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Douglas Gordon – Functional family
Douglas Gordon, a Palermo per ricevere il Premio Internazionale Efebo d’Oro per i Nuovi Linguaggi, propone “Functional family”, un racconto fluido sul Mediterraneo e per il Mediterraneo, che “abita” un’istallazione su sette monitor
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Douglas Gordon
Efebo d’Oro per i Nuovi Linguaggi
Il visual artist scozzese Douglas Gordon sarà a Palermo il 2 e 3 dicembre per ricevere il
Premio Internazionale Efebo d’Oro, per i Nuovi Linguaggi. La scelta è caduta su
Douglas Gordon, premiato a soli trent’anni con il prestigioso Turner Prize (1996), proprio
per sottolineare il suo uso contemporaneo del linguaggio, inteso come un fluire di
messaggi. Il “metodo” del visual artist trasforma il film in una piattaforma temporale nuova
e vasta, del tutto inedita e vergine, in cui Tempo e Luogo guadagnano nuovi significati,
traslati attraverso le immagini. Non è un caso che lo stesso Douglas Gordon definisca la
sua opera come una “ricerca intorno all’inconscio del film, uno strato non percepibile
immediatamente, che esiste solo quando il film viene destrutturato”. E’ da leggersi in
questa ottica anche il progetto che Douglas Gordon ha ideato esclusivamente per l’Efebo
d’Oro: “Functional family”, un racconto fluido sul Mediterraneo e per il Mediterraneo, che
“abita” un’istallazione su sette monitor, composta dai video “Once Upon A Time, Without
The Sun” (2008), “Self-Portrait in Tangier” (2012), “Unnaturalhistorie I” (2008) e
“Unnaturalhistorie II” (2008). Inaugurazione, sabato 3 dicembre alle 18 a Palazzo
Sant’Elia (via Maqueda 81, a Palermo) dove resterà fino al 18 dicembre. Alle 21, ai
Cantieri della Zisa (via Paolo Gili 4) Douglas Gordon riceverà l’EFEBO d’ORO per i
Nuovi Linguaggi. Seguirà la proiezione del suo lavoro, “K364: A JOURNEY BY TRAIN”.
Sempre Douglas Gordon sarà protagonista di un incontro aperto con il pubblico, il giorno
precedente all’inaugurazione, venerdì 2 dicembre a Palazzo Branciforte (via Bara
all’Olivella 2) condotto da Marco Vallora, con la partecipazione di Mario Codognato.
Il 38° Efebo d’Oro, che ha ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica, è
realizzato con il contributo del Ministero dei Beni Culturali, Direzione Generale Cinema,
della Regione Siciliana, Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo – Ufficio speciale
per il Cinema e l’Audiovisivo / Sicilia Film Commission nell’ambito del Programma
Sensi Contemporanei – Cinema e Audiovisivo e della Città di Palermo, Assessorato
alla Cultura. Con il patrocinio dell’Assemblea Regionale Siciliana e della Fondazione
Sicilia. Main Sponsor Banca Popolare Sant’Angelo. La 38a edizione dell’Efebo d’oro è
organizzata in collaborazione con Garante per l’infanzia e l’adolescenza del Comune di
Palermo, Centro Tau, l’Institut Français Palermo, Cineteca Nazionale, Civita, Libreria
Broadway, Cineteca di Bologna, Rotary Club Palermo Sud, Ande, Lions Palermo dei
Vespri, The Hotel Sphere.
Proiezioni: Cinema De Seta (Cantieri della Zisa), via Paolo Gili 4, ingresso libero.
Sito: www.efebodoro.it - FB: https://www.facebook.com/efebodoro
Ufficio stampa press@efebodoro.it
Giovannella Brancato + 39 340.8334979 giobrancato@gmail.com
Simonetta Trovato +39 333.5289457 simonettatrovato@libero.it
PROGRAMMA
2 dicembre, ore 17 Palazzo Branciforte
INCONTRO con Douglas Gordon
conduce Mario Codognato · partecipa Marco Vallora
3 dicembre, ore 18 Palazzo Sant’Elia
Douglas Gordon FUNCTIONAL FAMILY - INAUGURAZIONE
Ore 21 Cinema De Seta
EFEBO D’ORO PER I NUOVI LINGUAGGI a DOUGLAS GORDON
a seguire
K364: A JOURNEY BY TRAIN
UK, France 2010 · 67ˇ · o.v. italian subtitles.
