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Mario Fois – Poliformie
Ciò che meglio caratterizza Fois è di fatto la sua misura pittorica/compositiva, rigidità necessaria (ma meno costrittiva di quanto si potrebbe essere portati a pensare) a controbilanciare la potenza di un’espressività fluida.
Comunicato stampa
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Artista, pittore, ex praticante dell'areosol art e stregato dall'astrattismo più maniacalmente aperto al divenire, ai più noto col nome di espressionismo astratto americano. E, strano ma vero, quasi figurativo. L'irregolarità artistica di Mario Fois ammette difatti che nella pittoricità di fondazione espressionistico-gestuale esista, anche piuttosto apertamente, una determinata ricognizione formale ai limiti della figurazione. Di cui l'artista è ben consapevole, e per cui corre ai ripari affrettandosi a segnalare in maniera decisa - e pare ancora più apertamente - postille fondamentali come la sua provenienza ultra-sensibile, connotazione determinante per il presenzialismo fantastico di un Abyssal monster che, altrimenti, vedrebbe annullarsi gran parte della propria significanza visuale. Come gli smalti e le vernici industriali, lascito della cultura artistica di strada che Fois ha tesaurizzato e sviluppato col tempo, stesi sulla tela secondo il senso di un additività tonale mirata e avvolgente, stuzzicando cioè la generale impressione d'una continenza pittorica decisamente collaudata.
Ciò che meglio caratterizza Fois è di fatto la sua misura pittorica/compositiva, rigidità necessaria (ma meno costrittiva di quanto si potrebbe essere portati a pensare) a controbilanciare la potenza di un'espressività fluida. Parte fondamentale nel rendere evidente la scarsa propensione a lasciarsi andare completamente all'indeterminabilità del tutto, quasi l'artista fosse incredibilmente certo di determinare l'inizio, ma ancor più sicuro di poter preventivare l'arrivo del proprio istinto creativo; istinto che, basandosi sulla libertà di genere espressionista, sembrerebbe teoricamente non predisposto verso alcun tipo di schematizzazione.
Dipingere l'ibridazione, dell'espressionismo e della misura, è la tendenza di Fois a non lasciare che nulla risulti pittoricamente sfasato rispetto al proprio volere, anche quando lo schizzo di vernice è un fatto compiuto, libero e liberatorio. Non meno infinitamente elegante nel suo destreggiarsi.
Ciò che meglio caratterizza Fois è di fatto la sua misura pittorica/compositiva, rigidità necessaria (ma meno costrittiva di quanto si potrebbe essere portati a pensare) a controbilanciare la potenza di un'espressività fluida. Parte fondamentale nel rendere evidente la scarsa propensione a lasciarsi andare completamente all'indeterminabilità del tutto, quasi l'artista fosse incredibilmente certo di determinare l'inizio, ma ancor più sicuro di poter preventivare l'arrivo del proprio istinto creativo; istinto che, basandosi sulla libertà di genere espressionista, sembrerebbe teoricamente non predisposto verso alcun tipo di schematizzazione.
Dipingere l'ibridazione, dell'espressionismo e della misura, è la tendenza di Fois a non lasciare che nulla risulti pittoricamente sfasato rispetto al proprio volere, anche quando lo schizzo di vernice è un fatto compiuto, libero e liberatorio. Non meno infinitamente elegante nel suo destreggiarsi.
10
dicembre 2016
Mario Fois – Poliformie
Dal 10 al 21 dicembre 2016
arte contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15-19
Vernissage
10 Dicembre 2016, 17.00
Autore
Curatore