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Volti. Ritratti in Romagna dal primo novecento ad oggi
70 le opere esposte, circa, e 54 gli artisti scelti per indagare il tema del ritratto in uno spaccato, inedito, di opere realizzate negli ultimi cento anni
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Da Federico Fellini ad Adolfo Wildt, da Dario Fo a Gabriele D’Annunzio fino a
Bertozzi&Casoni: ritratti d’artista, ritratti di personaggi famosi. 70 i volti, celebri e non, che
formano uno spaccato inedito dell’arte dell’ultimo secolo, tra pittura, scultura, fotografia,
disegno e ceramica. Inaugura il primo dicembre a Imola la mostra: “VOLTI. Ritratti in
Romagna dal primo novecento ad oggi”, negli spazi espostivi della Fondazione Cassa di
Risparmio di Imola fino al 5 febbraio 2017 (www.mostrefondazioneimola.it).
Inaugurazione: 1° dicembre 2016 ore 18 - Centro Polivalente Gianni Isola
C’è il volto di Dario Fo scolpito dalla mano visionaria di Ilario Fioravanti e c’è l’ironia sfacciata
del maestro Federico Fellini nel disegno di “Il Pataca” e nel ritratto della mamma; c’è la preziosa
caricatura di Gabriele D’Annunzio, militare a Faenza, realizzata dal pittore Achille Calzi e la
strabiliante tecnica dello scultore Adolfo Wildt nel viso di marmo di Fulcieri Paolucci De Calboli,
c’è il piccolo Zeno di ceramica di Bertozzi & Casoni e lo scatto di Nicola Samorì nel suo studio di
pittura, ecc ecc.
È più di una mostra, quella che inaugura il primo dicembre a Imola, è un evento culturale dedicato
sia alla vicenda delle arti figurative moderne e contemporanee in Romagna, sia a personaggi della
storia civile, letteraria, politica e, più largamente sociale e artistica, curato da Franco Bertoni -
sotto la direzione di Andrea Emiliani - dal titolo: “VOLTI. Ritratti in Romagna dal primo
novecento ad oggi”, organizzata da DOC (Centro di Documentazione arti moderne e
contemporanee in Romagna) e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola.
70 le opere esposte, circa, e 54 gli artisti scelti per indagare il tema del ritratto in uno spaccato,
inedito, di opere realizzate negli ultimi cento anni.
Doppia la possibilità di lettura: da un lato la mostra presenta una storia artistica e artisti che, lungo il
percorso di oltre un secolo, si sono espressi con le più varie tecniche (dalla pittura alla scultura,
dalla fotografia alla caricatura fino al digitale) secondo modi originali o in linea con le varie
tendenze via via emergenti. Dall'altro, sono messi in luce personaggi, romagnoli o dalle vicende
afferenti la Romagna, che in regione hanno vissuto significativi momenti della loro vita oppure ad
essa abbiano fatto riferimento nella loro opera.
Si citano, ancora, il ritratto di Dino Campana eseguito da Giovanni Costetti; quello del generale
polacco Wladyslav Anders, comandante il Secondo Corpo d'Armata Polacco che liberò Bologna
nel 1945 eseguito da Tommaso Della Volpe; il busto di Alfredo Oriani di Ercole Drei conservato
al Cardello; il ritratto di Francesco Beltramelli di Domenico Rambelli. E di quest’ultimo il ritratto
di Costetti, e di Costetti a sua volta la raffigurazione firmata da Domenico Baccarini.
C’è il ritratto del Duce di Guido Dal Monte e il volto di Michelangelo Antonioni di Miria
Malandri, c’è Vittorio Sgarbi dei gemelli Alfonso e Nicola Vaccari, c’è il ritratto di Andrea
Emiliani (soprintendente e direttore della Pinacoteca Nazionale di Bologna) di Cesare Baracca e
del filosofo Enzo Melandri raffigurato da Antonio Faeti. Di Angelo Biancini c’è la testa di
fanciulla mentre di Alberto Sughi c’è il ritratto di Giovanni Cappelli accanto all’autoritratto
perfetto di Alfredo Zoli. Sei opere di Umberto Folli, disposte nelle varie sale di esposizione,
esemplificano tipi e personaggi di una Romagna tanto mitica e letteraria quanto concreta. E ancora
Baroni, Barillari, Malmerendi, Ravaioli, Maceo, Lotti, Golfieri, Olivucci, fino ai
contemporanei, fino al ritratto fotografico. Tra i volti illustri appaiono anche quelli di personaggi
meno conosciuti o anonimi che tuttavia hanno fatto o fanno parte dell'immaginario artistico e della
realtà sociale della Romagna. Questo è particolarmente evidente in parte dei lavori fotografici in
mostra come nel caso del ritratto del pittore forlivese Nicola Samorì, scatto di Guido Guidi, dello
scultore Ilario Fioravanti fotografato da Luigi Tazzari.
