Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Bill Claps – Natural abstractions
una mostra che raccoglie le ultime due serie di opere dell’artista newyorkese Bill Claps.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Spazio Garibaldi 77 è lieto di presentare "Natural Abstractions", una mostra che raccoglie le ultime
due serie di opere dell'artista newyorkese Bill Claps. La mostra sarà inaugurata il 12 novembre dalle
19 alle 21 presso lo Spazio Garibaldi 77, in Corso Garibaldi 77, 20121 Milano.
La mostra durerà fino al 23 dicembre 2016 e sarà aperta da lunedì a venerdì, ore 14:30 – 18:30.
Sabato e domenica: 12:30 – 16:30 e su appuntamento con ingresso libero. (Tel: 02 4537 7010)
La serie "Natural Abstractions" di Bill Claps nasce come interpretazione personale e tributo che
l'artista newyorkese rivolge ai motivi naturali tratti dalle stampe giapponesi e orientali che nel XIX
secolo giunsero in Europa e influenzarono i pittori impressionisti. Il fenomeno esteso fu battezzato
Giapponismo nel 1873 ed ebbe in Parigi il suo epicentro.
Il processo creativo messo a punto da Bill Claps ha inizio con la fotografia scattata dal vivo durante
le missioni in alcune foreste intatte di Cuba, del Colorado, del New Hampshire e di New York. Le
immagini vengono poi trattate digitalmente e stampate in bianco e nero. La particolare consistenza
di questa serie di lavori, esposti per la prima volta a Milano (dopo New York e Tulsa), risulta da un
processo che Claps ha messo a punto personalmente e che prevede una fase di stampa con
l'inserimento di foglie dorate. Questa tecnica originale richiama le pratiche dell'arte bizantina
aggiornandole al XXI secolo e coniugandole con le più moderne tecnologie, dalla fotografia alla
stampa digitale. Essa permette all'artista di creare una versione contemporanea dei motivi naturali
tratti dalle scene di paesaggio operate da quei maestri giapponesi degli ukiyo-e (le “immagini del
mondo fluttuante”) come Hokusai, Hiroshige e Utamaro. Il loro stile essenziale e dinamico
introdusse diversi elementi di novità ammirati in Europa dopo che il Giappone, dopo un isolamento
durato due secoli, aprì le porte al mondo grazie alla Restaurazione Meiji iniziata a metà Ottocento.
Percorrendo questa storia Bill Claps crea immagini di grande forza visiva che vivono in equilibrio tra
figurazione e astrazione.
Già in serie precedenti di lavori Bill Claps ha utilizzato il confronto con la storia dell'arte: "la pittura di
paesaggio cinese e giapponese è stata a lungo una fonte d'ispirazione per me – dice l'artista – in tali
opere ho voluto rendere omaggio a questi artisti che mi hanno influenzato. Eseguo ogni opera in
positivo e in negativo, al fine di articolare nelle mie serie la dualità di yin e yang che sta alla base
della cultura orientale”.
In questi ultimi lavori, di cui molti inediti, si può leggere l'interesse di Claps per la natura
incontaminata colta da vicino e tradotta in elementi compositivi autonomi, che a tratti richiamano
l'astrazione geometrica, attraverso l'esaltazione delle linee rette presenti nelle foglie e negli alberi
fotografati durante le missioni nelle foreste. Lo studio dell'arte calligrafica orientale si riflette in opere
che esprimono potenza e delicatezza, celebrando quella forza incisiva posseduta dall'arte
giapponese che, in quanto alternativa alla storia dell'arte occidentale, influenzerà i grandi
impressionisti, da Renoir a Monet e Manet, e perfino Van Gogh, indicando loro un ideale estetico
fino ad allora sconosciuto.
Un altro elemento caratteristico delle serie Natural Abstractions è dato dall'intenzione dell'artista di
cogliere la natura “fuori contesto”, ovvero di trovare ritrarre specie di piante e foreste che sono al di
fuori del contesto delle stampe giapponesi originali. Così Claps ritrae una foresta di bambù presente
in un parco di New York, oppure una foresta di pioppi centenari cresciuti tra gli aceri sul monte Hale
nel New Hampshire a seguito di un incendio avvenuto nel 1910 che ha bruciato un'area consistente
di foresta. Così facendo Claps mette in evidenza un fenomeno di migrazione vegetale che presenta
forti valenza simboliche nel mondo attuale.
