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Happy New Art 2016. The Meaning of Time
Happy New Art 2016 è la sesta edizione dell’evento nato per presentare gli artisti legati all’Associazione, specializzata in incisioni, disegni, sculture e installazioni. Con l’evento di quest’anno, del titolo “The Meaning of Time”, saranno festeggiati i quindici anni di Atelier.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Happy New Art 2016 è la sesta edizione della mostra organizzata per la prima volta nel 2011 dall’Associazione culturale Atelier. Un evento nato per presentare gli artisti legati all’Associazione fondata nel 2001, specializzata in incisioni, disegni, sculture e installazioni. Creando un dialogo tra diversi artisti, tecniche, forme, generi, generazioni e culture diverse, Happy New Art raccoglie insieme nuove opere in una visione dell’arte gioiosa ed eterogenea.
Con l’evento di quest'anno, del titolo “The Meaning of Time”, saranno festeggiati i quindici anni di Atelier.
Saranno esposte le opera dei seguenti artisti: Aldo Bandinelli, Gianluigi Bellucci, Gianna Bentivenga, Maria Pina Bentivenga, Marina Bindella, Chiara Carrer, Elisabetta Diamanti, Slavica Dragosavac, Marta Jovanovic, Ana Kapor, Siri Kollandsrud, Milena Maksimovic, Gianluca Murasecchi, Astrid Oudheusden, Vladimir Pajevic, Daniela Quadraccia, Anica Radosevic, Yaser Safi, Monkith Said, Luca Cruz Salvati, Yukoh Tsukamoto, Oscar Turco, Vladimir Veljasevic, Selena Vickovic, Matteo Vitali.
Resta vero:
la durata non è un’esperienza collettiva.
Essa non forma un popolo.
E tuttavia nello stato di grazia della durata
finalmente non sono più io solo.
(Peter Handke, Canto alla durata)
Ragioniamo, qui, di uno spazio ristretto e un tempo lungo (tali infatti sono da intendersi una stanza e quindici anni, perlomeno quando locali ed evi di riferimento siano quelli delle gallerie contemporanee d’arte), e soprattutto di una fedeltà a sé stessi. In poco più di un metro quadro per anno, a voler tentare un’approssimata proporzione spazio-temporale, l’Atelier di Ana Laznibat e Ljuba Jovicevic è infatti divenuto e ha saputo rimanere un prezioso centro per arti periferiche, un luogo raro d’incontro per artisti indipendenti e appassionati autentici.
Al fondo, prima ancora che di cultura, si è trattato di generosa vitalità, un’apertura fiduciosa sul mondo verso chiunque mostrasse una genuina consonanza di spirito: in effetti, dall’Est e il Nord Europa fino alla Siria e il Giappone, sono stati davvero tanti gli artisti passati lungo gli anni per via Panisperna 236, di solito seguendo vie che, se è vero tutte portino a Roma, di certo non erano però quelle riportate dagli stradari più in uso nel sistema dell’arte.
Così, nella successione delle occasioni, il transitorio delle mostre e l’eventualità delle riunioni (l’ultima in ordine di tempo, sicuramente la più difficile e anche più grata da organizzarsi per Ljuba e Ana, quella per cui ora si scrive, con tutti gli artisti sin qui esposti all’Atelier), una continuità si è stabilita: vi si percepisce, nel momento, il sentimento di una durata individuale e comune che vive di luminosa immediatezza, rischiarando la via per quello che verrà.
Luca Arnaudo
Con l’evento di quest'anno, del titolo “The Meaning of Time”, saranno festeggiati i quindici anni di Atelier.
Saranno esposte le opera dei seguenti artisti: Aldo Bandinelli, Gianluigi Bellucci, Gianna Bentivenga, Maria Pina Bentivenga, Marina Bindella, Chiara Carrer, Elisabetta Diamanti, Slavica Dragosavac, Marta Jovanovic, Ana Kapor, Siri Kollandsrud, Milena Maksimovic, Gianluca Murasecchi, Astrid Oudheusden, Vladimir Pajevic, Daniela Quadraccia, Anica Radosevic, Yaser Safi, Monkith Said, Luca Cruz Salvati, Yukoh Tsukamoto, Oscar Turco, Vladimir Veljasevic, Selena Vickovic, Matteo Vitali.
Resta vero:
la durata non è un’esperienza collettiva.
Essa non forma un popolo.
E tuttavia nello stato di grazia della durata
finalmente non sono più io solo.
(Peter Handke, Canto alla durata)
Ragioniamo, qui, di uno spazio ristretto e un tempo lungo (tali infatti sono da intendersi una stanza e quindici anni, perlomeno quando locali ed evi di riferimento siano quelli delle gallerie contemporanee d’arte), e soprattutto di una fedeltà a sé stessi. In poco più di un metro quadro per anno, a voler tentare un’approssimata proporzione spazio-temporale, l’Atelier di Ana Laznibat e Ljuba Jovicevic è infatti divenuto e ha saputo rimanere un prezioso centro per arti periferiche, un luogo raro d’incontro per artisti indipendenti e appassionati autentici.
Al fondo, prima ancora che di cultura, si è trattato di generosa vitalità, un’apertura fiduciosa sul mondo verso chiunque mostrasse una genuina consonanza di spirito: in effetti, dall’Est e il Nord Europa fino alla Siria e il Giappone, sono stati davvero tanti gli artisti passati lungo gli anni per via Panisperna 236, di solito seguendo vie che, se è vero tutte portino a Roma, di certo non erano però quelle riportate dagli stradari più in uso nel sistema dell’arte.
Così, nella successione delle occasioni, il transitorio delle mostre e l’eventualità delle riunioni (l’ultima in ordine di tempo, sicuramente la più difficile e anche più grata da organizzarsi per Ljuba e Ana, quella per cui ora si scrive, con tutti gli artisti sin qui esposti all’Atelier), una continuità si è stabilita: vi si percepisce, nel momento, il sentimento di una durata individuale e comune che vive di luminosa immediatezza, rischiarando la via per quello che verrà.
Luca Arnaudo
10
dicembre 2016
Happy New Art 2016. The Meaning of Time
Dal 10 al 24 dicembre 2016
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE CULTURALE ATELIER
Roma, Via Panisperna, 236, (Roma)
Roma, Via Panisperna, 236, (Roma)
Orario di apertura
da giovedì a sabato 18-20 o su appuntamento
Vernissage
10 Dicembre 2016, 19.00
Autore
Curatore