SCHEDA VIDEOINSTALLAZIONE
Douglas Gordon
FUNCTIONAL FAMILY
3 > 18 dicembre
Palazzo Sant’Elia - Via Maqueda 81 - Palermo
Inaugurazione: 3 dicembre ore 18
Orari: martedì – venerdì 9,30 |18,30 Sabato – domenica 10 |13 e 16 | 20 - Ingresso libero.
Douglas Gordon è nato a Glasgow nel 1966. Ha realizzato importanti mostre personali
alla Tate Liverpool (2000), al Museum of Contemporary Art di Los Angeles (2001), alla
Hayward Gallery di Londra (2002) e al Van Abbemuseum di Eindhoven (2003), al MoMA,
New York (2006), al Palais des Papes di Avignone (2008), alla Dvir Gallery di Tel Aviv
(2009), alla Tate Britain (2010) e alla Gagosian Gallery, Londra (2011), all’ MMK,
Francoforte (2011), al MOCA di Los Angeles (2012), al Tel Aviv Museum (2013), alla
ACCA di Melbourne (2014). Nel 2005, ha curato la mostra “The Vanity of Allegory” al
Deutsche Guggenheim di Berlino e distribuito il film “Zidane: A 21st Century Portrait”. Il
suo lavoro “Henry Rebel” è arrivato al 43 Basel Art Unlimited di Basilea. Nel dicembre
2014 Douglas Gordon e la pianista Hélène Grimaud hanno esplorato insieme la bellezza dell’acqua in una performance ad Armory on Park, a New York. La collaborazione è
andata avanti quando Gordon ha diretto la performance teatrale “Neck of the Woods” con
Charlotte Rampling al MIF 2015 - Manchester International Festival, Manchester. I film di
Douglas Gordon sono stati proiettati a Cannes, al TIFF di Toronto (TIFF), al Festival di
Venezia, all’Edinburgh International Film Festival, al BFI London Fim Festival, al Festival
del cinema di Locarno, al New York Film Festival e molti altri. Gordon ha vinto il Turner
Prize e il Kunstpreis Niedersachsen del Kunstverein di Hannover, nel 1996; il Premio 2000
the47 alla Biennale di Venezia, il premio Hugo Boss al Guggenheim Museum di New York,
il premio Roswitha Haftmann assegnato dalla Kunsthaus di Zurigo. Nel 2008 è tra i
membri della giuria del Festival del Cinema di Venezia e nel 2012 è presidente della giuria
di CinemaXXI al Festival del Film di Roma. Vive e lavora tra Berlino e Glasgow.
k.364, A Journey by Train
UK, France 2010 · 67ˇ · o.v. italian subtitles. Prima visione a Palermo
Affascinato dal concetto di ritratto – già sperimentato in Zidane, un portrait du 21e siècle – con k.364 Gordon si è cimentato in quello più impalpabile di una composizione musicale.
Il film segue il viaggio dei musicisti di origine ebraico-polacca Avri Levitan e Roi Shiloah alla riscoperta della loro terra d’origine. Lasciando Berlino – e passando da Poznan, dove
la sinagoga è stata adibita a piscina – si raggiunge Varsavia, dove i musicisti suoneranno la Sinfonia Concertante in Mi bemolle maggiore di Mozart. Il treno percorre lo stesso itinerario che ha condotto i loro familiari ai campi di sterminio. I ricordi dei due protagonisti sono articolati secondo un punto di vista esclusivo, ma aprono il più ampio degli orizzonti.
Come ha dichiarato Gordon, «L’idea di questo film mi venne un anno prima durante un viaggio a Poznan. Il viaggio è come un contesto per l’eventuale performance, il paesaggio è popolato da fantasmi, incertezze ed ha in risposta le fragili speranze offerte dalla musica. Fui colpito non solo dalla bellezza del concerto, ma dalla potenza della situazione.
Si potrebbe dire che la situazione mi ha spinto a mettere insieme un altro ritratto…».