A fronte di ciò “è interessante notare – sostiene l'artista - il paradosso presente nel mondo naturale
di Cuba dove ho scoperto un altro tipo di relazione tra uomo e natura. A Cuba il governo ha
represso le persone impedendo loro di esprimersi creativamente e di fare libera imprenditoria. La
modesta industrializzazione ha protetto il mondo naturale che è cresciuto in modo libero e
incondizionato. Per esempio nella Humboldt Rain Forest dove ho scattato le foto per questa serie il
90% delle piante presenti non si trovano in nussun'altra parte del mondo, c'è una vita fiorente e la
conseguenza paradossale è che le piante vivono molto più libere delle persone; invece negli Stati
Uniti e in altre economie più libere e aperte, l'industrializzazione incontrollata ha prodotto la
distruzione del mondo naturale”.
Fonti d'ispirazione della poetica di Claps cono la calligrafia, il linguaggio critico e i codici di
decrittazione dell'arte, il codice Morse, l'espressionismo, la figura umana, la pittura di paesaggio
asiatico e le immagini divenute iconiche dall'arte contemporanea.
“Attraverso tutte queste fonti – dichiara il critico Nicola Davide Angerame che cura la mostra - Claps
porta avanti un discorso serrato e multiforme sullo statuto e sul ruolo dell'immagine artistica nel
mondo contemporaneo”.
Bill Claps (vive e lavora a New York) è un artista visivo, regista e scrittore il cui lavoro riflette sulla
storia e il linguaggio dell'arte.
Nato a Glen Ridge, New Jersey, ha conseguito un Bachelor of Arts (B.A.) alla Harvard University,
dove ha studiato pittura e storia dell'arte. Ha studiato pittura e disegno presso la Art Students
League di New York e a Firenze, Italia.
I suoi dipinti e disegni sono stati presentati in mostre personali e collettive, in gallerie e istituzioni
degli Stati Uniti e in Europa.
Negli Stati Uniti: Salomon Arts Gallery (New York), Priska C. Juschka Fine Art (New York), Henry
Gregg Gallery (New York), Rush Arts Gallery (New York), Aspen Fine Arts Gallery (Aspen,
Colorado), Bendheim Gallery (Greenwich, Connecticut), Kismet Gallery (Westport, Connecticut) e
Exhibit Gallery (Tulsa, OK). In Europa ha tenuto mostre presso la Galleria Nazionale d'Arte Antica di
Palazzo Corsini a Roma; Artgeneve, Ginevra; Art Monaco; Evartspace, Genvea.
Le sue opere sono presenti in collezioni private e fondazioni negli Stati Uniti e in Europa.
Scrive per Artspace Magazine e Exibart Magazine.
due serie di opere dell'artista newyorkese Bill Claps. La mostra sarà inaugurata il 12 novembre dalle
19 alle 21 presso lo Spazio Garibaldi 77, in Corso Garibaldi 77, 20121 Milano.
La mostra durerà fino al 23 dicembre 2016 e sarà aperta da lunedì a venerdì, ore 14:30 – 18:30.
Sabato e domenica: 12:30 – 16:30 e su appuntamento con ingresso libero. (Tel: 02 4537 7010)
La serie "Natural Abstractions" di Bill Claps nasce come interpretazione personale e tributo che
l'artista newyorkese rivolge ai motivi naturali tratti dalle stampe giapponesi e orientali che nel XIX
secolo giunsero in Europa e influenzarono i pittori impressionisti. Il fenomeno esteso fu battezzato
Giapponismo nel 1873 ed ebbe in Parigi il suo epicentro.
Il processo creativo messo a punto da Bill Claps ha inizio con la fotografia scattata dal vivo durante
le missioni in alcune foreste intatte di Cuba, del Colorado, del New Hampshire e di New York. Le
immagini vengono poi trattate digitalmente e stampate in bianco e nero. La particolare consistenza
di questa serie di lavori, esposti per la prima volta a Milano (dopo New York e Tulsa), risulta da un
processo che Claps ha messo a punto personalmente e che prevede una fase di stampa con
l'inserimento di foglie dorate. Questa tecnica originale richiama le pratiche dell'arte bizantina
aggiornandole al XXI secolo e coniugandole con le più moderne tecnologie, dalla fotografia alla
stampa digitale. Essa permette all'artista di creare una versione contemporanea dei motivi naturali
tratti dalle scene di paesaggio operate da quei maestri giapponesi degli ukiyo-e (le “immagini del
mondo fluttuante”) come Hokusai, Hiroshige e Utamaro. Il loro stile essenziale e dinamico
introdusse diversi elementi di novità ammirati in Europa dopo che il Giappone, dopo un isolamento
durato due secoli, aprì le porte al mondo grazie alla Restaurazione Meiji iniziata a metà Ottocento.
Percorrendo questa storia Bill Claps crea immagini di grande forza visiva che vivono in equilibrio tra
figurazione e astrazione.
Già in serie precedenti di lavori Bill Claps ha utilizzato il confronto con la storia dell'arte: "la pittura di
paesaggio cinese e giapponese è stata a lungo una fonte d'ispirazione per me – dice l'artista – in tali
opere ho voluto rendere omaggio a questi artisti che mi hanno influenzato. Eseguo ogni opera in
positivo e in negativo, al fine di articolare nelle mie serie la dualità di yin e yang che sta alla base
della cultura orientale”.
