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Start up. Quattro Agenzie per la produzione del possibile
Il progetto di Gianfranco Baruchello inaugura la nuova sede di Roma della Fondazione. Lo spazio espositivo ospiterà quattro agenzie, ognuna delle quali lavorerà attivamente per raggiungere un obiettivo diverso: la promozione di scambi di terra a livello globale, l’adozione di pecore portatili, la produzione di utopie, la realizzazione di oggetti anomali. Ciascuna agenzia si occuperà di promuovere le varie attività ricercando investitori, aziende, amatori, disposti a sostenere, affiancare o co-produrre i progetti proposti
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Mercoledì 9 novembre 2016 la Fondazione Baruchello inaugura la nuova sede di Roma in
via del Vascello 35 (Monteverde Vecchio) con il progetto Start up. Quattro Agenzie per
la produzione del possibile, ideato da Gianfranco Baruchello e a cura di Maria Alicata
e Carla Subrizi. Si apre così un nuovo capitolo per la Fondazione – nata nel 1998 e già
attiva nella sede del Parco di Vejo, tuttora in funzione – che con questo spazio di circa 300
mq nel cuore della Capitale intende rafforzare il legame con la città, incrementando la
propria attività e il dialogo con il pubblico.
Da sempre incentrata sulle relazioni tra arte, natura, economia, storia, la ricerca di
Gianfranco Baruchello prosegue con questo progetto sperimentale che prende il proprio
nome dall’ambito economico. Con il termine start up, si identifica infatti una nuova impresa
nella forma di un’organizzazione temporanea o di una società di capitali in cerca di modelli
di business per creare e distribuire valore. In un momento storico contraddistinto da
flessibilità e mobilità, in cui le accezioni di lavoro, economia, produzione e formazione
sono in continua crisi e trasformazione, l’arte diviene il territorio dove nuove forme di
immaginazione possono sfidare i confini del possibile.
Il progetto è strutturato come un ufficio per la promozione e la diffusione di
proposte visionarie che intendono innescare ulteriori dinamiche economiche e di
relazione, e ridefinire il rapporto tra il valore d’uso e il valore di scambio.
Lo spazio espositivo ospiterà quattro agenzie, ognuna delle quali lavorerà attivamente per
raggiungere un obiettivo diverso: la promozione di scambi di terra a livello globale,
l’adozione di pecore portatili, la produzione di utopie, la realizzazione di oggetti anomali.
Ciascuna agenzia si occuperà di promuovere le varie attività ricercando investitori,
aziende, amatori, disposti a sostenere, affiancare o co-produrre i progetti proposti.
La mostra è articolata in quattro ambienti:
1. Earth Exchange. La prima stanza è dedicata alla terra, custode di valori antichi e
patrimonio del vivente, tema di Un metro cubo di terra – Earth Exchange. Il progetto è
stato avviato nel 2014 e consiste nello scambio tra la terra della Fondazione (proveniente
dalla sede di Via di Santa Cornelia, nella campagna a nord di Roma) con terra proveniente
da un altro luogo in Italia o all’estero. Il destinatario dello scambio riceve due casse di
legno della misura di un metro cubo, una piena e una vuota. L’agenzia si occuperà di
seguire tutte le fasi: dalla ricerca del partner alla spedizione della terra nelle casse, allo
svuotamento delle stesse, al mescolamento delle terre dei due luoghi fino al ritorno della
cassa contenente la terra del partner e al suo mescolamento con la terra della
Fondazione.
La terra è qui intesa come un elemento che può fondersi con le terre di tutto il mondo, in
una sorta di trasfusione geografica e culturale senza confini.
Nei due anni dall’avvio del progetto, sono già avvenuti scambi tra Martina Franca (Puglia),
Amburgo e Karlsruhe (in Germania).
