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Donazioni I. Percorsi della creatività dal Novecento al nuovo Millennio
L’esposizione traccia dei “Percorsi” dall’inizio del Novecento fino a oggi attraverso una selezione di grafiche, dipinti, opere materiche, collage e libri d’artista donati da grandi maestri, giovani talenti e filantropi a partire dal 2010. In mostra un centinaio d’artisti.
Comunicato stampa
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Da sabato 12 novembre a giovedì 8 dicembre 2016, Spazio Officina di Chiasso (Svizzera), adiacente al m.a.x. museo, ospita "Donazioni I", una mostra che attraversa tutto il Novecento e approda ai giorni nostri con una scelta di opere di un centinaio di artisti: grafiche, dipinti, opere materiche, collage e libri d’artista.
Intorno al fil rouge della "creatività" che caratterizza la stagione espositiva 2016–2017, è così possibile raccontare oltre un secolo, toccando le varie avanguardie e correnti: dalla pittura surreale alla metafisica, dall’arte concreta all’informale, dalla pittura analitica all’espressione concettuale, dal Minimalismo alla Transavanguardia, dalla fotografia appropriazionista alla “cultura beta-amiloide”.
Le grafiche di maestri indiscussi del XX secolo dialogano con i lavori di artisti più giovani e promettenti. Per ogni autore sarà proposta una scelta critica di opere, intorno al tema della "creatività".
L’esposizione si apre con le grafiche donate nel 2010 da Gillo Dorfles e con le grafiche donate nel 2011 da Dario Fo; ad entrambi il m.a.x. museo ha dedicato una mostra: "Gillo Dorfles. Movimento Arte Concreta (1948–1958)" (fra settembre e novembre 2010) e "Dario Fo. La pittura di un narratore" (dal settembre 2011 al gennaio 2012).
La rassegna – a cura di Luigi Sansone, storico e critico d’arte contemporanea, nonché membro del comitato scientifico del museo, e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo e di Spazio Officina – s’inserisce nel filone della "grafica contemporanea" con l’intento di rendere pubblica la conoscenza delle opere confluite nella collezione di Chiasso da artisti e filantropi del mondo dell’arte e della cultura a partire dal 2010, grazie anche alla sinergia con l’associazione amici del m.a.x. museo.
"Donazioni I" è la prima mostra allestita con opere della collezione del museo; inaugurato il 12 novembre 2005 su iniziativa della Fondazione Max Huber-Kono di Chiasso, dal 2010 il m.a.x. museo è diventato, come pure Spazio Officina, un’istituzione pubblica del Comune di Chiasso.
Se da un canto, quindi, le mostre e gli eventi promossi traducono la missione divulgativa del museo come luogo aperto, da vivere con gli altri, dove fare esperienze e fruire di occasioni di confronto e di avvicinamento all’arte, le "Donazioni" riflettono questo senso di "condivisione" col pubblico dell’arte, della bellezza e della creatività.
Accompagna l’esposizione un "Raccoglitore a schede" che presenta una selezione delle opere in mostra (Progetto Stampa, Chiasso, 2016, CHF 22.-): un vero e proprio strumento di lavoro, di catalogazione e di studio work in progress ampliabile e in continua crescita.
"Donazioni I" è, infatti, la prima tappa di una serie di mostre triennali che saranno allestite con le opere donate da vari privati alla collezione del museo, con l’intento di diventare un appuntamento ricorrente, curioso e piacevole nella programmazione di Spazio Officina.
