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Temporary Gallery Enrico Dico’
Nel nuovo spazio espositivo troveranno posto circa venti opere e torneranno ancora una volta protagoniste le grandi icone di ogni tempo: da Madre Teresa di Calcutta a Fidel Castro, da Mahatma Gandhi alla Gioconda, fino ad arrivare ad un suggestivo Gesù in croce che sarà donato alla nuova chiesa di Amatrice
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Un’altra tappa espositiva per il prolifico Enrico Dico’, ormai affermato e riconosciuto protagonista
della vita artistica della Capitale: il prossimo 14 dicembre l’artista romano inaugurerà infatti una
nuova temporary gallery in Piazza Montecitorio 59 (ex libreria Arion) che resterà aperta fino al 15
febbraio 2017.
Nel nuovo spazio espositivo troveranno posto circa venti opere e torneranno ancora una volta
protagoniste le grandi icone di ogni tempo: da Madre Teresa di Calcutta a Fidel Castro, da
Mahatma Gandhi alla Gioconda, fino ad arrivare ad un suggestivo Gesù in croce che sarà donato
alla nuova chiesa di Amatrice.
Lo sguardo dell’artista si posa ora più che mai sull’attualità e sui grandi fatti di cronaca di ieri e di
oggi. Tra le opere esposte spicca infatti un’imponente Torre Eiffel circondata da mani nere:
un’evocazione dei sanguinari fatti di Parigi del novembre 2015. Un’altra opera ci riporta all’11
settembre 2001 e al tragico attentato alle Torri Gemelle di New York. Una suggestiva “Italia a testa
in giù” rappresenta invece l’Italia dei nostri giorni e il difficile momento politico e sociale che il
nostro Paese sta vivendo.
Enrico Dico’, artista definito “diversamente pop”, plasma le proprie opere attraverso il fuoco che
utilizza per deformare il plexiglas che avvolge i suoi dipinti. In maniera del tutto spontanea l’artista
romano individua negli echi pop alla Warhol e nelle famose combustioni materiche di Alberto Burri
la chiave del proprio linguaggio, ma le sue esecuzioni acquistano una loro personale ed innovativa
dimensione, mai banale, grazie all’originalità compositiva e alla forza espressiva data dalla
commistione di elementi diversi. Le sue opere, realizzate su tavola, sono una sapiente
combinazione di resine, materiali industriali, sovrapposizioni materiche, combustioni e corrosioni
che affascinano ed emozionano allo stesso tempo con la loro notevole capacità espressiva. Ma la
caratteristica che le rende opere davvero uniche e irripetibili è la plasticità scultorea che
acquistano grazie al potere del fuoco, nel procedimento che i critici hanno battezzato “il miracolo
della combustione”. La fiamma sostituisce il pennello e, rispondendo ai movimenti esperti
dell’artista, plasma, modella, buca e squarcia la lastra in plexiglas che contorna la superficie delle
opere.
della vita artistica della Capitale: il prossimo 14 dicembre l’artista romano inaugurerà infatti una
nuova temporary gallery in Piazza Montecitorio 59 (ex libreria Arion) che resterà aperta fino al 15
febbraio 2017.
Nel nuovo spazio espositivo troveranno posto circa venti opere e torneranno ancora una volta
protagoniste le grandi icone di ogni tempo: da Madre Teresa di Calcutta a Fidel Castro, da
Mahatma Gandhi alla Gioconda, fino ad arrivare ad un suggestivo Gesù in croce che sarà donato
alla nuova chiesa di Amatrice.
Lo sguardo dell’artista si posa ora più che mai sull’attualità e sui grandi fatti di cronaca di ieri e di
oggi. Tra le opere esposte spicca infatti un’imponente Torre Eiffel circondata da mani nere:
un’evocazione dei sanguinari fatti di Parigi del novembre 2015. Un’altra opera ci riporta all’11
settembre 2001 e al tragico attentato alle Torri Gemelle di New York. Una suggestiva “Italia a testa
in giù” rappresenta invece l’Italia dei nostri giorni e il difficile momento politico e sociale che il
nostro Paese sta vivendo.
Enrico Dico’, artista definito “diversamente pop”, plasma le proprie opere attraverso il fuoco che
utilizza per deformare il plexiglas che avvolge i suoi dipinti. In maniera del tutto spontanea l’artista
romano individua negli echi pop alla Warhol e nelle famose combustioni materiche di Alberto Burri
la chiave del proprio linguaggio, ma le sue esecuzioni acquistano una loro personale ed innovativa
dimensione, mai banale, grazie all’originalità compositiva e alla forza espressiva data dalla
commistione di elementi diversi. Le sue opere, realizzate su tavola, sono una sapiente
combinazione di resine, materiali industriali, sovrapposizioni materiche, combustioni e corrosioni
che affascinano ed emozionano allo stesso tempo con la loro notevole capacità espressiva. Ma la
caratteristica che le rende opere davvero uniche e irripetibili è la plasticità scultorea che
acquistano grazie al potere del fuoco, nel procedimento che i critici hanno battezzato “il miracolo
della combustione”. La fiamma sostituisce il pennello e, rispondendo ai movimenti esperti
dell’artista, plasma, modella, buca e squarcia la lastra in plexiglas che contorna la superficie delle
opere.
14
dicembre 2016
Temporary Gallery Enrico Dico’
Dal 14 dicembre 2016 al 15 febbraio 2017
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Roma
Roma, (Roma)
Roma, (Roma)
Ufficio stampa
EQUA
Autore