporain C. Lambert, Juvisy-sur-Orge. « Peindre en Bretagne », progetto del Consiglio Generale del Finistère. « Aux Dernières Nouvelles », FRAC d´Auvergne. « Zig Zag n°6 », Galerie EOF, L´Atelier Parisien.
2000 « Destination Terre », Finistère.
2001 « Peindre à Saint Denis », progetto « Royal Banlieue 2 ». « Un peintre dans la ville », Musée d´Art et d´Histoire di Saint Denis. « A l´heure où le ciel se couvre de sel », FRAC d´Auvergne, Espace Boris Vian, Musée d´art contemporain a Montluçon.
2002 « Sur le Champ », in collaborazione con la città di Sugères. « Un Actionisme Pictural », Galerie Françoise Vigna, Nizza.
2003 « Royal Banlieue 2 », AGORA del Forum Mondiale dello Sport, Stade de France. Cabinet di disegni e di opere su carta, Galerie Jean Brolly, Parigi.
2004 « Peinture sur peinture », Atelier Bernard Joubert, Parigi. « Ultra Récent », Bateau Lavoir, Parigi. « Krop´art », MAMCO, Ginevra.
2005 « Une histoire de paravent », Musée de la Piscine, Roubaix.
2006 « Auto-Accessoires » allo Stadium-Garage. « Toile et moi », Galerie Trafic, Ivry. 1° Salone del Disegno, Parigi. Fiera SLICK, Parigi. Fiera St´Art, Strasburgo.
2007 Fiera SLICK, Parigi. Fiera ST´ART, Strasburgo.
2008 « Pas sage », Trafic galerie, Parigi. Salone del disegno presso la galerie Trafic. « Scéne / Action Landscape », mostra personale presso la Trafic galerie.
2009 Salon du dessin Contemporain, Parigi. Galerie Anne de Villepoix.
2009 Galerie Kahn - Ars en Ré
2009 Interno 11 Bologna CARROZZERIE...
2009 TRAITS NOIRS Moo Chew Wong et ses invités Musée des Beaux-Arts de Nice Villa Arson
2011 MANCO Musée d´art moderne et contemporain di Genève MOO CHEW WONG Copie non conforme
2011 Bologna Performance per Lamborghini Aventador
2012 Nuit Blanche, Place de la Concorde, Paris
2013 Le Nôtre 400e anniversaire de sa naissance Nouvelles folies françaises, Musée national d ´archéologie, Saint-Germain-en-Laye
2014 Motopoétiques, Musée d´art contemporain, Lyon Fr
PREMI
1973 Medaglia d´oro delle città di Epinal.
1976 Premio internazionale dell´Incisione a Biella.
2009 Medaglia d´oro della città di Nizza.
COLLEZIONI
1997 200 incisioni, Bibliothèque Nationale de France.
1999 Tela 130x162 cm, Fonds National d´Art Contemporain, Ministero della Cultura. 60 quadri 33x41 cm « Roisybus », FRAC d´Auvergne.
2003 Incisione 1/3 150x325cm « Stade de France » RER D Bibliothèque Nationale de France.
2004 Tela 162x260cm, « Stade de France , Bassin de la Maltournée », città di Saint-Denis.
2006 Tela 195x260 cm « città Ivry »
COLLEZIONE PUBBLICA
Bibliothèque nationale de France, Paris
Fonds national d ´art contemporain, Paris
Fonds régional d ´art contemporain Auvergne, Clermont-Ferrand
Musée d ´art moderne de la Ville de Paris, Paris
Ville de Saint-Denis, Saint-Denis (93)
Ville d ´Ivry-sur-Seine, Ivry-sur-Seine
Library of Congress, Washington, USA
MAMCO, musée d ´art moderne et contemporain, Genève CH
Dipingere danzando
Tutti conoscono la foto di Cézanne scattata nel 1874, a Aix-en-Provence. Lo si vede appoggiato ad un grosso bastone, le gambe divaricate come uno sportivo, mentre guarda davanti a sé. Ma l´essenziale dell ´immagine consiste in quello che l´artista porta sulle spalle: la sua scatola dei colori, il suo cavalletto, la sua tela e i suoi pennelli. Quel giorno, si stava dirigendo senza dubbio verso la montagna Sainte Victoire. Per dipingere dal vivo a contatto con il soggetto, come si diceva all´epoca.