Gli artisti presenti in mostra sono:
Attilio Alfieri
Nadia Ancona
Rodolfo Aricò
Armodio
Giuliano Barbanti
Carlo Bertè
Floriano Bodini
Beppe Bonetti
Ferruccio Bortoluzzi
Silvano Bozzolini
Serge Brignoni
Giuseppe Calonaci
Domenico Cantatore
Nicola Carrino
Bruno Cassinari
Carlo Ciussi
Fabrizio Clerici
Pietro Coletta
Giovanni Conservo
Alberto Croce
Salvatore Cuschera
Miro Cusumano
Riccardo Di Mauro
Piero Dorazio
Gillo Dorfles
Gianni Dova
Nathalie Du Pasquier
Umberto Faini
Simonetta Ferrante
Gianfranco Ferroni
Anna C. Filippi
Dario Fo
Giovanna Fra
Christine Gendre-Bergère
Mathias Gentinetta
Gianni Gianella
Giuseppe Guerreschi
Robert Helman
Carlo Invernizzi
Giovanni Korompay
Rosina Kuhn
Piero Leddi
Teresa Leiser Giupponi
Gino Macconi
Luigi Mainolfi
Giuseppe Martinelli
Matteo Filippo Martini
Sandro Martini
Eliseo Mattiacci
Elena Mezzadra
Tonino Milite
Adriano Moneghetti
Sergio Morello
Alberto Moretti
Hidetoshi Nagasawa
Mario Nigro
Antonio Paradiso
Pino Pascali
Massimo Petringa
Aymone Poletti
Carla Prina
Nunzio Quarto
Bruno Querci
Luigi Regianini
Hans Richter
Luciano Rigolini
Franco Rognoni
Gina Roma
Giampaolo Russo
Lucio Saffaro
Angelo Savelli
Salvatore Scarpitta
Renzo Schirolli
Nilla Six
Giuseppe Spagnulo
Fausta Squatriti
Mauro Staccioli
Mark Tobey
Antonio Trotta
Giulio Turcato
Gianfilippo Usellini
Valentino Vago
Italo Valenti
Walter Valentini
Renzo Vespignani
Carmelo Violi
Heinz Waibl
Sieglinde Wittwer
William Xerra
Ossip Zadkine
Sono possibili visite guidate per associazioni, gruppi e scolaresche su prenotazione (eventi@maxmuseo.ch).
INAUGURAZIONE
L’inaugurazione della mostra "Donazioni I. Percorsi della creatività dal Novecento al nuovo Millennio” ha luogo venerdì 11 novembre 2016 alle ore 18.30 presso Spazio Officina di Chiasso (Svizzera) alla presenza di Davide Dosi, capo Dicastero Educazione e Attività culturali di Chiasso, Gillo Dorfles, artista, critico d’arte e professore emerito di estetica, e dei curatori: Luigi Sansone, storico e critico d’arte contemporanea, e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo e di Spazio Officina.
A Gillo Dorfles il m.a.x. museo aveva dedicato una mostra nel 2010 dal titolo "Gillo Dorfles. Movimento Arte Concreta (1948–1958)".
Al termine del vernissage sarà offerto un aperitivo ai presenti.
CHI HA SOSTENUTO LA MOSTRA
La mostra è resa possibile grazie al Dicastero Educazione e Attività culturali del Comune di Chiasso, con il sostegno della Repubblica e Cantone Ticino-Fondo Swisslos, dell’AGE SA, della Banca Popolare di Sondrio (Suisse) e dell’associazione amici del m.a.x. museo (aamm).
Si ringrazia la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI), e in particolare il Laboratorio cultura visiva del Dipartimento ambiente costruzioni e design, per la collaborazione nell’ambito del progetto grafico della mostra.
LA MOSTRA
L’esposizione si apre con una selezione delle grafiche del MAC che Gillo Dorfles (1910) ha donato nel 2010 in occasione della prima esposizione che sanciva il m.a.x. museo quale istituzione pubblica del Comune di Chiasso, segue a pendant un omaggio al maestro Dario Fo (1926–2016), recentemente scomparso, il quale, in occasione dell’antologica tenutasi a Chiasso nel 2011 intitolata "La pittura di un narratore", regalò al museo alcune sue litografie acquerellate a mano.
Le opere selezionate in questa prima esposizione dedicata alle "Donazioni" sono più di un centinaio e si articolano in un’iniziale sezione dedicata ad artisti che fanno del tema "figurativo" la loro ricerca prioritaria pur nelle diverse declinazioni e, in alcuni casi, approdano in fasi successive all’arte concettuale, si ricordano a questo proposito: Attilio Alfieri (1904–1992), Domenico Cantatore (1906–1998), Bruno Cassinari (1912–1992), Gina Roma (1914–2005), Alberto Moretti (1922–2012), Franco Rognoni (1913–1999), Renzo Vespignani (1924–2001), Gino Macconi (1928–1999), Giuseppe Guerreschi (1929–1985), Nadia Ancona (1930–2004), Nilla Six (1932–2006), Floriano Bodini (1933–2005), Alberto Croce (1933–2014), Giovanni Conservo (1935–2010), Rosina Kuhn (1940), Giampaolo Russo (1974), Sieglinde Wittwer (1966). Iniziatore della corrente denominata "nuova figurazione" fu Gianfranco Ferroni (1927–2001) anche presente in mostra, seguito da Piero Leddi (1930–2016) e Anna C. Filippi (1973).
