Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Clara Luiselli – Crisalidi
In Clonazioni, l’artista racchiude un nocciolo in una forma realizzata in resina. A leggere la didascalia colpisce l’aggettivo associato al nocciolo: reale. Ma se il nocciolo è reale, il frutto di resina non lo è? In qualche modo l’opera mette in gioco il rapporto, appunto, tra l’arte e la vita.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
C'è un'opera di Clara Luiselli che mi sembra riveli il senso dell'intero suo lavoro. In Clonazioni, l'artista
racchiude un nocciolo in una forma realizzata in resina. La didascalia recita: frutti di resina con
nocciolo reale. Di fatto, si può vedere una sfera che ricorda una mela che rivela, in trasparenza, il
proprio nucleo, normalmente invisibile se non aprendo il frutto.
L'operazione di svelamento è già in sé un rimando alla funzione dell'arte che dovrebbe farci vedere
quanto si nasconde agli occhi. Associamo l'idea del nocciolo a quella di un'essenzialità occulta. Non
diciamo, infatti, per esempio, il nocciolo di una questione, per dire di un argomento costitutivo, che
cerchiamo al di là dell'inutile orpello? Che sia visibile o non agli occhi l'essenziale, come vorrebbe
Saint-Exupéry, importa poco: l'arte non è mai essenziale. Essenziale è, semmai, la vita. Questo, a volte
ci sfugge, ma è proprio dell'artificio dell'arte presentarsi come indispensabile. Qui sta, allora, un
secondo motivo di interesse nell'opera di Luiselli.
A leggere la didascalia colpisce l'aggettivo associato al nocciolo: reale. Ma se il nocciolo è reale, il
frutto di resina non lo è? In qualche modo l'opera mette in gioco il rapporto, appunto, tra l'arte e la vita.
La traccia lasciata dal frutto colto, aperto e mangiato è reale, il pensiero e la materia plasmata
dall'artista non lo è? L'artista elabora un'idea, una rappresentazione che è virtualità pura, nel senso che
la resina potrebbe essere reale, ma a confronto del nocciolo non riesce ad esserlo.
Il virtuale, inteso nell'accezione più astratta della potenza che può essere realizzata, e il rapporto tra
natura e artificio sono altre cifre caratterizzanti il lavoro di Luiselli. Nelle performance, per esempio, o in
un'opera come Innesti, dove delle foglie sono incastonate in cornici luminose. Oppure in Crisalidi, il
progetto per lo spazio Nuvole Arte di Montesarchio. In quest'ultimo lavoro, una forma rimanda alla
trasformazione e alla metamorfosi ed è associata a uno spazio che accoglie i visitatori e a un giornale,
in quanto oggetto che si sfoglia, svelando le pagine. Sfogliare pagine è un gesto metaforico che
rimanda all'osservare i cambiamenti del mondo reale. Perché, come si diceva, reale è la vita. Non
l'arte. Sul discrimine tra vita e arte, lo sappiamo, si muove in equilibrio la ricerca dell'artista.
[Domenico Maria Papa]
racchiude un nocciolo in una forma realizzata in resina. La didascalia recita: frutti di resina con
nocciolo reale. Di fatto, si può vedere una sfera che ricorda una mela che rivela, in trasparenza, il
proprio nucleo, normalmente invisibile se non aprendo il frutto.
L'operazione di svelamento è già in sé un rimando alla funzione dell'arte che dovrebbe farci vedere
quanto si nasconde agli occhi. Associamo l'idea del nocciolo a quella di un'essenzialità occulta. Non
diciamo, infatti, per esempio, il nocciolo di una questione, per dire di un argomento costitutivo, che
cerchiamo al di là dell'inutile orpello? Che sia visibile o non agli occhi l'essenziale, come vorrebbe
Saint-Exupéry, importa poco: l'arte non è mai essenziale. Essenziale è, semmai, la vita. Questo, a volte
ci sfugge, ma è proprio dell'artificio dell'arte presentarsi come indispensabile. Qui sta, allora, un
secondo motivo di interesse nell'opera di Luiselli.
A leggere la didascalia colpisce l'aggettivo associato al nocciolo: reale. Ma se il nocciolo è reale, il
frutto di resina non lo è? In qualche modo l'opera mette in gioco il rapporto, appunto, tra l'arte e la vita.
La traccia lasciata dal frutto colto, aperto e mangiato è reale, il pensiero e la materia plasmata
dall'artista non lo è? L'artista elabora un'idea, una rappresentazione che è virtualità pura, nel senso che
la resina potrebbe essere reale, ma a confronto del nocciolo non riesce ad esserlo.
Il virtuale, inteso nell'accezione più astratta della potenza che può essere realizzata, e il rapporto tra
natura e artificio sono altre cifre caratterizzanti il lavoro di Luiselli. Nelle performance, per esempio, o in
un'opera come Innesti, dove delle foglie sono incastonate in cornici luminose. Oppure in Crisalidi, il
progetto per lo spazio Nuvole Arte di Montesarchio. In quest'ultimo lavoro, una forma rimanda alla
trasformazione e alla metamorfosi ed è associata a uno spazio che accoglie i visitatori e a un giornale,
in quanto oggetto che si sfoglia, svelando le pagine. Sfogliare pagine è un gesto metaforico che
rimanda all'osservare i cambiamenti del mondo reale. Perché, come si diceva, reale è la vita. Non
l'arte. Sul discrimine tra vita e arte, lo sappiamo, si muove in equilibrio la ricerca dell'artista.
[Domenico Maria Papa]
12
novembre 2016
Clara Luiselli – Crisalidi
Dal 12 novembre al 31 dicembre 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA NUVOLE ARTE CONTEMPORANEA
Montesarchio, Via IV Novembre, (Benevento)
Montesarchio, Via IV Novembre, (Benevento)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 9,00-13,00 / 17,00-20,00
Vernissage
12 Novembre 2016, ore: 18,30
Autore
Curatore