La cinematografia è una controrealtà, una realtà parallela che rispecchia e accompagna le fasi della vita individuale e della storia collettiva. Il cinema, come mezzo e come realtà fisica e sensoriale rappresenta un ready made che l'artista può utilizzare, decontestualizzare, manipolare o riproporre per costruire un nuovo messaggio, al contempo parallelo e originale, familiare e spiazzante. Douglas Gordon ha utilizzato il cinema ed il mezzo cinematografico come uno strumento dalle infinite possibilità di espressione, attraverso il quale analizzare e mettere in discussione le regole della comunicazione sociale, del linguaggio, della percezione degli stimoli ambientali e culturali, della virtualità e della costruzione della memoria. Questo utilizzo ci propone un’infinita gamma di chiavi di lettura e di livelli di interpretazione che ci sollecitano a guardare la banalità del quotidiano e le convenzioni sociali con occhi diversi, mettendo a nudo e sovvertendo i luoghi comuni, linguistici e visivi che disciplinano la nostra esistenza. Nei suoi primi lavori videografici, Gordon utilizza e rielabora con la stessa disinvoltura sia vecchi ed anonimi filmati medico-scientifici sia celebri film che fanno ormai parte dell'immaginario collettivo. In uno dei suoi più celebri lavori “24 Hours Psycho” (1993), uno dei più famosi film della storia del cinema è proiettato senza sonoro su un grande schermo alla velocità di due fotogrammi al secondo, anziché di ventiquattro, come normalmente avviene, in modo tale che il compimento del film abbia luogo in un giorno intero. Le sequenze del capolavoro di Hitchcock, tra le più universalmente note, ci rivelano in questa nuova versione di Gordon sempre nuovi ed inaspettati dettagli, situazioni psicologiche e insidie dell'inconscio che ricostruiscono da capo la narrativa dell'immaginario del film, mettendo drasticamente in discussione la nostra presunta familiarità con il plot; un tempo bloccato e quindi ricostruito. L'estremo rallentamento delle sequenze ci rivela le tecniche illusionistiche coercitive nelle quali spesso, attraverso i moderni ed onnipresenti sistemi di comunicazione delle immagini, siamo costretti a provare gioia e paura al di là della nostra volontà. In una recente versione, “24 Hours Psycho To and Fro” (2008), quasi a sottolineare più di quindici anni dopo un ulteriore ed ossessivo incremento della reiterazione delle immagini grazie all'accelerazione del progresso tecnologico, il film è proiettato su due schermi adiacenti, sempre con la stessa velocità ridotta, uno con la progressione normale, l'altro in reverse, fino ad incontrarsi con la stessa immagine per un solo secondo. In “Hysterical” (1995), un filmato d'archivio medico, girato a Torino probabilmente nel 1906, e quindi uno dei primi materiali cinematografici italiani in assoluto, è ripetuto simultaneamente a due velocità diverse su due schermi adiacenti. Una donna apparentemente in preda ad una crisi isterica e con una maschera in volto è sorretta da due uomini, presumibilmente due medici. Tutta la trama dura solo pochi secondi, nel corso dei quali lo spettatore attraversa inevitabilmente diversi stati d'animo a causa dell'infinita ed indefinibile tensione psicologica che l'indeterminatezza e l'enigmaticità di un'immagine manipolata e decontestualizzata può provocare. Curiosità, repulsione, voyeurismo, suspense e frustrazione per l'impossibilità di ricostruire l'evento si alternano vicendevolmente, rivelando la natura ambigua e arbitraria nonché il valore relativo di ogni immagine nel contesto tecnologico del nostro tempo. Indipendentemente dalle intenzioni originarie e pionieristiche dei medici e degli operatori torinesi del tempo, i due filmati stimolano una riflessione profonda sul dolore, sull'etica della ripresa e sulle dinamiche di relazione tra il malato e la struttura sociale, anche grazie alla realizzazione del potenziale processo di banalizzazione e di anestetizzazione provocato dalla reiterazione della stessa immagine, nonché dall'umorismo involontario provocato dalla nostra sempre crescente incapacità di distinguere la realtà dalla messa in scena nelle immagini che riempiono gli schermi nella realtà contemporanea.