Tra pregio artistico e importanza storica o documentaria, viene recuperato un tema, quello del
ritratto, che pur avendo avuto significative tappe anche nella modernità è venuto poi ad essere
confuso con momenti retorici ed elogiativi dati per conclusi e trascorsi. Tuttavia, proprio nella
contemporaneità - e ne sono testimonianza la diffusione dei “volti”, anonimi o meno, permessa e
grandemente incrementata da nuovi veicoli comunicativi quali le fotocamere digitali o i social
network – si assiste a una nuova e inedita presenza del ritratto nella vita quotidiana. Non occorrerà
ricordare l'importanza, per le nuove generazioni, del selfie come parte indissolubile della narrazione
della propria vita.
Come le tecniche sono variate, dalla pittura a olio fino al digitale, così anche la stessa concezione
del ritratto è passata dai tradizionali intenti celebrativi, encomiastici o di consegna alla storia di una
memoria a una dimensione più attualizzante che fa parte della comunicazione globale attuale.
Sede di mostra:
Fondazione Cassa di Risparmio di Imola
Centro Polivalente Gianni Isola
Piazza G. Matteotti 4 - Imola
Orario:
Martedì e giovedì: 10-12 e 16-19
Mercoledì e venerdì: 16-19
Sabato e domenica: 10-12 e 16-19
Ingresso libero
Con il Patrocinio di:
Regione Emilia Romagna
Istituto Beni Artistici Culturali Naturali Emilia-Romagna
Comune di Imola
Fondazione Cassa di Risparmio di Imola
Palazzo Sersanti, Piazza Matteotti 8, Imola - Tel 0542.26606
segreteria@fondazionecrimola.it
www.fondazionecrimola.it
www.arteromagna.it
www.mostrefondazioneimola.it
Ufficio stampa:
Giovanni Vignazia g.vignazia@fondazionecrimola.it tel: 0542 32573
Tatiana Tomasetta ufficiostampa@tatianatomasetta.it 338 9179905
Bertozzi&Casoni: ritratti d’artista, ritratti di personaggi famosi. 70 i volti, celebri e non, che
formano uno spaccato inedito dell’arte dell’ultimo secolo, tra pittura, scultura, fotografia,
disegno e ceramica. Inaugura il primo dicembre a Imola la mostra: “VOLTI. Ritratti in
Romagna dal primo novecento ad oggi”, negli spazi espostivi della Fondazione Cassa di
Risparmio di Imola fino al 5 febbraio 2017 (www.mostrefondazioneimola.it).
Inaugurazione: 1° dicembre 2016 ore 18 - Centro Polivalente Gianni Isola
C’è il volto di Dario Fo scolpito dalla mano visionaria di Ilario Fioravanti e c’è l’ironia sfacciata
del maestro Federico Fellini nel disegno di “Il Pataca” e nel ritratto della mamma; c’è la preziosa
caricatura di Gabriele D’Annunzio, militare a Faenza, realizzata dal pittore Achille Calzi e la
strabiliante tecnica dello scultore Adolfo Wildt nel viso di marmo di Fulcieri Paolucci De Calboli,
c’è il piccolo Zeno di ceramica di Bertozzi & Casoni e lo scatto di Nicola Samorì nel suo studio di
pittura, ecc ecc.
È più di una mostra, quella che inaugura il primo dicembre a Imola, è un evento culturale dedicato
sia alla vicenda delle arti figurative moderne e contemporanee in Romagna, sia a personaggi della
storia civile, letteraria, politica e, più largamente sociale e artistica, curato da Franco Bertoni -
sotto la direzione di Andrea Emiliani - dal titolo: “VOLTI. Ritratti in Romagna dal primo
novecento ad oggi”, organizzata da DOC (Centro di Documentazione arti moderne e
contemporanee in Romagna) e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola.
70 le opere esposte, circa, e 54 gli artisti scelti per indagare il tema del ritratto in uno spaccato,
inedito, di opere realizzate negli ultimi cento anni.
Doppia la possibilità di lettura: da un lato la mostra presenta una storia artistica e artisti che, lungo il
percorso di oltre un secolo, si sono espressi con le più varie tecniche (dalla pittura alla scultura,
dalla fotografia alla caricatura fino al digitale) secondo modi originali o in linea con le varie
tendenze via via emergenti. Dall'altro, sono messi in luce personaggi, romagnoli o dalle vicende
afferenti la Romagna, che in regione hanno vissuto significativi momenti della loro vita oppure ad
essa abbiano fatto riferimento nella loro opera.