2. Adozione della pecora. Sull’importanza, oggi, di ripensare la pecora si concentra la
seconda agenzia. I visitatori della mostra hanno la possibilità di diventare pastori virtuali
attraverso l’impegno personale di adottare una pecora portatile in legno, nella forma
essenziale – con misure reali – di una sagoma piatta, timbrata e numerata. Dopo la
registrazione e la compilazione dei relativi moduli, l’utente diviene custode di una delle
cento pecore disponibili e quindi pastore di un gregge simbolico diffuso nel mondo. La
pecora dotata di un alloggiamento/maniglia può essere trasportata facilmente e
accompagnare il suo pastore in tutte le ordinarie e quotidiane attività. Un manifesto in
undici punti suggerisce modi di uso e manutenzione dell’oggetto.
L’atto di adozione conferisce concettualmente all’oggetto molte qualità di una vera pecora.
La pecora in legno diviene così portatrice delle proprietà affettive e identificative
tipiche della cura di un animale vivente.
A differenza del gregge tradizionale, con un unico pastore, questo gregge portatile
definisce una proprietà comune basata sulla condivisione. L’agenzia, oltre a individuare i
potenziali custodi della pecora, si occuperà anche di seguire e controllare le vicende e gli
usi dell’oggetto adottato. È prevista la compilazione di una mappa per seguire gli itinerari e
le destinazione del gregge.
3. Oggetti anomali. Per avviare le attività di questa agenzia, Baruchello ha invitato un
primo gruppo di artisti (a cui seguiranno altri) a presentare, ognuno, il progetto per un
“oggetto anomalo”: un’idea o l’invenzione di uno strumento differente da quanto già
esistente nella produzione industriale. Compito dell’agenzia sarà trovare l’ente, o
l’amatore, che finanzi la realizzazione dell’oggetto nei modi e dettagli che l’artista
propone: un esperimento per capire le possibili funzioni dell’errore, dell’inutile, dello scarto
per innescare una nuova relazione tra creatività e produzione. Tra gli artisti invitati: Maria
Thereza Alvez, Massimo Bartolini, Elisabetta Benassi, Jimmie Durham, Bruna
Esposito, Emilio Fantin, Claire Fontaine, Felice Levini, HH Lim, Rogelio Lopez
Cuenca, Antoni Muntadas, Leonardo Petrucci, Cesare Pietroiusti, Santo Tolone,
Carlo Gabriele Tribbioli, Cesare Viel.
4. Produzione di utopie. Cosa fa venire in mente immaginarsi al centro di un bosco fitto,
oscuro, in totale solitudine, per qualche minuto? L’agenzia ha per obiettivo l’offerta di
questa emozione. Dislocata al piano inferiore rispetto agli spazi delle altre agenzie, la
piccola stanza dell’utopia implica la discesa in un luogo sotterraneo e l’immersione in un
ambiente insolito che simula l’interno di un bosco, dove la paura potrebbe essere in
agguato come memoria o fantasia: un luogo simbolico della rimozione, intimo e raccolto,
possibile “attivatore” di pensieri e di immaginazione.
All’utente di questo spazio è richiesto di lasciare una parola venuta in mente.
Per tutta la durata del progetto si terranno incontri e workshop con artisti, poeti, scrittori,
filosofi, in cui saranno affrontate diverse tematiche quali l’utopia, plusvalori e disvalori
dell’economia, ruolo della pecora nella storia dell’arte, pastorizia, sopravvivenza e
capitalismo, in una prospettiva interdisciplinare, metodologia che da sempre
contraddistingue le ricerche e le attività della Fondazione Baruchello.