Mario Codognato
Efebo d’Oro per i Nuovi Linguaggi
Il visual artist scozzese Douglas Gordon sarà a Palermo il 2 e 3 dicembre per ricevere il
Premio Internazionale Efebo d’Oro, per i Nuovi Linguaggi. La scelta è caduta su
Douglas Gordon, premiato a soli trent’anni con il prestigioso Turner Prize (1996), proprio
per sottolineare il suo uso contemporaneo del linguaggio, inteso come un fluire di
messaggi. Il “metodo” del visual artist trasforma il film in una piattaforma temporale nuova
e vasta, del tutto inedita e vergine, in cui Tempo e Luogo guadagnano nuovi significati,
traslati attraverso le immagini. Non è un caso che lo stesso Douglas Gordon definisca la
sua opera come una “ricerca intorno all’inconscio del film, uno strato non percepibile
immediatamente, che esiste solo quando il film viene destrutturato”. E’ da leggersi in
questa ottica anche il progetto che Douglas Gordon ha ideato esclusivamente per l’Efebo
d’Oro: “Functional family”, un racconto fluido sul Mediterraneo e per il Mediterraneo, che
“abita” un’istallazione su sette monitor, composta dai video “Once Upon A Time, Without
The Sun” (2008), “Self-Portrait in Tangier” (2012), “Unnaturalhistorie I” (2008) e
“Unnaturalhistorie II” (2008). Inaugurazione, sabato 3 dicembre alle 18 a Palazzo
Sant’Elia (via Maqueda 81, a Palermo) dove resterà fino al 18 dicembre. Alle 21, ai
Cantieri della Zisa (via Paolo Gili 4) Douglas Gordon riceverà l’EFEBO d’ORO per i
Nuovi Linguaggi. Seguirà la proiezione del suo lavoro, “K364: A JOURNEY BY TRAIN”.
Sempre Douglas Gordon sarà protagonista di un incontro aperto con il pubblico, il giorno
precedente all’inaugurazione, venerdì 2 dicembre a Palazzo Branciforte (via Bara
all’Olivella 2) condotto da Marco Vallora, con la partecipazione di Mario Codognato.
Il 38° Efebo d’Oro, che ha ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica, è
realizzato con il contributo del Ministero dei Beni Culturali, Direzione Generale Cinema,
della Regione Siciliana, Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo – Ufficio speciale
per il Cinema e l’Audiovisivo / Sicilia Film Commission nell’ambito del Programma
Sensi Contemporanei – Cinema e Audiovisivo e della Città di Palermo, Assessorato
alla Cultura. Con il patrocinio dell’Assemblea Regionale Siciliana e della Fondazione
Sicilia. Main Sponsor Banca Popolare Sant’Angelo. La 38a edizione dell’Efebo d’oro è
organizzata in collaborazione con Garante per l’infanzia e l’adolescenza del Comune di
Palermo, Centro Tau, l’Institut Français Palermo, Cineteca Nazionale, Civita, Libreria
Broadway, Cineteca di Bologna, Rotary Club Palermo Sud, Ande, Lions Palermo dei
Vespri, The Hotel Sphere.
Proiezioni: Cinema De Seta (Cantieri della Zisa), via Paolo Gili 4, ingresso libero.
Sito: www.efebodoro.it - FB: https://www.facebook.com/efebodoro
Ufficio stampa press@efebodoro.it
Giovannella Brancato + 39 340.8334979 giobrancato@gmail.com
Simonetta Trovato +39 333.5289457 simonettatrovato@libero.it
PROGRAMMA
2 dicembre, ore 17 Palazzo Branciforte
INCONTRO con Douglas Gordon
conduce Mario Codognato · partecipa Marco Vallora
3 dicembre, ore 18 Palazzo Sant’Elia
Douglas Gordon FUNCTIONAL FAMILY - INAUGURAZIONE
Ore 21 Cinema De Seta
EFEBO D’ORO PER I NUOVI LINGUAGGI a DOUGLAS GORDON
a seguire
K364: A JOURNEY BY TRAIN
UK, France 2010 · 67ˇ · o.v. italian subtitles.