La sovrapposizione del tema figurativo permette una ricerca volta all’iperrealismo, come nel caso di Giuseppe Martinelli (1930–2016) o alla stratificazione e ripetizione del dato, si pensi a Mathias Gentinetta (1963) e Carmelo Violi (1979), cui segue l’analisi oggettuale di Adriano Moneghetti (1974) o la ricerca luministica – rivolta agli affascinanti effetti di luce e ombra – attuata da Massimo Petringa (1964).
Fondante è l’attenzione rivolta alla metafisica che approda al Surrealismo, ricerca svolta dai maestri: Gianfilippo Usellini (1903–1971), Serge Brignoni (1903–2002), Fabrizio Clerici (1913–1993), Lucio Saffaro (1929–1998), Luigi Regianini (1930–2013), Armodio (1938), Carlo Bertè (1939). Segue quindi l’importante fase legata alla ricerca astratto-geometrica testimoniata da: Carla Prina (1911–2008), Angelo Savelli (1911–1995), Italo Valenti (1912–1995), Mario Nigro (1917–1992), Teresa Leiser Giupponi (1922–1993), Carlo Ciussi (1930–2012), Rodolfo Aricò (1930–2002), Giuseppe Calonaci (1931), Renzo Schirolli (1935–2000), Giuliano Barbanti (1936), Miro Cusumano (1938–1987), Nunzio Quarto (1941), Riccardo Di Mauro (1955) e Bruno Querci (1956).
Importante è la sezione relativa all’arte astratta che confluisce nello "spazialismo", documentata in mostra da: Nicola Carrino (1932), Antonio Paradiso (1936), Pietro Coletta (1948) e Salvatore Cuschera (1958). Alcuni fra gli artisti incisori esposti in mostra provengono dal mondo plastico della scultura su materia metallica, che porta a esiti sorprendenti dettati da una particolare sensibilità, si pensi a Giuseppe Spagnulo (1936–2016), Eliseo Mattiacci (1940), Hidetoshi Nagasawa (1940), Mauro Staccioli (1937), Antonio Trotta (1937) e Luigi Mainolfi (1948).
L’arte povera è anche documentata in mostra con il maestro Pino Pascali (1935–1968) e a livello materico con Ferruccio Bortoluzzi (1920–2007).
Significativa è la ricerca astratta basata sul rapporto segno-colore, testimoniata nell’esposizione da una cospicua serie di artisti che ottengono esisti sorprendenti ma anche molto diversi fra loro, si ricordano a questo proposito: Ossip Zadkine (1890–1967), Mark Tobey (1890–1976), Giovanni Korompay (1904–1988), Robert Helman (1910–1990), Giulio Turcato (1915–1995), Salvatore Scarpitta (1919–2007), Gianni Dova (1925–1991), Elena Mezzadra (1926), Piero Dorazio (1927–2005), Walter Valentini (1928), Gianni Gianella (1930–2005), Simonetta Ferrante (1930), Valentino Vago (1931), Umberto Faini (1933), William Xerra (1937), Fausta Squatriti (1941), Sandro Martini (1941), Tonino Milite (1942–2015), Silvano Bozzolini (1946–1992), Beppe Bonetti (1951), Matteo Filippo Martini (1966), Giovanna Fra (1967).
Dal dato figurativo in alcuni casi si raggiunge la pittura analitica, come in Sergio Morello (1937), o la scomposizione della stessa tramite i processi della tecnica fotografica concettualizzati in una volontà di decodificazione di "status artistico" come in Luciano Rigolini (1950) o la ricerca della "cultura beta-amiloide" di Aymone Poletti (1978).
Non manca anche la sezione dedicata al graphic design sullo studio e ricerca del logotipo con Heinz Waibl (1931) e all’importante e vasto argomento del libro d’artista qui espresso con approcci molto diversi, dall’ambito gestuale di Christine Gendre-Bergère (1952) a quello del mondo poetico e filosofico con Carlo Invernizzi (1932) seguito da Nathalie Du Pasquier (1957) nel commento grafico delle poesie di Giorgio Orelli per le Edizioni Lithos.