Si citano, ancora, il ritratto di Dino Campana eseguito da Giovanni Costetti; quello del generale
polacco Wladyslav Anders, comandante il Secondo Corpo d'Armata Polacco che liberò Bologna
nel 1945 eseguito da Tommaso Della Volpe; il busto di Alfredo Oriani di Ercole Drei conservato
al Cardello; il ritratto di Francesco Beltramelli di Domenico Rambelli. E di quest’ultimo il ritratto
di Costetti, e di Costetti a sua volta la raffigurazione firmata da Domenico Baccarini.
C’è il ritratto del Duce di Guido Dal Monte e il volto di Michelangelo Antonioni di Miria
Malandri, c’è Vittorio Sgarbi dei gemelli Alfonso e Nicola Vaccari, c’è il ritratto di Andrea
Emiliani (soprintendente e direttore della Pinacoteca Nazionale di Bologna) di Cesare Baracca e
del filosofo Enzo Melandri raffigurato da Antonio Faeti. Di Angelo Biancini c’è la testa di
fanciulla mentre di Alberto Sughi c’è il ritratto di Giovanni Cappelli accanto all’autoritratto
perfetto di Alfredo Zoli. Sei opere di Umberto Folli, disposte nelle varie sale di esposizione,
esemplificano tipi e personaggi di una Romagna tanto mitica e letteraria quanto concreta. E ancora
Baroni, Barillari, Malmerendi, Ravaioli, Maceo, Lotti, Golfieri, Olivucci, fino ai
contemporanei, fino al ritratto fotografico. Tra i volti illustri appaiono anche quelli di personaggi
meno conosciuti o anonimi che tuttavia hanno fatto o fanno parte dell'immaginario artistico e della
realtà sociale della Romagna. Questo è particolarmente evidente in parte dei lavori fotografici in
mostra come nel caso del ritratto del pittore forlivese Nicola Samorì, scatto di Guido Guidi, dello
scultore Ilario Fioravanti fotografato da Luigi Tazzari.
Tra pregio artistico e importanza storica o documentaria, viene recuperato un tema, quello del
ritratto, che pur avendo avuto significative tappe anche nella modernità è venuto poi ad essere
confuso con momenti retorici ed elogiativi dati per conclusi e trascorsi. Tuttavia, proprio nella
contemporaneità - e ne sono testimonianza la diffusione dei “volti”, anonimi o meno, permessa e
grandemente incrementata da nuovi veicoli comunicativi quali le fotocamere digitali o i social
network – si assiste a una nuova e inedita presenza del ritratto nella vita quotidiana. Non occorrerà
ricordare l'importanza, per le nuove generazioni, del selfie come parte indissolubile della narrazione
della propria vita.
Come le tecniche sono variate, dalla pittura a olio fino al digitale, così anche la stessa concezione
del ritratto è passata dai tradizionali intenti celebrativi, encomiastici o di consegna alla storia di una
memoria a una dimensione più attualizzante che fa parte della comunicazione globale attuale.
Sede di mostra:
Fondazione Cassa di Risparmio di Imola
Centro Polivalente Gianni Isola
Piazza G. Matteotti 4 - Imola
Orario:
Martedì e giovedì: 10-12 e 16-19
Mercoledì e venerdì: 16-19
Sabato e domenica: 10-12 e 16-19
Ingresso libero
Con il Patrocinio di:
Regione Emilia Romagna
Istituto Beni Artistici Culturali Naturali Emilia-Romagna
Comune di Imola
Fondazione Cassa di Risparmio di Imola
Palazzo Sersanti, Piazza Matteotti 8, Imola - Tel 0542.26606
segreteria@fondazionecrimola.it
www.fondazionecrimola.it
www.arteromagna.it
www.mostrefondazioneimola.it
Ufficio stampa:
Giovanni Vignazia g.vignazia@fondazionecrimola.it tel: 0542 32573
Tatiana Tomasetta ufficiostampa@tatianatomasetta.it 338 9179905
01
dicembre 2016
Volti. Ritratti in Romagna dal primo novecento ad oggi
Dal primo dicembre 2016 al 05 febbraio 2017
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
CENTRO POLIVALENTE GIANNI ISOLA
Imola, Piazza Giacomo Matteotti, 14, (Bologna)
Imola, Piazza Giacomo Matteotti, 14, (Bologna)
Orario di apertura
Martedì e giovedì: 10-12 e 16-19
Mercoledì e venerdì: 16-19
Sabato e domenica: 10-12 e 16-19
Vernissage
1 Dicembre 2016, ore 18
Curatore