SCHEDA VIDEOINSTALLAZIONE
Douglas Gordon
FUNCTIONAL FAMILY
3 > 18 dicembre
Palazzo Sant’Elia - Via Maqueda 81 - Palermo
Inaugurazione: 3 dicembre ore 18
Orari: martedì – venerdì 9,30 |18,30 Sabato – domenica 10 |13 e 16 | 20 - Ingresso libero.
Douglas Gordon è nato a Glasgow nel 1966. Ha realizzato importanti mostre personali
alla Tate Liverpool (2000), al Museum of Contemporary Art di Los Angeles (2001), alla
Hayward Gallery di Londra (2002) e al Van Abbemuseum di Eindhoven (2003), al MoMA,
New York (2006), al Palais des Papes di Avignone (2008), alla Dvir Gallery di Tel Aviv
(2009), alla Tate Britain (2010) e alla Gagosian Gallery, Londra (2011), all’ MMK,
Francoforte (2011), al MOCA di Los Angeles (2012), al Tel Aviv Museum (2013), alla
ACCA di Melbourne (2014). Nel 2005, ha curato la mostra “The Vanity of Allegory” al
Deutsche Guggenheim di Berlino e distribuito il film “Zidane: A 21st Century Portrait”. Il
suo lavoro “Henry Rebel” è arrivato al 43 Basel Art Unlimited di Basilea. Nel dicembre
2014 Douglas Gordon e la pianista Hélène Grimaud hanno esplorato insieme la bellezza dell’acqua in una performance ad Armory on Park, a New York. La collaborazione è
andata avanti quando Gordon ha diretto la performance teatrale “Neck of the Woods” con
Charlotte Rampling al MIF 2015 - Manchester International Festival, Manchester. I film di
Douglas Gordon sono stati proiettati a Cannes, al TIFF di Toronto (TIFF), al Festival di
Venezia, all’Edinburgh International Film Festival, al BFI London Fim Festival, al Festival
del cinema di Locarno, al New York Film Festival e molti altri. Gordon ha vinto il Turner
Prize e il Kunstpreis Niedersachsen del Kunstverein di Hannover, nel 1996; il Premio 2000
the47 alla Biennale di Venezia, il premio Hugo Boss al Guggenheim Museum di New York,
il premio Roswitha Haftmann assegnato dalla Kunsthaus di Zurigo. Nel 2008 è tra i
membri della giuria del Festival del Cinema di Venezia e nel 2012 è presidente della giuria
di CinemaXXI al Festival del Film di Roma. Vive e lavora tra Berlino e Glasgow.
k.364, A Journey by Train
UK, France 2010 · 67ˇ · o.v. italian subtitles. Prima visione a Palermo
Affascinato dal concetto di ritratto – già sperimentato in Zidane, un portrait du 21e siècle – con k.364 Gordon si è cimentato in quello più impalpabile di una composizione musicale.
Il film segue il viaggio dei musicisti di origine ebraico-polacca Avri Levitan e Roi Shiloah alla riscoperta della loro terra d’origine. Lasciando Berlino – e passando da Poznan, dove
la sinagoga è stata adibita a piscina – si raggiunge Varsavia, dove i musicisti suoneranno la Sinfonia Concertante in Mi bemolle maggiore di Mozart. Il treno percorre lo stesso itinerario che ha condotto i loro familiari ai campi di sterminio. I ricordi dei due protagonisti sono articolati secondo un punto di vista esclusivo, ma aprono il più ampio degli orizzonti.
Come ha dichiarato Gordon, «L’idea di questo film mi venne un anno prima durante un viaggio a Poznan. Il viaggio è come un contesto per l’eventuale performance, il paesaggio è popolato da fantasmi, incertezze ed ha in risposta le fragili speranze offerte dalla musica. Fui colpito non solo dalla bellezza del concerto, ma dalla potenza della situazione.
Si potrebbe dire che la situazione mi ha spinto a mettere insieme un altro ritratto…».