È il raffronto che mi viene immediatamente in mente quando penso al gesto di Moo Chew Wong. Infatti, egli si reca all ´aeroporto di Orly o nei pressi dei binari delle ferrovie ad una distanza precisa disponendo le sue due grandi tele per dipingere il movimento, il passaggio degli elementi del paesaggio, le situazioni che accadono a seconda dei minuti o delle ore, più o meno lente, più o meno rapide. È lì che interviene la velocità del pittore. La sua tecnica di ´´captazione ´´ del paesaggio e della situazione aleatoria che gli si presenta. Scena, situazioni, sensazioni. Tre parole per descrivere questo tipo di pittura. E, nella fattispecie, qualcosa senza limiti, come scriveva Cèzanne a Victor Choquet.
Moo Chew Wong mi dice che la necessità di dipingere molto velocemente gli s ´impone per fissare sulle tele, che ha sistemato al suolo, i momenti più intensi, più improbabili e più accidentali.
Ma torniamo ad un altro aspetto del lavoro di Wong.
Da una quindicina d´anni, ha cominciato a dipingere essenzialmente paesaggi urbani, luoghi che pochi artisti considerano degni d ´attenzione. Sono aeroporti: Charles de Gaulle o Orly-Sud, ad esempio, diventato desolante come un aeroporto di provincia. Sono stazioni dove il passaggio, la traccia dell´andirivieni dei passeggeri, partenza e arrivo dei treni si concentrano in una sorta di turbinio prima di lasciar il posto ad una specie di fluidità. In un´altra prospettiva di appropriazione, da diversi anni, Wong colleziona immagini trovate nelle riviste dei quartieri di Parigi o d ´altre città in cui compaiono fotografie di donne con annunci per incontri occasionali seguite da numero di telefono, e frasi stereotipate che appartengono al genere. Egli s´impadronisce di quest ´insieme per dipingere nuove immagini, trasformandole e cancellandone l ´origine per renderle illeggibili. I suoi dipinti di formato medio quadrato articolano grandi scene, sono assemblati, fianco a fianco, in una grande superficie quadrata anch ´essa. Danno l´impressione di volume e intensità a causa della materia stessa della pittura che pare essere stata agitata dalla forza della mano, dall´intera gestualità del corpo dell ´artista. Nel recarsi verso le zone degli aeroporti, Wong trasporta a spalle tutto il suo materiale, come una lumaca. Vedete l ´immagine. Il desiderio del pittore s ´esprime qui in piena natura urbana, elettrica, chimica (i vapori del cherosene), il rumore dei motori. Si ferma per dipingere una scena lì dove le sue sensazioni si sviluppano, s´esalano, si spandono intorno ai motivi della sua captazione nervosa che ci trasmetterà nel quadro.
´´Quando la sensazione raggiunge la sua pienezza, si armonizza con tutto l´essere ´´.
Ancora, la voce del pittore del Sud che s ´insinua nelle nostre coincidenze. Il suo gesto si potrebbe chiamare: Action-Landscape, come egli stesso suggerisce. La preparazione del materiale è estremamente precisa, meticolosa. L ´artista dispone di sedici colori in polvere, di pigmenti, olio di lino, trementina, tre coltelli per tritare, spatole, martello, cacciavite, pinza, chiodi e di tavolette di cassette che si trovano al mercato della misura di 25 centimetri. Le tele sono divise preliminarmente in due parti ciascuna di 162x130 cm. Moo Chew Wong stende le tele sul posto poi inchioda delle rotelle lungo i bordi del telaio per farle scorrere sul terreno e poterle trasportare dopo. A questo punto comincia la danza del corpo dell ´artista intorno alla tela. Le immagini e i film esistono per rendersene conto. Prima della scena, effettua una localizzazione come per un film o per una foto. Dispone quindi le tele e dipinge per circa tre ore e trenta minuti, a seconda dei giorni, il luogo, le ore della giornata. Wong ha acquisito una padronanza operativa che gli permette di realizzare i due quadri nel tempo da lui stesso stabilito. Tutto deve essere concentrato in un lasso di tempo definito affinché il quadro rifletta la sua energia, delle immagini intense piene di colori e delle sensazioni per lo spettatore. Tutti i luoghi di cui l ´artista si appropria recano l ´impronta della velocità e del soggetto-oggetto: l ´aereo essendo il simbolo della velocità, una vera ossessione, come il treno, il TGV.