Start up. Quattro Agenzie per la produzione del possibile
Fondazione Baruchello
Via del Vascello 35, 00152 Roma
9 novembre 2016 – 28 aprile 2017
dal martedì al venerdì dalle ore 16.00 alle ore 19.00
Ingresso libero
Fondazione Baruchello
Via di Santa Cornelia, 695 - 00188 Roma
Via del Vascello, 35 - 00152 Roma
www.fondazionebaruchello.com
info@fondazionebaruchello.com
+ 39 06 3346000
Ufficio stampa
Marta Colombo - martacolombo@gmail.com - +39 340 34 42 805
Francesca Venuto - francescavenuto.f@gmail.com - +39 349 57 80 211
via del Vascello 35 (Monteverde Vecchio) con il progetto Start up. Quattro Agenzie per
la produzione del possibile, ideato da Gianfranco Baruchello e a cura di Maria Alicata
e Carla Subrizi. Si apre così un nuovo capitolo per la Fondazione – nata nel 1998 e già
attiva nella sede del Parco di Vejo, tuttora in funzione – che con questo spazio di circa 300
mq nel cuore della Capitale intende rafforzare il legame con la città, incrementando la
propria attività e il dialogo con il pubblico.
Da sempre incentrata sulle relazioni tra arte, natura, economia, storia, la ricerca di
Gianfranco Baruchello prosegue con questo progetto sperimentale che prende il proprio
nome dall’ambito economico. Con il termine start up, si identifica infatti una nuova impresa
nella forma di un’organizzazione temporanea o di una società di capitali in cerca di modelli
di business per creare e distribuire valore. In un momento storico contraddistinto da
flessibilità e mobilità, in cui le accezioni di lavoro, economia, produzione e formazione
sono in continua crisi e trasformazione, l’arte diviene il territorio dove nuove forme di
immaginazione possono sfidare i confini del possibile.
Il progetto è strutturato come un ufficio per la promozione e la diffusione di
proposte visionarie che intendono innescare ulteriori dinamiche economiche e di
relazione, e ridefinire il rapporto tra il valore d’uso e il valore di scambio.
Lo spazio espositivo ospiterà quattro agenzie, ognuna delle quali lavorerà attivamente per
raggiungere un obiettivo diverso: la promozione di scambi di terra a livello globale,
l’adozione di pecore portatili, la produzione di utopie, la realizzazione di oggetti anomali.
Ciascuna agenzia si occuperà di promuovere le varie attività ricercando investitori,
aziende, amatori, disposti a sostenere, affiancare o co-produrre i progetti proposti.
La mostra è articolata in quattro ambienti:
1. Earth Exchange. La prima stanza è dedicata alla terra, custode di valori antichi e
patrimonio del vivente, tema di Un metro cubo di terra – Earth Exchange. Il progetto è
stato avviato nel 2014 e consiste nello scambio tra la terra della Fondazione (proveniente
dalla sede di Via di Santa Cornelia, nella campagna a nord di Roma) con terra proveniente
da un altro luogo in Italia o all’estero. Il destinatario dello scambio riceve due casse di
legno della misura di un metro cubo, una piena e una vuota. L’agenzia si occuperà di
seguire tutte le fasi: dalla ricerca del partner alla spedizione della terra nelle casse, allo
svuotamento delle stesse, al mescolamento delle terre dei due luoghi fino al ritorno della
cassa contenente la terra del partner e al suo mescolamento con la terra della
Fondazione.
La terra è qui intesa come un elemento che può fondersi con le terre di tutto il mondo, in
una sorta di trasfusione geografica e culturale senza confini.
Nei due anni dall’avvio del progetto, sono già avvenuti scambi tra Martina Franca (Puglia),
Amburgo e Karlsruhe (in Germania).
2. Adozione della pecora. Sull’importanza, oggi, di ripensare la pecora si concentra la
seconda agenzia. I visitatori della mostra hanno la possibilità di diventare pastori virtuali
attraverso l’impegno personale di adottare una pecora portatile in legno, nella forma
essenziale – con misure reali – di una sagoma piatta, timbrata e numerata. Dopo la
registrazione e la compilazione dei relativi moduli, l’utente diviene custode di una delle
cento pecore disponibili e quindi pastore di un gregge simbolico diffuso nel mondo. La
pecora dotata di un alloggiamento/maniglia può essere trasportata facilmente e
accompagnare il suo pastore in tutte le ordinarie e quotidiane attività. Un manifesto in
undici punti suggerisce modi di uso e manutenzione dell’oggetto.