Intorno al fil rouge della "creatività" che caratterizza la stagione espositiva 2016–2017, è così possibile raccontare oltre un secolo, toccando le varie avanguardie e correnti: dalla pittura surreale alla metafisica, dall’arte concreta all’informale, dalla pittura analitica all’espressione concettuale, dal Minimalismo alla Transavanguardia, dalla fotografia appropriazionista alla “cultura beta-amiloide”.
Le grafiche di maestri indiscussi del XX secolo dialogano con i lavori di artisti più giovani e promettenti. Per ogni autore sarà proposta una scelta critica di opere, intorno al tema della "creatività".
L’esposizione si apre con le grafiche donate nel 2010 da Gillo Dorfles e con le grafiche donate nel 2011 da Dario Fo; ad entrambi il m.a.x. museo ha dedicato una mostra: "Gillo Dorfles. Movimento Arte Concreta (1948–1958)" (fra settembre e novembre 2010) e "Dario Fo. La pittura di un narratore" (dal settembre 2011 al gennaio 2012).
La rassegna – a cura di Luigi Sansone, storico e critico d’arte contemporanea, nonché membro del comitato scientifico del museo, e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo e di Spazio Officina – s’inserisce nel filone della "grafica contemporanea" con l’intento di rendere pubblica la conoscenza delle opere confluite nella collezione di Chiasso da artisti e filantropi del mondo dell’arte e della cultura a partire dal 2010, grazie anche alla sinergia con l’associazione amici del m.a.x. museo.
"Donazioni I" è la prima mostra allestita con opere della collezione del museo; inaugurato il 12 novembre 2005 su iniziativa della Fondazione Max Huber-Kono di Chiasso, dal 2010 il m.a.x. museo è diventato, come pure Spazio Officina, un’istituzione pubblica del Comune di Chiasso.
Se da un canto, quindi, le mostre e gli eventi promossi traducono la missione divulgativa del museo come luogo aperto, da vivere con gli altri, dove fare esperienze e fruire di occasioni di confronto e di avvicinamento all’arte, le "Donazioni" riflettono questo senso di "condivisione" col pubblico dell’arte, della bellezza e della creatività.
Accompagna l’esposizione un "Raccoglitore a schede" che presenta una selezione delle opere in mostra (Progetto Stampa, Chiasso, 2016, CHF 22.-): un vero e proprio strumento di lavoro, di catalogazione e di studio work in progress ampliabile e in continua crescita.
"Donazioni I" è, infatti, la prima tappa di una serie di mostre triennali che saranno allestite con le opere donate da vari privati alla collezione del museo, con l’intento di diventare un appuntamento ricorrente, curioso e piacevole nella programmazione di Spazio Officina.
Gli artisti presenti in mostra sono:
Attilio Alfieri
Nadia Ancona
Rodolfo Aricò
Armodio
Giuliano Barbanti
Carlo Bertè
Floriano Bodini
Beppe Bonetti
Ferruccio Bortoluzzi
Silvano Bozzolini
Serge Brignoni
Giuseppe Calonaci
Domenico Cantatore
Nicola Carrino
Bruno Cassinari
Carlo Ciussi
Fabrizio Clerici
Pietro Coletta
Giovanni Conservo
Alberto Croce
Salvatore Cuschera
Miro Cusumano
Riccardo Di Mauro
Piero Dorazio
Gillo Dorfles
Gianni Dova
Nathalie Du Pasquier
Umberto Faini
Simonetta Ferrante
Gianfranco Ferroni
Anna C. Filippi
Dario Fo
Giovanna Fra
Christine Gendre-Bergère
Mathias Gentinetta
Gianni Gianella
Giuseppe Guerreschi
Robert Helman
Carlo Invernizzi
Giovanni Korompay
Rosina Kuhn
Piero Leddi
Teresa Leiser Giupponi
Gino Macconi
Luigi Mainolfi
Giuseppe Martinelli
Matteo Filippo Martini
Sandro Martini
Eliseo Mattiacci
Elena Mezzadra
Tonino Milite
Adriano Moneghetti
Sergio Morello
Alberto Moretti
Hidetoshi Nagasawa
Mario Nigro
Antonio Paradiso
Pino Pascali
Massimo Petringa
Aymone Poletti
Carla Prina
Nunzio Quarto
Bruno Querci
Luigi Regianini
Hans Richter
Luciano Rigolini
Franco Rognoni
Gina Roma
Giampaolo Russo
Lucio Saffaro
Angelo Savelli
Salvatore Scarpitta
Renzo Schirolli
Nilla Six
Giuseppe Spagnulo
Fausta Squatriti
Mauro Staccioli
Mark Tobey
Antonio Trotta
Giulio Turcato
Gianfilippo Usellini
Valentino Vago
Italo Valenti
Walter Valentini
Renzo Vespignani
Carmelo Violi
Heinz Waibl
Sieglinde Wittwer
William Xerra
Ossip Zadkine
Sono possibili visite guidate per associazioni, gruppi e scolaresche su prenotazione (eventi@maxmuseo.ch).