«Ho dapprima un ´immagine preconcetta nella mia mente, realizzo mentalmente la scena. Questo ha a che fare con la filosofia cinese della dinastia dei Song.Il poeta-pittore ha già nel suo cuore il bambù prima di cominciare a dipingerlo. Faccio mia questa concezione», dice.
´´ Attualmente, mi sono liberato dei riferimenti occidentali. Ho acquisito una tecnica. La mia pittura è contemporanea ´´. Per questo modo particolare di dipingere che chiama Action-Landscape (in riferimento, certo, all ´action-painting inventata da Harold Rosenberg per definire il movimento di alcuni pittori americani), Moo Chew Wong ha trovato un procedimento stilistico che unisce espressione corporale, tecnica e riflessione. Anche se la sua pratica è totalmente elaborata, essa rimane essenzialmente fisica e sensitiva. Egli prende certe immagini, ne elabora la struttura, le dà forma facendo danzare il suo corpo intorno alla tela, proiettandovisi interamente. In questo modo si aggiunge ai grandi pittori che hanno sperimentato il gran turbinio del mondo, nel fondo d ´un cervello, che perfora con lirismo questo ´´magma urbano´´, con i cinque sensi. Non vi sono frontiere che separino il sensibile dal sensuale. Un quadro è un pezzo della vita dell´artista.
©Patrick Amine
Patrick Amine é critico d ´arte e di letteratura per la rivista Art Press.
©Tr. dal francese di GianCarlo Pagliasso
Nato il 5 dicembre 1942 in Malesia.
1967 Arrivo in Francia.
1967-1969 Allievo di Gustave Singier al ´Ecole des Beaux-Arts di Parigi.
1968-1973 Atelier Lacourière-Frélaut a Parigi.
Professore di incisione all´Ecole Supérieure d´Art, Villa Arson a Nizza.
MOSTRE
Numerose mostre personali e collettive in Francia e all´estero a partire dal 1971.
1990 « Palettes peintes », Galerie de l´école, Villa Arson, Nizza.
1991 « Bain Douche », Roubaix.
1992 « Paysage urbain », Galerie de l´école, Villa Arson, Galerie Artcade, Hôtel de ville des Mureaux.
1993 Ocre D´art, Châteauroux.
1994 Galerie Pierre Celt, Nizza. « Transcription », Artothèque di Nizza.
1995 « Atelier portes ouvertes ». « Imaginatifs », L´atelier Parisien.
1996 Musée du Petit Format 8´, Belgio.
1997 Espace d´Art Contemporain C. Lambert, Juvisy-sur-Orge.
Mostra di incisioni in occasione della pubblicazione del libro Mercure, Galerie Area.
1999 Paysage urbain », Espace d´Art Contemporain C. Lambert, Juvisy-sur-Orge. « Peindre en Bretagne », progetto del Consiglio Generale del Finistère. « Aux Dernières Nouvelles », FRAC d´Auvergne. « Zig Zag n°6 », Galerie EOF, L´Atelier Parisien.
2000 « Destination Terre », Finistère.
2001 « Peindre à Saint Denis », progetto « Royal Banlieue 2 ». « Un peintre dans la ville », Musée d´Art et d´Histoire di Saint Denis. « A l´heure où le ciel se couvre de sel », FRAC d´Auvergne, Espace Boris Vian, Musée d´art contemporain a Montluçon.
2002 « Sur le Champ », in collaborazione con la città di Sugères. « Un Actionisme Pictural », Galerie Françoise Vigna, Nizza.
2003 « Royal Banlieue 2 », AGORA del Forum Mondiale dello Sport, Stade de France. Cabinet di disegni e di opere su carta, Galerie Jean Brolly, Parigi.
2004 « Peinture sur peinture », Atelier Bernard Joubert, Parigi. « Ultra Récent », Bateau Lavoir, Parigi. « Krop´art », MAMCO, Ginevra.
2005 « Une histoire de paravent », Musée de la Piscine, Roubaix.
2006 « Auto-Accessoires » allo Stadium-Garage. « Toile et moi », Galerie Trafic, Ivry. 1° Salone del Disegno, Parigi. Fiera SLICK, Parigi. Fiera St´Art, Strasburgo.
2007 Fiera SLICK, Parigi. Fiera ST´ART, Strasburgo.
2008 « Pas sage », Trafic galerie, Parigi. Salone del disegno presso la galerie Trafic. « Scéne / Action Landscape », mostra personale presso la Trafic galerie.