La cinematografia è una controrealtà, una realtà parallela che rispecchia e accompagna le fasi della vita individuale e della storia collettiva. Il cinema, come mezzo e come realtà fisica e sensoriale rappresenta un ready made che l'artista può utilizzare, decontestualizzare, manipolare o riproporre per costruire un nuovo messaggio, al contempo parallelo e originale, familiare e spiazzante. Douglas Gordon ha utilizzato il cinema ed il mezzo cinematografico come uno strumento dalle infinite possibilità di espressione, attraverso il quale analizzare e mettere in discussione le regole della comunicazione sociale, del linguaggio, della percezione degli stimoli ambientali e culturali, della virtualità e della costruzione della memoria. Questo utilizzo ci propone un’infinita gamma di chiavi di lettura e di livelli di interpretazione che ci sollecitano a guardare la banalità del quotidiano e le convenzioni sociali con occhi diversi, mettendo a nudo e sovvertendo i luoghi comuni, linguistici e visivi che disciplinano la nostra esistenza. Nei suoi primi lavori videografici, Gordon utilizza e rielabora con la stessa disinvoltura sia vecchi ed anonimi filmati medico-scientifici sia celebri film che fanno ormai parte dell'immaginario collettivo. In uno dei suoi più celebri lavori “24 Hours Psycho” (1993), uno dei più famosi film della storia del cinema è proiettato senza sonoro su un grande schermo alla velocità di due fotogrammi al secondo, anziché di ventiquattro, come normalmente avviene, in modo tale che il compimento del film abbia luogo in un giorno intero. Le sequenze del capolavoro di Hitchcock, tra le più universalmente note, ci rivelano in questa nuova versione di Gordon sempre nuovi ed inaspettati dettagli, situazioni psicologiche e insidie dell'inconscio che ricostruiscono da capo la narrativa dell'immaginario del film, mettendo drasticamente in discussione la nostra presunta familiarità con il plot; un tempo bloccato e quindi ricostruito. L'estremo rallentamento delle sequenze ci rivela le tecniche illusionistiche coercitive nelle quali spesso, attraverso i moderni ed onnipresenti sistemi di comunicazione delle immagini, siamo costretti a provare gioia e paura al di là della nostra volontà. In una recente versione, “24 Hours Psycho To and Fro” (2008), quasi a sottolineare più di quindici anni dopo un ulteriore ed ossessivo incremento della reiterazione delle immagini grazie all'accelerazione del progresso tecnologico, il film è proiettato su due schermi adiacenti, sempre con la stessa velocità ridotta, uno con la progressione normale, l'altro in reverse, fino ad incontrarsi con la stessa immagine per un solo secondo. In “Hysterical” (1995), un filmato d'archivio medico, girato a Torino probabilmente nel 1906, e quindi uno dei primi materiali cinematografici italiani in assoluto, è ripetuto simultaneamente a due velocità diverse su due schermi adiacenti. Una donna apparentemente in preda ad una crisi isterica e con una maschera in volto è sorretta da due uomini, presumibilmente due medici. Tutta la trama dura solo pochi secondi, nel corso dei quali lo spettatore attraversa inevitabilmente diversi stati d'animo a causa dell'infinita ed indefinibile tensione psicologica che l'indeterminatezza e l'enigmaticità di un'immagine manipolata e decontestualizzata può provocare. Curiosità, repulsione, voyeurismo, suspense e frustrazione per l'impossibilità di ricostruire l'evento si alternano vicendevolmente, rivelando la natura ambigua e arbitraria nonché il valore relativo di ogni immagine nel contesto tecnologico del nostro tempo. Indipendentemente dalle intenzioni originarie e pionieristiche dei medici e degli operatori torinesi del tempo, i due filmati stimolano una riflessione profonda sul dolore, sull'etica della ripresa e sulle dinamiche di relazione tra il malato e la struttura sociale, anche grazie alla realizzazione del potenziale processo di banalizzazione e di anestetizzazione provocato dalla reiterazione della stessa immagine, nonché dall'umorismo involontario provocato dalla nostra sempre crescente incapacità di distinguere la realtà dalla messa in scena nelle immagini che riempiono gli schermi nella realtà contemporanea.
Mario Codognato
03
dicembre 2016
Douglas Gordon – Functional family
Dal 03 al 18 dicembre 2016
arte contemporanea
Location
PALAZZO SANT’ELIA
Palermo, Via Maqueda, 81, (Palermo)
Palermo, Via Maqueda, 81, (Palermo)
Orario di apertura
martedì – venerdì 9,30 |18,30 Sabato – domenica 10 |13 e 16 | 20
Vernissage
3 Dicembre 2016, h 18
Autore