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Gino Pellegrini – Giocando con l’arte
Un progetto espositivo dedicato alle innumerevoli sfaccettature dell’artista vicentino recentemente scomparso, che ripercorre, attraverso oltre sessanta opere, documenti fotografici e video, scritti e bozzetti, il sorprendente percorso creativo che si è sviluppato in oltre 50 anni di attività.
Comunicato stampa
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Gino Pellegrini. Giocando con l’arte è progetto espositivo dedicato alle innumerevoli sfaccettature dell’opera dell’artista vicentino recentemente scomparso.
La mostra, divisa in sezioni tematiche, attraverso oltre sessanta opere, numerosi documenti fotografici e video, scritti e bozzetti, ripercorre per la prima volta in modo organico le tappe evolutive di un percorso creativo sorprendente che si è sviluppato in oltre cinquant’anni di attività.
Originario di Lugo di Vicenza, Gino Pellegrini si forma come scenografo negli Stati Uniti, dove emigra sedicenne. Per 15 anni lavora ad Hollywood per le produzioni di: Metro Goldwyn Mayer, Century Fox, Walt Disney, 20th Century Fox, Columbia, Warner Bross, Universal, disegnando e dipingendo le scenografie di alcuni film mitici: West Side Story (Jerome Robbins e Robert Wise, 1961); L'ammutinamento del Bounty (Lewis Mileston, 1962); Gli uccelli (Alfred Hitchcock, 1963); Viaggio allucinante (Richard Fleischer, 1966); Indovina chi viene a cena (Stanley Kramer, 1967); Il pianeta delle scimmie (Franklin J. Schaffner, 1968); 2001 Odissea nello spazio (Stanley Kubrik,1968). Parallelamente lavora per la televisione americana, in particolare NBC e CBS, realizzando ad esempio le scenografie per le serie: “The Alfred Hitchcock Hour” "Bonanza" e "Star Trek". E’ attivo anche a Las Vegas dove crea le scenografie per importanti spettacoli al Cesar Palace e al Sand’s con protagonisti: Frank Sinatra, Dean Martin, Tina Turner, Jerry Lewis, Bob Hope,
Jimmy Carson ed i Jackson Five.
Dopo 15 anni di lavoro negli studios hollywoodiani, rientra in Italia stabilendosi inizialmente a Zanè (VI), fino al 1974, e successivamente in Emilia Romagna. In Italia si dedica alla pittura sviluppando essenzialmente due filoni. Da una parte si dedica ad una pittura iperrealista con ascendenze surrealiste in cui sono evidenti i riferimenti metaforici alla cultura antropologica e ambientale. Dall’altra, sviluppa una pittura di derivazione Pop, che riprende l’esperienza maturata durante la sua partecipazione al movimento del decennio precedente (con mostre all’Otis Art Institute di Los Angeles, al Pasadena Art Museum, all’Austin College of Fines Arts, al Museum of Art di Santa Barbara).
Mosso da grande curiosità e versatilità Pellegrini sperimenta nel corso degli anni numerose tecniche pittoriche espresse sia su spazi immensi, come le pubbliche piazze, e sia su minuscoli pezzi di carta.
L’indagine serrata della realtà, evidente in tutta la sua ricerca pittorica, porta ben presto Pellegrini a sviluppare un interesse sempre più profondo verso i materiali che la natura stessa offre. Ramoscelli, foglie, spighe di grano, zolle di terra, da oggetti da riprodurre con la tecnica pittorica divengono oggetti da utilizzare direttamente nella creazione delle opere. Da un primo utilizzo di tali materiali, che potremmo definire collagistico, Pellegrini passa, a partire dalla seconda metà degli anni Settanta, grazie all'utilizzo di un telaio a mano regalatogli dall’amico Luigi Bonotto, a sviluppare la straordinaria serie delle "Tessiture".
La sua formazione di scenografo, saldamente radicata nella cultura artigianale delle mani, sempre pronta ad inventare nuove semplici e sorprendenti soluzioni, lo porta a sperimentare numerose altre pratiche artistiche ed artigianali. Nella sua casa-laboratorio, vera e propria fucina dove accanto ai pennelli e i colori, fanno bella mostra di sé: saldatori, pialle, trapani, ed ogni atra sorta di attrezzo, Gino Pellegrini utilizza foglie, rami, sassi, fil di ferro, ruderi di finestre o mobili con la stessa sensibilità con cui usa i colori.
La sua necessità di esprimersi sfocia negli ultimi anni in spettacoli pittorico- scenografico-allestitivi corali in cui pittura, falegnameria, tessitura e tensione poetica confluiscono armoniosamente in un tutt’uno a cui il pubblico è chiamato ad intervenire attivamente.