2009 Salon du dessin Contemporain, Parigi. Galerie Anne de Villepoix.
2009 Galerie Kahn - Ars en Ré
2009 Interno 11 Bologna CARROZZERIE...
2009 TRAITS NOIRS Moo Chew Wong et ses invités Musée des Beaux-Arts de Nice Villa Arson
2011 MANCO Musée d´art moderne et contemporain di Genève MOO CHEW WONG Copie non conforme
2011 Bologna Performance per Lamborghini Aventador
2012 Nuit Blanche, Place de la Concorde, Paris
2013 Le Nôtre 400e anniversaire de sa naissance Nouvelles folies françaises, Musée national d ´archéologie, Saint-Germain-en-Laye
2014 Motopoétiques, Musée d´art contemporain, Lyon Fr
PREMI
1973 Medaglia d´oro delle città di Epinal.
1976 Premio internazionale dell´Incisione a Biella.
2009 Medaglia d´oro della città di Nizza.
COLLEZIONI
1997 200 incisioni, Bibliothèque Nationale de France.
1999 Tela 130x162 cm, Fonds National d´Art Contemporain, Ministero della Cultura. 60 quadri 33x41 cm « Roisybus », FRAC d´Auvergne.
2003 Incisione 1/3 150x325cm « Stade de France » RER D Bibliothèque Nationale de France.
2004 Tela 162x260cm, « Stade de France , Bassin de la Maltournée », città di Saint-Denis.
2006 Tela 195x260 cm « città Ivry »
COLLEZIONE PUBBLICA
Bibliothèque nationale de France, Paris
Fonds national d ´art contemporain, Paris
Fonds régional d ´art contemporain Auvergne, Clermont-Ferrand
Musée d ´art moderne de la Ville de Paris, Paris
Ville de Saint-Denis, Saint-Denis (93)
Ville d ´Ivry-sur-Seine, Ivry-sur-Seine
Library of Congress, Washington, USA
MAMCO, musée d ´art moderne et contemporain, Genève CH
Dipingere danzando
Tutti conoscono la foto di Cézanne scattata nel 1874, a Aix-en-Provence. Lo si vede appoggiato ad un grosso bastone, le gambe divaricate come uno sportivo, mentre guarda davanti a sé. Ma l´essenziale dell ´immagine consiste in quello che l´artista porta sulle spalle: la sua scatola dei colori, il suo cavalletto, la sua tela e i suoi pennelli. Quel giorno, si stava dirigendo senza dubbio verso la montagna Sainte Victoire. Per dipingere dal vivo a contatto con il soggetto, come si diceva all´epoca.
È il raffronto che mi viene immediatamente in mente quando penso al gesto di Moo Chew Wong. Infatti, egli si reca all ´aeroporto di Orly o nei pressi dei binari delle ferrovie ad una distanza precisa disponendo le sue due grandi tele per dipingere il movimento, il passaggio degli elementi del paesaggio, le situazioni che accadono a seconda dei minuti o delle ore, più o meno lente, più o meno rapide. È lì che interviene la velocità del pittore. La sua tecnica di ´´captazione ´´ del paesaggio e della situazione aleatoria che gli si presenta. Scena, situazioni, sensazioni. Tre parole per descrivere questo tipo di pittura. E, nella fattispecie, qualcosa senza limiti, come scriveva Cèzanne a Victor Choquet.
Moo Chew Wong mi dice che la necessità di dipingere molto velocemente gli s ´impone per fissare sulle tele, che ha sistemato al suolo, i momenti più intensi, più improbabili e più accidentali.
Ma torniamo ad un altro aspetto del lavoro di Wong.
Da una quindicina d´anni, ha cominciato a dipingere essenzialmente paesaggi urbani, luoghi che pochi artisti considerano degni d ´attenzione. Sono aeroporti: Charles de Gaulle o Orly-Sud, ad esempio, diventato desolante come un aeroporto di provincia. Sono stazioni dove il passaggio, la traccia dell´andirivieni dei passeggeri, partenza e arrivo dei treni si concentrano in una sorta di turbinio prima di lasciar il posto ad una specie di fluidità. In un´altra prospettiva di appropriazione, da diversi anni, Wong colleziona immagini trovate nelle riviste dei quartieri di Parigi o d ´altre città in cui compaiono fotografie di donne con annunci per incontri occasionali seguite da numero di telefono, e frasi stereotipate che appartengono al genere. Egli s´impadronisce di quest ´insieme per dipingere nuove immagini, trasformandole e cancellandone l ´origine per renderle illeggibili. I suoi dipinti di formato medio quadrato articolano grandi scene, sono assemblati, fianco a fianco, in una grande superficie quadrata anch ´essa. Danno l´impressione di volume e intensità a causa della materia stessa della pittura che pare essere stata agitata dalla forza della mano, dall´intera gestualità del corpo dell ´artista. Nel recarsi verso le zone degli aeroporti, Wong trasporta a spalle tutto il suo materiale, come una lumaca. Vedete l ´immagine. Il desiderio del pittore s ´esprime qui in piena natura urbana, elettrica, chimica (i vapori del cherosene), il rumore dei motori. Si ferma per dipingere una scena lì dove le sue sensazioni si sviluppano, s´esalano, si spandono intorno ai motivi della sua captazione nervosa che ci trasmetterà nel quadro.