L’atto di adozione conferisce concettualmente all’oggetto molte qualità di una vera pecora.
La pecora in legno diviene così portatrice delle proprietà affettive e identificative
tipiche della cura di un animale vivente.
A differenza del gregge tradizionale, con un unico pastore, questo gregge portatile
definisce una proprietà comune basata sulla condivisione. L’agenzia, oltre a individuare i
potenziali custodi della pecora, si occuperà anche di seguire e controllare le vicende e gli
usi dell’oggetto adottato. È prevista la compilazione di una mappa per seguire gli itinerari e
le destinazione del gregge.
3. Oggetti anomali. Per avviare le attività di questa agenzia, Baruchello ha invitato un
primo gruppo di artisti (a cui seguiranno altri) a presentare, ognuno, il progetto per un
“oggetto anomalo”: un’idea o l’invenzione di uno strumento differente da quanto già
esistente nella produzione industriale. Compito dell’agenzia sarà trovare l’ente, o
l’amatore, che finanzi la realizzazione dell’oggetto nei modi e dettagli che l’artista
propone: un esperimento per capire le possibili funzioni dell’errore, dell’inutile, dello scarto
per innescare una nuova relazione tra creatività e produzione. Tra gli artisti invitati: Maria
Thereza Alvez, Massimo Bartolini, Elisabetta Benassi, Jimmie Durham, Bruna
Esposito, Emilio Fantin, Claire Fontaine, Felice Levini, HH Lim, Rogelio Lopez
Cuenca, Antoni Muntadas, Leonardo Petrucci, Cesare Pietroiusti, Santo Tolone,
Carlo Gabriele Tribbioli, Cesare Viel.
4. Produzione di utopie. Cosa fa venire in mente immaginarsi al centro di un bosco fitto,
oscuro, in totale solitudine, per qualche minuto? L’agenzia ha per obiettivo l’offerta di
questa emozione. Dislocata al piano inferiore rispetto agli spazi delle altre agenzie, la
piccola stanza dell’utopia implica la discesa in un luogo sotterraneo e l’immersione in un
ambiente insolito che simula l’interno di un bosco, dove la paura potrebbe essere in
agguato come memoria o fantasia: un luogo simbolico della rimozione, intimo e raccolto,
possibile “attivatore” di pensieri e di immaginazione.
All’utente di questo spazio è richiesto di lasciare una parola venuta in mente.
Per tutta la durata del progetto si terranno incontri e workshop con artisti, poeti, scrittori,
filosofi, in cui saranno affrontate diverse tematiche quali l’utopia, plusvalori e disvalori
dell’economia, ruolo della pecora nella storia dell’arte, pastorizia, sopravvivenza e
capitalismo, in una prospettiva interdisciplinare, metodologia che da sempre
contraddistingue le ricerche e le attività della Fondazione Baruchello.
Start up. Quattro Agenzie per la produzione del possibile
Fondazione Baruchello
Via del Vascello 35, 00152 Roma
9 novembre 2016 – 28 aprile 2017
dal martedì al venerdì dalle ore 16.00 alle ore 19.00
Ingresso libero
Fondazione Baruchello
Via di Santa Cornelia, 695 - 00188 Roma
Via del Vascello, 35 - 00152 Roma
www.fondazionebaruchello.com
info@fondazionebaruchello.com
+ 39 06 3346000
Ufficio stampa
Marta Colombo - martacolombo@gmail.com - +39 340 34 42 805
Francesca Venuto - francescavenuto.f@gmail.com - +39 349 57 80 211
09
novembre 2016
Start up. Quattro Agenzie per la produzione del possibile
Dal 09 novembre 2016 al 28 aprile 2017
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE BARUCHELLO – VIA DEL VASCELLO
Roma, Via Del Vascello, 35, (Roma)
Roma, Via Del Vascello, 35, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle ore 16.00 alle ore 19.00
Vernissage
9 Novembre 2016, ore 19
Autore
Curatore