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Guttuso – La forza delle cose
Sono esposte 47 nature morte, genere che Renato Guttuso ha praticato nell’intero arco della sua attività e che costituiscono, dalla fine degli anni Trenta, una componente essenziale della sua produzione
Comunicato stampa
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In occasione dei venticinque anni dalla sua nascita, la Fondazione Sicilia, con Sicily Art & Culture e in collaborazione con gli Archivi Guttuso e il Comune di Pavia - Assessorato alla Cultura e Turismo, promuove una importante esposizione dal titolo Guttuso. La forza delle cose negli spazi di Villa Zito a Palermo dal 22 dicembre 2016 al 26 marzo 2017, curata da Fabio Carapezza Guttuso e Susanna Zatti, direttrice dei Musei Civici di Pavia.
Il progetto espositivo è nato da una preziosa collaborazione tra i Musei Civici di Pavia con gli Archivi Guttuso da cui la realizzazione della prima tappa della mostra, da settembre a dicembre 2016, ospitata presso le Scuderie del Castello Visconteo di Pavia.
La mostra si avvale inoltre del patrocinio della Regione Sicilia, dell’Assemblea Regionale Siciliana e dell’Assessorato alla cultura della Città di Palermo.
Sono esposte 47 nature morte, genere che Renato Guttuso ha praticato nell’intero arco della sua attività e che costituiscono, dalla fine degli anni Trenta, una componente essenziale della sua produzione. L’artista indaga ossessivamente una serie di oggetti che si animano nelle tele e che diventano i protagonisti indiscussi delle opere grazie alla straordinaria forza espressiva e alla potenza cromatica. Scrive egli stesso in un articolo del 1933: “Se la pittura non penetra l’oggetto e non ne svela le vibrazioni, se non arriva partendo dall’oggetto e dall’osservazione sentimentale di esso alla creazione di un equivalente plastico dell’oggetto non si perviene alla poesia, ma si precipita nella fotografia”.
Le opere esposte - che provengono da prestigiose sedi espositive tra le quali il MART Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, la Fondazione Magnani Rocca, i Civici Musei di Udine, il Museo Guttuso, la Fondazione Pellin e alcune importanti collezioni private – offrono al pubblico una prospettiva inedita e di grande fascino sul percorso artistico del maestro siciliano, studiando la forza delle cose rappresentata nelle opere.
“Non poteva esserci un modo migliore per ricordare i nostri 25 anni di attività – afferma il Presidente della Fondazione Sicilia Raffaele Bonsignore – se non rendere omaggio con un progetto culturale ambizioso a un artista tra i più amati dei nostri tempi e della nostra terra di cui la nostra collezione conserva importanti opere”.
La carica travolgente delle nature morte di Guttuso è certamente una caratteristica distintiva della sua pittura. La mostra presenta opere degli anni Trenta e degli anni Quaranta, che documentano l’impegno dell’artista a testimoniare la drammatica condizione esistenziale, imposta dalla dittatura e dalla tragedia della guerra. Nel dopoguerra, con Finestra (1947) o Bottiglia e barattolo (1948), il crescente interesse verso la sintesi post-cubista picassiana rivela il profondo impegno dell’artista nel recupero della cultura artistica europea per arrivare, negli anni Sessanta, a una nuova fase che rivela una dimensione più meditativa, derivante anche dalla elaborazione, nei suoi scritti, dei temi del realismo e dell’informale, visibile ne Il Cestello (1959), La Ciotola (1960) e Natura morta con fornello elettrico (1961).
L’esposizione si conclude con una selezione di dipinti della fine degli anni Settanta-inizio anni Ottanta, periodo in cui la continua ricerca del reale di Guttuso si accentua per dare vita a celebri dipinti come Cimitero di macchine (1978), Teschio e cravatte, Bucranio, mandibola e pescecane (1984) che diventano metafore e allegorie del reale.
Il percorso della mostra è arricchito da fotografie – in parte inedite – concesse dagli Archivi Guttuso e da frammenti video messi a disposizione da Rai Teche che raccontano la vita, intima e pubblica, dell’artista mostrando anche i luoghi del suo lavoro e delle sue relazioni con importanti scrittori come Moravia, Vittorini, Saba e Levi, scultori come Manzù e Moore, poeti come Pasolini e Neruda, registi come De Sica e Visconti, musicisti come Nono e artisti come Picasso; rapporti che influenzeranno i suoi lavori e ispireranno non solo dipinti, ma anche illustrazioni per libri, scenografie teatrali, collaborazioni cinematografiche, sodalizi letterari e politici.
L’esposizione è organizzata da Civita e da ViDi. Unicredit è il Main sponsor dell’iniziativa, che si avvale inoltre della sponsorizzazione di Banca Sistema e Igea Banca, oltre a Radio Monte Carlo – Radio ufficiale della mostra - , Rai Teche e Visiva come media partner.