´´Quando la sensazione raggiunge la sua pienezza, si armonizza con tutto l´essere ´´.
Ancora, la voce del pittore del Sud che s ´insinua nelle nostre coincidenze. Il suo gesto si potrebbe chiamare: Action-Landscape, come egli stesso suggerisce. La preparazione del materiale è estremamente precisa, meticolosa. L ´artista dispone di sedici colori in polvere, di pigmenti, olio di lino, trementina, tre coltelli per tritare, spatole, martello, cacciavite, pinza, chiodi e di tavolette di cassette che si trovano al mercato della misura di 25 centimetri. Le tele sono divise preliminarmente in due parti ciascuna di 162x130 cm. Moo Chew Wong stende le tele sul posto poi inchioda delle rotelle lungo i bordi del telaio per farle scorrere sul terreno e poterle trasportare dopo. A questo punto comincia la danza del corpo dell ´artista intorno alla tela. Le immagini e i film esistono per rendersene conto. Prima della scena, effettua una localizzazione come per un film o per una foto. Dispone quindi le tele e dipinge per circa tre ore e trenta minuti, a seconda dei giorni, il luogo, le ore della giornata. Wong ha acquisito una padronanza operativa che gli permette di realizzare i due quadri nel tempo da lui stesso stabilito. Tutto deve essere concentrato in un lasso di tempo definito affinché il quadro rifletta la sua energia, delle immagini intense piene di colori e delle sensazioni per lo spettatore. Tutti i luoghi di cui l ´artista si appropria recano l ´impronta della velocità e del soggetto-oggetto: l ´aereo essendo il simbolo della velocità, una vera ossessione, come il treno, il TGV.
«Ho dapprima un ´immagine preconcetta nella mia mente, realizzo mentalmente la scena. Questo ha a che fare con la filosofia cinese della dinastia dei Song.Il poeta-pittore ha già nel suo cuore il bambù prima di cominciare a dipingerlo. Faccio mia questa concezione», dice.
´´ Attualmente, mi sono liberato dei riferimenti occidentali. Ho acquisito una tecnica. La mia pittura è contemporanea ´´. Per questo modo particolare di dipingere che chiama Action-Landscape (in riferimento, certo, all ´action-painting inventata da Harold Rosenberg per definire il movimento di alcuni pittori americani), Moo Chew Wong ha trovato un procedimento stilistico che unisce espressione corporale, tecnica e riflessione. Anche se la sua pratica è totalmente elaborata, essa rimane essenzialmente fisica e sensitiva. Egli prende certe immagini, ne elabora la struttura, le dà forma facendo danzare il suo corpo intorno alla tela, proiettandovisi interamente. In questo modo si aggiunge ai grandi pittori che hanno sperimentato il gran turbinio del mondo, nel fondo d ´un cervello, che perfora con lirismo questo ´´magma urbano´´, con i cinque sensi. Non vi sono frontiere che separino il sensibile dal sensuale. Un quadro è un pezzo della vita dell´artista.
©Patrick Amine
Patrick Amine é critico d ´arte e di letteratura per la rivista Art Press.
©Tr. dal francese di GianCarlo Pagliasso
28
gennaio 2017
Moo Chew Wong – Natures Vivantes
Dal 28 gennaio al 03 marzo 2017
arte contemporanea
Location
STUDIO D’ARTE INTERNO 11
Bologna, Via Castiglione, 27, (Bologna)
Bologna, Via Castiglione, 27, (Bologna)
Orario di apertura
da martedi a sabato 16.00-19.30
o su appuntamento
Vernissage
28 Gennaio 2017, ore 18.30
Autore