INAUGURAZIONE
L’inaugurazione della mostra "Donazioni I. Percorsi della creatività dal Novecento al nuovo Millennio” ha luogo venerdì 11 novembre 2016 alle ore 18.30 presso Spazio Officina di Chiasso (Svizzera) alla presenza di Davide Dosi, capo Dicastero Educazione e Attività culturali di Chiasso, Gillo Dorfles, artista, critico d’arte e professore emerito di estetica, e dei curatori: Luigi Sansone, storico e critico d’arte contemporanea, e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo e di Spazio Officina.
A Gillo Dorfles il m.a.x. museo aveva dedicato una mostra nel 2010 dal titolo "Gillo Dorfles. Movimento Arte Concreta (1948–1958)".
Al termine del vernissage sarà offerto un aperitivo ai presenti.
CHI HA SOSTENUTO LA MOSTRA
La mostra è resa possibile grazie al Dicastero Educazione e Attività culturali del Comune di Chiasso, con il sostegno della Repubblica e Cantone Ticino-Fondo Swisslos, dell’AGE SA, della Banca Popolare di Sondrio (Suisse) e dell’associazione amici del m.a.x. museo (aamm).
Si ringrazia la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI), e in particolare il Laboratorio cultura visiva del Dipartimento ambiente costruzioni e design, per la collaborazione nell’ambito del progetto grafico della mostra.
LA MOSTRA
L’esposizione si apre con una selezione delle grafiche del MAC che Gillo Dorfles (1910) ha donato nel 2010 in occasione della prima esposizione che sanciva il m.a.x. museo quale istituzione pubblica del Comune di Chiasso, segue a pendant un omaggio al maestro Dario Fo (1926–2016), recentemente scomparso, il quale, in occasione dell’antologica tenutasi a Chiasso nel 2011 intitolata "La pittura di un narratore", regalò al museo alcune sue litografie acquerellate a mano.
Le opere selezionate in questa prima esposizione dedicata alle "Donazioni" sono più di un centinaio e si articolano in un’iniziale sezione dedicata ad artisti che fanno del tema "figurativo" la loro ricerca prioritaria pur nelle diverse declinazioni e, in alcuni casi, approdano in fasi successive all’arte concettuale, si ricordano a questo proposito: Attilio Alfieri (1904–1992), Domenico Cantatore (1906–1998), Bruno Cassinari (1912–1992), Gina Roma (1914–2005), Alberto Moretti (1922–2012), Franco Rognoni (1913–1999), Renzo Vespignani (1924–2001), Gino Macconi (1928–1999), Giuseppe Guerreschi (1929–1985), Nadia Ancona (1930–2004), Nilla Six (1932–2006), Floriano Bodini (1933–2005), Alberto Croce (1933–2014), Giovanni Conservo (1935–2010), Rosina Kuhn (1940), Giampaolo Russo (1974), Sieglinde Wittwer (1966). Iniziatore della corrente denominata "nuova figurazione" fu Gianfranco Ferroni (1927–2001) anche presente in mostra, seguito da Piero Leddi (1930–2016) e Anna C. Filippi (1973).
La sovrapposizione del tema figurativo permette una ricerca volta all’iperrealismo, come nel caso di Giuseppe Martinelli (1930–2016) o alla stratificazione e ripetizione del dato, si pensi a Mathias Gentinetta (1963) e Carmelo Violi (1979), cui segue l’analisi oggettuale di Adriano Moneghetti (1974) o la ricerca luministica – rivolta agli affascinanti effetti di luce e ombra – attuata da Massimo Petringa (1964).