La mostra, divisa in sezioni tematiche, attraverso oltre sessanta opere, numerosi documenti fotografici e video, scritti e bozzetti, ripercorre per la prima volta in modo organico le tappe evolutive di un percorso creativo sorprendente che si è sviluppato in oltre cinquant’anni di attività.
Originario di Lugo di Vicenza, Gino Pellegrini si forma come scenografo negli Stati Uniti, dove emigra sedicenne. Per 15 anni lavora ad Hollywood per le produzioni di: Metro Goldwyn Mayer, Century Fox, Walt Disney, 20th Century Fox, Columbia, Warner Bross, Universal, disegnando e dipingendo le scenografie di alcuni film mitici: West Side Story (Jerome Robbins e Robert Wise, 1961); L'ammutinamento del Bounty (Lewis Mileston, 1962); Gli uccelli (Alfred Hitchcock, 1963); Viaggio allucinante (Richard Fleischer, 1966); Indovina chi viene a cena (Stanley Kramer, 1967); Il pianeta delle scimmie (Franklin J. Schaffner, 1968); 2001 Odissea nello spazio (Stanley Kubrik,1968). Parallelamente lavora per la televisione americana, in particolare NBC e CBS, realizzando ad esempio le scenografie per le serie: “The Alfred Hitchcock Hour” "Bonanza" e "Star Trek". E’ attivo anche a Las Vegas dove crea le scenografie per importanti spettacoli al Cesar Palace e al Sand’s con protagonisti: Frank Sinatra, Dean Martin, Tina Turner, Jerry Lewis, Bob Hope,
Jimmy Carson ed i Jackson Five.
Dopo 15 anni di lavoro negli studios hollywoodiani, rientra in Italia stabilendosi inizialmente a Zanè (VI), fino al 1974, e successivamente in Emilia Romagna. In Italia si dedica alla pittura sviluppando essenzialmente due filoni. Da una parte si dedica ad una pittura iperrealista con ascendenze surrealiste in cui sono evidenti i riferimenti metaforici alla cultura antropologica e ambientale. Dall’altra, sviluppa una pittura di derivazione Pop, che riprende l’esperienza maturata durante la sua partecipazione al movimento del decennio precedente (con mostre all’Otis Art Institute di Los Angeles, al Pasadena Art Museum, all’Austin College of Fines Arts, al Museum of Art di Santa Barbara).
Mosso da grande curiosità e versatilità Pellegrini sperimenta nel corso degli anni numerose tecniche pittoriche espresse sia su spazi immensi, come le pubbliche piazze, e sia su minuscoli pezzi di carta.
L’indagine serrata della realtà, evidente in tutta la sua ricerca pittorica, porta ben presto Pellegrini a sviluppare un interesse sempre più profondo verso i materiali che la natura stessa offre. Ramoscelli, foglie, spighe di grano, zolle di terra, da oggetti da riprodurre con la tecnica pittorica divengono oggetti da utilizzare direttamente nella creazione delle opere. Da un primo utilizzo di tali materiali, che potremmo definire collagistico, Pellegrini passa, a partire dalla seconda metà degli anni Settanta, grazie all'utilizzo di un telaio a mano regalatogli dall’amico Luigi Bonotto, a sviluppare la straordinaria serie delle "Tessiture".
La sua formazione di scenografo, saldamente radicata nella cultura artigianale delle mani, sempre pronta ad inventare nuove semplici e sorprendenti soluzioni, lo porta a sperimentare numerose altre pratiche artistiche ed artigianali. Nella sua casa-laboratorio, vera e propria fucina dove accanto ai pennelli e i colori, fanno bella mostra di sé: saldatori, pialle, trapani, ed ogni atra sorta di attrezzo, Gino Pellegrini utilizza foglie, rami, sassi, fil di ferro, ruderi di finestre o mobili con la stessa sensibilità con cui usa i colori.
La sua necessità di esprimersi sfocia negli ultimi anni in spettacoli pittorico- scenografico-allestitivi corali in cui pittura, falegnameria, tessitura e tensione poetica confluiscono armoniosamente in un tutt’uno a cui il pubblico è chiamato ad intervenire attivamente.
07
dicembre 2016
Gino Pellegrini – Giocando con l’arte
Dal 07 dicembre 2016 al 26 febbraio 2017
arte contemporanea
Location
PALAZZO FOGAZZARO
Schio, Via Fratelli Pasini, 44, (Vicenza)
Schio, Via Fratelli Pasini, 44, (Vicenza)
Orario di apertura
martedì - venerdì 9-13
mercoledì-giovedì 9-13 / 14-18
sabato e domenica 10-12.30/ 16-19
Natale e 1 gennaio - Chiuso
Vernissage
7 Dicembre 2016, ore 18.00
Autore
Curatore