In questi ultimi lavori, di cui molti inediti, si può leggere l'interesse di Claps per la natura
incontaminata colta da vicino e tradotta in elementi compositivi autonomi, che a tratti richiamano
l'astrazione geometrica, attraverso l'esaltazione delle linee rette presenti nelle foglie e negli alberi
fotografati durante le missioni nelle foreste. Lo studio dell'arte calligrafica orientale si riflette in opere
che esprimono potenza e delicatezza, celebrando quella forza incisiva posseduta dall'arte
giapponese che, in quanto alternativa alla storia dell'arte occidentale, influenzerà i grandi
impressionisti, da Renoir a Monet e Manet, e perfino Van Gogh, indicando loro un ideale estetico
fino ad allora sconosciuto.
Un altro elemento caratteristico delle serie Natural Abstractions è dato dall'intenzione dell'artista di
cogliere la natura “fuori contesto”, ovvero di trovare ritrarre specie di piante e foreste che sono al di
fuori del contesto delle stampe giapponesi originali. Così Claps ritrae una foresta di bambù presente
in un parco di New York, oppure una foresta di pioppi centenari cresciuti tra gli aceri sul monte Hale
nel New Hampshire a seguito di un incendio avvenuto nel 1910 che ha bruciato un'area consistente
di foresta. Così facendo Claps mette in evidenza un fenomeno di migrazione vegetale che presenta
forti valenza simboliche nel mondo attuale.
A fronte di ciò “è interessante notare – sostiene l'artista - il paradosso presente nel mondo naturale
di Cuba dove ho scoperto un altro tipo di relazione tra uomo e natura. A Cuba il governo ha
represso le persone impedendo loro di esprimersi creativamente e di fare libera imprenditoria. La
modesta industrializzazione ha protetto il mondo naturale che è cresciuto in modo libero e
incondizionato. Per esempio nella Humboldt Rain Forest dove ho scattato le foto per questa serie il
90% delle piante presenti non si trovano in nussun'altra parte del mondo, c'è una vita fiorente e la
conseguenza paradossale è che le piante vivono molto più libere delle persone; invece negli Stati
Uniti e in altre economie più libere e aperte, l'industrializzazione incontrollata ha prodotto la
distruzione del mondo naturale”.
Fonti d'ispirazione della poetica di Claps cono la calligrafia, il linguaggio critico e i codici di
decrittazione dell'arte, il codice Morse, l'espressionismo, la figura umana, la pittura di paesaggio
asiatico e le immagini divenute iconiche dall'arte contemporanea.
“Attraverso tutte queste fonti – dichiara il critico Nicola Davide Angerame che cura la mostra - Claps
porta avanti un discorso serrato e multiforme sullo statuto e sul ruolo dell'immagine artistica nel
mondo contemporaneo”.
Bill Claps (vive e lavora a New York) è un artista visivo, regista e scrittore il cui lavoro riflette sulla
storia e il linguaggio dell'arte.
Nato a Glen Ridge, New Jersey, ha conseguito un Bachelor of Arts (B.A.) alla Harvard University,
dove ha studiato pittura e storia dell'arte. Ha studiato pittura e disegno presso la Art Students
League di New York e a Firenze, Italia.
I suoi dipinti e disegni sono stati presentati in mostre personali e collettive, in gallerie e istituzioni
degli Stati Uniti e in Europa.
Negli Stati Uniti: Salomon Arts Gallery (New York), Priska C. Juschka Fine Art (New York), Henry
Gregg Gallery (New York), Rush Arts Gallery (New York), Aspen Fine Arts Gallery (Aspen,
Colorado), Bendheim Gallery (Greenwich, Connecticut), Kismet Gallery (Westport, Connecticut) e
Exhibit Gallery (Tulsa, OK). In Europa ha tenuto mostre presso la Galleria Nazionale d'Arte Antica di
Palazzo Corsini a Roma; Artgeneve, Ginevra; Art Monaco; Evartspace, Genvea.
Le sue opere sono presenti in collezioni private e fondazioni negli Stati Uniti e in Europa.
Scrive per Artspace Magazine e Exibart Magazine.
12
novembre 2016
Bill Claps – Natural abstractions
Dal 12 novembre al 23 dicembre 2016
arte contemporanea
Location
GARIBALDI 77
Milano, Corso Giuseppe Garibaldi, 77, (Milano)
Milano, Corso Giuseppe Garibaldi, 77, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì, ore 14:30 – 18:30.
Sabato e domenica: 12:30 – 16:30 e su appuntamento.
Vernissage
12 Novembre 2016, h 19-21
Autore
Curatore