Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Fabio Giampietro / Vincenzo Marsiglia
Nel Salone del Concilio, così nominato perché ospitò alcune sedute preparatorie del Concilio di Trento, Fabio Giampietro presenta “Hyper planes of Symultaneity”, un’installazione multimediale visibile su appuntamento mentre, nel chiostro del Palazzo, Vincenzo Marsiglia propone “Interactive Arcade”, un progetto costituito da tre interventi sia scultorei che digitali
Comunicato stampa
Segnala l'evento
FABIO GIAMPIETRO | VINCENZO MARSIGLIA
Fabio Giampietro “HYPER PLANES OF SIMULTANEITY “
Vincenzo Marsiglia “INTERACTIVE ARCADE”
A cura di Eli Sassoli de’ Bianchi | Olivia Spatola
In mostra dal 26.01 al 30.01 2017
Palazzo Bevilacqua Ariosti
Via d’Azeglio 31, Bologna
Da giovedì 26 gennaio 2017, Palazzo Bevilacqua Ariosti, in occasione di Arte Fiera, ospiterà 2 progetti
multimediali rispettivamente di Fabio Giampietro e Vincenzo Marsiglia a cura di Eli Sassoli de’ Bianchi ed
Olivia Spatola.
Nel Salone del Concilio, così nominato perché ospitò alcune sedute preparatorie del Concilio di Trento, Fabio
Giampietro presenta "Hyper planes of Symultaneity", un’installazione multimediale visibile su appuntamento
mentre, nel chiostro del Palazzo, Vincenzo Marsiglia propone “Interactive Arcade”, un progetto costituito da
tre interventi sia scultorei che digitali.
L’esperienza annuale di Palazzo Bevilacqua Ariosti, nei confronti dell’arte contemporanea, si rinnova
attraverso due interventi volti a definire una modalità relazionale tra passato e presente, tradizione e
innovazione. Entrambi gli artisti selezionati rappresentano la possibilità di dialogo, equilibrato e perfettamente
bilanciato, tra gli ambienti storici del Palazzo e le presenze effimere delle installazioni artistiche.
Con il progetto “Interactive Arcade” Vincenzo Marsiglia sintetizza la sua ricerca, ormai ventennale, tesa a
creare un dialogo coerente ed efficace tra presente, passato e futuro; tempi che paiono sovrapporsi, attraverso
il suo gesto.
L’installazione “Riflessione interattiva”, collocata in alcune arcate del quadriportico di Palazzo Bevilacqua
Ariosti, crea e modula suoni ed immagini, interagendo con la presenza del pubblico e con lo stato emozionale
degli astanti, e rappresenta una sorta di “Specchio di Alice”, da attraversare, simbolicamente, per accedere
ad uno spazio della mente, laddove i nostri sensi limitati non possono condurci. L’opera si compone di piani di
luce percorribili che, separando il dentro ed il fuori delle arcate, sono da intendersi come varchi. Lo spettatore
si vede riflesso in diaframmi verticali e, oltrepassandoli, compie simbolicamente una sorta di attraversamento
della propria coscienza. Dall’altro lato del chiostro, le installazioni orizzontali, collocate a terra, in marmo,
ardesia e ceramica, sono materiche, ieratiche e modulari, e seguono il solco della storia e della tradizione. Il
sincretismo tra passato e futuro si esplica sia nella perfetta integrazione e dialogo tra le antiche volte del
quadriportico rinascimentale e gli “apparati effimeri” della concezione artistica, sia nella relazione tra i due
differenti approcci con cui l’artista ha concepito le sue opere.
Nel Salone del Concilio Fabio Giampietro propone "Hyper planes of Symultaneity", un progetto multimediale,
realizzato in collaborazione con il visual designer Alessio de Vecchi, presentato in anteprima nel 2016 presso
la Sala degli Arazzi di Palazzo Reale di Milano.
Le iperboliche e vertiginose vedute aeree di futuristiche città, immaginate da Fabio Giampietro, vengono qui
amplificate percettivamente tramite la complessità di un progetto multimediale che vede l’accostamento della
tradizionale tecnica pittorica alla più innovativa metodologia di realtà virtuale.
Il progetto si sviluppa attraverso due elementi in dialogo tra loro. Il primo, quello fisico, è costituito da una tela
autoportante semicurva, in cui l’artista ha dipinto, in bianco e nero, la veduta aerea di una città immaginaria,
su differenti piani prospettici simultanei. I piani iperbolici della visione multipla risultano essere amplificati e
distorti dalla curvatura della tela che rende l’opera una sorta di “spazio percorribile e immersivo”, entro al quale
lo spettatore viene avvolto. Il secondo elemento è di natura concettuale: l’idea futurista di porre lo spettatore
al centro del quadro, viene portata al completamento espressivo tramite gli occhiali di realtà virtuale: Oculus
Rift , un dispositivo sviluppato inizialmente per essere impiegato nell'industria dei videogiochi, grazie ai quali
lo spettatore è chiamato ad entrare illusoriamente nello spazio dell’opera per esserne avvolto a
trecentosessanta gradi.