Il catalogo edito da Skira, oltre ai saggi dei curatori, presenta un contributo del Professor Antonello Negri.
Il progetto espositivo è nato da una preziosa collaborazione tra i Musei Civici di Pavia con gli Archivi Guttuso da cui la realizzazione della prima tappa della mostra, da settembre a dicembre 2016, ospitata presso le Scuderie del Castello Visconteo di Pavia.
La mostra si avvale inoltre del patrocinio della Regione Sicilia, dell’Assemblea Regionale Siciliana e dell’Assessorato alla cultura della Città di Palermo.
Sono esposte 47 nature morte, genere che Renato Guttuso ha praticato nell’intero arco della sua attività e che costituiscono, dalla fine degli anni Trenta, una componente essenziale della sua produzione. L’artista indaga ossessivamente una serie di oggetti che si animano nelle tele e che diventano i protagonisti indiscussi delle opere grazie alla straordinaria forza espressiva e alla potenza cromatica. Scrive egli stesso in un articolo del 1933: “Se la pittura non penetra l’oggetto e non ne svela le vibrazioni, se non arriva partendo dall’oggetto e dall’osservazione sentimentale di esso alla creazione di un equivalente plastico dell’oggetto non si perviene alla poesia, ma si precipita nella fotografia”.
Le opere esposte - che provengono da prestigiose sedi espositive tra le quali il MART Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, la Fondazione Magnani Rocca, i Civici Musei di Udine, il Museo Guttuso, la Fondazione Pellin e alcune importanti collezioni private – offrono al pubblico una prospettiva inedita e di grande fascino sul percorso artistico del maestro siciliano, studiando la forza delle cose rappresentata nelle opere.
“Non poteva esserci un modo migliore per ricordare i nostri 25 anni di attività – afferma il Presidente della Fondazione Sicilia Raffaele Bonsignore – se non rendere omaggio con un progetto culturale ambizioso a un artista tra i più amati dei nostri tempi e della nostra terra di cui la nostra collezione conserva importanti opere”.
La carica travolgente delle nature morte di Guttuso è certamente una caratteristica distintiva della sua pittura. La mostra presenta opere degli anni Trenta e degli anni Quaranta, che documentano l’impegno dell’artista a testimoniare la drammatica condizione esistenziale, imposta dalla dittatura e dalla tragedia della guerra. Nel dopoguerra, con Finestra (1947) o Bottiglia e barattolo (1948), il crescente interesse verso la sintesi post-cubista picassiana rivela il profondo impegno dell’artista nel recupero della cultura artistica europea per arrivare, negli anni Sessanta, a una nuova fase che rivela una dimensione più meditativa, derivante anche dalla elaborazione, nei suoi scritti, dei temi del realismo e dell’informale, visibile ne Il Cestello (1959), La Ciotola (1960) e Natura morta con fornello elettrico (1961).
L’esposizione si conclude con una selezione di dipinti della fine degli anni Settanta-inizio anni Ottanta, periodo in cui la continua ricerca del reale di Guttuso si accentua per dare vita a celebri dipinti come Cimitero di macchine (1978), Teschio e cravatte, Bucranio, mandibola e pescecane (1984) che diventano metafore e allegorie del reale.
Il percorso della mostra è arricchito da fotografie – in parte inedite – concesse dagli Archivi Guttuso e da frammenti video messi a disposizione da Rai Teche che raccontano la vita, intima e pubblica, dell’artista mostrando anche i luoghi del suo lavoro e delle sue relazioni con importanti scrittori come Moravia, Vittorini, Saba e Levi, scultori come Manzù e Moore, poeti come Pasolini e Neruda, registi come De Sica e Visconti, musicisti come Nono e artisti come Picasso; rapporti che influenzeranno i suoi lavori e ispireranno non solo dipinti, ma anche illustrazioni per libri, scenografie teatrali, collaborazioni cinematografiche, sodalizi letterari e politici.
L’esposizione è organizzata da Civita e da ViDi. Unicredit è il Main sponsor dell’iniziativa, che si avvale inoltre della sponsorizzazione di Banca Sistema e Igea Banca, oltre a Radio Monte Carlo – Radio ufficiale della mostra - , Rai Teche e Visiva come media partner.
Il catalogo edito da Skira, oltre ai saggi dei curatori, presenta un contributo del Professor Antonello Negri.
21
dicembre 2016
Guttuso – La forza delle cose
Dal 21 dicembre 2016 al 26 marzo 2017
arte contemporanea
Location
VILLA ZITO
Palermo, Via Della Libertà, 52, (Palermo)
Palermo, Via Della Libertà, 52, (Palermo)
Vernissage
21 Dicembre 2016, ore 11.30 per la stampa
Editore
SKIRA
Ufficio stampa
CIVITA GROUP
Autore
Curatore