Fondante è l’attenzione rivolta alla metafisica che approda al Surrealismo, ricerca svolta dai maestri: Gianfilippo Usellini (1903–1971), Serge Brignoni (1903–2002), Fabrizio Clerici (1913–1993), Lucio Saffaro (1929–1998), Luigi Regianini (1930–2013), Armodio (1938), Carlo Bertè (1939). Segue quindi l’importante fase legata alla ricerca astratto-geometrica testimoniata da: Carla Prina (1911–2008), Angelo Savelli (1911–1995), Italo Valenti (1912–1995), Mario Nigro (1917–1992), Teresa Leiser Giupponi (1922–1993), Carlo Ciussi (1930–2012), Rodolfo Aricò (1930–2002), Giuseppe Calonaci (1931), Renzo Schirolli (1935–2000), Giuliano Barbanti (1936), Miro Cusumano (1938–1987), Nunzio Quarto (1941), Riccardo Di Mauro (1955) e Bruno Querci (1956).
Importante è la sezione relativa all’arte astratta che confluisce nello "spazialismo", documentata in mostra da: Nicola Carrino (1932), Antonio Paradiso (1936), Pietro Coletta (1948) e Salvatore Cuschera (1958). Alcuni fra gli artisti incisori esposti in mostra provengono dal mondo plastico della scultura su materia metallica, che porta a esiti sorprendenti dettati da una particolare sensibilità, si pensi a Giuseppe Spagnulo (1936–2016), Eliseo Mattiacci (1940), Hidetoshi Nagasawa (1940), Mauro Staccioli (1937), Antonio Trotta (1937) e Luigi Mainolfi (1948).
L’arte povera è anche documentata in mostra con il maestro Pino Pascali (1935–1968) e a livello materico con Ferruccio Bortoluzzi (1920–2007).
Significativa è la ricerca astratta basata sul rapporto segno-colore, testimoniata nell’esposizione da una cospicua serie di artisti che ottengono esisti sorprendenti ma anche molto diversi fra loro, si ricordano a questo proposito: Ossip Zadkine (1890–1967), Mark Tobey (1890–1976), Giovanni Korompay (1904–1988), Robert Helman (1910–1990), Giulio Turcato (1915–1995), Salvatore Scarpitta (1919–2007), Gianni Dova (1925–1991), Elena Mezzadra (1926), Piero Dorazio (1927–2005), Walter Valentini (1928), Gianni Gianella (1930–2005), Simonetta Ferrante (1930), Valentino Vago (1931), Umberto Faini (1933), William Xerra (1937), Fausta Squatriti (1941), Sandro Martini (1941), Tonino Milite (1942–2015), Silvano Bozzolini (1946–1992), Beppe Bonetti (1951), Matteo Filippo Martini (1966), Giovanna Fra (1967).
Dal dato figurativo in alcuni casi si raggiunge la pittura analitica, come in Sergio Morello (1937), o la scomposizione della stessa tramite i processi della tecnica fotografica concettualizzati in una volontà di decodificazione di "status artistico" come in Luciano Rigolini (1950) o la ricerca della "cultura beta-amiloide" di Aymone Poletti (1978).
Non manca anche la sezione dedicata al graphic design sullo studio e ricerca del logotipo con Heinz Waibl (1931) e all’importante e vasto argomento del libro d’artista qui espresso con approcci molto diversi, dall’ambito gestuale di Christine Gendre-Bergère (1952) a quello del mondo poetico e filosofico con Carlo Invernizzi (1932) seguito da Nathalie Du Pasquier (1957) nel commento grafico delle poesie di Giorgio Orelli per le Edizioni Lithos.
11
novembre 2016
Donazioni I. Percorsi della creatività dal Novecento al nuovo Millennio
Dall'undici novembre all'otto dicembre 2016
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
SPAZIO OFFICINA
Chiasso, Via Dante Alighieri, 6, (Mendrisio)
Chiasso, Via Dante Alighieri, 6, (Mendrisio)
Biglietti
Intero: Euro 7
Ridotto: Euro 5
Scolaresche e gruppi di minimo 15 persone: Euro 5
Gratuito: bambini fino a 7 anni, giornalisti, Passaporto Musei svizzeri, ICOM, Visarte, Aiap, associazione amici del m.a.x. museo
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 14-18
sabato-domenica ore 10-12 e 14-18
giovedì 8 dicembre ore 10-12 e 14-18
lunedì chiuso
Vernissage
11 Novembre 2016, h 18.30
Autore
Curatore