Con il progetto “Hyper planes of Sumultaneity” Fabio Giampietro crea, pertanto, una relazione di simultaneità
paradossale fra quelli che lui definisce i tre piani temporali: presente, passato e futuro. Si tratta di un
sincretismo percettivo in cui il passato (rappresentato da alcune sue opere tradizionalmente dipinte su tela,
scelte come modello ispiratore), incrocia Il futuro, attraverso l’esperienza di realtà virtuale indotta da Oculus
Rift. Il presente è, infine, simboleggiato dalla grande tela panoramica, con la quale l’artista restituisce tangibilità
e fisicità all’esperienza virtuale. La simultaneità temporale indotta dalla totalità del progetto, pone lo spettatore
innanzi ad una sorta di spaesamento percettivo, in cui il rapporto con la materia e con lo spazio, viene
costantemente ridefinito.
Fabio Giampietro, attraverso l’opera: “Hyper planes of Sumultaneity”, getta uno sguardo e crea un ponte
ideale, non solo verso “La città che sale” di Umberto Boccioni ed i conseguenti sviluppi spazialisti, ma anche
verso le aperture architettoniche barocche e tutta la scuola pittorica rinascimentale, caratterizzata dagli
spaccati aerei delle architetture.
Storia e tradizione si incontrano come punti di partenza di un linguaggio artistico peculiare, capace di dilatare
la percezione dello spazio, per porre l’uomo al centro di un’esperienza che dal piano dell’estetica si allarga ad
abbracciare quello dell’esperienza.
Fabio Giampietro | Vincenzo Marsiglia
A cura di Eli Sassoli de’ Bianchi e Olivia Spatola
In collaborazione con Arianna Grava
Palazzo Bevilacqua Ariosti
Via D’Azeglio 31, Bologna
Durata mostra: 26 gennaio – 30 gennaio 2017
Fabio Giampietro “HYPER PLANES OF SIMULTANEITY “
Salone del Concilio – visite su appuntamento Domenica 29 prenotandosi al numero: +39051230048
Vincenzo Marsiglia “INTERACTIVE ARCADE”
Chiostro – orari di visibilità:
Giov. 26 e Ven. 27: ore 14.30/23.00
Sab. 28: ore 14.30/18.30 – 21.30/24.00
Dom. 29: ore 14.30/20.00
www.palazzobevilacqua.it
Info: olivia.spatola@tin.it | eli@sassolidebianchi.com
Fabio Giampietro “HYPER PLANES OF SIMULTANEITY “
Vincenzo Marsiglia “INTERACTIVE ARCADE”
A cura di Eli Sassoli de’ Bianchi | Olivia Spatola
In mostra dal 26.01 al 30.01 2017
Palazzo Bevilacqua Ariosti
Via d’Azeglio 31, Bologna
Da giovedì 26 gennaio 2017, Palazzo Bevilacqua Ariosti, in occasione di Arte Fiera, ospiterà 2 progetti
multimediali rispettivamente di Fabio Giampietro e Vincenzo Marsiglia a cura di Eli Sassoli de’ Bianchi ed
Olivia Spatola.
Nel Salone del Concilio, così nominato perché ospitò alcune sedute preparatorie del Concilio di Trento, Fabio
Giampietro presenta "Hyper planes of Symultaneity", un’installazione multimediale visibile su appuntamento
mentre, nel chiostro del Palazzo, Vincenzo Marsiglia propone “Interactive Arcade”, un progetto costituito da
tre interventi sia scultorei che digitali.
L’esperienza annuale di Palazzo Bevilacqua Ariosti, nei confronti dell’arte contemporanea, si rinnova
attraverso due interventi volti a definire una modalità relazionale tra passato e presente, tradizione e
innovazione. Entrambi gli artisti selezionati rappresentano la possibilità di dialogo, equilibrato e perfettamente
bilanciato, tra gli ambienti storici del Palazzo e le presenze effimere delle installazioni artistiche.
Con il progetto “Interactive Arcade” Vincenzo Marsiglia sintetizza la sua ricerca, ormai ventennale, tesa a
creare un dialogo coerente ed efficace tra presente, passato e futuro; tempi che paiono sovrapporsi, attraverso
il suo gesto.
L’installazione “Riflessione interattiva”, collocata in alcune arcate del quadriportico di Palazzo Bevilacqua
Ariosti, crea e modula suoni ed immagini, interagendo con la presenza del pubblico e con lo stato emozionale
degli astanti, e rappresenta una sorta di “Specchio di Alice”, da attraversare, simbolicamente, per accedere
ad uno spazio della mente, laddove i nostri sensi limitati non possono condurci. L’opera si compone di piani di
luce percorribili che, separando il dentro ed il fuori delle arcate, sono da intendersi come varchi. Lo spettatore
si vede riflesso in diaframmi verticali e, oltrepassandoli, compie simbolicamente una sorta di attraversamento
della propria coscienza. Dall’altro lato del chiostro, le installazioni orizzontali, collocate a terra, in marmo,
ardesia e ceramica, sono materiche, ieratiche e modulari, e seguono il solco della storia e della tradizione. Il
sincretismo tra passato e futuro si esplica sia nella perfetta integrazione e dialogo tra le antiche volte del
quadriportico rinascimentale e gli “apparati effimeri” della concezione artistica, sia nella relazione tra i due
differenti approcci con cui l’artista ha concepito le sue opere.
Nel Salone del Concilio Fabio Giampietro propone "Hyper planes of Symultaneity", un progetto multimediale,
realizzato in collaborazione con il visual designer Alessio de Vecchi, presentato in anteprima nel 2016 presso
la Sala degli Arazzi di Palazzo Reale di Milano.
Le iperboliche e vertiginose vedute aeree di futuristiche città, immaginate da Fabio Giampietro, vengono qui
amplificate percettivamente tramite la complessità di un progetto multimediale che vede l’accostamento della
tradizionale tecnica pittorica alla più innovativa metodologia di realtà virtuale.
Il progetto si sviluppa attraverso due elementi in dialogo tra loro. Il primo, quello fisico, è costituito da una tela
autoportante semicurva, in cui l’artista ha dipinto, in bianco e nero, la veduta aerea di una città immaginaria,
su differenti piani prospettici simultanei. I piani iperbolici della visione multipla risultano essere amplificati e
distorti dalla curvatura della tela che rende l’opera una sorta di “spazio percorribile e immersivo”, entro al quale
lo spettatore viene avvolto. Il secondo elemento è di natura concettuale: l’idea futurista di porre lo spettatore
al centro del quadro, viene portata al completamento espressivo tramite gli occhiali di realtà virtuale: Oculus
Rift , un dispositivo sviluppato inizialmente per essere impiegato nell'industria dei videogiochi, grazie ai quali
lo spettatore è chiamato ad entrare illusoriamente nello spazio dell’opera per esserne avvolto a
trecentosessanta gradi.
Con il progetto “Hyper planes of Sumultaneity” Fabio Giampietro crea, pertanto, una relazione di simultaneità
paradossale fra quelli che lui definisce i tre piani temporali: presente, passato e futuro. Si tratta di un
sincretismo percettivo in cui il passato (rappresentato da alcune sue opere tradizionalmente dipinte su tela,
scelte come modello ispiratore), incrocia Il futuro, attraverso l’esperienza di realtà virtuale indotta da Oculus
Rift. Il presente è, infine, simboleggiato dalla grande tela panoramica, con la quale l’artista restituisce tangibilità
e fisicità all’esperienza virtuale. La simultaneità temporale indotta dalla totalità del progetto, pone lo spettatore
innanzi ad una sorta di spaesamento percettivo, in cui il rapporto con la materia e con lo spazio, viene
costantemente ridefinito.
Fabio Giampietro, attraverso l’opera: “Hyper planes of Sumultaneity”, getta uno sguardo e crea un ponte
ideale, non solo verso “La città che sale” di Umberto Boccioni ed i conseguenti sviluppi spazialisti, ma anche
verso le aperture architettoniche barocche e tutta la scuola pittorica rinascimentale, caratterizzata dagli
spaccati aerei delle architetture.
Storia e tradizione si incontrano come punti di partenza di un linguaggio artistico peculiare, capace di dilatare
la percezione dello spazio, per porre l’uomo al centro di un’esperienza che dal piano dell’estetica si allarga ad
abbracciare quello dell’esperienza.
Fabio Giampietro | Vincenzo Marsiglia
A cura di Eli Sassoli de’ Bianchi e Olivia Spatola
In collaborazione con Arianna Grava
Palazzo Bevilacqua Ariosti
Via D’Azeglio 31, Bologna
Durata mostra: 26 gennaio – 30 gennaio 2017
Fabio Giampietro “HYPER PLANES OF SIMULTANEITY “
Salone del Concilio – visite su appuntamento Domenica 29 prenotandosi al numero: +39051230048
Vincenzo Marsiglia “INTERACTIVE ARCADE”
Chiostro – orari di visibilità:
Giov. 26 e Ven. 27: ore 14.30/23.00
Sab. 28: ore 14.30/18.30 – 21.30/24.00
Dom. 29: ore 14.30/20.00
www.palazzobevilacqua.it
Info: olivia.spatola@tin.it | eli@sassolidebianchi.com
26
gennaio 2017
Fabio Giampietro / Vincenzo Marsiglia
Dal 26 al 30 gennaio 2017
arte contemporanea
Location
PALAZZO BEVILACQUA ARIOSTI
Bologna, Via Massimo D'azeglio, 31, (Bologna)
Bologna, Via Massimo D'azeglio, 31, (Bologna)
Orario di apertura
Fabio Giampietro “Hyper planes of Sumultaneity” - Salone del Concilio – visite su appuntamento Domenica 29 prenotandosi al numero: +39051230048
Vincenzo Marsiglia “Interactive Arcade” - Chiostro - Giov. 26 e Ven. 27: ore 14.30/23.00
Sab. 28: ore 14.30/18.30 – 21.30/24.00
Dom. 29: ore 14.30/20.00
Autore
Curatore